Ciao, davvero molto interessante questa piccola storia che ruota con così poche parole attorno a tre personaggi che di solito nel richiedono molte, ma molte di più. E che tu sei riuscita a racchiudere davvero ottimamente in un testo tanto breve, complimenti davvero e soltanto per questo.
Ti devo confessare che il termine "carabina" mi ha riportata indietro nel tempo, tanto che ho avuto il sentore che questi non fossero gli Sherlock e John (e Sebastian) dell'epoca moderna, ma fossero quelli vittoriani. Nel testo non ci fornisci altri indizi, ma forse mi piace pensare che siano proprio loro. Gli Holmes e Watson ottocenteschi, quelli che hanno un fascino tutto loro dato anche e soprattutto per l'epoca in cui sono calati.
Nella storia ci dici tantissime cose in una maniera leggera e narrata come se fosse una preghiera, con questa prima persona che diventa un'invocazione all'anima di Sebastian Moran, una preghiera al soldato che è stato un tempo e che a John Watson deve la vita. Molto interessante il passato che lega i due, ci hai riportato all'Afghanistan, mostrandoci con un paio di frasi quello che è stato il loro passato ovvero il John medico militare che salva una vita come tante altre che si trova davanti, senza sospettare minimamente che, anni più tardi, sarà proprio quella vita salvata a volergli togliere la sua. Già perché qui arriva l'altra cosa interessante. Sherlock e John sono come un tutt'uno, questa è la sensazione nitida che ho avuto e le parole di John in questo sono chiarissime e non lasciano spazio a nessun dubbio, se uccidi l'uno, uccidi anche l'altro. Non c'è via di scampo, non c'è niente che si possa cambiare in questo. E quindi John si ritrova a pregare un Sebastian Moran che vuole la sua vendetta per Moriarty, una vendetta cieca che forse nasconde un qualcosa in più su cui John stesso ha dei dubbi e che però non vengono mai sciolti. Non sappiamo se tra Moran e Moriarty c'era qualcosa di più di un'alleanza o di un rapporto professionale, si può supporre che ci fosse anche una relazione e lo possiamo dedurre dal tipo di vendetta che Sebastian sta mettendo in atto. Una vendetta che non lascia sconti e della quale non si vede la fine. La preghiera è uno scritto fin a se stesso ovvero nasce e muore per essere tale, non ci mostri la fine, non ci lasci capire quel che potrebbe succedere e qui spetta al lettore decifrare il finale. A me piace pensare che sia andata per il meglio, ma perché sono un'inguaribile ottimista... ma magari tu avevi pensato a un finale diverso. Questo non mi è dato saperlo. Quello di cui sono certa è che mi è piaciuto moltissimo.
Alla prossima, spero al più presto.
Koa |