Recensioni per
Surya Namaskara
di blackjessamine

Questa storia ha ottenuto 125 recensioni.
Positive : 125
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/07/20, ore 01:08
Cap. 3:

Eccomi a leggere questo terzo capitolo. Oramai sono profondamente innamorata di loro due. Mi è piaciuto un sacco incontrare Cecile e Aline e sospetto che ci siano dei trascorsi, che quell'estate sia successo qualcosa (o forse dopo) o che Aline sia innamorata di Homer. Ma io shippo troppo Ole e Homer, sono una coppia meravigliosa!
Quel "voi maghi" di Ole mi ha impressionato. Abituata come sono a scrivere di Mangiamorte, sentire un mago che preferisce vivere da Babbano mi è sembrato strano, ma poi le riflessioni di Ole mi hanno spiegato il perché e riesco a capire il suo punto di vista e so che anche lui ha capito che è sbagliato, ma Ole è bello così, con i suoi limiti.
Sono sempre più curiosa di vedere dove ti condurranno questi OC fin troppo indipendenti dalle tue idee, ma credo che sia tutta colpa di Homer. Insomma, da uno che dalla Portland dell'Oregon va in quella del Maine ci si può aspettare di tutto! Pronto a partire per Singapore e partecipare a un progetto sperimentale.
Al prossimo capitolo!
Sev

Recensore Master
31/07/20, ore 00:39
Cap. 2:

Rieccomi!
Ehi, ma cosa mi ero fumata per pensare nel primo capitolo che si trattasse di un Corvonero? Boh, forse ho letto blu qualcosa e ho pensato ai Corvonero. Invece sono due dolcissimi e meravigliosi Tassorosso! Li amo, entrambi! Adoro Ole, è così tenerello e impacciato e adoro pure Homer.
Sono sobbalzata quando ho letto il riferimento alla professoressa Leroux, perché io ho una OC che si chiama Alice Leroux e finisce a insegnare a Hogwarts Magia Antica (ma durante gli anni di Harry) e niente è curioso vedere che le storie sembrano parlarsi tra loro a volte.
Homer e Ole sono proprio complementari, tanto girovago il primo quanto stanziale il secondo e non vedo l'ora di approfondire meglio la loro conoscenza e di entrare nel vivo della storia.
Te l'ho già detto nell'altra recensione, scrivi molto bene e si riesce a immaginare nitidamente le scene e a respirare l'atmosfera di Hogwarts. Ho amato il riferimento a Pix (lo trovo pochissime volte) e persino al freddo in guferia, riuscivo a immaginare i brividi di Ole nonostante il caldo di questi giorni.
Ho dovuto controllare la data di pubblicazione del capitolo e ho capito perfettamente perché non ti sia sentita di ambientare la storia tra le corsie di ospedali. Insomma, il periodo è stato complicato, ma i personaggi sono così belli che mi piacerà seguire e vedere dove mi condurranno.
Al prossimo capitolo!
Sev

Recensore Master
29/07/20, ore 20:29
Cap. 1:

Ciao!
Questa volta sono riuscita a prenotarti io e, come da te richiesto, comincio questa long (sull’altra raccolta arriverò pian piano).
Non ho letto la storia da cui questi personaggi sono tratti, per cui non posso sapere cosa abbia fatto scaturire in te la voglia di approfondirli ma devo dire che con questo primo capitolo hai fatto un ottimo lavoro.
Ole ha una caratterizzazione incredibile e assolutamente innovativa: cioè chi avrebbe mai pensato che ci fosse un mago non contento di far parte di quel mondo in cui vorrebbero vivere? Un mago che addirittura si rifugia in un’università babbana, pur di staccarsi dal quel mondo in cui non si sente di appartenere a pieno. Beh, tu ci hai pensato, bravissima. Mi è piaciuta moltissimo la descrizione della sua magia associata ad un liquido denso che non ne vuole sapere di scivolare via fluida, bloccandolo di fatto in una scarsa mediocrità negli atti pratici, in assoluta contrapposizione con l’assoluta brillantezza della sua mente. Il suo passato è, quindi, decisamente amaro e, in aggiunta a questo senso di inadeguatezza, si vanno a sommare la morte della madre e il rapporto travagliato con il padre. Chiaramente, però, anche nel mondo dei babbani risulta sempre lo "strambo" perché neppure quello è, in effetti, il suo posto. Senza contare quel dono speciale che ha di entrare subito in empatia con i pensieri e i sentimenti delle persone, una capacità strabiliante ma che può essere davvero terribile per certi versi.
L’unico in grado di portare un po’ di luce nella vita di Ole sembra essere proprio Homer che, in contrapposizione all’altro, emana una solarità incredibile. La loro amicizia ha fondamenta lontane che nemmeno la separazione fisica è riuscita a sgretolare e mi è piaciuto molto come l’empatia di Ole l’abbia saputo inondare con la felicità di Homer provata nel rivederlo. Anche la chiusura del capitolo mi è parsa perfetta, perché dietro a quella che può sembrare una battuta ci viene mostrato un altro lato di entrambi i ragazzi: il fascino del sorriso di Homer capace di coinvolgere chiunque e l’assoluta incapacità di Ole di resistergli.
Questo capitolo introduttivo si legge benissimo e coinvolge, il tuo stile mi piace molto – lo sai – e, sebbene sia una caratteristica di Ole, anche tu ha il dono di farci entrare in empatia con lui subito, fin dalle prime righe.
Non posso che concludere, facendoti i miei più sinceri complimenti.
Alla prossima
Cida

Recensore Master
29/07/20, ore 15:39
Cap. 1:

Ciao!
Grazie al gruppo di Rosmary ho questa long da tantissimo tempo tra le storie da recensire e visto che ho finito di scrivere la mia, voglio dedicarmi un po' alla lettura.

Premessa io amo i personaggi originali e il modo in cui gli autori/le autrici riescono ad ampliare il mondo magico. Tu lo fai in modo esemplare: abbiamo due maghi che si trovano in un contesto del tutto diverso dal mondo della Rowling e nemmeno collegati a personaggi principali della saga.

