Ciao John!
Inquietante davvero, questa piccola lettera. Ricorda il tempo in cui da bambini gli adulti erano un po' degli antagonisti e magari, anche solo per un attimo, ci si augurava che potessero sparire tutti. Ma chissà se poi un mondo governato dai bambini sarebbe così spassoso e sicuro... la sorella della piccola protagonista ha già compreso i pericoli di un mondo senza regole né legge, e "Il Signore delle mosche", dal canto suo, ci ha già mostrato dove si rischierebbe di andare a parare...
Cerco di immaginarmi una possibile atmosfera: strade deserte, percorse solo da bande di ragazzini, i negozi vuoti con le mercanzie a disposizione di chiunque le voglia. Un paese dei balocchi, un luna park senza limiti di tempo o, alla fin fine, un film dell'orrore? E cosa ha determinato la scomparsa di tutti gli adulti? Il lettore non sa, s'immagina. Diventa a sua volta protagonista, entra in scena con le sue domande destinate a rimanere senza risposta. e l'inquietudine cresce. Personalmente, amo molto le storie che dicono in parte e il resto lo lasciano intuire, o addirittura creare ex novo al lettore. Con questa piccola e strana lettera a Babbo Natale, ci sei riuscito in pieno e mille domande affollano la testa del lettore, dalle più banali - dove avrà trovato il palloncino, la bambina? In uno di quei negozi abbandonati a se stessi? - a quelle che aprono lo spazio a tutte le possibili ipotesi: cosa succederà ora o soltanto tra poco alle due sorelle? In che senso sono "spariti" tutti gli adulti?
E la storia continua nella testa di chi legge, a smuovere tante rotelline strane. Azzeccatissima, complimenti! |