Recensioni per
Puoi imparare tante cose dai fiori
di _Turs_

Questa storia ha ottenuto 18 recensioni.
Positive : 18
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/05/19, ore 21:27

Adoro le tue spiegazioni sui fiori, senza non potrei decriptare il significato recondito dei capitoli....Ah, mi sono ricordata dell'altra ff inspirata ai fiori, che mi era piaciuta....si tratta di Amor nascosto di Hotaru_Tomoe.
Bravissime per la pazienza nello scovare i fiori e costruirci attorno relazioni, sentimenti, poesia....

Recensore Veterano
29/04/19, ore 04:31

Ciao, perdona il ritardo con cui recensisco ma ultimamente ho così poco tempo che raramente riesco ad entrare su EFP. Eppure continuavo a ripensare che questo capitolo mi aspettava. Come avevo già detto nella precedente recensione mi aspettavo il dolore in questo capitolo e così è stato, parliamo pur sempre della caduta. Ammetto che passo la maggior parte del capitolo in ansia a pensare cosa possa mai significare il fiore in questione e confesso che la lavanda mi ha spezzato il cuore. Hai veramente descritto benissimo il turbamento di Sherlock, le sue emozioni in quel momento. Mi è piaciuta molto quella parte per come è stata resa. Ciò non toglie che però la mia parte preferita è l'ingresso di John, il mio amato John che è praticamente perfetto, si prende cura di Sherlock e gli dimostra tutta la sua fedeltà. Scopriamo anche che non è stato John a portare la lavanda, lui ha portato delle meravigliose viole blu. A costo di ripetermi amo John, amo come fa sentire Sherlock. E poi il finale, da cui purtroppo non si sfugge. Che dolore. Più biancospino per tutti!! Aggiungo solo che mi piace tantissimo il concetto per cui Sherlock è più propenso a vedere il peggio del mondo che le cose buone, come una sorta di deformazione personale. Bel capitolo, spero ci darai presto gioie!! A presto!

Recensore Master
13/04/19, ore 09:50

Ciao, diciamo che questo era un capitolo che aspettavo e in parte temevo. Nel senso che mi è stato chiaro fin da subito che avresti seguito, più o meno blandamente, il corso della serie. E la serie ha delle tappe che si possono considerare "Obbligate" e questo perché alcune delle cose che succedono sono così importanti da segnare il corso degli eventi in maniera drastica. Il suicidio di Sherlock è decisamente uno di quei momenti, perché lascia dietro di sé una scia di dolore non indifferente e che coinvolge sia John che Sherlock, perché non dimentichiamoci che anche lui soffre moltissimo di quanto è successo e della decisione che ha dovuto prendere. Mentire a John in quel modo, ma soprattutto tentare di convincerlo che avevano ragione a ritenerlo un impostore, credo sia stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto (cosa che i Moffits hanno finito per minimizzare, ma lasciamo perdere...). Per quanto questo dolore sia stato o venga comunque anche nelle fanfiction messo più in sordina. Insomma, aspettavo tutto questo ed ero curiosa di capire come lo avresti gestito. Specialmente per un dettaglio su tutti, ovvero i fiori. Sono loro che scandiscono la trama, tutto ruota attorno ai fiori che possono essere portati o regalati o esser lì per puro caso, ma sono loro al centro di tutto. E di conseguenza anche gli accenni all'episodio di Reichenbach girano attorno a essi. In particolare hai preso due momenti e anche parecchio importanti, concentrandoti prima su Sherlock e poi su John in due momenti anche molto diversi tra di loro. Come sempre, non conoscevo il significato dei fiori il che vuol dire che mio approccio al testo ogni volta ha una doppia chiave di lettura. La prima lettura avviene interpretando secondo quelli che sono i miei canoni, poi leggo il significato del fiore e la tua idea e a quel punto confronto, rileggo e ci ragiono sopra un pochino. Diciamo che è sempre una lettura interessante, specialmente perché non sempre la mia visione delle cose coincide con la tua. In questo capitolo per esempio, non sapendo che la lavanda significava sfiducia e che era quindi quello il sentimento predominante, io non ci avevo nemmeno fatto caso. Perché è talmente tanto lasciata al sottotesto che avevo preso il capitolo come una sorta di viaggio dentro la mente di Sherlock prima di un momento importante della sua vita (tragico, cruciale ma comunque molto importante). Di fatto è un capitolo tanto introspettivo e che ho percepito appunto in due maniere molto diverse. Di sicuro hai fatto un ottimo lavoro, questo lo devo ammettere. Specie per come hai gestito il fiore in questione, il problema ovviamente non è il fiore in sé, questo è ovvio. Ma quello che rappresenta, quello a cui lo porta a pensare. La sfiducia porta con sé altri sentimenti, rabbia, delusione, preoccupazione anche perché John ha smesso di credere in lui e se ha smesso di credere in lui, anche se per poco, allora Moriarty ha già vinto. E questo scatena molti sentimenti negativi.

