Recensioni per
Heartbreak Warfare - Un Conflitto Straziante
di GiulyHermi96

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
11/06/20, ore 10:25

8° POSTO: GiulyHermi96 – Heartbreak Warfare – Un conflitto straziante + Premio Best Erotic

Titolo: 3/5
Il titolo è straziante proprio come la tua storia, quindi azzeccatissimo sia per la trama che per il contest. Però, purtroppo, manca di originalità: per quanto sia idoneo, hai solo riportato il titolo di una canzone, sebbene non sia quella da te scelta come prompt.
Mi dispiace tanto doverti penalizzare per questo, credimi, ma ho adottato la stessa politica con tutti i partecipanti.

Grammatica: 8,86/10
La grammatica della tua storia è molto buona, ho notato la cura impiegata nella costruzione delle frasi e nella coniugazione dei verbi.
Gli unici appunti riguardano piccole sviste:
- […] non le avrebbe risposto a telefono per un po’ […], qui troviamo due piccoli refusi:

  1. hai lasciato uno spazio in più (-0,01 pt);
    a telefono al posto di “al telefono” (-0,01 pt);
- Uno di quelle piccole osterie che […], “una di quelle piccole osterie” (-0,01 pt);
- Certo che mai gli era capitato che il tocco delle dita di una donna, anzi, di una quasi ragazzina, lo mandassero tanto in paranoia […], “(che il tocco) lo mandasse” (-0,05 pt);
- Fu Ginevra a spessare le distanze […], immagino volessi dire “spezzare” e immagino che, trovandosi la s e la z quasi una sopra l'altra nella tastiera del computer, si sia trattato di un refuso (-0,01 pt);
- […] fu Ginevra a cominciare a sollevare gli indumenti che indossava Fabio. Lui si accorse che gliela stesse togliendo solo quando si separarono un momento e lui rimase a petto nudo […], Ginevra comincia a sollevargli gli indumenti, quindi “che glieli stesse togliendo” (-0,05 pt). Gliela poteva essere riferito a una maglia che, però, non menzioni.
La punteggiatura, così come la grammatica, è stata molto accurata. Tuttavia hai mancato di inserire alcune virgole che, a mio parere, non avrebbero guastato; nulla di spropositato comunque (-1 pt).