Ci hai presentato Ole e già lo amo per il suo definirsi mediocre, pur essendo un Corvonero (bellissima l'immagine della magia come una melassa grumosa) al punto da sentirsi non abbastanza mago e non abbastanza Babbano. Le potenzialità sono infinite e sono curiosa di vedere come evolverà il personaggio con l'andare avanti della storia.
Homer mi incuriosisce, sembra essere l'opposto di Ole, anzi forse il suo complementare.
Non sono andata a riguardarmi la presentazione dei personaggi perché voglio che parlino attraverso la storia e se un mesetto fa mi aveva convinto a mettere la storia tra quelle da recensire, un motivo ci sarà stato e tendo a fidarmi di me ahaha 🙈
Sono troppo curiosa di conoscerli meglio, quindi perdona se non mi dilungo, ma passo al prossimo capitolo!
Solo una notazione prima di andare: scrivi benissimo e mi sono sentita trasportare nel campus di Ole sul divano sfondato con la sua coinquilina Mia e il fidanzato Bruce.
Al prossimo capitolo,
Sev

Recensore Master
25/07/20, ore 10:26
Cap. 3:

Ciao, Greta! E ciao anche a Ole e Homer! 💜 Mi scuso in anticipo per questa recensione, che temo arriverà in blocco compatto, ma mi sono ritrovata, con sommo disappunto, a doverla scrivere da telefono (maledetti siano i treni senza prese e la sottoscritta che non mette in carica il pc) e non so se sarò in grado di mettere a capo o altro. E già che ci siamo mi scuso anche per quanto potrebbe essere sconclusionata. Ma comunque, dicevamo… cosa è questa storia che ci liberiamo di Eloise per un momento (eh, io non ho ancora detto niente, ma vogliamo parlare della sua minaccia di comparire più avanti? Capisco non sia Corvonero, ma potrebbe capire che il suo interesse nella vicenda è nella coppia non è richiesto. Ecco, io lo dico, poi veda lei) e ci ritroviamo con questa Aline? Le vogliamo spiegare che non va bene puntare al figlio della propria mentore, se questo figlio è Homer e mi deve abbandonare il povero piccolo Ole in un angolino con un piatto di tartine? Sì? Ti ringrazio in anticipo se le farai un bel discorsetto esplicativo della faccenda, ché qui ho iniziato a shippare i due fanciulli e non esiste che compaia un'artista a scombinare i piani. Ma comunque, tornando seria (o quasi) arriviamo al punto della storia: è normale che io li stia shippano tantissimo, questi due? Perché, non lo so, mi sento un po' sciocca, ma ogni due parole che si scambiano sono lì che aspetto che si dicano qualcosa, o che facciano qualcosa, e niente, sul più bello tu mi talgi il capitolo, arriva una Aline dal nulla a chiedere di ballare (l'ho già detto che Aline possiamo accompagnarla all'uscita, sì?) e tra loro due resta tutto in sospeso. E io non posso che shipparli ancora più per questo (ha senso? , non lo so, nel caso la "colpa" è tua che me li stai facendo amare tanto!). Ma a prescindere da questa mia nuova fissa, qualsiasi cosa sia il loro legame mi piace sempre di più: si legge in ogni dettaglio quanto sono affini e profondamente legati, a partire da questa certezza che il silenzio tra loro non sia mai imbarazzo o scomodo vuoto, ma un silenzio giusto perché si è perfettamente a proprio agio accanto all'altro e si sa che, quando da soli, avranno ore e ore per parlare e dirsi tutto come se non fossero mai passati tutti quegli anni. E quanto è fantastico Homer che ha organizzato tutta la serata in anticipo e niente, vede una spiaggia su un dépliant e ci porta Ole per passare la serata insieme, in onore dei vecchi tempi (e poi io non devo leggerci segnali… Cosa è successo quell'estate?? 👀 Non mi fregate, eh, non mi faccio distrarre nemmeno dal sorriso del signorino Landmann). Ecco, nel momento della loro piccola "incomprensione", con quella battuta di Ole che fa tremare tanto Homer, ho tremato anche io. Perché non si può non sentire sulla propria pelle quel senso di spaesamento e non appartenenza che Ole ha davanti al mondo magico, a quella che è anche la sua stessa natura, e quindi non sentire una fitta al petto. Ma è interessante anche vedere Homer vacillare, perché davanti a quel "voi" anche la sua sicurezza si perde, e si trova a sbattere davanti a questo sentimento di estraneità dell'amico. A mio modesto parere stai facendo davvero un meraviglioso lavoro di caratterizzazione con questi due personaggi, sono qualcosa di stupendo e così vivido, e ti travolgono con le loro personalità: sembra proprio di averli davanti e poterli incontrare, tanto la loro costruzione, mondo magico a parte, è realistica. Niente, te l'ho detto, mi sono innamorata di loro due e di questo legame. Ho adorato tantissimo anche la madre di Homer, così originale, fantasiosa, dalle ampie vedute e poco amante di formalità e convenzioni. Poi il dettaglio degli origami a forma di animale adatto a ogni membro dello staff è qualcosa di tanto adorabile e divertente che sto ancora ridendo (e cercando di capire quale toccherebbe a me). Niente, come detto questa recensione è particolarmente sconclusionata, ma ormai mi sto affezionando sempre più a loro e a questo mondo! Non vedo l'ora di saperne di più di questa chiacchierata, e di quell'estate, ci risentiamo al più presto (sperando magari di poterti lasciare una recensione ordinata, ma l'html da telefono mi è sconosciuto). Non c'entra niente, o quasi, ma devo dirtelo: l'altro pomeriggio mio fratello mi cambiava canali alla tv, ma pensando di farmi un dispetto ha messo su un documentario sui koala 💜! Ti ho pensata tantissimo (anzi, vi ho pensato!) e me lo sono guardata tutta contenta XD. Un grandissimo abbraccio e a presto, Maqry

Recensore Master
24/07/20, ore 09:11
Cap. 4:

Ciao cara, dire che questo capitolo si adatta al mood con cui è iniziata a giornata di oggi potrebbe essere l’understatement più enorme della vita, ma credo che questa giornata uggiosa sia riuscita a farmi entrare ancor più in empatia con Ole e con questa sua difficoltà nell’accettare la partenza di Homer. Che poi, te l’ho già detto no, quanto io in realtà mi senta molto più in sintonia con Homer e la sua esuberanza però, ecco, devo dire che sugli addi e sui cambiamenti sono molto in linea con il pensiero di Ole: è impossibile non essere certi di quanto una lontananza fisica così grande andrà a influire su un’amicizia, anche se speciale come la loro. Ed è inutile fingere che il problema non ci sia, che mi pare un po’ essere quello che sta facendo Homer, anche se inconsciamente, perché non si vedranno più tutti i giorni e questo sicuramente cambierà le cose — non è ancora detto se in meglio o in peggio, ma le cambierà.
Ho apprezzato moltissimo l’excursus nella vita quotidiana di Ole e l’accenno al suo rapporto con il padre, perché mi ha permesso di comprendere meglio la sua ritrosia nei rapporti con gli altri, oltre che questo suo sentirsi sempre fuori posto; il padre non ha evidentemente superato la morte della moglie e questo ha influito non poco sul rapporto con il figlio e sulla loro incapacità di relazionarsi l’uno con l’altro. Ultimamente mi sono trovata a riflettere molto sulla perdita di un genitore, complice anche il fatto che sto recuperando un telefilm in cui se ne parla visto che la protagonista ha perso la madre e il padre non si è mai ripreso; e, la mia sarà psicologia spicciola e probabilmente errata, ma ho come la sensazione che per un uomo sia molto più difficile riprendersi dalla perdita della donna amata piuttosto che per una donna farlo dopo la morte del marito. Direi che questo è decisamente il caso anche per Neil, che non sa bene come avere a che fare con un figlio così sensibile, a cui poi si aggiunge il fatto che questo figlio sensibile sia anche un mago — condizione che lo rende ancora più difficile da capire per un uomo che sta tentando di superare un grave lutto. Ecco, diciamo che la scena iniziale mia ha fatto simpatizzare tantissimo con entrambi e mi ha fatto comprendere quanto remote siano le radici del disagio di Ole, ma soprattutto quanto ancora più importante sia stata l’influenza di Homer sulla sua vita.
Ho amato l’entusiasmo di Homer per la vita babbana di Ole: per la sua casa forse non lussuosa, ma comunque speciale per uno come lui che ha girato il mondo, per la sua cittadina di mare, che il nostro Ole ama d’inverno (quanto è poetico il mare d’inverno, io mi struggo al solo pensiero, peccato che viviamo in pianura…), ma che Homer gli riesce a far apprezzare in piena estate con turisti, gabbiani e caos. Trovo che questa frase in particolare sia in grado di riassumere meravigliosamente il rapporto tra i due: “Il mondo non è poi così male, se lo guardo con i tuoi occhi". Credo che questa possa essere la base di ogni rapporto di successo: la capacità di vedere il mondo con gli occhi dell’altro e di apprezzare il suo punto di vista, soprattutto in casi di personalità estremamente opposte come le loro due.
Tu poi mi dici di non odiare Eloise, e io ci provo davvero, ma diciamo che posso solo apprezzare il suo tempismo — visto che quel silenzio si stava trascinando davvero troppo a lungo — però, ecco, mi auguro che sparisca a breve e lasci ai due il tempo di un arrivederci degno di tale nome. E dico arrivederci, perché già sappiamo che si rivedranno, anche se l’idea che si devono separare è troppo struggente per pensarci.
Amo questa storia sempre di più e non vedo l’ora di proseguire, peraltro vorrei anche leggere e commentare la raccolta di poesie collegata a loro, ma la mia conoscenza della poesia è talmente farraginosa che non saprei davvero che cosa dirti…
Un abbraccio,
Francy

Recensore Master
23/07/20, ore 11:47
Cap. 1:

Io non dovrei essere qui.
Davvero non dovrei. Un esame fra quattro giorni e i libri ancora chiusi, ma Ole e Homer mi stanno chiamando DA GIORNI, e oggi proprio che mi tremavano le dita dalla voglia di iniziare questa storia! E dunque eccomi qui, e non me ne sono minimamente pentita ahah!
Questo primo capitolo l'ho adorato. Come sempre è scritto splendidamente, cioè giuro che hai aperto la porta per il paradiso, descrizioni spettacolari e un'introspezione curata, particolareggiata, densa, sei riuscita subito a travolgermi nel tuo testo e a farmi davvero sentire Ole vivo, reale. In effetti non credo che un personaggio originale sia mai riuscito a stamparsi così bene nella mia testa dopo solo il primo capitolo, e invece eccoti qua, della serie TADAAAAN, tiro fuori il coniglio dal cappello. L'hai tratteggiato in maniera strepitosa, io sono a fine capitolo e giuro che il mio unico commento è 'ah, okay'.
Okay. Vabbè. Okay.
Non ho parole ma vabbè.
Cooomunque, no, davvero, parliamone ancora. Ole. Lo amo. Lo adoro. Cioè mi ci sono affezionata e non so come tu abbia fatto in un solo capitolo ma poi per alcuni aspetti mi ci sono proprio rivista e in generale vabbè senti non so come dirtelo in maniera forbita ma sei stata allucinante non so come tu abbia fatto eppure sei qui, Ole è qui, e non se ne andrà mai più dalla mia testa.
Okay.
Poi, ho adorato la scelta dell'università babbana. GENIALE. Io non ci avevo mai pensato a questa possibilità, ma cioè davvero far scegliere a un mago di frequentare un'università babbana è tipo una cosa geniale ma geniale è riduttivo davvero ed è stato proprio il tocco di classe cheff's kiss per la caratterizzazione. E l'omissione della punteggiatura è voluta, perché sto esaurendo così tanto che delle virgole non me ne importa un accidente.
Poi, ovviamente ho amato anche Homer, nonostante sia apparso di meno e come personaggio 'esterno', per adesso, nel senso visto dal punto di Ole, ma anche lui si è praticamente materializzato davanti ai miei occhi e insomma AH, GRETA, OKAY parte due. E poi è scritta benissimo. L'ho già detto ma te lo ripeto è scritta in una maniera che io boh vorrei galleggiarci nel tuo stile, proprio respiro, trattengo il fiato e fuwaaaa mi lascio andare alla corrente. Sei un mare di meraviglie, praticamente, grazie.
Vabbè. Mi hai incuriosito? Sì. Ma non è che ti sei limitata a questo, mi hai proprio fatto ESAURIRE cioè lo senti lo sclero della fangirl?! Bravissima! Un capitolo stupendo e spero di passare il prima possibile sui prossimi. Cioè, no, fosse per me leggerei tipo tutto ADESSO, ma voglio recensire ogni capitolo perché se lo meritano.
Detto ciò, non ho la più pallida idea di cosa abbia scritto, ma sei stata fantastica. Anche Messer Cortese è d'accordo.
Ah, prima che me ne dimentichi, ti faccio notare al volo un errore di battitura: '...detestava la puzza del Campus in autunno quando tutto era sempre umido e molliccio, sempre sul punto si sfaldarsi...' -> di sfaldarsi, invece di 'si'. È nella parte iniziale!
Ti mando un abbraccio, a prestissimo! ♥

