Recensioni per
La leggenda del pirata Barbagialla
di Koa__

Questa storia ha ottenuto 46 recensioni.
Positive : 46
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/07/19, ore 17:41
Cap. 2:

Ciao <3
Aaah, ovviamente questo capitolo mi è piaciuto ancor più del precedente. Giuro, il mio cuore ha sussultato parecchie volte. Qui, ancora più di prima, di quanto sia difficile per John stare lontano da Sherlock. E' bello l'affetto che prova per Mrs.Hudson, ma ovviamente questo non è il suo posto. Eh no, il suo posto è con Sherlock sulla Norbury. L'incontro tra Jonh e Victor in cantina è stata una di quelle cose che più mi ha fatto sussultare il cuore, a partire da quando Victor lo chiama per nome (cosa che appunto non fa mai e per questo mi ha sorpresa) e quando poi lo bacia. Lì ero tipo AAAH, perché poi non uno, ma ben due baci, uno più casto e l'altro più passionale che - a detta di Victor - è da parte di Sherlock. Che cosa bella T_T
E poi c'è il fantastico piano in cui è coinvolto anche Henry Baskerville e la sua nave. Aaah, secondo me qui ne accadranno delle belle, non sarebbe divertente sennò senza qualche difficoltà in mezzo. Solo che in questo caso Sherlock non c'è, quindi mi chiedo come affronterebbero le cose Victor e John. Oh beh, non mi resta che scoprirlo. Intanto complimenti per il capitolo, a presto <3

Nao

Recensore Master
16/07/19, ore 14:06
Cap. 1:

Ciao **
Finalmente riesco a passare da questa storia. Già questo primo capitolo è pregno di bellissime introspezioni e di momenti che mi sono piaciuti un sacco. Oramai è più che chiaro quanto forte sia il legame che unisce Joh, Sherlock e Victor, basti pensare alla nostalgia che il primo prova a non averli accanto. Il loro rapporto è speciale e - come mi pare di aver già accennato una volta - questi tipi di relazione non vengono mai approfonditi, o proprio direttamente non se ne parla, quindi è bello vedere che in questa saga, il rapporto fra questi tre personaggi ha un'importanza notevole. Io mi sciolgo ogni volta che John pensa a quanto ami Victor e Sherlock e a quanto non possa farne a meno, è proprio un attentato alla mia vita. Ho adorato poi che si sia parlato di Mrs.Hudson, lei è sempre fantastica in qualsiasi universo venga "trasportata" e mi piace il fatto che abbia voluto dare una mano a John in questo modo. Cosa dire poi della "confessione" tra Victor e John? Penso di aver amato questa parte, un "gioco" sicuramente stimolante dove Victor fa domande e John risponde... facendomi sciogliere ancora una volta. No, davvero, ma l'ardore con cui parla dei suoi due "compagni"? Quanto bello è. Stai dando giustizia a un tipo di legame che io sostengo (anche nella realtà) e che viene troppo spesso additato come "contro natura", io invece qui non ci vedo niente di strano, è un rapporto che si è evoluto piano piano, un amore vero che lega tre persone (anche se in modo un po' diverso visto che c'è anche il lato platonico da parte di Victor). Penso di essermi dilungata troppo, sappi che questo primo capitolo mi è piaciuto molto e leggerò il resto con piacere :)
A presto!

Nao

Recensore Junior
13/07/19, ore 15:55
Cap. 10:

Io non posso che farti ancora una volta i complimenti per questo gioiello che hai scritto, l'ho praticamente letta tutta d'un fiato, meravigliosa davvero, che emozione! Sono felicissima di sapere che ci sarà un seguito😍
Alla prossima!

Recensore Master
13/07/19, ore 14:15
Cap. 5:

Ma wow! Che capitolo!
Inizio col dire che questo aggiornamento mi ha tenuta incollata allo schermo per tutto il tempo. La tensione era talmente realistica da farmi stare col fiato sospeso fino alla fine.
Inizialmente è tutto molto introspettivo. John riflette su Victor e sul suo modo di porsi, così in contrasto con quello attuale. Ora il prete è furioso, così tanto che i lineamenti del suo viso sono trasfigurati, e nonostante questo John fa fatica a credere che il governatore possa meritare la morte.
È spettacolare (e non uso una parola a caso) il cambiamento repentino di John in questo capitolo. All'inizio ce lo mostri timoroso, dubbioso, insicuro. Non capisce, cade dal pero ad ogni parola di Magnussen e si sente un idiota.
Ma poi esplode, letteralmente. Viene fuori tutta la sua forza e la sua determinazione, la rabbia che scoppia come abbiamo visto in certi momenti della serie, la violenza delle sue azioni e del cambiamento repentino di atteggiamento.
Ho amato il momento in cui sbatte quel maledetto contro il muro e si fa valere, rivendicando il suo ruolo, la sua identità, ciò che per lui conta davvero.
Ah, comunque io l'avevo intuito che il governatore potesse essere Magnussen, non ne ero sicura ma la descrizione che ne avevi dato mi faceva pensare proprio a lui. E qui lo ritrai ancora meglio, con quel fare viscido, mellifluo e odioso che tanto me lo fa detestare. IC a mille, non c'è che dire.
Ho trovato molto significativo anche il fatto che Sherlock abbia in un certo senso manipolato John, spingendolo a rimanere con la signora Hudson facendogli credere che fosse una sua idea, tenendolo all'oscuro di troppe, importantissime, informazioni, continuando a manovrarlo attraverso Victor anche dopo averlo portato via dalla locanda. Tutto era stato pensato per giungere lì, faccia a faccia con il viscido.
Se non è IC questo Sherlock, non so quale potrebbe esserlo. ;)
Ricorda in particolar modo quello di tld, con quel pizzico di preveggenza che riesce a tener conto di tutte le reazioni che John potrebbe avere, man mano che il piano del pirata bianco va avanti.
Alla fine ci lasci con un vero e proprio colpo di scena, Magnussen li sta ingaggiando per scoprire il mandante di omicidi misteriosi, le cui vittime erano oppositori di Moriarty, come se qualcuno lo stesse vendicando.
Ci sono rimasta. Sono tantissime svolte per un solo capitolo e non è affatto un male, anzi! È vero che hai lasciato un po' da parte l'introspezione ma ti assicuro che avrei fatto la stessa cosa, ci sta che alcune parti della storia necessitino di pura azione e qui l'hai descritta benissimo.
Mi è davvero piaciuta questa parte, come le precedenti del resto ma con questi risvolti la mia curiosità è salita ancora di più!
Spero di riuscire a leggere il prossimo capitolo oggi stesso, nel frattempo ti faccio ancora tantissimi complimenti!
Adoro smisuratamente le tue pirate!lock *__*
A prestissimo
Un bacione
S.

Recensore Junior
13/07/19, ore 14:12
Cap. 3:

Bellissimo capitolo, ho apprezzato molto la parte in cui Victor spiega il desiderio di Sherlock che se fosse morto avrebbe continuato a vivere attraverso loro, mi commuove il legame indissolubile tra loro 3, Sherlock dentro di loro, nelle loro teste e nel cuore, bello! 😍

Recensore Junior
12/07/19, ore 15:46
Cap. 2:

Secondo capitolo molto intrigante, mi è piaciuto immaginare la scena in cantina tra John e Victor, quel bacio passionale che ricordava Sherlock, adoro Victor è pazzesco,un grande amico che ama tantissimo i suoi amici😊

Recensore Master
10/07/19, ore 10:12
Cap. 4:

Ciao Koa! Ieri e oggi sono riuscita a ritagliarmi un po' di tempo libero per scrivere e recuperare le storie che ho in lista e, dopo aver recensito quella Mystrade stupenda, eccomi a proseguire questa appassionante avventura.
Adoro il modo in cui John inizia a dimostrare, senza neanche volerlo, le sue qualità, continuando tuttavia a pensare di non essere all'altezza di Sherlock come pirata.
Qui si capisce benissimo che è molto più intelligente e coraggioso di quanto creda e Victor pare non avere dubbi su questo, anche da prima del viaggio.
Il piano di fuga è davvero ben pensato, ho letto che ti sei ispirata a "Missione Goldfinger" e devo dire che calza tutto a pennello, pare pensato apposta per questa scena. Ciò che mi ha colpito di più è la sicurezza che John acquisisce di minuto in minuto, come se con l'azione e il pericolo ci prendesse gusto e questo l'ho trovato estremamente IC.
Mi sono piaciuti i riferimenti al prequel, il passaggio in cui hai citato i nomi di alcuni pirati de la Norbury, la citazione della OS su Victor, tutto crea una sensazione di continuità con le altre opere.
Ribadisco per la milionesima volta che AMO Victor. I suoi doppi sensi mi fanno morire, quello su John che è bravo a prendere da dietro mi ha stesa! XD
Eppure anche su di lui so che ci dirai molto di più. Già quello sguardo diretto al governatore nasconde sicuramente una spiegazione che lo riguarda e non vedo l'ora di scoprire qual è.
Sono contenta che tu abbia allungato il capitolo approfondendo alcuni aspetti, sei sempre estremamente esaustiva quando scrivi, delinea la scena nei minimi dettagli, l'ambiente, i personaggi, le azioni e, soprattutto, la parte introspettiva che come ben sai adoro, quando è trattata così bene.
Per quanto riguarda la parte tecnica, lo devo specificare? È come sempre perfetta, scrivi in un italiano perfetto, senza errori, padroneggiando grammatica e sintassi a meraviglia. È sempre tutto molto scorrevole, arrivi dritta all'immaginazione e sembra davvero di guardare un film mentre si legge.
È sempre un grande piacere avventurarsi in qualcosa di tuo, sei bravissima.
Alla prossima!
Non vedo l'ora
Bacioni
S.