Stile e Lessico: 7,89/10
Il tuo stile mi è sembrato, nella sua semplicità, molto ricercato.
Sì, mi rendo conto che detta così sembri un paradosso, ma è esattamente questo quello che ho percepito. Mi spiego: il tuo, a primo impatto, sembra uno stile abbastanza semplice, un modo di esprimersi che ricalca bene i pensieri di due giovani che si trovano fra il bene e il male, fra ciò che sarebbe giusto fare e ciò che vorrebbero invece fare. Eppure c'è molto di più!
Da un lato ho apprezzato molto le frasi in corsivo, quelle volte a sottolineare gli stati d'animo dei protagonisti; le stesse frasi che hanno assunto il carattere più informale della storia. Dall'altro lato, invece, si è distinto uno stile più articolato, più ricercato benché narrasse vicende facenti parte quasi della quotidianità della vita.
Ho gradito moltissimo questa scissione che, tuttavia, risulta ben amalgamata nel tuo modo di dar vita a pensieri e personaggi!
Ci sono state delle volte, però, in cui ti sei ripetuta e questo, purtroppo, ha creato un brutto effetto cacofonico (-2 pt). Di seguito ti riporto le frasi, affiancando degli esempi non per avanzare pretese sulla tua storia o il tuo modo di scrivere – assolutamente!, ma per farti notare la differenza se fossi stata un po' più attenta:
- Non faceva che sentire il discorso che Ginevra gli aveva fatto la prima volta che avevano fatto fondere i loro corpi insieme […] → “Non faceva che sentire il discorso pronunciato da Ginevra la prima volta che avevano fatto fondere i loro corpi […]”;
- Si sentiva una stupida e un’ipocrita a definirsi così, ma il suo ex, non apposta, le aveva tolto tutta la gioia di vivere. Ma Ginevra era stufa […] → “Si sentiva una stupida e un’ipocrita a definirsi così, eppure il suo ex, non apposta, le aveva tolto tutta la gioia di vivere. Ma Ginevra era stufa […]”;
- Solo dopo che lei aveva fatto parecchi passi Fabio si era mosso dal suo appoggio e aveva mosso anche lui qualche passo in avanti […] → “Solo dopo che lei aveva fatto parecchi passi Fabio si era spostato dal suo appoggio e aveva mosso anche lui qualche passo in avanti”;
- Ginevra non gli chiese se fosse sorpreso dal fatto che lei si fosse presentata o che lui stesso l’avesse fatto. «Cosa facciamo ora?» gli chiese […] → “Ginevra non gli domandò se fosse sorpreso dal fatto che lei si fosse presentata o che lui stesso l’avesse fatto. «Cosa facciamo ora?» gli chiese […]”;
- «Fammi almeno pagare la mia parte.» le disse: «Fifty fifty» disse appoggiando una banconota […] → “«Fammi almeno pagare la mia parte.» le disse: «Fifty fifty» asserì appoggiando una banconota […]”
- «Ti accompagno. Non voglio averti sulla coscienza se ti perdi.» disse afferrando la maniglia della valigia e incamminandosi. Fabio non vide che Ginevra rimase un momento ferma sotto la pensilina del locale, per poi sorridere e corrergli dietro. «Stai andando dalla parte sbagliata» gli disse allegramente. «No non è vero» le disse fermandosi […] → “«Ti accompagno. Non voglio averti sulla coscienza se ti perdi.» disse afferrando la maniglia della valigia e incamminandosi. Fabio non vide che Ginevra rimase un momento ferma sotto la pensilina del locale, per poi sorridere e corrergli dietro. «Stai andando dalla parte sbagliata» pronunciò allegramente. «No non è vero» le rispose fermandosi […]”;
- Fabio sentiva le sue dita fredde sul suo collo e non lo infastidivano affatto […] → qui, oltre alla ripetizione, si rischia un po' di confusione dato che hai utilizzato la stessa forma del possessivo per entrambi: “Fabio (soggetto) sentiva le sue (di lei) dita fredde sul proprio collo e non lo infastidivano affatto […]”;
- Fu quando sentì la lingua calda di Ginevra sulle sue labbra che gli sfuggì un gemito e aprì le labbra per sfiorarla con la sua stessa lingua e continuare a succhiarle il labbro inferiore […] → “Fu quando sentì la lingua calda di Ginevra sulle proprie labbra che gli sfuggì un gemito e le aprì per sfiorarla con la sua stessa lingua e continuare a succhiarle il labbro inferiore […]”;
- Fabio fece appoggiare Ginevra contro la porta e le avvolse con le mani il viso mordendole il labbro inferiore, mentre lei gli passava le mani sul petto […] → “Fabio fece appoggiare Ginevra contro la porta e le avvolse con le mani il viso mordendole il labbro inferiore, mentre lei gli passava i palmi sul petto […]”;
- Ginevra sentiva la durezza di Fabio contro la sua intimità calda e morbida e quel calore che sentiva dentro di sé cominciò ad amplificarsi per l’attesa […] → “Ginevra sentiva la durezza di Fabio contro la sua intimità calda e morbida e quel calore che avvertiva dentro di sé cominciò ad amplificarsi per l’attesa […]”;
- […] fu Ginevra a cominciare a sollevare gli indumenti che indossava Fabio. Lui si accorse che gliela stesse togliendo solo quando si separarono un momento e lui rimase a petto nudo […] → “[…] fu Ginevra a cominciare a sollevare gli indumenti che indossava Fabio. Il giovane uomo si accorse che gliela stesse togliendo solo quando si separarono un momento e lui rimase a petto nudo […]”;
- Quando Fabio si staccò nuovamente dalla ragazza, lei si era sfilata del tutto il reggiseno e lui poté avventarsi su di lei […] → “Quando Fabio si staccò nuovamente dalla ragazza, lei si era sfilata del tutto il reggiseno e lui le si poté avventare contro […]”;
- La ragazza stava per mettersi a cavalcioni su di lui, quando si fermò e, con un mezzo sorriso, si abbassò su di lui guardandolo negli occhi […] → “La ragazza stava per mettersi a cavalcioni su di lui, quando si fermò e, con un mezzo sorriso, si abbassò su di egli guardandolo negli occhi […]”;
- «Sai di me» gli disse mettendosi a cavalcioni su di lui: «So comandare anche io, quindi non fare troppo il furbo» disse sorridendo amabilmente […] → “«Sai di me» gli disse mettendosi a cavalcioni su di lui: «So comandare anche io, quindi non fare troppo il furbo» proferì sorridendo amabilmente […]”;
- «Stai giocando a un gioco pericoloso» le disse Fabio cercando di infilarsi completamente dentro la vagina di lei. Ginevra si morse il labbro inferiore per trattenere una risata «Non so di che parli» disse abbassandosi leggermente […] → “«Stai giocando a un gioco pericoloso» le disse Fabio cercando di infilarsi completamente dentro la vagina di lei. Ginevra si morse il labbro inferiore per trattenere una risata «Non so di che parli» rispose abbassandosi leggermente […]”;
- «Parafrasare una canzone dei The Pretty Reckless non è da te, signorina» le disse cominciando a succhiarle un capezzolo e ricominciando ad ascoltare i suoi gemiti […] → “«Parafrasare una canzone dei The Pretty Reckless non è da te, signorina» le disse iniziando a succhiarle un capezzolo e ricominciando ad ascoltare i suoi gemiti […]”.
Inoltre, ho notato due punti in cui – per un suono gradevole – sarebbe stato meglio se avessi utilizzato da -d eufonica:
- Ma le storie erano decisamente spinte. E eccitanti […] (-0,03 pt);
- Era maestosamente bellissima e eccitante […] (-0,03 pt).
L'ultimo appunto riguarda la seguente frase:
- «Vediamo che mi proponi» disse uscendo e cercando il numero della stanza giusto […] → con tale ordine degli elementi, il senso risulta fuorviante (-0,05 pt); se invece avessi scritto “cercando il giusto numero della stanza” sarebbe stato diverso.

