Recensioni per
For the Damaged Heart of Tony Stark
di Miryel

Questa storia ha ottenuto 63 recensioni.
Positive : 63
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
19/01/21, ore 23:44
Cap. 1:

Cara Miryel,
Finalmente eccomi. Come facilmente si intuisce alla fine ho optato per una lettura in ordine cronologico di avvenimenti e non di pubblicazione ma, tranquilla, che dopo questa "Protocollo Speranza" non me la lascerò scappare.
Già dal titolo immaginavo di dovermi mettere i braccioli per affrontare un fiume di angst e, di fatti, è proprio nelle gelide acque del cuore distrutto di Tony in cui mi sono tuffata.
Al solito, le emozioni post Infinity War (o End Game) sono un'arma con cui ti muovi con destrezza e qui c'è un sacco di disperazione, di rimpianto e senso di colpa perché non solo la battaglia contro Thanos è persa ed ha comportato il pagamento di un prezzo altissimo, soprattutto per Tony che ha perso quell'unica persona che aveva portato un po' di colore nella sua vita, in punta di piedi ma facendo "più danni" nel suo animo di un elefante in un negozio di cristalli. Perché, come ci mostrano i non meno amari scorci di passato, Tony prova qualcosa per Peter e ne è spaventato perché crede che ci sia qualcosa di sbagliato e quindi alza muri invalicabili a tratti ricoperti di spine irte di crudeltà, come quando brutalmente chiede ironicamente a Peter se si è preso una cotta per lui. E Peter che quei muri, nonostante la loro invisibilità, li ha percepiti tutti, inaspettatamente non scappa e confessa i suoi sentimenti che, però, ha già messo da parte. Sciocco, orgoglioso e spaventato Tony.
Devo dirti che la menzione a Pepper mi ha molto stupito perché di solito non c'è e sono estremamente curiosa di capire che ruolo avrà in questo canon/non-canon.
Come sempre il ruolo di coscienza "ruvida" che cuci su Nat mi piace moltissimo perché lei sa e gli mette subito sul piatto che fra le possibilità di successo ci sarebbe quella di far tornare Peter ma quella possibilità è troppo effimera per Tony, non si vuole aggrappare a quella speranza che, se malamente sfruttata, lo metterebbe di fronte ad un fallimento di dimensioni tali da distruggere definitivamente quei pezzi di lui che stanno ancora su per miracolo e, quindi, è meglio fingere che non ci sia.
Un'apertura davvero amara che dipinge con tratti poetici quelle emozioni che straziano il cuore come l'immagine di Tony come materia oscura sempre più nera e carica di putrefatta paura, o come il rimando ai corpi dissolti che popolano i suoi incubi che sfociano in quel senso di fine che porta all'attacco di panico perché di fatto quello è: il nostro corpo ci dice che stiamo morendo e Tony è morto quel giorno, su Titano, mentre Peter volava via dalle sue braccia.
E niente un capitolo che mi ha coinvolto e intrigato e mi farà andare a letto col magone.
Al solito, i miei più sinceri complimenti: sei bravissimissima!
Un abbraccio e buona notte
Cida

Recensore Veterano
19/01/21, ore 19:17
Cap. 1:

Carissima Miryeeel! Ciao!
È il terzo tuo racconto che leggo e devo dire che anche questa volta non mi stai deludendo affatto!
Tanto per cominciare, adoro come curi non solo il testo, ma anche la grafica delle tue storie. Esteticamente hanno un effetto veramente gradevole, mi piacerebbe vederle stampate, magari su carta lucida *^*
Ma ora passiamo al contenuto: questa volta ci porti all'interno della mente di un Tony distrutto dal dolore per la perdita dell'unica persona che sente davvero di amare: il giovane Peter.
Il modo in cui hai espresso i suoi sentimenti è tanto straziante quanto reale. Quella terribile sensazione che la vita non abbia più senso, che qualsiasi cosa sia sprecata senza quella determinata persona che per noi significava tutto, è struggente e l'hai resa benissimo. È un dolore che non si ferma alla mente, all'umore, ma diventa anche fisico, con quel terribile mal di testa che non lascia in pace Tony e il ricordo di Peter e degli attimi passati insieme che è impossibile scacciare, perché se Tony viveva per Peter, ora barcolla in balia del suo ricordo.
Cosa ancora più straziante, Tony non ha più la forza di sperare, non vuole provarci a risollevarsi e a tornare a combattere per risolvere la situazione, perché in fondo lo sa che se non dovesse funzionare ci rimarrebbe troppo male. E così ha perso l'amore e ora anche la speranza, come tornerà a reggersi sulle proprie gambe di questo passo? Sembra quasi voglia lasciarsi morire, giorno dopo giorno, pur di mettere fine alla sofferenza.
È un racconto veramente intenso, pieno di sentimenti forti, che sei riuscita a trasmettermi attraverso ogni parola, tanto che ora sento quasi il bisogno di riprendere fiato. Insomma, spero che Tony riesca ad uscire da questo vortice di negatività e per scoprirlo non mi resta che continuare la lettura!
Ti faccio tanti complimenti, sei davvero brava e regali sempre dei racconti meravigliosi!
A presto!

