Non è una buona idea recuperare due capitoli assieme e cercare di fare il punto della situazione con un unico commento, già lo so. Ma data la mia vergognosa INCOSTANZA, ho deciso di buttarmici a capofitto e, ti dirò, ancora devo capire con quale stato d’animo ne sono riemersa (o forse non ne sono riemersa affatto).
Avevamo già discusso in separata sede, in particolare dell’atteggiamento di Jieun nei confronti di Tae e di quanto io fossi fermamente convinta che tra lei e il nostro tatuatore vi fosse qualcosa di troppo a lungo soppresso per poter essere ignorato ancora. Jungkook ha bisogno di questo sentimento e di lei; forse è stata proprio quella terribile tragedia che anni prima li ha separati, ad averli inconsapevolmente legati più stretti l’uno all’altra, in modo quasi viscerale e inoppugnabile, come se ognuno di loro avesse lasciato un pezzo di sé nell’altro, e dunque stando separati non fosse loro possibile vivere in modo completo, amare davvero qualcuno.
L’amore non è un sentimento razionale, perciò mi sembra inutile anche cercare di “definirlo” in funzione di Jungkook o Taehyung: io credo che Jieun li abbia amati, e forse li ami ancora entrambi, ma in modo diverso. Posto che, personalmente, sono scettica quando si divide in due un sentimento così forte come l’amore, devo tornare sui miei passi e ribadire che forse non si è mai trattato di una storiella adolescenziale e che la morte di Junghyun, pur avendoli momentaneamente spaccati in due, ha anche posto una sorta di identico sigillo sul cuore di entrambi. Non so se quest’immagine possa rendere chiaro il mio pensiero.
Ora, è anche vero che il tempo passa e a volte può rimarginare le ferite. Per Jieun, probabilmente, è stato più facile; ha ingoiato ingiustamente tutto l’odio e il dolore di Jungkook per una colpa che non aveva, ma ha avuto Taehyung al suo fianco (un attimo, ci arriverò XD) e non ha dovuto superare in prima persona un lutto così devastante come quello di un fratello. Jungkook, d'altronde, ha un carattere forte, ma non abbastanza da poter ricucire i pezzi del suo animo da solo. Lui ha bisogno di Jieun, e nel capitolo in cui la bacia, ho percepito questa sua necessità forte e chiara. Sa di aver sbagliato ad allontanarla e non se l’è mai perdonato.
Lei però, a differenza di Jungkook, è andata avanti… o almeno, ci ha provato. E quello che è stato con Taehyung non può essere cancellato. Sono sicura che lui le sia stato molto vicino in un momento in cui lei era particolarmente vulnerabile, che le abbia di fatto restituito la voglia di amare ed essere felice. È qui, però, che devo necessariamente passare al capitolo quindici.
Immaginavo che sarebbe successo qualcosa con Taehyung, me lo sentivo nonostante avessi le idee poco chiare riguardo il ruolo di suo padre nella vicenda: sentivo che Jieun sarebbe dovuta arrivare a mettere in discussione la sua persona e quello che aveva vissuto assieme a lui, per poter finalmente prendere una decisione. Non dico che adesso sia più facile, anzi… il dolore e lo sdegno che deve aver provato sapendo di aver vissuto nella menzogna per quattro lunghi anni sarà stato devastante e incommensurabile. Però devo anche dire: nel momento in cui questo ambizioso ragazzo si è riscoperto innamorato della sua ignara vittima, perché non gliene ha parlato? Capisco che aveva una posizione difficile, ma non posso fare a meno di pensare che forse una briciola di sé stesso abbia di fatto preferito continuare le indagini mantenendo il segreto, piuttosto che rischiare, certo, ma essere sincero fino in fondo. Personalmente non potrei mai vivere portandomi dentro un segreto del genere.
Non si può incolpare qualcuno d’essersi innamorato, ma non riesco nemmeno a perdonare completamente Taehyung, nonostante le sue intenzioni fossero “nobili”. D’altronde non biasimerei Jieun, se lei invece decidesse di farlo.
Sai Eli, è questo che amo dei tuoi personaggi: loro sono così umani, non c’è una decisione giusta e una sbagliata, o una parte da cui schierarsi. Sì, possiamo preferire una ship piuttosto che un’altra, ma qui entra in gioco la natura dell’uomo, così variegata e sfaccettata che sono mille le strade percorribili, e ognuna – condivisibile o meno – va rispettata. Forse non è completamente attinente, ma non posso fare a meno di citare ciò che Sirius disse ad Harry: il mondo non è diviso in persone buone e mangiamorte. Tutti abbiamo sia luce, che oscurità. Personalmente sono stata sempre attratta da quest’ambiguità di morale. Errare è umano, Tae sa di aver sbagliato: ma il suo errore si è perpetrato ancora e ancora, per quattro lunghi anni.
Ha preferito, di fatto, un “bene superiore”, piuttosto che parlarle a cuore aperto e, magari, cercare assieme una soluzione (ammesso che fosse possibile farlo)? Difficile dirlo. Forse non aveva scelta, perché l’avrebbe messa in pericolo di vita rivelandole alcuni dettagli, ma sono quasi certa che Jieun, invece, avrebbe voluto essere messa al corrente, magari aiutarlo nella risoluzione del caso, anche se questo avrebbe voluto dire vivere un’esistenza diversa da quella che Tae ha potuto regalarle tenendola all’oscuro di tutto. Un’esistenza che, secondo me, Jieun avrebbe scelto mille volte pur conoscendo i rischi a cui sarebbe andata incontro.
Per riemergere un po' da questo flusso di coscienza voglio dire che ho apprezzato molto il gioco di luce-ombra/chiaro-scuro che hai costruito attorno a Jungkook e Taehyung ad inizio capitolo. Il nero che permea di fatto la vita di Jungkook, a partire dal suo abbigliamento; il nero che solitamente lo aiuta a mimetizzarsi – è un po' il suo scudo, qui invece è stato rischiarato all’abbagliante determinazione di Taehyung. A partire dalla porta bianca che conduce al suo studio, il completo verde che ne esalta la melanina e quel sorriso che non gli ha abbandonato il volto nemmeno dopo i pugni di Jungkook, tutto cozzava violentemente con la rabbia nera, la sofferenza, la confusione quasi, negli occhi del nostro tatuatore. Spero di non aver costruito castelli di carta ma questo è quello che personalmente ci ho visto e mi è piaciuto da morire.
Ordunque, mi accingo a lasciare queste sponde, con non pochi interrogativi che mi frullano per la testa. Non dimentichiamoci che questa è un’AU in pieno stile gangstar e che ora con questa nuova confessione di Tae potrebbero sopraggiungere altri problemi, oltre alla difficile scelta che Jieun dovrà fare.
Sì insomma, Jungkook è andato in centrale con una pistola nel giacchetto… e nemmeno ha ascoltato la loro conversazione.
Eli, conoscendoti, sto cominciando a temere per la vita di qualcuno. Dimmi che faccio male, ti prego!! XD
Ok, ora fuggo, EVAPORO.
Non prima di ribadire che ho amato tutto.
A prestissimo!
Vavi |