Recensioni per
Puoi imparare tante cose dai fiori
di _Turs_
Adoro le tue spiegazioni sui fiori, senza non potrei decriptare il significato recondito dei capitoli....Ah, mi sono ricordata dell'altra ff inspirata ai fiori, che mi era piaciuta....si tratta di Amor nascosto di Hotaru_Tomoe. |
Ciao, perdona il ritardo con cui recensisco ma ultimamente ho così poco tempo che raramente riesco ad entrare su EFP. Eppure continuavo a ripensare che questo capitolo mi aspettava. Come avevo già detto nella precedente recensione mi aspettavo il dolore in questo capitolo e così è stato, parliamo pur sempre della caduta. Ammetto che passo la maggior parte del capitolo in ansia a pensare cosa possa mai significare il fiore in questione e confesso che la lavanda mi ha spezzato il cuore. Hai veramente descritto benissimo il turbamento di Sherlock, le sue emozioni in quel momento. Mi è piaciuta molto quella parte per come è stata resa. Ciò non toglie che però la mia parte preferita è l'ingresso di John, il mio amato John che è praticamente perfetto, si prende cura di Sherlock e gli dimostra tutta la sua fedeltà. Scopriamo anche che non è stato John a portare la lavanda, lui ha portato delle meravigliose viole blu. A costo di ripetermi amo John, amo come fa sentire Sherlock. E poi il finale, da cui purtroppo non si sfugge. Che dolore. Più biancospino per tutti!! Aggiungo solo che mi piace tantissimo il concetto per cui Sherlock è più propenso a vedere il peggio del mondo che le cose buone, come una sorta di deformazione personale. Bel capitolo, spero ci darai presto gioie!! A presto! |
Ciao, diciamo che questo era un capitolo che aspettavo e in parte temevo. Nel senso che mi è stato chiaro fin da subito che avresti seguito, più o meno blandamente, il corso della serie. E la serie ha delle tappe che si possono considerare "Obbligate" e questo perché alcune delle cose che succedono sono così importanti da segnare il corso degli eventi in maniera drastica. Il suicidio di Sherlock è decisamente uno di quei momenti, perché lascia dietro di sé una scia di dolore non indifferente e che coinvolge sia John che Sherlock, perché non dimentichiamoci che anche lui soffre moltissimo di quanto è successo e della decisione che ha dovuto prendere. Mentire a John in quel modo, ma soprattutto tentare di convincerlo che avevano ragione a ritenerlo un impostore, credo sia stata una delle cose più difficili che abbia mai fatto (cosa che i Moffits hanno finito per minimizzare, ma lasciamo perdere...). Per quanto questo dolore sia stato o venga comunque anche nelle fanfiction messo più in sordina. Insomma, aspettavo tutto questo ed ero curiosa di capire come lo avresti gestito. Specialmente per un dettaglio su tutti, ovvero i fiori. Sono loro che scandiscono la trama, tutto ruota attorno ai fiori che possono essere portati o regalati o esser lì per puro caso, ma sono loro al centro di tutto. E di conseguenza anche gli accenni all'episodio di Reichenbach girano attorno a essi. In particolare hai preso due momenti e anche parecchio importanti, concentrandoti prima su Sherlock e poi su John in due momenti anche molto diversi tra di loro. Come sempre, non conoscevo il significato dei fiori il che vuol dire che mio approccio al testo ogni volta ha una doppia chiave di lettura. La prima lettura avviene interpretando secondo quelli che sono i miei canoni, poi leggo il significato del fiore e la tua idea e a quel punto confronto, rileggo e ci ragiono sopra un pochino. Diciamo che è sempre una lettura interessante, specialmente perché non sempre la mia visione delle cose coincide con la tua. In questo capitolo per esempio, non sapendo che la lavanda significava sfiducia e che era quindi quello il sentimento predominante, io non ci avevo nemmeno fatto caso. Perché è talmente tanto lasciata al sottotesto che avevo preso il capitolo come una sorta di viaggio dentro la mente di Sherlock prima di un momento importante della sua vita (tragico, cruciale ma comunque molto importante). Di fatto è un capitolo tanto introspettivo e che ho percepito appunto in due maniere molto diverse. Di sicuro hai fatto un ottimo lavoro, questo lo devo ammettere. Specie per come hai gestito il fiore in questione, il problema ovviamente non è il fiore in sé, questo è ovvio. Ma quello che rappresenta, quello a cui lo porta a pensare. La sfiducia porta con sé altri sentimenti, rabbia, delusione, preoccupazione anche perché John ha smesso di credere in lui e se ha smesso di credere in lui, anche se per poco, allora Moriarty ha già vinto. E questo scatena molti sentimenti negativi. |
Ciao! Dopo circa dieci righe mi sono ricordata del mio proposito di andarmi prima a vedere il significato del fiore che avresti inserito nel capitolo, quindi diligentemente sono scesa fino alle note, ma mi sono spoilerata da sola che i fiori li aveva messi Moriarty, quindi stavolta non ti so dire onestamente se si capisca o meno che li ha messi lui. Ti giuro, è raro che mi piacciano le storie verdi, e di sicuro non ne ho mai recensito una così assiduamente, però la tua è così delicata, e così ben scritta, e così spontanea, che mi sta piacendo davvero tanto. Appena pubblichi corro sempre a leggere, però d'altra parte ha un ritmo rilassato, molto dolce, quindi quando il capitolo finisce non sei tormentata dalla brama di sapere come proseguirà. Secondo me è un grande pregio: è come se fosse modulata per la serialità (quelle troppo tumultuose per come la penso io dovrebbero essere pubblicate tutte insieme, oppure a brevissima distanza tra un capitolo e l'altro, altrimenti scema il pathos!) Dai poco spazio ai dialoghi, fai fare tutto ai fiori, e credo che questo espediente mi garbi così tanto non solo perché adoro i fiori, ma anche perché, essendo un modo silenzioso di comunicare i sentimenti, lo trovo particolarmente adatto a loro. Alla fine, anche nella serie devono spiegarsi poco, e non soltanto perché Sherlock deduce tutto (come forse superficialmente si pensa) ma proprio perché hanno un'intesa straordinaria che spesso rende superflue le parole. Solo un appunto: quando scrivi Sig. Hudson, ti consiglio di scrivere per esteso "Signora", innanzitutto perché forse essendo un dialogo nessuno direbbe mai "Sig.", e poi perché rendi molto più fluida la frase! |