Ciao cara!
Appena ho adocchiato che hai scritto in questo fandom non potevo non leggere, dato che la serie TV di The Witcher mi è piaciuta moltissimo. Fluida nello stile, efficace nei dialoghi, propone uno scenario interessante e a mio parere molto ic: Geralt di Rivia è abituato a suscitare sospetto e odio nei confronti del prossimo; non si aspetta il meglio dall’umanità, vuoi anche per il lavoro di cacciatore di mostri che svolge e per quello che la lunga esperienza lo costringe a vedere – le bassezze umane, le maledizioni, gli intrighi. Jaskier si è posto l’obiettivo di cantarne le imprese e per farlo ha deciso di vivere accanto a Geralt. Vivendo certe esperienze sulla propria pelle e spesso anche determinandole (penso all’episodio dei desideri o quando lo porta alla corte dove ha un nemico che lo vuole uccidere) ha imparato a vedere altro, a capire che il pregiudizio nei confronti di Geralt è ingiusto. È un po’ come se le imprese del compagno di viaggio siano anche un po’ sue, che le canta, le vive, le sostiene e in cui crede.
Generalmente nella serie vediamo come l’eternamente indispettito, il cupo, sia Geralt. Abituato a vivere e a viaggiare da solo, sembra perennemente mal sopportare la presenza di Jaskier: qui però le parti si invertono. È il bardo che dimostra di essere irato con lo strigo perché non accetta il pregiudizio della gente e lo stigma che insegue Geralt, la nomea che si tira appresso volente o nolente. Ritengo che Jaskier nella storia non voglia accettare che una persona combattiva come Geralt tolleri la marginalità in cui è inserito, che non si opponga alla miopia della gente della taverna (che rappresenta uno scampolo di mondo, certo, ma uno scampolo che in qualche modo è l’opinione comune per come la intendiamo noi). Jaskier non ci sta perché ha visto oltre, ha scavalcato le opinioni negative, ha conosciuto Geralt nel profondo intuendone la grande umanità, ma non tolleri il suo cinico disincanto che lo fa sprofondare nell’accettazione del pregiudizio perché “tanto la gente pensa questo e giudica e lo farà per sempre.” Jaskier propone un rinnovamento nella percezione di se stesso di Geralt; l’augurio è che lo strigo capisca di valere di più – che per lui, Jaskier, vale di più e quella è l’unica opinione credibile.
Tutto questo – perdona il papiro – per dire come abbia apprezzato che pur rimanendo nelle maglie del rating verde tu abbia affrontato tematiche che emergono chiaramente da un’analisi dei dialoghi precisi e bilanciati. È stato un vero piacere leggerti, mia cara!
Un saluto e buon weekend, per quanto ci consente la quarantena,
Shilyss |