Recensioni per
Con tutta la forza.
di EdemaRuh

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/06/19, ore 20:18

Ed ecco che finalmente riesco a leggere questa bellissima storia.
Hai scelto un argomento ed un personaggio molto forti e complessi, ma li hai trattati con grande competenza e rispetto. Hai dosato bene i flashback sulla violenza e sulle conseguenze, rendendole dolorose e dure quanto è giusto che siano ma senza farle pesare troppo.
Insomma, riesci a rendere con garbo tutta la gravità della situazione.
Non paga di ciò, hai anche descritto meravigliosamente il quadro di Caravaggio e quello della Gentileschi. Hai avuto una proprietà davvero squisita.
Come quei dipinti questa storia ha dei tratti cupi, tormentati, come doveva esserlo Artemisia, ma anche molto forti ed il finale è come un raggio di sole che filtri dai pesanti tendaggi che aprono il racconto. 

Davvero sentiti complimenti per questo capolavoro: sei stata davvero bravissima!
Alla prossima! 

Recensore Master
19/04/19, ore 17:59

Ciao Edema, piacere di conoscerti. Sono Yonoi e poiché anch'io partecipo al contest "Lavoratori allo sbaraglio", mi sono preso il piacevole impegno di leggere le altre storie partecipanti. Il genere storico lo amo particolarmente: spesso è proprio la storia ad offrirci le trame più belle.
C'è un incubo ricorrente nella vita di Artemisia, che ogni notte torna puntuale a visitarla senza che la nostra artista sia in grado di sottrarvisi. Le piacerebbe, anche solo per poter ritrovare una tranquillità momentanea, poter rimirare le stelle in quelle notti buie, ma non può fare neppure questo: neppure questa piccola cosa le è consentita nella casa del marito, dove la servitù prende ordini esclusivamente da lui. A una donna del suo tempo non è concesso dare ordini, neppure in casa propria. Eppure, in una delle tante notti turbate da quell'incubo ricorrente, affiora una potente intuizione. C'è un cambiamento improvviso, il desiderio e soprattutto la forza di chiudere definitivamente col passato si fanno strada: Artemisia ha finalmente trovato il modo per fare i conti con i suoi incubi, una volta per tutte.
Il marito la sorprende nello studio, dove è intenta a bruciare tutti i suoi disegni precedenti. È come se un capitolo dovesse chiudersi, come se fosse finito il periodo di apprendistato e ora Artemisia si ritrovasse finalmente libera di creare e si imprigionare quello stesso passato nella tela.
Un'intuizione la porta a scoprire il segreto della scena biblica di Giuditta che uccide Oloferne, ma anche a scoprire il mistero della propria forza. "Con tutta la forza" Giuditta ha colpito Oloferne ed ha salvato il popolo di Israele; con tutta la forza lei stessa, Artemisia, è riuscita a far valere le proprie ragioni e dovrà ancora lottare per la propria liberazione. In breve, l'artista si lascia assorbire dal proprio lavoro, diventa tutt'uno con la tela e il suo volto appare nelle vesti di Giuditta, trasferendosi dallo specchio odiato sulla scena della vendetta.
Ho riletto la storia di Artemisia, una vicenda emblematica delle difficoltà di essere donna e artista del suo tempo. Da vittima, nel processo che ha dovuto affrontare per avere giustizia si è trovata catapultata nel ruolo dell'imputato. Ha dovuto corroborare le sue affermazioni sottoponendosi addirittura alla tortura volontaria. È risultata vincitrice, Artemisia, a costo di rimetterci lo strumento più prezioso per un artista, le sue stesse mani. Adesso, per opera delle sue stesse mani, riesce a vincere due volta: sono sue infatti le mani di Giuditta che decapitano Oloferne, la personificazione del suo incubo. Sono di nuovo sue le mani che portano a compimento l'opera più famosa, e riescono addirittura a condurla nella prestigiosa Accademia del Disegno.
Una bella storia, che è anche un inno al coraggio, che non bisogna smarrire mai, nemmeno nelle circostanze più avverse. Davvero complimenti... Ti ho letta in un momento di sconforto, e questo esempio mi è stato di stimolo!

Recensore Master
15/02/19, ore 18:06

Ciao carissima^^
Finalmente eccomi qui a leggere qualcosa di tuo.
Che bello, una one-shot su Artemisia Gentileschi!
Mi ha sempre affascinato la storia di questa pittrice, e ho apprezzato molto il modo in cui l'hai tratteggiata: dalle righe trapela un forte senso di rivalsa, un desiderio di vendetta che si esplicita poi nel quadro (bellissimo, tra l'altro^^), ma le hai conferito anche una grandissima dignità nel modo in cui affronta il processo e le sue modalità.
Non so se è una tua licenza, questa tua associazione tra la vendetta per l'affronto subito da Artemisia e l'immagine di Giuditta che decapita Oloferne, in ogni caso l'ho trovata molto, molto calzante.
Penso sinceramente che sia più difficile scrivere di personaggi storici realmente esistiti che non di figure completamente inventate, quindi già per questo hai la mia ammirazione.
Nient'altro da dire, se non complimenti!^^

Recensore Master
12/02/19, ore 00:19

Mi sono sentita male. Non è un rimprovero, è un complimento. Non era un lavoro facile, sicuramente non con questa tematica. Ma hai superato te stessa, creando una storia che colpisse il lettore nel profondo. Non è facile, sicuramente io non ci sarei riuscita. Complimenti.

Recensore Junior
08/02/19, ore 13:33

Buon pomeriggio! Artemisia Gentileschi non è un personaggio facile da trattare e tu sei riuscita a rappresentarla perfettamente. E esprimere i sentimenti di una donna che ha subito uno stupro e un processo ignobile non è certo facile. Per fortuna, alla fine, una sorta di riscatto lo ha ottenuto (anche se certe cicatrici sono indelebili). Mi è piaciuto molto il tuo stile così evocativo e articolato, così ricco di introspezione. Alla prossima.

Recensore Master
07/02/19, ore 15:37

Buon pomeriggio.
Per Artemisia, per fortuna c'è un nuovo inizio.
Dopo l'orribile esperienza, ha saputo rendere arte il suo dolore.
Buona giornata :)

Recensore Master
06/02/19, ore 21:58

Ciao carissima^^
tu mandi in onda, e io subito piombo come un falco!
Sai che una delle controindicazioni per la psicanalisi è essere degli artisti? perché se risolvi tutti i tuoi conflitti, poi non riesci più a creare niente.
Qui abbiamo un caso emblematico: Artemisia riporta sulla tela tutto il suo dolore, la sua umiliazione ma anche la sua rabbia e la sua voglia di rivalsa. Descrivi molto bene i passaggi successivi, in cui si distacca da Caravaggio e pian piano elabora una sua Giuditta e un suo Oloferne, che ovviamente sono lei stessa e l'uomo che l'ha violentata.
Il marito mi sembra una buona persona, comprensiva, anche se forse non molto acuta. Si capisce che ama la moglie e vorrebbe vederla felice, per cui la asseconda nella sua volontà di dipingere, intuendo che quello sia il suo balsamo e la sua cura.
Complimenti per come hai reso i due, perché anche il marito viene fuori molto bene come personaggio. Artemisia ovviamente è quella che spicca, sei riuscita a darci un'immagine tridimensionale di lei, della sua abilità e di come lei usa quella stessa abilità come primitiva forma di auto-terapia per quello che è successo. ne esce un personaggio molto forte, determinato, che non si lascia spaventare dalle difficoltà da affrontare.
Una storia molto bella, complimenti!