Misa

Recensore Master
15/01/21, ore 14:46
Cap. 1:

Felice di tornare anche io in questi lidi e, del resto, di una bellissima TonyxPeter, assolutamente nel tuo stile, non se ne può proprio fare a meno! :)
Come amo ripetere ogni volta, io adoro le storie che passano dal presente al passato, SOPRATTUTTO quando, nel passato la persona persa è ancora viva, parla, sorride, assume una certa espressione, lo trovo assolutamente straziante e degna dell'angst che tanto amo.
Di Tony e di Peter ci sono molte cose da dire, innanzitutto che sono agli antipodi, che partono da un rapporto maestro/discente che poi sfora in qualcos'altro di ancora più bello ed emozionante, che sono assolutamente indispensabili l'uno per l'altro e che, come accade molte volte, è "l'allievo" ad insegnare al maestro, non viceversa.
Un passo avanti per Peter (adoro follemente la sua schiettezza, il suo esporsi, il suo essere così genuino) e due indietro per Tony, che invece è sempre trattenuto, sempre chiuso, restio ad esprimersi, diffidente nei confronti del mondo. Questi due creano proprio un'accoppiata vincente, assolutamente perfetta.
E se lo scenario di partenza è quello di sempre, posti Infinity War, i processi, gli sviluppi sono tutt'altro che prevedibili, e offrono al lettore una marea di emozioni ^^
Li adoro entrambi, sia Tony che Peter, per motivi diversi, ma adoro ancora di più vedere la reazione di Tony allo sfacelo che si è portato dietro Thanos, quel suo mandare al diavolo tutto e tutti, rotto dal desiderio di avere indietro quell'unica persona che ha fatto breccia nel suo cuore; gli incubi, con cui deve convivere, perché, come scrivi tu, la realtà è altra, la realtà è dura, difficile, spietata... è impossibile non immedesimarsi in lui, non provare quello che prova lui, e trovo sia una cosa bellissima.
Complimenti per questo primo capitolo, è davvero interessante e ricco di spunti, mi piace molto il tuo modo di scrivere! :)

Recensore Master
15/01/21, ore 10:46
Cap. 2:

Ciao genio del male, eccomi in ritardo per l'ABC!

Allora, premetto che da persona poliamorosa quale sono per indole (anche se poi nei fatti mi piace stare single perché che sbatti le relazioni), in tutto questo capitolo ho fatto come Derp quando grida FUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUCK, con le vene rosse negli occhi, non so se ricordi, è un meme vecchio, insomma così https://www.youtube.com/watch?v=M4OYakFshc8&ab_channel=CarlJohnson