Inserimento del pezzo scelto: 5/5
Magnificamente! Non ci sono altre parole per esprimere il modo in cui hai inserito il pezzo scelto.
Ho adorato la frase iniziale pronunciata da Ginevra, la stessa che poi ritroviamo più in là nella storia, quando – tramite i pensieri di Fabio – arriviamo al momento clou, quello del rapporto: «Io voglio che mi insegni tutto. Voglio che mi insegni tutto ciò che non so sul sesso, voglio farlo e rifarlo infinite volte. Voglio… voglio che mi mostri tutte le cose che non dovrei conoscere perché considerate troppo spinte. Voglio farle tutte. Voglio che mi assaggi tutta, voglio che i nostri corpi si incontrino di nuovo finché le nostre anime non si fondano insieme e voglio che ti cibi di me e io di te. Voglio che ci guardiamo negli occhi mentre godiamo. Voglio pensare che guardarti negli occhi mentre vengo o mentre vieni tu mi faccia credere che non ci sia altro che io voglia dalla vita, che potrei morire in quell’istante e mi andrebbe bene».
L'elemento da te scelto era, a mio parare, già traboccante di per sé di un grandissimo eros. È stato strabiliante vedere come tu sia riuscita a renderlo ancora più erotico. Non a caso hai vinto il premio Best Erotic!

