Recensione premio per il contest "Lavoratori allo Sbaraglio"
Bellissimo. Davvero incantevole.
Non mi aspettavo una storia del genere, devo dirlo: originale, intrigante, spietata e triste come l'avvenimento - in verità poi contenuto - che ci ha tenuto con il fiato sospeso per tutta quella notte d'Aprile.
Interessantissima l'idea di questa strega dai capelli di rame - e chi resiste al fascino dei capelli rossi? - che mette in scacco e ingabbia il cuore di un uomo, promettendogli ciò che brama di più in un gioco di seduzione e scomparsa, a cui dona immortalità ma anche struggimento perenne: una condanna che si situa all'ombra delle guglie, là dove lui non può comprendere l'inganno sotteso alle parole della sua strega.
Con il passare del tempo la donna inizia ad avvicinarsi ai suoi ultimi respiri, mano a mano che la sua stessa promessa prende forma: Parigi brucia, e anche lei, alla fine.
Un testo che ha il sapore dell'onirico e dei racconti senza tempo, quasi una fiaba gotica e dal finale senza felicità.
In poche parole, una piccola perla.
Manto |