Recensioni per
Quare iam te cur amplius excrucies?
di Cress Morlet
Ho i brividi. Hai una scrittura corposa davvero fantastica. Complimenti! |
Domanda (a me stessa): come mai non avevo ancora mai letto questa storia? Adoro Sansa e Sandor, sono una delle mie coppie preferite in assoluto di GOT, ed è stato un vero piacere leggere il primo capitolo di questa mini-long. Hai espresso veramente bene il punto di vista di Sandor, i suoi pensieri e i suoi sentimenti, e ho apprezzato molto vedere la sua prospettiva rispetto alla scena in cui rivela che Sansa è diventata una donna. Scrivi poi davvero bene: mi piace molto lo stile scorrevole ed efficace, il lessico perfettamente adatto e, soprattutto, le metafore che hai inserito (specialmente la magica triade che ricompare spesso come riferimento a Sansa: vino - mile - neve). Questa frase esprime perfettamente il momento che vai poi a descrivere del bacio: "Folle lui e folle lei. O forse solo lui, o forse solo lei." È di grande impatto e mi è piaciuta tanto. Anche l'ultima frase di questo capitolo è un tocco di classe. Sono contenta di aver iniziato questa storia e ora sono curiosa di leggere il capitolo seguente. Alla prossima:) |
Ciao, eccomi per il nostro scambio libero del giardino. |
Eccomi qui a completare questa tua breve storia che già dal primo capitolo mi aveva presa tantissimo, grazie al tuo modo di scrivere davvero delizioso, intenso e coinvolgente. |
Ciao^^ |
Ciao, sono qui per lo scambio a catena! |
Ciao, eccomi per lo scambio! |
Ciao, cara, eccomi tornata da questa tua splendida minilong <3 |
Cara buonasera, eccomi tornata da te per poter continuare con la lettura di questa tua minilong e completarla con stasera. Grazie alla prima dolorosa parte sono riuscita a capire cosa sia successo a Sandor in passato, un disgustoso gesto del fratello che non ha fatto altro che rovinare la vita ad un bambino in maniera tanto barbara quanto inquietante… che razza di rapporto e di motivazioni poteva avere per fare una cosa del genere? Agghiacciante. E invece di scappare lui attende il ritorno di lei, colei che ha rapito la sua mente e ogni capacità decisionale con la sola esistenza. Non riesce ad andarsene da lì, dal luogo dove sa di poterla ritrovare e aspetta: se la visualizza nella mente, ricorda, si concentra su quell’unica smorfia che l’ha letteralmente stregato e che non gli ha permesso di agire diversamente se non stare così. E Sansa sa, anche se è spaventata sa che lui mai le farà del male e con questa consapevolezza non scappa da lì, nonostante tu me lo figuri davanti agli occhi come un uomo volgare mezzo ubriaco e che ha visto troppo sangue e fottuto amaramente senza sentimenti nella sua vita. |
Ciao! :D |
Molto onirico questo capitolo: è un amore letteralmente struggente quello di Sandor per Sansa, probabilmente perché in tutta la sua vita non ha conosciuto altro che sofferenza e morte sia subita che inflitta. Il piccolo uccelletto del Nord è il proverbiale porto quiete per il nostro inquieto Mastino, come neve e miele che egli brama come niente ha mai bramato prima. Non lo soddisfano più le semplici voglie da maschio, ora che ha assaporato il dolce nettare dell'innamoramento. |
Ciao! |
Ciao cara ❤ |
Ciao cara 😊 |
TESORO. |