Gradimento personale: 10/10
Credo sia palese che la tua storia mi sia piaciuta da mo-ri-re! Ma, se così non fosse, te lo ripeto: l'ho amata!
Le tue righe mi hanno avvolta completamente, mi hanno trasportata nella mente di Fabio e in quella di Ginevra, facendomi provare esattamente ciò che stavano provando loro in quel momento. Mi sono ritrovata alla stazione, con l'ansia ad attanagliarmi lo stomaco e i nervi a fior di pelle per l'attesa; poi nel treno, a stare seduta a stento sul sedile, a portarmi le mani al viso proprio come faceva Ginevra mentre rifletteva sull'incontro che di lì a poco avrebbe avuto con Fabio. Successivamente ero nella piccola osteria, a sfiorare le loro dita al momento del conto, e c'ero quando Fabio ha stretto a sé Ginevra per non farla finire sotto una macchina. Ma la cosa più assurda, quella che mi ha colpita maggiormente (e che ti ha fatto aggiudicare il premio), è stato il crescendo di emozioni che ho percepito mentre leggevo e che, proprio come quelle dei protagonisti, sono esplose nella camera del B&B. Volevo un racconto erotico e, dannazione!, me l'hai servito a 360°. Mi sembrava quasi di essere fisicamente lì con loro, come se potessi percepire per osmosi il sentimento e il piacere che li stava attraversando e consumando (Qualunque cosa fosse successa, dovunque sarebbero andati, lì e ora si amavano. Fisicamente, mentalmente, senza riconoscerlo. Forse non l’avrebbero riconosciuto mai. Forse stavano scrivendo una prevedibile storia tragica, ma quelle sensazioni così reali, così tangibili, sarebbero state loro per sempre). Il tuo è stato, a mio parere, un erotico di gran classe.
Passando alla parte drammatica, quella mi ha straziata da morire. Mi sono rivista molto in Fabio, nella pena provata nel non sentire più Ginevra, nel preoccuparsi dato il silenzio di lei, nella tortura del non sapere – cosa che lo ha spinto ad andare a cercarla, e poi nella definitiva consapevolezza di averla persa... di averla amata, di essersi amati, e di non poterla più avere (Alla fine, era stato lui ad imparare da lei e non viceversa. Alla fine, come cantavano i The Pretty Reckless, non era stata lei ad avere la volontà di morire ogni volta che lo guardava, ma viceversa. Ginevra era perfetta e Fabio avrebbe voluto morire in quell’istante, mentre continuava a guardarla volteggiare nell’abito all’interno del negozio). Ecco, questa cosa mi ha fatto uscire (positivamente) fuori di testa. Ma perché? Perché Ginevra si è allontanata? Perché ha deciso di non dare una chance a Fabio? Non voglio e non posso credere che per lei fosse solo sesso, mi rifiuto!
Vedi? Capisci cosa ha prodotto la tua storia? So che sono personaggi inventati e che, come da me richiesto, il dramma è stato dominante (parimente all'eros)... eppure, per la prima volta nella vita, mi son ritrovata a volere un lieto fine. Questa cosa è assurda! Non solo perché il dramma mi scorre nelle vene al posto del sangue, ma ancor più surreale è il fatto che io abbia desiderato l'happy ending per una storia partecipante al mio Erotic Drama Contest.
Beh, ciò non può che farti capire quanto abbia follemente, immensamente e totalmente amato questa OneShot!

Tot: 34,75/40

Nuovo recensore
18/05/20, ore 15:05

Tu non pubblicavi da un po', io invece non leggevo da un'eternità. Avevo totalmente perso la speranza di trovare qualcosa di così bello, così intenso da leggere, mi hai fatto ricredere e te ne sono grata. Grazie.

Recensore Master
09/05/20, ore 16:00

Ciao! :)
Anche io partecipo al contest di Freya e volevo leggere questa tua storia, perché mi ha incuriosito molto la trama!
Oddio, quanto è stata intensa questa lettura!
Insomma, nel complesso la storia è stata molto scorrevole e coinvolgente, perché poi il rapporto tra questi due è veramente complicato e drammatico. Se pensiamo al tema del contest, la tua storia ha rispettato perfettamente i canoni, a mio parere.
Certamente le cose tra loro non sono state mai facili. A parte la chimica incredibile che li ha uniti, tutto il background era complicatissimo.
Lei che ha difficoltà a essere soddisfatta dai suoi partner ma la sua scelta di far parte di una vita ordinaria, mollando senza spiegazioni l'unico uomo capace di completarla in tutti i sensi; lui che si era illuso che potessero almeno provarci, e invece poi la trova che sta per sposarsi…
Mi chiedo cosa sia realmente passato per la testa di Ginevra. Come mai ha smesso di rispondere a Fabio? Come mai ha deciso di interrompere tanto bruscamente il loro legame, qualunque esso fosse?
Vorrei leggere altro sulle loro vicende, credimi, perché ora ho ancora più domande che mi ronzano in testa, almeno quante ne ha Fabio, poveretto XD
Ahahah, quando ho letto che Ginevra aveva guardato troppe puntate di Criminal Minds per non farsi prendere un po' dall'ansia, ho riso XD
Mi ha fatto piacere leggere questo bel racconto, mi è piaciuta la caratterizzazione dei personaggi e le loro vicende intrecciarsi e poi allontanarsi inesorabilmente.
L'unica cosa che mi sento di dirti - ma questo è solo un mio parere, che spero non ti infastidisca troppo, e in caso scusami (mi scuso come Ginevra, ahahahah XD) - è che forse certi termini usati nelle scene erotiche sono stati un po' "anatomici", ma credo che questa questione sia più che altro un gusto personale di ogni autore/lettore.
Ti auguro buona fortuna per il contest e ti faccio i complimenti, leggere questo racconto è stato piacere e ti ringrazio per averlo condiviso con noi :)