Valutazione per il contest "Il mio Babbo Natale segreto"
Sesto posto
Yonoi: L'albero di ciliegio della signora Venturina
Grammatica&stile: 17,6/20
Capitolo 1
"Sotto alle stelle" Sotto regge il complemento oggetto ,-0,5. Similmente, più avanti, "sopra a uno strofinaccio" dovrebbe essere "sopra uno strofinaccio" e similmente più avanti.
"Quella voce che già usava di rado perché di indole taciturna, si fece a un tratti sbilenca" Virgola fra soggetto e verbo, -1. Una cosa simile più avanti, in "Quel che fecero in seguito, fu vendere la casa" e, nel capitolo due "Quella frase che il dottor Luong amava ripetere, conteneva evidentemente un nocciolo di verità." e in altri casi simili.
"Tutto il tempo lo scorreva in palestra a e al mondo misterioso" Errore di battitura, -0,2
Capitolo 2
"Due rughe a perpendico" Credo che tu intendessi "perpendicolare" invece di "perpendico". -0,2
Capitolo 3
"Fino sul marciapiedi" Errore di battitura, -0,2
"Forse dormire era una l'unica strategia" Credo che tu abbia dimenticato una virgola fra "una" e "unica". -0,5
Suggerimenti (non tolgono punti)
Capitolo 1
"Deserti dei libri d'avventure" Una "D" iniziale ripetuta per così tante volte può distrarre. Avrei tolto l'ultima specificazione per questo motivo. Una cosa simile più avanti, in "nelle città di nebbia di pianura"
"Il pelo ancora ritto in parte per lo spavento" Personalmente, avrei messo "in parte" prima di "ritto" per chiarire meglio l'idea.
Capitolo 2
"Elicotteri come cavallette dal cielo" Qua credo che sarebbe stato meglio inserire un verbo, per esplicitare meglio l'azione degli elicotteri.
Capitolo 3
"Dopo la malinconia del tempo dell'assenza" Come prima, troppi complementi di specificazione.
"Gli occhi caduti nelle orbite" La frase è d'effetto, ed è per questo che non lo segnata come errore, ma visto che le orbite sono parte portante dell'occhio alle mie orecchie suona un po' confusionaria.
"Entrare di spinta" Si capisce quello che vuoi dire, ma secondo me il "di spinta" non è molto appropriato. Non lo vedo molto in linea con il gesto dell'entrate.
"Trame dei tessuti" Se "trame" andrebbe benissimo se accordato coi tessuti di stoffa, non sono troppo sicura che valga lo stesso con quello scientifico. Ma questo è un dubbio solo mio, e in fondo potrebbe essere una metafora.
Capitolo 4
"Per asciugarsi il viso, i capelli" Visto che sono solo due termini, avrei preferito usassi "e" al posto della virgola, ma va bene anche come hai fatto tu.
"Tanto quei poveri vecchi non hanno più i denti" Sono d'accordo che questa frase esprime l'intenzione delle infermiere, e che quindi può andare bene al presente, ma visto che il resto della storia era al passato l'avrei preferita al passato anch'essa.
Sei riuscita, a mio parere, a scrivere una storia poetica senza sacrificare la comprensibilità del testo, o il realismo, sebbene decisamente magico in alcuni punti, della storia, e questo lo trovo un grande traguardo, molto difficile da raggiungere.
Hai una totale padronanza del lessico: è difficile mantenere l'attenzione alta per una long ma ritengo che, sebbene l'abbia dovuta leggere a sprazzi, hai centrato l'obiettivo: medi fra chiarezza e parole meno comuni in una maniera, e con una voce del personaggio, che pare naturale, e per la maggior parte delle volte il significato della parola meno comune, o meno usata in quel contesto, è chiaro per la sua posizione stessa. Una qualità simile l'ho riscontrata nelle frasi: spesso lunghe, piene di subordinate e relative, ma comunque chiare perché ogni frase, in sé, è chiara e si fondono quindi bene insieme. Una certa naturalezza pervade la tua storia, dalle descrizioni familiari al modo affabile in cui il narratore, ogni tanto, si rivolge al lettore. Senza, in ogni caso, prenderlo per mano, riesce a guidarlo in quel mondo che all'inizio, con le due storie che scorrono parallele, separate quasi fino alla fine, può diventare complicato da navigare se attraversato da soli, ma che riesci a guidare magnificamente. Fra flashback e flashfoward mischi molti piani temporali, che è un piacere vedersi ricongiungere alla fine, e il cui incontro non delude.
E questo è tutto quello che posso dire sulla storia.
Trama&personaggi: 8/8
La tua storia è composta da due trame parallele che s'incrociano solo alla fine, quindi le analizzerò senza troppo incrociarle.
