Buonasera tesoro! Eccomi qui, a malincuore lascio un attimo la lettura della challenge delle mani per cominciare quella che è una delle cose che amo di più leggere: la soulmate. Io amo, adoro sta cosa, e come te ho voluto provare a cimentarmi rendendomi conto che non è affatto facile averci a che fare, perché a me anime gemelle fa pensare anche un po’ a sofferenza, a predestinazione, a qualcosa che è già scritto e che avrà sicuramente delle difficoltà. D’altronde, a noi piace così, no? Adoro le tue presentazioni, sono così spontanee che mi sembra davvero di essere lì a sentirti, e parlare a quattrocchi donnah. Già cominci in maniera tristissima con il primo pezzo dedicato al passato di Steve, gracilino bimbo messo da parte da tutto e tutti perché ritenuto anomalo, cosa dolorosissima per una realtà come la sua. Mi ha sempre affascinata l’idea del tatuaggio sulla pelle come segno di persona destinata, e mi sfizia un sacco tu sia partita con quest’idea. Non deve essere stato facile, anzi, devono averlo accantonato, deriso e bullizzato in infinite maniere, neppure considerato a volte, ma noto con piacere che poi tutto è cambiato e attualmente sta vivendo una vita che tutto sommato gli piace: un lavoro, dei colleghi simpatici, un simbolo stampato sul petto che lo porta ad avere una certezza, cioè che la sua anima gemella esiste.
Esiste certo, se non fosse che il loro primo incontro non è stato decisamente tra i più sereni e pacati. Un approccio decisamente “simpatico” diciamo quello di Barnes, e caratterino niente male! Però Steve lo ha capito, ha visto il suo stesso tatuaggio e sa, sa che è lui.
Oh mamma, mi torni poi di flashback dolorosissimi e io sto male nel vedere ancora una volta come trattavano Rogers; c’è da dire però che ho apprezzato perché così ci mostri com’è e quali sono le sue qualità senza descriverle, ma facendo parlare direttamente le sue azioni, come quando ha salvato quella ragazza.
Mi piace che sei riuscita ad inserire altri personaggi, e Nat ce la vedo proprio come l’hai impostata tu: questa AU ti permette di gestirli a piacimento e regalargli la vita che vuoi per loro, però non dimentichi certo le cose canoniche, ed il carattere mantenuto IC. E adesso sono assolutamente curiosa di scoprire cos’hai in mente per questa serata, perché tra loro tre e la presenza di Tony, strafottente egocentrico, mi sa che ne vedrò delle belle. Ho apprezzato tu abbia dato spessore al personaggio di Stark oltre che agli altri, perché sembra stronzo ma in realtà non lo è e lo sappiamo noi come lo sanno anche loro.
Una cosa a proposito: se volevi farmi odiare il tizio che si è presentato in azienda per la denuncia dell’incidente in cui è coinvolto Bucky, beh, ci sei riuscita proprio benissimo guarda! E se volevi farmi pure stringere il cuore per quello che Steve ha passato per diventare più forte e superare le sue paure e le sue debolezze, beh sei riuscita pure in questo brava.
Li hai caratterizzati bene e l’idea di base mi piace un sacco, questa discriminazione in un normale mondo in cui chi non è “marchiato” non è nessuno è triste ma credibile, come è credibile che non tutti incontrino ancora i predestinati, e chi lo fa non è detto che lo trovi subito carino e coccoloso, no? Perché a noi piace rendere tutto più difficile, c’è più gusto! Non vedo l’ora di poter continuare la lettura di questa tua storia che già mi ha conquistata, alla prossima cara e tranquilla che i pomodori non te li lancio; buon lavoro! :3 |