Ciao!
Mi ha fatto molto piacere vedere questa raccolta aggiornata, i tuoi spaccati di vita sono sempre così spietati e veri che ogni volta mi immergo nelle tue parole e assisto a questi istanti di vita sospesi in un limbo che sembra non avere passato né futuro – solo il presente, solo quest'attimo che ci mostri.
Questo piccolo componimento, sarà la struttura stilistica o la seconda persona narrante o il ritmo – o forse, più verosimilmente, ognuno di questi fattori messi insieme –, sembra essere una poesia intrisa di realismo, cruda, che ancora una volta ritrae un protagonista sull'orlo di un precipizio e lo fa senza sconti, né per il personaggio né per i lettori.
La tragedia che vive la tua protagonista è tristemente reale – lo so, reale e affini è un termine che ripeterò a oltranza in questa recensione! – e fotografa delle sensazioni vivide, tese a nascondere il marcio sotto strati di bugie che il personaggio racconta a se stesso.
La frasi finale, apice della tragedia che vede la protagonista tra braccia che avrebbe voluto rifiutare, è un pugno nello stomaco, e non solo per l'ossimoro che regge amore, non ti voglio, ma proprio perché lei ammette a se stessa ciò che prova, eppure non è abbastanza per agire.
Un altro bellissimo spaccato, davvero, posso solo farti i complimenti ancora una volta.
Un abbraccio! |