La storia della signora Venturina è quella che, a mio parere, rimane più ancorata alla realtà: di persone vecchie e abbandonate, costrette in case di riposo mal gestite perché nessuno se ne può prendere più cura, ne è sfortunatamente pieno il mondo, e ciò ne è uscito molto bene grazie al narratore, che non capirà i costrutti sociali ma ha un fiuto eccezionale per i comportamenti umani. Era una tematica difficile da affrontare, come l'altro tema principale della storia (la lotta con un corpo in cui non ci si ritrova), ma di cui non ti posso rimproverare niente su come l'hai gestita: prima è stata affermata la signora Venturina in sè, con le sue manie e preferenze (guardare la TV, ma detestare i film di guerra), e soprattutto con il suo collegamento a quanto se n'è andato (il marito e i figli, per cui ti devo fare i complimenti a parte: nonostante la loro non-presenza, sei riuscito a tratteggiare la loro personalità, chi più chi meno, e a far sentire la loro presenza solo con la descrizione dei loro oggetti e manie. Non un'impresa facile, ma ben realizzata) e a quanto le è rimasto (la casa, i ricordi). Attraverso il doppio ambiente a cui fanno riferimento le informazioni (presente e passato) si crea un ritratto a tutto tondo del personaggio, approfondito anche dalle informazioni che ci vengono date su quelli che le stanno attorno, e che compongono il suo mondo. Questo viene poi quasi completamente accantonato nell'ospizio, in cui si dà più spazio all'ambiente degli ospiti stessi più che alle singole personalità (e le poche di cui sappiamo qualcosa, come la cuoca, abbandonano presto il posto, dando così ancora più un'idea di spersonalizzazione) e che crea, a livello testuale, un'ottima separazione fra i due momenti, quello in cui era ancora permesso alla Venturina di essere sé stessa e quello in cui la sua personalità è stata costretta a tacere.
Un simile mutamento lo abbiamo anche nel secondo filone, questo sviluppato però un poco più diversamente, dato che incomincia dalla fine del percorso di Livietta. All'inizio, infatti, può non essere molto chiaro che il Fratellone e la Livietta siano la stessa persona, situazione che hai sviluppato deliberatamente e che ha dato i suoi frutti. La tematica principale di questo filone, infatti, è il rapporto col proprio corpo e coi propri sogni, che viene ben fuori dal percorso della ragazza costretta, a causa degli imprevedibili cambiamenti, a riconsiderare il suo sogno.
Non è facile approfondire la psicologia di una persona in un'età così suscettibile ai cambiamenti, ma credo che tu ci sia riuscito bene, sviluppando fianco a fianco i cambiamenti del corpo e della mente (dalla testardaggine della Livetta all'accettazione e alla fuga da un mondo che non lo poteva più comprendere) del Fratellone. L'ho trovato affrontato in maniera realistica per l'età, il carattere e il background che gli è stato dato. I personaggi secondari in esso collocati (genitori, insegnanti, allenatori) hanno un loro senso e una loro individualità, che non esce fuori particolarmente per la tua scelta di focalizzarti più sul protagonista che altro, ma che comunque si fanno sentire, appaiono verosimili nei loro comportamenti e che veicolano i cambiamenti del protagonista. Svariati, alcuni anche molto delicati, che sei riuscito a far venire fuori al meglio, forse anche per l'eccezionalità del narratore.
Che, lo ammetto, è la figura un po' meno definita, su cui sappiamo di meno. A parte qualche info di background, serve più a far risaltare gli altri col suo modo di narrare arguto, ma non per questo l'ho trovato mal sviluppato. In questo tipo di storia, un po' di mistero/magia ci vuole, e tu hai scelto di focalizzarlo su una figura che ci accompagna per tutto il tempo ma che rimane comunque in secondo piano. E, personalmente, non mi sarei comportata diversamente: è grazie a quel gatto che i due filoni si incontrano, che si collegano (nella storia e al di fuori stesso). E comunque, non hai scambiato il mistero per personalità: è il personaggio di cui conosciamo meglio i pensieri, il cui carattere meglio sappiamo e che ci è, in definitiva più intimo. È attraverso i suoi occhi, il suo modo di ricordare la vicenda che esploriamo le storie degli altri, e il peso stesso che diamo a quanto avviene.
Ed è anche perché è stato lui a narrarci la storia che il momento finale diventa così importante. La vista dell'albero non è, dopotutto, un evento così importante: non porta alla risoluzione dei dubbi dei personaggi, non li riesce a togliere completamente dalle loro situazioni, o almeno non come vengono descritte, ma la centralità data a quest'elemento, e quanto è stato fondamentale nelle vite di entrambi i personaggi... dai sentimenti che prova il narratore, è chiaro che sarà un punto di svolta per tutti. Come è lasciato all'immaginazione.
Gradimento personale: 12/12
Non ho mai letto niente di simile a questa storia in tutto il sito, o anche in tutti i libri che mi sono capitati fra le mani. Il realismo magico (con un gatto protettore e una ragazza che cresce uomo mi rifiuto di chiamarlo diversamente) non mi aveva mai attirato come idea, ma la tua storia mi ha fatto cambiare idea. Non un momento morto, non un pezzo della storia scritto solo per riempire la pagina: ogni momento da te descritto è fondamentale per il quadro principale, dai figli della Venturina che l'abbandonano alla chitarra della Livetta. Ho apprezzato soprattutto il finale: non solo per il fatto che le due storie, di cui abbiamo seguito la costruzione parallela, s'incontrano, ma anche per il modo: di solito, quando si narra di due storie parallele che s'incrociano, il tono assunto diventa epico, o comunque di fondamentale importanza. Qua invece viene trattato come un momento normale nella vita di entrambi gli umani, non tradendo il modo di scrivere distaccato e un po' ironico che per tutto il tempo ha accompagnato la lettura. La coerenza e l'originalità sono elementi molto importanti per me, e nella tua storia ne ho trovati a bizzeffe!
Totale: 37,6/40 |