Recensore Master
06/07/19, ore 22:10
Cap. 9:

buonasera, Dolcezza.. come sei produttiva col caldo, te lo ripeto! (ho già visto la tua storia nuova, potrò leggerla tra qualche giorno sono indietro con tutto; contest scrivere e leggere)
Questo capitolo è bellissimo, ma questo è regolare da parte tua: però la fine lo è di più, è qualcosa che strugge il cuore, perché riabbracciarsi in quel modo, loro tre, tra lacrime che non possono fermarsi con facilità ma vera gioia di ritrovarsi - in ogni senso, pratico e psicologico - è impagabile. Sherlock ha sbagliato, però la vita che fanno non permette, secondo me, di vivere al riparo. Non si tratta di pericoli ovvi come i duelli o la persecuzione della giustizia in senso generale, ma questi arcinemici esistono per tornare a galla, prima o poi. Victor lo comprende, per quanto la sua sia la posizione peggiore, e anche John ha dovuto tirare fuori il vero pirata che dormicchiava in lui e l'ha fatto perché messo alle strette. Insomma è un dottore, una buona persona - perché lo resta - ovviamente la sua educazione e natura si sono scontrate duramente. Ma alla fine del prossimo capitolo avrà completato questa parte del suo percorso. Sherlock se lo mangia con gli occhi (ma va? strano!) e vederlo tornare vuol dire la fine di una lunga agonia: digiuni, ansia, cattivo umore. E già, ora il suo amore è sano e salvo e magari tra pochissimo nel suo letto, che se lo meritano. E povero Victor, però,lo lasciamo così solo soletto? ha qualche possibilità di essere felice? so che voler accomodare tutto in modo positivissimo potrebbe intaccare lo spessore di un racconto, ma soon così per gli happy ending che chiedo. Il ritorno di John è una festa per tutti, mi ha fatto piacere soprattutto vedere Redbeard che vuole le coccoline e Archie che è simpaticissimo. Il trionfo di Barbagialla è stato senza dubbio più "ufficiale" sulla HOUND, più inatteso, ma l'accoglienza di chi ti ama è un'altra cosa. Il bottino è stato scambiato con vantaggio per Sherlock, direi, e tutti sono contenti. In quanto alla tua tecnica navale sai che resto sempre a bocca aperta come i pesci rossi di Myc, perchè faccio già fatica a seguire, altro che mettere su tutta una ficiton. (Mycroft, comincia riscaldarti, dai, sei stato annunciato)
sono curiosa del finale perché penso sarà direttamente aperto verso la terza parte, vero?
avrei voluto scrivere molto di più, ma resisto un poco alla volta :(
baci ( aspetta, che mi potevo scordare questo? baciare il suo nome è una delle frasi più assolutamente magnifiche che abbia mai letto nella mia vita intera, su qualsiasi romanzo)
tua lupetta di terra,
Setsy

Recensore Junior
06/07/19, ore 19:28
Cap. 9:

Ok. Ero quasi convinta, prima ancora di leggere, che questo sarebbe stato un capitolo “di passaggio”. John e Victor che arrivano alla fine del loro viaggio e si ricongiungono alla propria ciurma e al Pirata Bianco. Invece no. O per meglio dire, si, avviene questo, ma ci sono così tante altre cose che definire tutto questo “di passaggio” è un’offesa.
Si ritorna ai paragoni tra Sherlock Holmes e Baskerville. Solo in questo momento mi sono accorta che appunto il capitano della H.o.u.n.d. non è un pirata. Ovviamente era chiaro dall’inizio, ma mi ero sempre concentrata sulle altre differenze, fisiche e caratteriali, senza mai prendere in considerazione il fatto che Baskerville in realtà non è un fuorilegge, non deve “muoversi nell’ombra” e non è solo, bensì ha dalla sua non solamente le persone a bordo ma potenzialmente l’intera marina britannica.
Questo ragionamento semi-contorto e all’apparenza inutile, mi ha fatto realizzare quanto in realtà sia ancora più forte il legame tra Sherlock e Victor, che per anni hanno potuto contare solo l’uno nell’altro, e a quanto di loro stessi hanno dovuto rinunciare per cercare di tenere salva la vita alla gente del loro galeone spagnolo.
Ecco un altro argomento. Le navi. Adoro. Amo. E prediligo, su tutte le altre, le descrizioni dettagliate delle navi, le cabine, e tutte quelle minuzie legate alla navigazione: i marinai che devono tirare quella o questa fune, ammainare questa o quell’altra vela, ecc. Bello perché non è comune, scritto bene tanto che pare di essere lì con loro, e soprattutto se uno non ne sapesse assolutamente nulla pure capirebbe di cosa si sta parlando.
Non mi è sfuggito il particolare di John che definisce -casa- la Norbury. L’uomo ne ha passate così tante che alla fine sulla nave con gli altri ci ha trascorso veramente poco tempo, ma ciò nonostante riconosce di appartenere a quella nave e a quelle persone, come fossero la sua “terra” e la sua famiglia. Bellissimo.
C’è una certa tensione nell’aria, positiva ‘sta volta, che accompagna tutto il racconto, da quando viene annunciata la presenza di una nave all’orizzonte fino a quando finalmente la raggiungono. Rivedere i vecchi compagni di mare, la famiglia, scalda il cuore di John. Nel momento esatto nel quale Watson si rende conto di avere lo sguardo di Sherlock addosso è palese quanto abbia sofferto per la sua mancanza.
Devo dire, Holmes attua un ingresso in scena in pieno stile Sherlock. Lo definirei teatrale nell’accezione di fuori dalle righe e pomposo. E pure magnificente, perché come dici attraverso le parole di John il “Pirata Bianco aveva l’innata capacità di far innamorare di sé”.
Tutto va per il verso giusto e il piano fila liscio come l’olio. Solo due cose impreviste sono accadute: Victor ha sofferto più di quanto preventivato, e io come Lestrade mi domando perché non sarebbe potuta andare qualche altra persona a recuperare John e trattare con il governatore (Victor era davvero insostituibile? E comunque già rispetto al capitolo precedente perlomeno le battute mi sembrano più sincere e leggere); l’altra cosa riguarda il cambiamento di John, la nascita di Barbagialla (infatti Sherlock pare sorpreso quando i marinai della H.o.u.n.d. salutano e inneggiano alla leggenda che è diventato).
Ci avevi detto di tenere a mente Bartolo Diaz. In realtà pensavo di trovarlo ad aiutare Victor e John, magari sul mercantile sotto mentite spoglie. Insomma avevo viaggiato con l’immaginazione e non mi aspettavo si trattasse della sua dipartita, ne sono molto dispiaciuta, nonostante non sia stato mai un personaggio di particolare rilievo. “Colpa” tua che ci hai fatti affezionare a questa grande, bizzarra, a volte sgangherata, famiglia.
C’era da aspettarselo che il Pirata Bianco si chiudesse in sé stesso per l’assenza dei suoi pezzi di cuore. Saperlo con assoluta certezza però è diverso. Da quest’avventura tutti e tre, Sherlock, John e Victor hanno perso qualcosa e hanno sofferto molto. La speranza è quella di aver gettato comunque solide basi per ripartire da qui più uniti di prima. Significativa in tal senso è la frase finale “si stavano perdonando […] per ora, era quello che più contava”.
Altra cosa che mi è piaciuta molto è l’incontro tra Sherlock e John. Il capitano lo chiama “John” e poi “Barbagialla”, non si rivolge a lui con un interrogativo, ma tra le righe mi è sembrato di leggere un “chi sei ora?”. E sempre seguendo il filo del discorso John alla fine risponde con “Adesso ci sono io” che non è una risposta direttamente collegata a questo che intendo io, ma pare quasi come a voler significare che non è importante il nome, è importante quello che era e che è diventato, “io”. Probabilmente non è quello che volevi comunicare scrivendolo, ma io ho colto questa sfumatura.
Infine una cosa inconfessata su Lestrade. Quando lessi di lui e Victor nei primissimi capitoli di “Sherlock Holmes e l’isola del tesoro”, li avevo cominciati a shippare. Prima di capire che il prete in realtà al massimo potesse amare Sherlock. Ecco, ora ho realizzato che Lestrade lo shippo con Mycroft, così come accade anche nell’universo originario.
Ti rinnovo i complimenti. Mi scuso per la quantità infinita di virgolette che mi sono riscoperta ad usare in questa e nella precedente recensione.
A presto, non ci credo che manca solo un ultimo capitolo, ti invito a farlo lunghissimo!
K.