Nella seconda parte i toni cambiano radicalmente. Ma il cambiamento a dirla tutta è introdotto sul finire della prima, quando ci infili quella viola blu che significa fedeltà, significa che ora ci crede, che crede in Sherlock Holmes. E il fatto che gli porti quel fiore vuol dire sì è il perno della storia, ma è anche un modo per dire che gli dispiace. Alla fine portare un fiore è un gesto che può avere molti significati diversi, a seconda di quello che il fiore vuol dire, ma ce n'è uno di base ovvero che si vuole portare qualcosa a una persona per comunicare una data cosa. Scuse, magari e come in questo caso ma non solo. Ad ogni modo... Nella seconda parte questo sentimento non se ne va, ma si amplifica e assume anche un retrogusto più tragico perché Sherlock lì è già morto, il tuffo è già avvenuto e i fiori questa volta ci conducono al cimitero, a portarli è John che non porta solo un fiore ma porta soprattutto tutta la sua fiducia, la sua fedeltà al suo amico, alla persona che ama. Quella che ha ritrovato e che ora mantiene salda, nonostante tutto. C'è un ribaltamento radicale tra la prima e la seconda parte, sembrano una lo specchio dell'altra. Perché il tema di fondo è sostanzialmente lo stesso: la fiducia. Ma non solo. C'è anche speranza. John ne ha perché crede in Sherlock Holmes e spera che un giorno lo faccia davvero il miracolo che gli ha chiesto. Io credo che inconsciamente John abbia sempre saputo che quello di Sherlock era un inganno, ma che abbia provato talmente tanto dolore per questa perdita che quella vocina che glielo diceva sia stata del tutto soffocata e l'abbia espressa tramite questa richiesta di miracolo. Che pare assurda, ma fino a un certo punto dato che Sherlock comunque è vivo. E beh, sappiamo già come andrà a finire, c'è solo da capire in che modo la svilupperai in termini di slash, ma per questo non mi resta che aspettare il prossimo capitolo.

Alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
10/04/19, ore 22:47

Ciao! Dopo circa dieci righe mi sono ricordata del mio proposito di andarmi prima a vedere il significato del fiore che avresti inserito nel capitolo, quindi diligentemente sono scesa fino alle note, ma mi sono spoilerata da sola che i fiori li aveva messi Moriarty, quindi stavolta non ti so dire onestamente se si capisca o meno che li ha messi lui. Ti giuro, è raro che mi piacciano le storie verdi, e di sicuro non ne ho mai recensito una così assiduamente, però la tua è così delicata, e così ben scritta, e così spontanea, che mi sta piacendo davvero tanto. Appena pubblichi corro sempre a leggere, però d'altra parte ha un ritmo rilassato, molto dolce, quindi quando il capitolo finisce non sei tormentata dalla brama di sapere come proseguirà. Secondo me è un grande pregio: è come se fosse modulata per la serialità (quelle troppo tumultuose per come la penso io dovrebbero essere pubblicate tutte insieme, oppure a brevissima distanza tra un capitolo e l'altro, altrimenti scema il pathos!) Dai poco spazio ai dialoghi, fai fare tutto ai fiori, e credo che questo espediente mi garbi così tanto non solo perché adoro i fiori, ma anche perché, essendo un modo silenzioso di comunicare i sentimenti, lo trovo particolarmente adatto a loro. Alla fine, anche nella serie devono spiegarsi poco, e non soltanto perché Sherlock deduce tutto (come forse superficialmente si pensa) ma proprio perché hanno un'intesa straordinaria che spesso rende superflue le parole. Solo un appunto: quando scrivi Sig. Hudson, ti consiglio di scrivere per esteso "Signora", innanzitutto perché forse essendo un dialogo nessuno direbbe mai "Sig.", e poi perché rendi molto più fluida la frase!
A presto
Vedra