Recensore Master
20/07/20, ore 19:28
Cap. 5:

Cara Blackjessamine,
questo capitolo risponde a molte delle domande che mi ponevo nella scorsa recensione, tra cui come mai la ragazza, Eloise con la sua coda di cavallo che occupa la scena, avesse creduto di suscitare l’interesse di Homer. È un maledetto malinteso, un momento di debolezza che hai saputo raccontare molto bene seguendo il flusso di coscienza di un Ole gelosissimo e che si trova a dover dividere l’ultima serata di Homer con Eloise, che trova detestabile, che è il terzo incomodo e che – se ne è resa conto anche lei – si è illusa forse anche per colpa dei segnali discordanti di Homer.

Tutto di lei irrita Ole, e se le unghie con lo smalto giallo potrebbero essere condivisibili (è sicuramente uno degli smalti più difficili da indossare, anche nel celebre Mimosa di Chanel) il resto è frutto di una percezione che mostra Eloise più irritante di quello che, probabilmente, è. E se non ci fosse di mezzo Homer probabilmente Ole continuerebbe a convivere con lei senza alcun particolare interesse, additandola come una compagna di scuola come un’altra. Tuttavia mi dispiace per il grande fraintendimento in cui questa ragazza è incastrata; dal suo punto di vista i segnali da parte di Homer c’erano tutti perché lei voleva che ci fossero e perché per tutti noi è più semplice crogiolarci in una bugia che vedere la verità, spesso troppo amara.
La gelosia di Ole è descritta benissimo, così come il tentativo di Homer di coinvolgerlo e di confidarsi, in uno scambio momentaneo di ruoli. Landmann è nato per avere un posto di rilievo, è brillante, e anche se in questa occasione l’ospite di Lumacorno non riesce ad apprezzarne tutte le peculiarità e a vederne la futura grandezza, si tratta pur sempre di uno scoglio trascurabile all’interno di un percorso già luminoso. Ole non può avvicinarsi al Luma-club perché non spicca per natali né per bravura nelle pozioni ma forse rispetto all’amico luminoso e anche “politicamente” rilevante a scuola, dato che è un prefetto popolare, ha anche una maggiore consapevolezza di sé. Non è un caso, con te nulla è mai un caso, che l’inizio del capitolo sia una riflessione sulle relazioni sentimentali, ovvero quell’enorme buco nero in cui soprattutto da adolescenti brancoliamo nel buio, questo terreno incerto in cui alcuni incespicano sempre.

La presenza di Eloise è peraltro speculare, e questo è un elemento che amo sempre moltissimi riscontrare nelle storie. Ella è un terzo incomodo nella visita a Brighton, dato che li ha cercati e non li trovava, ma Homer ha chiesto a Ole di accompagnarlo ai Tre Manici per fare da terzo incomodo e per cercare di tenere il piede in due staffe. Il fatto è che Homer si trova incastrato. Ha baciato Eloise facendo una palese cavolata, dandole un bacio che per lui è totalmente senza importanza, ma che per lei è il coronamento di un sogno. Lei ha aspettative su di loro, lui era solo confuso. Ora, ragione vorrebbe che Homer strappasse subito il cerotto: meglio essere spicci e drastici, spezzando il cuore di Eloise ora, che illuderla dopo. È evidente che invece le cose non sono andate così, ma perché Brighton è così rilevante? Perché c’è questo pontile e noi capiamo già che Ole e Homer quest’ultima sera avrebbero potuto dirsi delle cose, nella loro ultima sera prima della partenza del secondo, ma questo qualcosa non c’è stato. Noi conosciamo come andranno le cose – i due prenderanno strade diverse e rimarranno senz’altro in contatto, ma la piega che forse Brighton avrebbe potuto regalare non si verificherà. Vedremo se ciò accadrà ne futuro.
Una menzione merita, senz’altro, la cura nell’unire i canoni alla ragionevole fantasia, come l’aspetto relativo ai bagni, l’equipollenza del titolo che consentirebbe ai maghi di poter scegliere in che mondo vivere: sono tutti dei dettagli preziosi che aiutano a costruire un mondo entro cui Ole e Homer si muovono con estrema naturalezza, in maniera speculare al nostro mondo. Un esempio in tal senso è la madre artista e mecenate di Homer, che abbiamo già incontrato: non mi pare che esista una figura così nel canone (correggimi se sbaglio) eppure è assolutamente in linea con tutto che ci sia una figura del genere, così cosmopolita e dedita all’arte. Ti confesso che sono un po’ in ansia perché il prossimo è l’ultimo capitolo e mi sono affezionata a questi due. Questo perché tu li hai resi benissimo, donando loro un’anima e raccontando una storia d’amore e di lontananza che ci riguarda tutti ed è universale, come la letteratura dovrebbe essere sempre.
Un abbraccio e a presto,
Shilyss <3

Recensore Master
16/07/20, ore 12:46
Cap. 3:

