Kim...
Forse per tutti gli altri sarà semplice recensire questa storia, sapranno senz'altro cosa dire e come commentare, ma per me no. Per me non lo sarà perché quello che hai vissuto è anche mio, queste parole sono anche mie e per me ogni frase era una pugnalata, me le hai inferte una dietro l'altra, lasciandomi infine senza fiato.
Quando ho cominciato a leggere questo scritto avevo caldo, ora invece sto gelando, ho le mani fredde e i brividi. E un tremendo nodo in gola.
Pensavo addirittura di non riuscire a recensire e di scappare direttamente da questo scritto, perché a scriverle le cose diventano concrete, ma eccomi qui. Lo devo fare e vivere questo viaggio con te, perché entrambe ne abbiamo bisogno e soprattutto abbiamo bisogno di farlo insieme.
Innanzitutto voglio dirti che sei stata davvero tanto coraggiosa. Non solo hai dato sfogo alle tue emozioni e ai tuoi demoni in questo scritto - lasciandoti sapientemente condurre dalla musica - ma hai anche avuto il coraggio di parlarne, condividere il tutto qui, lasciare che gli altri ti leggano e ti commentino e rispondere ai loro commenti. Questo secondo me è un gesto da persona coraggiosa e forte, è qualxosa che non tutti farebbero, io per prima non ne avrei il coraggio.
Poi... non mi sorprende che tu abbia iniziato proprio con Blurry, non so perché ma me lo sentivo. E se non fosse stato l'inizio, avrebbe sicuramente fatto parte della raccolta. Perché questa canzone era lei, diceva sempre che le faceva venire la pelle d'oca... e ora assume tutto un altro significato anche per me, anche se prima non mi piaceva tanto come a voi. A maggior ragione dopo aver letto il testo.
Ora sto per dire una cosa che forse sembrerà fuori luogo, non so, ma mi è venuto spontaneo fare questo collegamento: il fatto che i testi delle sue canzoni preferite gridassero al posto suo, che comunicassero come si sentiva, mi fa pensare un sacco a Chester. Una persona che per tutta la vita ha vomitato nel microfono il suo dolore, ce l'ha gridato in faccia sotto forma di bellissima musica, ma anche quello non è bastato per farsi ascoltare e capire. Stiamo parlando di una persona che nel 2007 ci ha detto "mi sto arrendendo".
Sarà un caso che a lei piacessero tanto i Linkin Park? Non credo.
Mi ha colpito tantissimo il passaggio in cui dici che non sei stata in grado di aiutarla e che forse avresti potuto fare di più; mi ha colpito perché sono le stesse identiche cose che ho pensato anch'io, che penso SEMPRE quando qualcuno se ne va, però se ci pensi bene sai che c'è? Ci saremmo potuto crucciare, avremmo potuto prenderla a schiaffi, trascinarla a forza in qualunque posto, portarle la luna, vendere tutti i nostri organi e il nostro sangue, scervellarci all'inverosimile, piangere, urlare, spaccare tutto, ma non avremmo potuto fare niente per aiutarla. O meglio, niente più di quello che abbiamo fatto.
Perché amare incondizionatamente una persona è già tanto, è già tutto. Possiamo essere lì, come rocce, pronte a sostenerla, più forti che mai... ma stava a lei aggrapparsi a quelle rocce per non essere trascinata via dalla marea. La forza deve venire da dentro, nessuno puà farci niente dall'esterno.
Per questo non possiamo e non dobbiamo farcene una colpa. Non siamo onnipotenti, non siamo Dio, non siamo niente se non persone. E anche se vorremmo fare qualsiasi cosa per tenere a galla le persone che amiamo, a costo di affogare noi stesse, non possiamo farci niente.
E ora non ci resta che continuare a vivere per lei. Ma non sotto forma di frase di circostanza, perché si dice così, perché del resto "bisogna andare avanti perché indietro non si può tornare" (XD scusa ma la fesseria la dovevo scrivere per forza), lo dobbiamo fare DAVVERO. E, dopo questa perdita, io personalmente penso di aver capito cosa si intende con "bisogna continuare a vivere anche per lei". Perché più ci penso e più sento dentro di me montare una rabbia, una forza ardente, un fuoco, che mi porta a tenermi aggrappata alla vita con ancora più impeto di prima. Più vedo la gente arrendersi e più mi viene voglia di vivere, di sbattere in faccia a tutti il mio sorriso e la mia forza, di fare tutto ciò che non ho mai fatto... perché non voglio assolutamente fare la stessa fine di queste persone che si arrendono. E mai, mai e poi mai permetterò che qualcuno o qualcosa spenga la luce che ho dentro, così come non lo devi permettere tu e non dovrebbe permettere nessuno.
Sembra un discorso un po' egoista forse, ma queste batoste così dure insegnano tanto. Fanno male, ma dobbiamo trarne la maggior forza possibile.
Ora, so che forse tutta questa recensione è un po' sconclusionata e non c'entra tantissimo con la storia che hai pubblicato, ma mentre leggevo mi sono venute in mente queste cose e ho voluto renderti partecipe di ciò che le tue parole hanno suscitato in me.
Forse in questo caso dovrei anche dirti che ti sono vicina, che ci sono qui io, che affronteremo e supereremo tutto insieme, ma questo non è il posto adatto e onestamente lo trovo anche superficiale, perché ce lo dimostriamo giorno per giorno. Io a volte ho paura dei sentimenti altrui e anche dei miei, non so mai cosa dire quando qualcuno piange o si sfoga davanti ai miei occhi, sono più brava con le battute idiote che con le parole di conforto... ma spero che questo basti a farti comprendere la mia vicinanza.
Forse non è il caso di dire nemmeno questo, ma ora sono molto curiosa di vedere come proseguirà la raccolta. Sia quali saranno le canzoni che utilizzerai, sia cosa dirai... perché io ho l'impressione che con questa shot tu abbia detto tutto, l'ho trovata completa e penso che non serva aggiungere altro. Ma se hai aperto una raccolta, un motivo ci sarà.
Bravissima. Saresti stata brava anche se il testo fosse stato scritto male (cosa che non è), solo per il semplice fatto di avere il coraggio di guardare in faccia la realtà, esorcizzarla tramite la scrittura e non fuggire nemmeno davanti alle cose che fanno più male. Io ti stimo profondamente! |