Ciao cara ^^
Arrivo dopo secoli a recensire questa storia bellissima, e adesso che l’ho riletta, posso dire di esserne follemente innamorata. Davvero ragazza, hai il mio cuore, trattalo con riguardo perché al momento è decisamente fragile.
Ma partiamo dall’inizio: mi è piaciuto moltissimo questa breve incursione nell’intimità famigliare degli Scamander. A quanto sembra, Newt ha ereditato la sua passione per le creature magiche dalla madre, mentre Theseus fatica a scorgerne il fascino o, perlomeno, vorrebbe che, almeno la vigilia di Natale, la madre si prendesse esclusivamente cura dei suoi cuccioli. Confesso che a me Theseus è piaciuto moltissimo come personaggio, ho trovato la dinamica tra lui e Newt molto dolce (avendo due figli maschi può essere che questo aspetto mi abbia colpito particolarmente proprio per questo): è molto protettivo con il fratello minore, e l’affetto che prova nei suoi confronti è senza ombra di dubbio sincero. In fondo, desidera soltanto che Newt stia bene e non si cacci nei guai. Anche in questo caso, davanti all’incidente di cui il fratello rimane vittima, agisce con molta maturità, cercando subito aiuto laddove è sicuro di trovarlo. Menzione particolare allo Snaso, che sarà anche stato un espediente di Grindelwald per attirare il ragazzino fuori casa, ma d’ora in avanti possiamo dire che diventerà per Newt un amico dalle molteplici potenzialità.
E passiamo alla seconda parte, quella su cui ammetto di essermi sciolta come una noce di burro sul fuco. Innanzitutto devo farti i miei complimenti per i dialoghi sempre estremamente brillanti e naturali e, santo cielo, adattissimi ai due personaggi e al rapporto – fatto di profondissima conoscenza e complicità – che intercorre fra di loro. Sono anni che non si vedono eppure la loro sintonia è tale che sembra siano passati solo pochi istanti dal loro ultimo incontro. Ancora una volta, emergono i tratti fondamentali della loro relazione: un amore quasi trascendentale, che fa sì che i loro cuori siano uniti nonostante il trascorrere degli anni, ed una drammatica divergenza di vedute, che li porta inevitabilmente su due strade opposte e destinate a non incontrarsi mai. Scontrarsi sì, ed è questo a rendere tutto ancora più straziante.
Eppure, per un istante, riescono a fermare il tempo, a rubare uno spazio solo per loro – ho ADORATO il momento in cui Gellert quasi crolla addosso ad Albus, come se avesse disperatamente bisogno di riappropriarsi di una parte di sé (quella che è rimasta con l’amato) e d’un tratto non ce la facesse più – in bilico sulle soglie tra due mondi, quello magico e quello babbano, ad ulteriore testimonianza che, forse, il loro amore, proprio perché non appartiene a nessun luogo, può essere ritrovato “ovunque”.
Ho il cuore ridotto ad una massa informe e tremolante. Non ti senti almeno un pochino in colpa per questo? 😉
Complimenti, complimenti e complimenti ancora, ti prego torna a scrivere di nuovo su questi due perché già mi manchi tantissimo.
Un bacione e un abbraccio forte forte :**
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