Ciao cara,
non posso che confermarti quanto io sia felice di leggere e gustarmi con calma questa storia: è più che evidente quanto tu tenga a questi personaggi — quanto di tuo tu abbia messo nella creazione di Ole e come ti sia spinta fuori dalla comfort-zone per la creazione di Homer —, ma soprattutto quanto il legame tra loro due sia speciale. Credo che, in questo capitolo più che nei precedenti, tu abbia saputo mettere in luce quanto davvero questo legame possa trascendere lo spazio e il tempo: perché con i legami davvero importanti trovo che nella vita sia così. Sono convinta che non serva vedersi o sentirsi tutti i giorni per sentirsi legati a qualcuno, spesso sono le persone che magari siamo costretti a vedere meno quelle con cui ci troviamo più a nostro agio — e questo di sicuro vale per Ole, che a suo agio si trova solo con Homer, credo.
Ammetto che mi rendo conto che avrei commesso lo stesso errore di Homer, se mi fossi trovata al suo posto, perché non avrei voluto vedere Ole a disagio, nonostante combattere le sue battaglie non sia comunque propedeutico alla sua maturazione — ma soprattutto nonostante non sia scritto da nessuna parte che Ole debba diventare più disinvolto in situazioni che lo mettono a disagio. Te l’ho già detto e mi ripeto, ma io e Homer ci somigliamo davvero tanto, meno il suo fascino esotico e la sua estrema brillantezza accademica s’intende.
Tra l’altro ho avuto l’impressione che in questo capitolo Homer sia sembrato ancora più abbagliante che nei precedenti, per poi cedere lo scettro di Sole a Ole nella parte finale — sotto a quel pontile puzzolente così simile, eppure così diverso, da quello legato ai loro ricordi da adolescenti. È stato assolutamente piacevole vedere Ole lasciarsi andare e decidere di seguire l’istinto, farsi guidare dalle emozioni per evitare di annegare nuovamente nei rimpianti. Personalmente ho sempre pensato che i rimorsi fossero meglio dei rimpianti, perché avere rimorsi significa comunque aver avuto il coraggio di buttarsi, mentre avere rimpianti poteva solo significare non aver seguito il proprio cuore. Certo, è vero che buttandosi ci si mette a rischio di delusione, ma credo che una vita priva di delusioni sia una vita priva di emozioni e probabilmente non appagante.
Un dettaglio che ho apprezzato particolarmente è stata la tua scelta di affrontare, anche se solo parzialmente, la sensazione di essere sbagliato in entrambi i mondi che Ole prova; credo che solo parlandone con qualcuno che lo capisce davvero potrà superare questa situazione, perché trarre il meglio da entrambi i mondi sarebbe la scelta più logica, anche se probabilmente la più difficile da perseguire per un introverso come lui. Chissà che l’abuso di alcool in Maine (non sai quanto io abbia adorato l’idea di una Smaterializzazione di così tante miglia per raggiungere un pontile visto in un dépliant) non possa portare il nostro Ole a lasciarsi completamente andare e provare a essere lo stesso adolescente che sono davvero curiosa di rivedere, spero nel prossimo capitolo.
Mi rendo conto che, più che in precedenza, questa recensione è sconclusionata e dettata dalle emozioni che i tuoi personaggi mi hanno fatto vivere; dovresti considerarlo un complimento alle tue doti di scrittrice, perché sei riuscita a farmi entrare in empatia con entrambi, anche con Ole, del resto chi di noi non ha sfruttato un po’ di coraggio liquido per essere se stesso nella vita?
Mi rivedrai presto tra queste pagine, che detto così sembra quasi una minaccia, ahah!
Francy

Recensore Master
14/07/20, ore 15:21
Cap. 6:

"È che io non sono fatto per restare fermo in un posto solo, ma con te è come se… come… è come se tu mi tenessi fermo il mondo, e allora io posso andare ovunque e perdermi mille volte, perché tanto non sono davvero perso quando so che tu ci sei… e tu ci sei a prescindere da dove sono io e da dove sei tu."

