Recensioni per
La giungla dentro
di Old Fashioned

Questa storia ha ottenuto 50 recensioni.
Positive : 50
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
25/03/19, ore 21:51
Cap. 1:

Ciao carissimo^^
Uno dei temi portanti di questa storia sembra proprio l'impossibilità di MacFarland di discernere la realtà dalle allucinazioni. Come migliaia di soldati americani buttati nell'inferno della Guerra del Vietnam (che personalmente, almeno basandomi sulle mie conoscenze personali, penso che sia uno dei più cruenti - se non il più cruento - scontro del Novecento), è stato profondamente segnato dalle atrocità a cui ha assistito ed è ormai ridotto a un'ombra di se stesso, consumato dagli incubi e dal disturbo post-traumatico da stress.
Come sempre, ho apprezzato tantissimo il tuo modo di affrontare la questione, senza piagnistei né retorica antimilitarista, le scene d'azione - che sanno essere d'impatto anche senza il bisogno di splatter fine a se stesso - e la tua fedele ricostruzione dell'ambientazione. La giungla incombe sullo sfondo, eppure la sua presenza permea tutto il racconto.
Complimenti!

Recensore Master
25/03/19, ore 20:14
Cap. 1:

Tema interessante, quello della guerra del Vietnam. Soprattutto se raccontato dal punto di vista di uno dei soldati che vi hanno combattuto. Il povero MacFarland ne ha viste di cotte e di crude, e ormai non ha più tutte le rotelle a posto, tanto che ha anche allucinazioni sui commilitoni morti. Sarebbe forse opportuno rimandarlo a casa perché si riprenda, e invece è ancora lì nella giungla. E poi, quando meno se lo aspetta, ecco che arriva una bella sorpresa: la base in cui sta viene attaccata, e quindi forse le sue non erano tutte allucinazioni. Oppure no, e anche questo attacco è frutto della sua mente traumatizzata. Qualunque sia la verità, sono curioso di vedere come prosegue. Alla prossima!

Recensore Veterano
25/03/19, ore 19:44
Cap. 1:

Ciao, carissimo.
Non mi sopporterai più ma ci tengo a lasciare il mio apprezzamento a questa storia.

Mi è piaciuta molto la scena di apertura, con i morti che tornano a fare visita e Mac che si nasconde sotto il letto.
Verrebbe da ridere, di primo impatto, a leggere di un uomo grande e grosso che si nasconde sotto il letto come un bambino. Ma non c'è proprio niente da ridere, anzi.
Sei stato molto bravo a non calcare la mano sulle torture e sugli orrori che ha visto: ne accenni ma non ne dai un'immagine chiara. Come i suoi ricordi, sfumati ed incerti.

Hai reso molto bene anche l'iperarousal, la paranoia e il senso di distacco dalla realtà sia per dissociazione sia per i ricordi intrusivi. E' triste leggere come nemmeno lui capisca cosa sia reale e cosa non lo sia.
E' un bellissimo racconto, scritto bene e con il giusto rispetto per i protagonisti.
Ottimo lavoro, vecchio mio, ottimo lavoro.

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