Recensore Junior
06/07/19, ore 19:19
Cap. 8:

“Faccio presente, per coloro che se ne fossero dimenticati, che questo Victor mi è stato ispirato da Tom Hiddleston.” grazie, ne avevo bisogno, Victor lo associavo ad un altro volto in effetti. Comunque incuriosita dalla differenza d’altezza che citi ho googlato Hiddleston e Cumberbatch, mossa assai infelice perché mi sono persa mezz’ora a guardare solo foto che li ritraevano assieme. Non approfondiamo.
John sembra stranito da questa voglia improvvisa di Victor di fare a botte. Ho pensato quasi subito che bisogna toccare il fondo prima di poter risalire, ma in effetti “il fondo” secondo me è stato più il lungo periodo durante il quale non si sono parlati né guardati, e che menare le mani sia più simile ad un aggrapparsi l’uno all’altro per “risalire” assieme.
La scazzottata è assai movimentata, con gli uomini che si rigirano uno sull’altro e sembrano danzare vorticosamente. Ma tu sei stata molto abile nelle descrizioni, riuscendo addirittura ad unire all’azione un dialogo molto fitto e il flusso di coscienza di Barbagialla.
Mi è piaciuto che entrambi abbiano calato le barriere e abbiano cominciato quantomeno a comunicare quello che li faceva stare male, incuranti dei marinai e del mondo intero attorno. In effetti è un momento molto intimo e passionale, si legge tutta la sofferenza che hanno represso negli anni (altro che una decina di giorni). John realizza quasi d’improvviso che non è il solo ad essere arrabbiato, anche Trevor ha i suoi tormenti interiori, i quali escono fuori direi con prepotenza, dal modo di parlare, dalle espressioni del volto, tutto attraverso un’attenta analisi che compie appunto Watson dal suo punto di vista.
C’è parecchio Victor Trevor in questi righi, e come lo realizza Watson, anche io mi sono accorta che mi era mancato vederlo veramente protagonista. Certo, questa storia racconta evidentemente di Barbagialla e del viaggio che intraprende con il “co-protagonista” per tornare a la Norbury, ma il capitolo, molto più di quanto sia accaduto con i precedenti otto, ci offre un focus sulla figura del prete in maniera esclusiva (non ci sono la locanda, le ragazze e la signora Hudson; mancano la prigione, le guardie e Magnussen; la H.o.u.n.d., né i marinai e Baskerville).
Dopo la tempesta tra questi due focosi uomini, c’è una calma quasi disorientante. La dolcezza e la delicatezza con le quali John cura le ferite che egli stesso ha inferto a Victor mi hanno commossa; così come di rimando anche Trevor si preoccupa dell’altro. È chiaro che sono legati tra di loro a doppio filo, al di là della definizione, amore o bene che sia. Si concedono questi attimi di tregua per raccogliere le idee e forse anche il coraggio per affrontare una volta per tutte la discussione e parlarsi col cuore in mano.
Come ho già espresso la volta precedente, non pretendevo che Victor si scusasse con John, ma sono contenta l’abbia fatto. Si è comportato male, anche solo assecondando Sherlock, ma mi rendo conto che non deve essere facile far cambiare idea al Capitano, soprattutto se quest’ultimo è convinto di essere nel giusto.
Finalmente arriva la domanda “qual è il tuo problema, John?”. E la risposta alla quale noi lettori eravamo preparati, perché abbiamo ascoltato tutti i pensieri del dottore fin da “Sherlock Holmes e l’isola del tesoro”, mi ha comunque in qualche modo sorpresa. Non per i contenuti in se, quanto piuttosto per il modo di parlare di John, molto più se stesso, molto più Barbagialla, che finalmente riesce a fare ordine nella propria anima tumultuosa e tra quei pensieri disordinati, e risponde sinceramente senza più trattenersi.
Il problema alla fin fine non è una gelosia che l’ex soldato prova nei confronti del prete. Non di tipo carnale almeno, perché è chiaro che tra i cugini non c’è attrazione fisica. Watson è geloso del passato che li lega e da quella complicità che continua a farli agire sempre come una coppia e non ancora come un trio; motivo, questo, per il quale a John non è stato detto niente, come se non si fossero fidati abbastanza di lui. La speranza è che recepito il messaggio Trevor e Sherlock cambino davvero atteggiamento, e sono sicura che per amore di Watson lo faranno.
Poi di nuovo silenzio, John che guida Victor in camera e se ne prende cura ancora. Oramai, messa da parte la rabbia, John percepisce che ci sono altri pensieri che affliggono Victor, e che riguardano Magnussen, Vivian Norbury e Moriarty. Per questa volta il non essere a conoscenza dei fatti non riguarda qualcosa che Sherlock gli ha taciuto, ma quanto il prete non ha raccontato, probabilmente per non far soffrire oltre ogni misura Holmes che già si incolpava di tutto l’accaduto.
Ultimo appunto, che è una nota di merito, è che le battute pungenti pronunciate da Victor, come l’ultima “se vuoi approfittare del mio corpo sappi che non l’ho mai preso da nessuna parte, sii delicato”, vuoi per il contesto o non so neppure io cosa, mi sono arrivate con tutta l’amarezza e quella volontà di alleggerire la tensione creata. Cioè è evidente che non è lo stesso spirito gioviale e spensierato di sempre.
Tu mi ringrazi sempre per le recensioni che lascio, ma grazie a te per le emozioni che mi regali ogni volta!
Passo subito al prossimo capitolo.