PERCHE' PORCAPUTTANA PERCHE', E' TUTTA COLPA DELLE NOSTRE ASPETTATIVE SOCIALI, PERCHE' LA MONOGAIA E' UNA COSA???
Non si chiede a una madre di amare UNO SOLO dei suoi figli, non si chiede a un amico di amare UNO SOLO dei suoi amici, ma quando quell'amore è romantico improvvisamente diventa impossibile amare più di una persona? Senza per questo togliere niente all'altra? L'amore non si consuma, l'amore non esiste in quantità limitata, noi esseri umani abbiamo la capacità di produrlo potenzialmente all'infinito ma no, ci dobbiamo limitare da soli.
Allora diciamolo, il problema alla base della monogamia non è l'amore: sono altre risorse. Ci si sposa con una persona perché, a differenza dell'amore, tutte le nostre altre risorse sono limitate: tempo, stamina, pazienza, denaro, lo spazio che occupiamo nel mondo e che ci impedisce di essere in due posti contemporaneamente, tutte queste cose sono limitate e ci raccontiamo che l'amore si misuri in "quanto di tutto questo dai a una persona?"
Quindi, se il tuo compagno ti dedica poco tempo, ti ama poco. Se è poco partecipe nella distribuzione dei compiti di fatica (curare i figli ecc) ti ama poco. Se spende poco, ti ama poco. Ecc.
Cose che in parte sono vere ma in parte sono cazzate.
Poi siccome siamo dei geniacci, l'abbiamo così tanto introiettato che sappiamo trasformare un po' di sano egoismo (istinto di sopravvivenza) in dolore auto-inflitto. Anziché recriminare "non mi dai abbastanza attenzioni, ho bisogno di te qui", diciamo "tu non mi ami", ce ne convinciamo e soffriamo. E questo sempre, non solo quando è coinvolta una terza persona.

Parlando di una terza persona, quello che io chiederei in questi casi non è "ami quella persona?", no, la domanda che farei è "ami me?" e se la risposta è sì, "in che modo questa terza persona influirà sul tempo e sulle altre risorse che dedicherai alla nostra relazione?"
Perché già le relazioni sono uno sbatti, se intendiamo cambiare tutti i paradigmi devo farmi due calcoli e giudicare se vale ancora la pena di farsi sto sbatti. L'amore? Oh, l'amore c'è, ma cosa c'entra l'amore con l'impegno? Se tu non dai impegno, io non do impegno, e il nostro amore ce lo viviamo in modo più easy e meno devoto. Ecco, chiedere all'altra persona di metterci più impegno di quanto sei disposto a mettercene tu, questo sì che è disonesto. Non il fatto di amare qualcun altro.
E in questo caso, Tony è stato disonesto lasciando credere a Pepper di essere l'unica, di essere devoto solo a lei. Ha lasciato che lei si creasse un'immagine mentale della loro relazione che non corrispondeva al vero.
Anche perché adesso forse Peter non c'è più fisicamente, ma Peter è la tristezza di Tony, Peter è l'ombra sulla loro felicità e continua ad essere il motivo per cui Tony non riesce a dedicarsi con tutto il cuore alla sua nuova famiglia.
Capisco perché Tony glielo abbia tenuto nascosto: la società non è pronta e quindi le persone non sono pronte, a meno che non abbiano fatto un percorso personale.
Personalmente, la mia opinione è "Tony amerà sempre Pepper e Peter. Indipendentemente dal fatto che stia con uno solo dei due. Può stare con uno solo ed essere infelice, o stare con entrambi ed essere felice; in ogni caso li amerà entrambi." <- Quindi capisci come mai secondo me la monogamia a tutti costi sia una cavolata, un rapporto esclusivo deve nascere dal cuore, non può essere imposto, non funziona.

Pepper comunque poverina. Lui le ha mentito, o almeno le ha nascosto delle cose, e lei si trova incinta con un uomo che le confessa di averla tradita con un ragazzo che è morto e con cui lei non si può nemmeno incazzare perché è morto ^_^' buon Natale!!!
E povero anche Peter, che era amato tanto quanto Pepper ma a differenza di lei non poteva avere un ruolo ufficiale nella vita di Tony, ecco anche questo è ingiusto. E' solo che io non riesco a vedere un vero colpevole qui, me la posso prendere con Tony ma solo fino a un certo punto, perché i suoi sentimenti comunque sono sinceri e non è facile rinunciare a chi ami.

Questo secondo capitolo ha inserito un sacco di elementi nuovi rispetto al primo e questa storia mi sta piacendo sempre di più, parla di temi complessi e sentimenti complessi, resi ancora più incasinati dall'assenza per-forza-maggiore di Peter.
Fra l'altro, nota l'idiozia: se Tony fosse stato con Peter in un momento diverso, e non mentre era con Pepper, allora il suo lutto sarebbe pienamente giustificato e anche quasi romantico, ma invece così no.

