WOW!
ULTRA FIGA questa trama, Alessandro, questa volta mi hai veramente sorpreso ed è meraviglioso vedere anche te immerso in trame oscure e misteriose con personaggi tormentati, quindi bene bene bene!
Poi il tema delle bugie, delle maschere mi affascina da sempre! E vorrei dire un’altra cosa sulla trama che ci presenti in descrizione: “una società dove sono i soldi a fare la differenza tra gli esseri umani”, la mia stessa professoressa mi ha detto un po' di tempo fa che, purtroppo, in tutto il mondo e da più di 2000 anni chi ha il potere detta le regole, per il potere o i soldi si fanno le guerre e i soldi fanno la differenza tra gli esseri umani.
Finita la filosofia spicciola, veniamo a noi!
Il paragrafo d’apertura è a dir poco spettacolare: fotografico e poetico, ecco, si sente l’eco della tua passione per la poesia anche quando scrivi in prosa, come “romanticizzi” descrizioni del mondo esterno e descrizioni del mondo interiore.
Una storia che parte dalla fine... Mi piace.
Bella la citazione, “anche un viaggio di mille miglia inizia con un piccolo passo”, non la conoscevo e mi complimento (roba che me la metto come stato WhatsApp e Instagram come una scema nel giro di due minuti, AHAHAHAH).
Gli abiti vintage. Anche se non ho ancora aggiornato il mio armadio in tal senso, amo la moda vintage.
Il capitalismo. Ma quant’è complesso e malamente affascinante come tema? Hai fatto un’ottima scelta, e gli hai dato un quadro veramente nitido. Multinazionali. Soldi. Carriera lavorativa. Conquistare il mondo, ed ecco che sei una star.
Ma il nostro protagonista è molto più semplice, ma va bene così. È una delle poche persone semplici rimaste in un mondo di squali. I soldi sono belli: permettono di viaggiare, di vedere posti nuovi e fare esperienze, ma sono veramente l’indice di una bella vita?
L’importante è fare l’essere umano. Mi piace.
Però non mi piace la bassa autostima di Alex… O meglio, mi piace perché lo rende un personaggio umano, credibile, che soffre e ha le sue debolezze, ma spero che possa imparare a misurare le sue debolezze da un’altra prospettiva… Si definisce a più riprese un pezzente solo perché fa lavori umili… Ma nessun lavoro è di scarso valore, tutto nella società è importante e contribuisce al bene comune. Quindi, quello che accusa gli altri (di valutare tutto in base alla ricchezza e alla portata del lavoro) è una cosa che fa anche lui – naturalmente per osmosi, dato che chiunque, chi più chi meno, è figlio della sua società e della sua era.
Bravissimo, questa storia mi ha già preso molto e al primo capitolo gli riconosco già moltissimi temi, come accenna lo stesso protagonista qua c’è veramente materiale per un manuale di psicologia ahhahaha, il che è ottimo visto che mi appassiona questa materia!
A prestissimo,
Un bacio,
Karen. |