Ahia.
Sono arrivata alla fine di questo capitolo con il cuore nella gola, stretto, non respira nemmeno più il mio cuore nella mia gola e siccome ho la gola bloccata non riesco a parlare. Non le ascolteresti le mie parole, che non hanno un senso ora, che non hanno nemmeno idea del perché esistano le parole. Blackjessamine, lascia che io semplicemente te lo dica, che hai superato tutte le aspettative che io avevo di questo sesto capitolo.
Partiamo con una semplicità, torniamo a quell'addio sulla spiaggia di Brighton, torniamo a ciò che mi strappa al cuore con tutta l'anima: Homer e Ole che sono disperati già da soli, ma l'arrivo di Elosie che ci lascia questo amaro in bocca e alla fine fa scoppiare la bomba, rende vero quello che nessuno ha mai avuto il coraggio di dire. Che Ole, solo Ole sarebbe sempre stato al primo posto, lui che è il punto fermo. Ole nessuno avrebbe mai potuto spodestarlo, Ole ha vinto il cuore di Homer prima anche solo che Elosie lo potesse incontrare. Ecco la verità, cruda spietata del loro amore. Non è una favola, non è qualcosa che non esiste, Homer e Ole si amano senza amarsi, ci cercano senza averne bisogno e anche ad anni di distanza è tutto così come al solito: si riempiono i silenzi, si fanno vivi i pensieri.
Elosie, Elosie è quella che ci arriva prima di quanto ci arrivino loro, che ha letto quei loro sguardi meglio di chiunque altro, che ha capito di essere lei quella di troppo. No, non avrebbe potuto essere diversamente.
Perché solo Ole è il punto fermo: sai quanto ho amato questa metafora, mi ci sono aggrappata fortemente nei primi capitoli a leggerlo. È qualcosa che mi è entrato dentro e mi affascina con tutto il cuore. E tu lo riporti, e lo riporti due volte e per me potresti riportarlo mille e non cadrebbe mai nel banale. Che loro, Homer e Ole si sono scelti e se lo dicono così, che si amano. Che se tutto il mondo gira, uno c'è a prescindere per l'altro. Che se tutto il mondo è fatto di distanze, è fatto di universi diversi, tutto esplode quando si rivedono e si ferma persino il tempo. E io non so che fare, perché ogni sguardo di Homer è abbastanza per farmi davvero capire che ama Ole, ogni parola che soppesa, ogni pensiero che ha: io davvero non ce la faccio, ho il cuore che esplode e non ho nemmeno iniziato a dire quello che voglio dire e non ha senso niente di quello che ho scritto fino ad adesso. Puoi biasimarmi? Per la miseria, due giorni fa nemmeno li conoscevo e ora non posso farne a meno.
Perché Homer ha viaggiato tutto il mondo per tornare, si vede che Ole deve essere stato un pensiero fisso per così tanto, deve essere stato così intenso da superare persino la sua stessa voce nella testa. Chissà quanto si sono immaginati, loro due, chissà quanto avrebbero desiderato ritrovarsi prima di tutti quegli anni. E ancora, chissà quanto vorrebbero fermare il tempo, che le tre del pomeriggio sono così maledettamente vicine. Che le tre del pomeriggio risuonano nella mente come una dimensione sbagliata, la strada sbagliata. Homer semplicemente non dovrebbe tornare, ecco, o Ole dovrebbe andare con lui, ecco che dovrebbe succedere. Ma che accada, perché abbiamo tutti bisogno che stiano insieme. Infondo Homer non sarebbe mica venuto lì, se la scuola di sua madre non fosse stata così vicina al suo punto fermo, infondo Homer non è venuto lì per ballare con Aline Castro, è venuto per ballarci con Ole. Ed è stanco, non quella stanchezza che ti fa chiudere le palpebre, ma quella stanchezza che costringe a tenerle aperte, quella stanchezza che ti impone di affrontare le tue paure, i tuoi mostri nell'armadio e di dirlo, a cuor leggero, che non c'è niente di sbagliato ad essersi trovati. Che Homer e Ole sono fatti per stare insieme e che sempre, anche ad anni e a mille milioni di miglia di distanza lo saranno sempre.
Che dire? Io ti amo, ormai credo che tu lo sappia e amo tutto di quello che scrivi e come lo scrivi e il perché lo scrivi e mi mangio le mani a non averti trovato prima e immagino che leggerò qualche altra tua storia prima o poi, perché sono già in astinenza. Mi manchi già come si mancano Homer e Ole prima della partenza. Sono patetica, mi affeziono troppo scusa se ti lancio amore a sacchi.
A presto e grazie,
Sia ❤

Recensore Veterano
14/07/20, ore 15:00
Cap. 2:

Ciao! Eccomi per lo scambio ABC: è sempre un enorme piacere tornare in questa storia!
La nota di cui parlavi sull'impostazione a piani temporali diversi devo dire che l'ho sentita molto. Non che sia un male, ma è stato un salto nel tempo che si è sentito.
D'altro canto è stato decisamente piacevole vedere i nostri fanciulli quando erano ancora delle gnappettine piccine (oddio, quasi) a Hogwarts.
Ho amato come hai descritto le atmosfere, in particolare quella dello smistamento e quella dell'area dei Tassorosso. Essendo una di loro, non posso che assicurarti dal profondo del mio cuore che la sala comune e i dormitori sembrano davvero dei piccoli angoli di paradiso.
Homer è sempre semplicemente disarmante. Dal primo istante in cui compare, è come se entrasse un Sole in sala grande. Mi chiedo cosa gli abbia detto il Cappello, sono veramente curiosa. Sembra essere stato qualcosa di piuttosto lusinghiero, in ogni caso.
Nonostante tutto, Ole sembra essere molto più a suo agio a Hogwarts che non nel mondo babbano, forse perchè è più semplice mimetizzarsi in una folla, c'è meno pressione a essere "uno fra tanti".
L'arrivo di Homer, però, è come se lo esponesse e lo costringesse ad emergere e a mettersi in gioco. Sembra una presenza molto piacevole e una persona comprensiva, qualcuno con cui sembra bello stare anche senza far nulla in particolare.
Altra cosa che ho apprezzato molto è il modo che hai di descrivere come i personaggi gesticolano. Spesso viene dato per scontato, a volte non lo notiamo nemmeno nella vita di tutti i giorni, ma i gesti aiutano davvero molto a capire cosa passa per la testa a chi abbiamo di fronte (o sul foglio!). Un caso in cui l'ho notato in particolare è quello di Eloise: l'hai davvero descritta in una manciata di pennellate, ma hai dato davvero un quadro molto chiaro del tipo di persona. Scrivi allo stesso modo in cui gli impressionisti dipingevano ed è assolutamente splendido. Mi perdo davvero ogni volta nei dettagli dei tuoi capitoli!
Giusto parlando di perdersi, sembra che anche i dottorini (ormai li chiamerò sempre così, a prescindere dalla piega che la storia prenderà) siano inclini a farlo: mettere insieme due con un pessimo senso dell'orientamento è una scelta azzardata, ma che non può non portare ad aneddoti da raccontare! In questa parte, in particolare, ci riveli che Homer non dà solo l'impressione di essere un uomo di mondo, ma che lo è nel senso più letterale del termine! "Un vero pasticcio geopolitico" è senza dubbio una delle definizioni più calzanti che potessi trovare. Tutte queste esperienze e tutte le vite che ha incrociato avranno certamente contribuito a formarlo e a renderlo così "fluido", così abituato a trovarsi in qualsiasi tipo di situazione. Però non posso nasconderti che, sebbene tu l'abbia descritto come disinvolto, ho percepito una piccola incrinatura in lui, quando ha raccontato la sua storia. Girare il mondo ti dà sicuramente tantissimo, ma non avere un posto stabile da chiamare casa non deve essere facile, pur con una famiglia che, perlomeno per quel che hai mostrato, sembra un ambiente sereno.
Le ultime frasi mi hanno strappato un urletto: il legame che stai creando tra questi due mi sta davvero esplodendo nel cuore, è fatto di piccoli passi e premure discrete ed è assolutamente delizioso da seguire.
Alla prossima! 🧡