Recensore Veterano
13/01/21, ore 12:54
Cap. 4:

Ciao mia cara!
Eccomi qui a gustarmi il quarto capitolo di questa tua meravigliosa long.
Questo qui si apre, diversamente dai tre precedenti, con un flashback dove troviamo Tony e Peter scambiarsi qualche effusione amorosa.
L’uomo sembra quasi avere il sensore che qualcosa stia per accadere, per questo sembra avere quasi il bisogno di sentire il ragazzo più vicino a sé, come se avesse bisogno di avere la certezza che lui sia ancora lì, con lui.
Infatti, non passa molto tempo prima che Peter gli faccia notare che è tardi ed è arrivato per lui il momento di tornare a casa.
Anche se a parole Tony gli chiede come mai ha cambiato idea e non trascorrerà più la notte lì con lui, in cuor suo conosce perfettamente la motivazione: Peter è un bravissimo ragazzo, un ragazzo con i valori e non vuole essere “l’altro”, non vuole essere il terzo incomodo.
Tony può avergli spiegato mille volte che non lo vede come il suo amante, ma che lo ama allo stesso modo in cui ama Pepper e questo gli rende impossibile scegliere tra loro due.
La cosa che mi colpisce di più di Peter è che, mentre in casi del genere una persona sarebbe portato a spingere affinché la scelta della persona amata ricadi su di sé, lui invece sembra quasi volerlo convincere a scegliere Pepper a lui.
Siamo chiari, che Peter ami Tony è palese, se no non farebbe così tanta fatica a tornare da lui, ma si rende conto che quello che lega l’uomo alla donna è un legame profondo e duraturo, un legame creato con impegno e sacrificio, e non se la sente di essere la causa di questa rottura.
In più, lui continua sempre a sentirsi una “nullità”, quindi gli sembra più che ovvio che Tony debba invece scegliere una persona con tante qualità come Pepper.
È veramente struggente ogni volta vedere quanto poco Peter creda in se stesso e nelle sue qualità, al di là del fatto di essere Spider Man o no. Deve rendersi conto invece di essere una persona bravissima, piena di risorse e sempre pronto ad aiutare gli altri. Dovrebbe quindi capire che, se mai Tony avrebbe scelto Pepper a lui, lo avrebbe fatto perché, magari, provava per lei un sentimento più profondo o per qualche motivo simile, non certo perché lui è una “nullità”.
Così come struggente è vedere questo ragazzo pronto a mettersi da parte, pronto a rinunciare alla propria felicità pur di far stare bene la persona che ama.
Sì, perché lui è perfettamente consapevole che Tony non riuscirà mai a fare la sua scelta, ma non perché non sa chi amare tra loro due, ma perché non vuole rinunciare a nessuno dei due.
Quindi anche per questo motivo che Peter preferisce fare un passo indietro, prendendo lui la decisione a posto dell’uomo.
Si vede che non la fa a cuor leggere, ma sente che è la cosa giusta da fare.
È una decisione che fa soffrire molto anche Tony, ma, fortunatamente, lui ne comprende le motivazioni. Sa perfettamente che non è per nulla facile vivere una situazione del genere, dividersi la persona amata perché questa ama due persone contemporaneamente, quindi non lo giudica o si arrabbia per la decisione presa.
Ovviamente, però, non può negare che soffre all’idea di averlo perduto per sempre.
Ma proprio mentre sta dormendo sul divano, sente un peso posarsi sul suo sterno e si rendere conto che Peter è tornato da lui.
Mi è piaciuta molto la risposta del ragazzo, quel “mi serve calore”, un calore visto non solo in senso fisico, un calore che ci riscalda dal freddo della sera, ma un calore più profondo come quello che solamente l’amore può dare, quello che ti fa sciogliere il cuore.
Nel presente, intanto, Tony sembra sempre più in crisi. Il silenzio che riempi quella casa ormai lo sta facendo andare fuori di testa, passa la giornata a fissare lo schermo spento della televisione e vorrebbe veramente sgolarsi ogni goccia d’alcol che è in grado di trovare. Si sente proprio sul orlo del baratro, certo di aver ormai perso tutto quello che aveva nella vita.
Proprio mentre sembra trovarsi al punto più basso della sua disperazione, ecco che suona il campanello e, dietro la porta, vi trova Pepper, pronta a tornare casa.
La cosa che mi è piaciuta di più di questa scena è che tra loro due non vi è stato bisogno di scambiarsi nessuna parola. Lui non ha avuto bisogno di chiederle ancora una volta scusa per il male che le ha fatto e lei non ha avuto bisogno di dirgli di averlo perdonato, ma è stato l’abbraccio che si sono scambiati a parlare per loro.
Infatti, mi è piaciuto anche tanto che, una volta separati, abbiano iniziato a parlare di che cosa c’era da mangiare per pranzo, come una qualsiasi coppia, come se non fosse successo nulla tra di loro.
Certo, immagino che le cose non siano andate ancora del tutto a posto e che ci sono ancora molte cose da chiarire, ma questo loro nuovo incontro mi ha proprio dato l’impressione che siano sulla strada giusta, che con impegno riusciranno a superare anche questa crisi.
Mi è piaciuto veramente molto questo capitolo, soprattutto nel vedere questa sorta di parallelismo tra il presente e il futuro: sia Peter che Pepper non hanno preso bene il fatto che Tony non sia mai riuscito a scegliere tra di loro, che abbia portato avanti contemporaneamente una relazione con entrambi, quindi entrambi hanno avuto bisogno di un momento per allontanarsi da lui, per fare chiarezza sulla situazione, per poi entrambi tornare perché, nonostante tutto, lo entrambi lo amano veramente.
Un po’ mi spiace che il quinto capitolo sarà l’ultimo di questa long, ma sono anche curiosa di vedere se Tony riuscirà a riprendere finalmente in mano la sua vita ed andare finalmente avanti, senza sentirsi più in colpa per gli errori passati.
Grazie infinitamente per averla condivisa con noi.
A prestissimo tesoro mio!
Un mega abbraccio,
Jodie