Recensore Veterano
06/07/19, ore 01:43
Cap. 9:

Non recensisco molto spesso, ma leggo sempre ogni singola cosa che pubblichi.
Le tue storie ormai sono uno dei pochissimi motivi per cui entro ancora su EFP, questa in particolare mi ha coinvolta tanto emotivamente.
Complimenti, davvero
xx

Recensore Master
03/07/19, ore 18:12
Cap. 3:

Ciao! Torno con tanto piacere a continuare questa bellissima lettura. Lo so che non è un problema per te ma ribadisco che mi diapiace davvero non riuscire a leggere e recensire più velocemente di così. E non per te, lo so che non hai fretta, ma io sì, detesto far passare giorni tra un capitolo e laltro, perdo tutta l'atmosfera, accidenti! T___T
Comunque.
Davvero un capitolo interessante.
Mi piace sempre tantissimo quando approfondisci la complessa psiche di Victor, ti avevo già scritto in una recensione precedente che avrei tanto voluto un approfondimento su di lui, una trama che gli rendesse giustizia. Non che non fosse ben caratterizzato e sfruttato nel prequel, ovviamente, anzi! Però ho sempre pensato che ci fosse molto altro da dire e tu lo stai facendo egregiamente, soprattutto se si pensa che è un OC e che quindi è doppiamente difficile. Io non penso di essere in grado, almeno per ora, di gestire così bene un originale.
Il suo legame con Sherlock è così forte e profondo da spingerlo a sacrificarsi per John, che è "l'amore della sua vita", ignorando che anche lui è fondamentale per entrambi, che quel sentimento li lega indissolubilmente, tutti e tre.
Mi è piaciuto che tu sia partita dal punto in cui sono già stati catturati, per poi tornare indietro e spiegarci cosa è successo, l'ho trovato un bell'espediente, mi ha piacevolmemte incuriosita. Come al solito fai bene a prenderti il tempo e lo spazio che ti sono necessari per approfondire ciò che ritieni importante, non è assolutamente un problema se ti dilunghi, tutt'altro! Potrei leggere anche 40 capitoli ambientati in quella cella, se fossero scritti così bene! ;)
Ho amato anche il senso dell'ultimo desiderio di Sherlock, sul voler vivere attraverso loro due, lasciare un'eredità fatta di lui, dei suoi talenti, dei suoi sentimenti e vissuti, tutto racchiuso nei cuori e nelle menti di John e Victor.
Una bellissima immagine, mi è piaciuta e sono contenta che tu l'abbia spiegata meglio, devo essere un po' come John perché non avevo capito nemmeno io. XD
Ti rinnovo i più sinceri complimenti!
Al prossimo capitolo!
Baci
S.

Recensore Master
30/06/19, ore 00:57
Cap. 8:

Ovvio che ho letto già ieri e ovvio che sono in ritardo, causa contest e caldo...quasi quasi farei un giretto in nave, mi consigli qualche posto? preferirei trovarci dei bei pirati impegnati in una lotta, grazie! ^^
faccio la seria... questa scena è perfetta, un'esplosione di testosterone ma senza cattiveria, vendetta ma senza odio, solo rabbia e bisogno di sfogare il risentimento. Poi che John abbia un mare di tensione sessuale inespressa è una spiegazione che da i brividi. (piacevoli). Eh già, avrà sognato Sherlock per mesi, ma adesso non lo so se la prima cosa che farà sarà trascinarlo in un letto o davvero dargli una strigliata. Quello che mi incuriosisce di più è scoprire se Sherly è così intelligente che SA che gli si sta per presentare un John arrabbiato, o se conta tanto sul suo piano - necessario, si capisce - e sulla mancanza che il suo dottore avrà di lui per resistergli con ostinazione. Non saprei! Intanto lo scontro va avanti e Victor e John si fanno discretamente male, ma in quello che mi pare citazionismo (love x citazionismo)della scena di Irene "non si rompono gli zigomi o i denti o il naso". sembra che stiano attenti, cosa non facile in quel momento. Ma non c'è niente di nuovo sotto il sole e i nostri due amici hanno le reazioni di tutti gli uomini della terra:menarsi fa bene all'amicizia... un concetto chiaro in teoria, bruttino in pratica, ma funziona. I pugni diventano un abbraccio, e anche se sarà necessario un cambiamento ambedue vogliono moltissimo sforzarsi di farlo. Che poi più che cambiare chissà che mi pare che si tratti di più di fidarsi, di aprirsi fino a dire le cose più difficili. I ricordi tormentosi, quelli della violenza, del tradimento, della sconfitta. Cosa che magari Sherlock voleva risparmiare a Victor come brutti ricordi, tenendoli per sé, ma John l'ha capita male, che lui è indegno della confidenza, un po' come il finto suicidio, per il quale non mi stancherò mai di ripetere che Sherlock ha fatto piuttosto bene e che non meritava quel biasimo. L'amore di Victor è così bello, così indefinibile perché sfugge ai limiti comuni. Deve essere stato terribile rivedere Magnussen, e ho sorriso all'idea di John che vuole "conoscere" Mycroft. Forse qui non sarebbe apprezzato come nel canone! le loro interazioni sono fantastiche, peccato che non penso Myc apparirà. Quindi Sherlock è tanto vicino? ci siamo? sono un topino di cambusa molto curioso!
un bacio malinconico,
Setsy
(Recensione modificata il 30/06/2019 - 11:40 am)

Recensore Master
26/06/19, ore 17:35
Cap. 2:

Ciao Koa! Finalmente riesco a recensire anche questo secondo capitolo, che avevo già spizzato qualche giorno fa e che ho riletto anche oggi, con calma.
Finalmente John può correre in cantina dal suo adorato prete, con la vana speranza che ci sia anche Sherlock, e quei gradini alti e insidiosi li percorriamo insieme a lui, curiosi e impazienti, come l'ignaro Watson, fino a scorgere quella figura nell'oscurità.
Mi è piaciuto tantissimo! Tutto quanto!
Quel bacio a fior di labbra, così tipico di Victor, così puro e pieno d'amore, e ho amato anche il bacio passionale, di cui Trevor si è fatto messaggero. Certo, finché non l'ha detto lui, non avevo capito che senso avesse (e ho apprezzato anche questo tuo lasciarmi spiazzata) ma poi tutto è stato chiaro. Il fatto che John abbia percepito Sherlock in quel bacio è stato bellissimo, di una profondità toccante. Ho apprezzato davvero questo escamotage, sono contenta che tu l'abbia inserito.
Il momento in cui i due si trovano a raggiungere la nave di Baskerville mi ha ricordato tantissimo il capitolo in cui Sherlock e John cercano di raggiungere La Norbury in Sherlock Holmes e L'isola del tesoro, un bel richiamo, non so se voluto, ma comunque l'ho apprezzato.
Per quanto riguarda Baskerville, ho adorato che tu che abbia inserito Henry e tutta la sua storia adattata al contesto. Addirittura la nave si chiama H.O.U.N.D., una bellissima trovata!
Ora ho la certezza che non vedremo Sherlock quasi fino alla fine e che sicuramente qualcosa in questo viaggio andrà storto ma ti assicuro che l'idea non mi dispiace per niente, anzi, essendo una storia di formazione che riguarda John non posso che essere contenta, visto che ne L'isola del tesoro era un ospite, uno spettatore che pian piano si è preao il suo posto nella vicenda e nel cuore di Sherlock e Victor. Ora invece è lui a prendere in mano le redini e a vivere un'avventura tutta sua, a crescere sia come persona che come pirata, guadagnandosi l'identità che dà il nome all'intera storia.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, nel frattempo ti faccio come sempre tanti complimenti. Mi piace tutto, dalla trama alla parte tecnica, alla caratterizzazione dei personaggi. Sono contenta che tu abbia scritto questo sequel!
A prestissimo
Miss Adler

Recensore Junior
24/06/19, ore 15:07
Cap. 7:

Ciao. Quando leggo qualcosa devo essere anche del giusto umore per farlo. Immaginando come poteva evolversi la storia pensavo che questo potesse essere un capitolo di passaggio, o comunque più introspettivo rispetto agli altri con un maggior numero di dialoghi e azione. In ogni caso la curiosità era troppa, e la garanzia che fosse uscito dalla tua tastiera mi ha spinto a leggerlo subito lo stesso. Ora non posso veramente fare una classifica perché ogni capitolo è a suo modo speciale, ma questo mi è piaciuto tantissimo. Ne parlerò più avanti perché preferisco andare con ordine, ma quello che si intuiva precedentemente del cambiamento di Watson in Barbagialla, qui si realizza pienamente.
Di Henry Baskerville ho percepito due cose fondamentali. La prima è che sembra essere una brava persona e che tiene veramente a Sherlock e a Victor, più come se fossero amici rispetto ad essergli debitore. Questo è un punto poco chiaro a John, poiché è una delle altre tante cose che hanno evitato di raccontargli.
Sono un po’ dispiaciuta per questo aspetto della vicenda, John si è assolutamente meritato di conoscere dei retroscena o dei piani che hanno organizzato e che alla fine riguardano anche lui. Lo so, ne abbiamo già parlato, il Pirata Bianco ha agito a questo modo perché nella sua mente era più sicuro così, l’ha fatto per proteggere Watson senza rischiare che si potesse comportare in modo anomalo. Per me però è stata una manipolazione bella e buona.
La seconda cosa che ho avvertito del capitano Baskerville è che lui è una persona colta e distinta. Ci sono parecchi rimandi sia a Sherlock che al governatore. Ma se, ad esempio, l’elemento degli occhiali per Magnussen era simbolo di una persona che si nasconde dietro una maschera, in questo caso per Henry l’oggetto mi sembra molto di più utilizzato per conferirgli una certa levatura sociale. I paragoni con Sherlock invece me l’hanno fatto identificare come una persona buona, e che ha su di se la responsabilità della vita di tanti uomini.
“Tè?” cito John. Questi pirati e mercanti sono una fonte inesauribile di sorprese per me. Non è difficile pensare che ci siano dei carichi anche di queste nuove erbe, quello che non capisco, come effettivamente si domanda anche John, è come faccia Victor ad essere sempre così aggiornato. Certo, le donne che incontra nelle locande forniscono sicuramente molte informazioni, ma addirittura anche su cose di questo tipo? E poi non riguarda solo il tè, Victor e Sherlock sembrano conoscere sempre informazioni fresche e importanti. Possibile che li tenesse aggiornati Mycroft? Mi lancio anche io in ipotesi di tanto in tanto.
Fossi stata in Watson probabilmente non mi sarebbe importato molto di Brooks che voleva vendere lui e il Prete alle guardie (ok, sto facendo la spaccona, sarebbe importato anche a me), ma da medico che ha prestato giuramento, cura l’uomo e tutti gli altri marinai.
Come dicevo all’inizio, John a mio avviso si è tramutato definitivamente in Barbagialla, che non è qualcuno di diverso, ma sé stesso senza più indugi e pensieri negativi. Ha cominciato a credere nelle proprie capacità e a sfruttarle. L’intelligenza, la bontà, le abilità da medico, la tempra del soldato. Ed è anche estremamente orgoglioso e testardo, cosa che l’ha portato ad un allontanamento da Victor.
È vero, avevo detto nel capitolo precedente che John ha sbagliato a mettere in dubbio la fiducia e l’amore di Sherlock, ma non posso biasimarlo dato il trattamento ricevuto. Quindi in questo momento sono dalla sua parte, e credo che sia molto di più Victor a doversi avvicinare. Non dico chiedere scusa, ma a chiarire quantomeno la propria posizione. Non è un burattino, ha una volontà propria e per quanto possa amare Holmes è sicuramente capace di continuare ad appoggiarlo esprimendo il proprio dissenso per una sua azione.
Nel capitolo si è percepita questa crepa tra i due uomini. Se in un primo momento Barbagialla è stato impegnato, soprattutto con le cure che ha elargito, l’aumentare dei giorni di navigazione l’ha portato a notare maggiormente l’assenza del compagno. Attendo questo scontro/confronto. Chissà a quale conclusione sarà arrivato Victor. Ancora mi ricordo l’hipe per l’incontro al primo sangue tra John e Sherlock, e questo non è da meno.
Complimenti per star creando settimana dopo settimana questo mondo fantastico, con dei personaggi di uno spessore impressionante. I tecnicismi li lascio a chi ne sa più di me, tempi verbali e complementi, io posso assicurarti che mi tieni incollata allo schermo e che mi piace quello che leggo, non mi annoio mai.
A prestissimo,
K.