Recensore Master
14/07/20, ore 14:21
Cap. 5:

Oh mamma, oh santo cielo.
Vedi, oggi sono abbastanza fresca e arrivo anche prima del solito: euforica per quello che ho appena letto, il mio cuore sta già stretto perché il prossimo capitolo è l'ultimo che posso leggere. Contrariata, ecco che sono ora in questo momento.
Io Eloise ti ho detto che non la detesto, perché la capisco nel profondo della mia anima, ogni angolo del mio corpo sa che anche io, fossi in lei, avrei una cotta che parte dai piedi e arriva alle radici dei capelli per Homer, ma non posso fare altro che provare una morsa al cuore. Non è lei che Homer dovrebbe baciare, lo sappiamo tutti e quattro.
Perché Homer non ha voglia di passare davvero del tempo con Eloise, certo è un'amica, ma non è nulla in confronto ad Ole, non è nulla in confronto al suo unico punto fermo: "Non lo so se Eloise mi piace davvero. Però, se ora potessi scegliere, sceglierei comunque di restare sdraiato accanto a te." Serve che glielo spieghi io? Homer, non si va a cercare una persona nella notte, nel suo letto, chiudendo le tende, non se gli intenti sono altri. Non ci si tocca così tanto, non si entra nella mente delle altre persone.
Perché Homer è facile a farle queste cose, a rendere tutto normale, vivendo la giornata, mentre per Ole sono nuove, come sono sempre nuovi i fiori della primavera: no, Homer non puoi prenderti certe confidenze, perché Ole l'amore non sa che è, ma tu glielo fai provare lo stesso. Tu, con i tuoi sorrisi, con tutte le cose che non sai, gli fai sentire la gelosia quando la gelosia non sa neanche che sia.
Sono fatti l'uno per l'altro, ecco che sono e adoro come facciano di tutto per passare del tempo insieme durante quel loro ultimo anno di convivenza, che non vogliano stare in Sala Comune quando c'è troppa gente che bisbiglia, che si bastino come si sono sempre bastati e che riescano a superare anche quel litigio, dovuto certo ad una forzata lontananza.
Ho voluto, ho sperato intensamente che Homer cercasse le labbra di Ole almeno una volta quella notte, ma sono contenta di aspettare ancora: non so se finiranno insieme, il mio cuore dice che il loro è amore vero, ma aspetterò con pazienza che si avveri,
A presto,
Sia ❤

Recensore Master
13/07/20, ore 22:34
Cap. 4:

Eccomi qui, per leggere anche il quarto capitolo di questa storia che, perbacco, è proprio la storia che avevo bisogno di leggere.
Sarò breve, probabilmente come sono stata breve anche poco fa, ma due parole almeno te le devo lasciare. Prendere in mano una fan fiction quando è già in pubblicazione, come la tua, è qualcosa che tendo a fare, perché ho sempre il muso puntato da qualche altra parte e mi perdo tutto. Però mi piace comportami come se, a mio modo, la stessi seguendo: quindi commento tutto, anche con il rischio di essere prolissa e boriosa. Solo che a seguirla così velocemente, mangiandomi i capitoli finisco a non avere nemmeno nulla da dire davvero, se non continuando ripetermi continuamente.
Siamo tre recensioni che ci giriamo attorno, tre volte che ti dico cosa mi piace della storia, di Ole, di Homer, di quanto mi piaccia questo loro rapporto e qui c'è una minima spaccatura, che suona come minima, ma è grande mille milioni di miglia e io le odio proprio tutte, una per una. Mi capirai, mi capiranno: dividerli è proprio qualcosa che mi stringe il cuoricino e non so come comportarmi. Si vede che a Homer dispiace, a Homer che non ha una casa e che adora fare qualsiasi altra cosa pur di non avere un punto fermo, ma lo sappiamo tutti così bene che Ole è il suo punto fermo e quella distanza peserà su quel suo ghigno abbronzato che mostra a tutti, persino a Eloise.
Non la odio, non la odio: anche io se avessi una particolare cotta per un mago come Homer farei di tutto per tenermelo stretto, lo bacerei anche io sulle labbra prima di una partenza improrogabile. Ed è per questo che Ole avrebbe dovuto fare qualcosa, ma so che non è nel personaggio, so che qualcosa non l'avrebbe potuta fare. Ole semplicemente è quello che è ed è giusto che sia risentito, che sia arrabbiato... Che cominci di nuovo a sentirsi solo, come si è sentito solo in tutto il tempo in cui è cresciuto con quel padre che ha sempre fatto finta che tutto andasse bene.
Un'ultima nota è un semplice ringraziamento, per te che sei riuscita a portarmi in Inghilterra con le tue parole e con gli occhi di Homer e con i movimenti di Ole. Mi mancava, te ne sono grata.
Sia ❤

Recensore Master
13/07/20, ore 21:55
Cap. 3:

Arrivo più in ritardo di quanto abbia voluto. Ci sono giorni in cui il tempo sembra passare così lento e ti dici che puoi fare un sacco di cose, ma quel sacco di cose si accumulano e si finisce a non far proprio niente. Credo che la mia giornata sia passata proprio così, non ho fatto niente. E mi sembra invece di avere addosso la stanchezza di venticinque giorni.
Forse, mi sento un po' come il tuo Ole che ha un mal di testa fortissimo e una incredibile voglia di aria fresca: lasciato da parte, mentre l'Homer che l'ha trascinato lì senza nessuna vera ragione, adesso sta trascinando una affascinante donna sulla pista da ballo. È un goccio di gelosia? Cos'è, tutto quello?
Ma Homer fa in modo di tornare, come è sempre tornato e a riempire quel silenzio che si è formato qualche attimo prima, quel silenzio giusto che avrebbe aperto lo spazio ad una conversazione più avanti, piena di racconti, di aggiornamenti su cosa sono stati senza l'altro. Belli, ecco che sono. Si bastano a vicenda e mi basta leggerli un po' questa sera, per sentirmi meno stanca.
Adoro tutto di questo capitolo, starei persino ore a parlarne e troverei un mucchio di parole per spiegarti quanto sia semplice leggere quello che scrivi, perché fila tutto veloce sotto i miei occhi e sembra quasi una canzone, ma non ho la forza di farlo. Voglio che lo sappia però, che credo a tutto quello che ti ho detto, che sono felice di aver trovato la storia e sono felice di essere qui a leggere di Ole e Homer, come loro sono felici di trovarsi sotto le palafitte, con il sale sulle labbra una notte qualsiasi.
Al prossimo capitolo e perdona la mia brevità,
Sia ❤

Recensore Master
13/07/20, ore 13:20
Cap. 2:

Ciao, Greta! ❤
 
Ho approfittato subito della prima occasione per ritornare da questi due dottorini, poi appena questa settimana finirà recupererò con più costanza tutto (che qui la lista di storie tue si allunga di giorno in giorno e probabilmente mi servirà un anno per mettermi in pari con tutto, ma ne vale sempre la pena!).
 
