Cara Lightuccia bella,
Dato che “ahia le palle” è finito, mi accingo a recensirti in questi cupi tempi di pandemia. Non parlerò delle sperimentazioni stilistiche (che ho notato), ma della ventata di novità che questa storia porta amabilmente con sé. Però una cosa te la devo dire. I dialoghi sono perfetti. Hanno la cadenza giusta, l’assertività, la lunghezza tipiche di un romanzo di qualità. È grazie alle battute che capiamo la personalità di Rhodes prima ancora di leggere come infila il centone nel giubbotto di Stark. Leggere di un Tony giovane e strafottente è sempre un enorme piacere e vederlo fuori dal contesto delle Stark Industries ancora di più. È un ragazzino oggetto di bullismo per una serie infinita di ragioni. Perché ha quindici anni e segue le lezioni con dei ragazzi più grandi di lui, di almeno 18 circa (non mi vado a rivedere l’accesso alle scuole americane, quindi diamo per buono quel circa <3), perché è l’erede controverso di un impero che commercia in armi, e non della Mattel – ma forse in quel caso lo avrebbero ghettizzato uguale, e poi perché oggettivamente Tony è un po’ uno stron**tto dalla lingua lunga. Scusa, Tonuccio, che oggi è pure il genetliaco di RDJ, ma a Loki ♥ quella storia dell’uno su tre non è andata affatto giù. Ora, Tony è già lo Stark che conosciamo eppure non lo è. Con Howard vivo – e la sua presenza è ingombrante e si sente, te lo assicuro – in una scuola di geni dove lui è preso di mira anche politicamente, è bello vedere come non scappi, non arretri e subisca anche queste angherie sfoggiando una sicurezza che è una maschera. È strafottente, mentre infila la sigaretta per vezzo sulle labbra spaccate (se volesse fumare l’accenderebbe, invece no, lui si atteggia). È odioso quando non ringrazia Rhodes per averlo salvato da un pestaggio ed è arrogante quando lo umilia pagandolo. Rhodes, più adulto e inquadrato, gli offre tra l’altro una lezione di dignità grandissima.
Eppure Tony è stupendo, ma perché? Perché quando sei ricco, tutti sono intorno a te per prenderti qualcosa – i soldi – e Rhodes è uno sconosciuto e potrebbe non fare eccezione. Sfruttarlo, usarlo, ricattarlo. E Tony vuole essere all’altezza di questa situazione. In questo clima c’è anche la svogliatezza del genio ribelle, l’astuzia nel gabbare al test trasformandosi da vittima a vendicatore (ehm) e un clima politico che hai ricreato alla perfezione. Stark paga le colpe, le alleanze e le oscurità non solo di Howard, ma di un’intera classe politica che negli Anni Ottanta si portava appresso il peso di molti sbagli in politica estera (e alcuni li hai menzionati) e in un clima in cui al minimo problema poteva scoppiare la terza guerra mondiale. Io non mi ricordo quasi niente degli anni ottanta perché ero veramente piccina picciò, ma c’era sempre quell’idea – e la cinematografia coeva conferma – della fine del mondo per un accesso d’ira. Prima che diventi una one-shot, volevo soffermarsi su come hai dipinto bene Rhodes in quanto a gestualità, atteggiamento, onore e anche modo di approcciare Tony, cambiando registro quando si rende conto di qual è il modo di stare al mondo de ragazzo e insegnandogli il suo. In comune hanno il fatto che non sopportano i prepotenti e… beh, questo è senza dubbio l’inizio interessante di una splendida amicizia <3
Notte, Lightcosa Nonsicura,
Tua, Shiricosa Elisonda Rugiada di Montagna Camacho |