Ma veniamo a loro, che ventenni, quattordicenni o adulti (sì, non ho ancora letto di loro in queste vesti ma sono già sicura che sarà così) sono sempre bellissimi e rendono impossibile non amarli.
Ammetto di aver amato oltre ogni dire la possibilità di vedere “dal vivo” come si siano conosciuti e incontrati, proprio i primi passi di questa amicizia. La cosa più bella è il come sia stata così naturale, con Ole che prova sin da subito ammirazione per Homer (vorrei ben vedere, è impressionante la sua sicurezza nell’essere Smistato insieme a una folla di undicenni come se nulla fosse), e Homer che subito lo “sceglie” come amico, sedendosi affianco a lui durante le lezioni e presentandosi subito. La scena in cui Ole percepisce con tanta chiarezza l’immediata simpatia di Homer nei suoi confronti mi è piaciuta moltissimo, soprattutto perché trovo davvero bella l’idea che la capacità di Ole sia tanto precisa quando incontra Homer, quasi che siano proprio destinati a diventare amici (o qualcosa di più, ma a prescindere da tutto ho l’impressione che il loro legame riesca ad andare oltre le definizioni, tanto è profondo).
Come dicevo già nella scorsa recensione, adoro come siano proprio perfetti per incastrarsi, e lo dimostra come Homer non sforzi mai Ole a uscire controvoglia dai suoi confini sicuri, ma sappia comunque, con la sua persona e il suo carisma, tramettere un briciolo di sicurezza e coraggio a Ole, che pian piano inizia a porgli domande, a interagire sempre più e a lasciarsi andare. Anche qui è proprio bello notare come, diversamente che nei confronti degli altri, Ole finalmente si trovi a suo agio e riesca a intessere un legame duraturo. Anche perché credo che aver trovato una simile amicizia sia davvero un punto importante per lui, finalmente l’occasione per sentirsi nel posto giusto accanto a qualcuno: per il suo carattere e la sua storia che fino ad ora ho potuto conoscere, credo sia un momento importantissimo. È triste sapere, dal capitolo precedente, che nonostante tutto il loro legame non potranno essere sempre insieme e la vita di Homer lo porterà ancora in giro per il mondo, però è comunque una piccola consolazione sapere che il loro legame rimarrà saldo e quando si rincontreranno in America saranno ancora in perfetta sintonia.
Dunque, ma vogliamo dedicare un paio di parole per la scena della Guferia? Simpatizzo con entrambi per la pessima abilità nell’orientarsi, soprattutto con il povero Homer, perché i punti di riferimento mica aiutano sempre, in certi disperati casi, ma quanto è infinitamente bello il momento in cui chiede Homer a Ole di essere il suo personalissimo punto di riferimento umano? È una cosa bellissima, credo, perché di riflesso implica un’infinità di altre cose, come il fatto che Homer progetta di essere sempre al suo fianco tra le parenti di Hogwarts (e non solo, visto che passeranno spesso insieme le vacanze!), e in un certo piccolo modo si sta mettendo nelle sue mani. Niente, ho proprio gli occhi a cuoricino per questa piccolezza, ma è proprio un dettaglio che ho amato (io sono forse peggio di Homer, quindi mi rendo conto dell’estrema importanza di scegliere il proprio punto di riferimento vivente XD).
Ecco, rimanendo su Homer, credo davvero che tu non debba preoccuparti dell’averlo idealizzato o reso troppo perfetto: a me sembra proprio vero e umanissimo. Insomma, non siamo tutti con difetti in bella vista, di persone carismatiche che sanno ammaliare chiunque gli graviti attorno ce ne sono molte, e poi sono certa che andando avanti nella lettura saprai mettere in luce anche i suoi piccoli difetti (che poi, anche l’ottimismo, a volte, se eccessivo può essere un’arma a doppio taglio), perché le tue introspezioni sono sempre tanto profonde e penetrati che non potrebbe essere altrimenti!
Mi ha messo un briciolo di tristezza questa sua infanzia passata in giro per il mondo, senza avere mai radici fisse e senza essere attorniato da ragazzini della sua età. Sono certa che sia stata comunque un’infanzia più che felice e stimolante, dato chi è diventato e dato il lavoro dei genitori (scusami, ma sono ancora in estatica ammirazione per il padre: posso conoscere anche lui?), però l’essere giramondo lo porterà per un po’ lontano da Ole e niente, come già detto questa cosa un pochino mi rattrista.
Ma bando alle ciance, ché ora siamo ancora a Hogwarts tutti insieme felici e contenti, e a questo proposito dai da parte mia un altro abbraccio per Ole. È così tenero nel momento in cui pensa che presto Homer potrebbe ambientarsi e sicuramente trovare gli altri ben più interessanti e brillanti di lui, ma deve rassicurarsi, perché non accadrà (ma è così tristemente realistico che se lo chieda)!
 
Complimenti come sempre, immergersi tra le tue pagine è ogni volta un’esperienza bellissima.

Un abbraccio (anche a quel Grifondoro strafottente che si è intrufolato nel capitolo) e a presto,
Maqry
 
P.S.: diciamo a Eloise che non deve importunare troppo Homer per avere la sua attenzione, sì, eh? Grazie mille.