Recensore Veterano
11/01/21, ore 21:38

Ciao dear 💖 é con grande piacere che torno per l'epilogo di questa grande, triste epopea.
Ciò che più salta all'occhio, da un primo impatto visivo, é la bellissima fanart con cui hai scelto di chiudere questa tua long: era troppo graziosa per non sottolinearla.
Dire che questa conclusione é stata *tutto* sarebbe riduttivo. Partiamo dal presupposto che l'ho letta tutta d'un fiato, senza girarmi alla recensione, dall'inizio alla fine. Sai che non lo faccio mai, ti invito a riflettere su quanta forza ci hai messo per farmi fare una cosa del genere.
C'é sempre, per tutta la storia, un sottofondo di assoluto che spezza il cuore: Tony che non merita assolutamente niente, Pepper che perdona assolutamente tutto, metà del pianeta che é assolutamente perduta, Peter che é assolutamente perfetto, come solo i morti sanno essere. Ma in questo specifico capitolo, troviamo delle sfumature.
Troviamo la speranza, grande scomparsa delle ultime settimane, troviamo un Tony che ha di nuovo le mani che prudono, la testa che cigola come un treno sul punto di deragliare, stavolta non verso l'oblio ma verso la soluzione, la più immorale, sbagliata, pericolosa che esista. L'unica.
Sembrerà un controsenso, ma una delle cose che più ho apprezzato é stato che Morgan ha sì un certo ruolo, ma non é la chiave (o, almeno, io non l'ho interpretata così). Spesso i figli sono un deus ex machina potente (perché sono effettivamente dei legami potentissimi, io stessa ne faccio un uso vastissimo) ma quello che ha Tony é qualcosa che nessuno può sbrogliare. Non Pepper, non Nat, non Bruce, non Harley e nemmeno Morgan. Certo, lei é un sollievo, un incentivo, é l'artefice di quei piccoli fuochi, ma é un calore che non resta.
E allora, in quel piccolo angolo di paradiso un po' scialbo che si é creato, Tony riprende a inventare, a far di conto, a fabbricare. Riprende i viaggi nel tempo, in barba anche a Ritorno al Futuro e chiama Harley quasi a chiedergli una benedizione o un consiglio. Gli presenta il suo piano folle, la sua puntata al rischiatutto ed é come se cercasse una conferma a quello che sta facendo.
E poi torniamo nelle battaglie, nel tempo e torna anche Peter.
É una presenza talmente carica da inglobarsi tutto il resto, si tiene il mondo o quel che ne resta in quegli occhi con dentro "duecento stelle", tutte le parole che avrebbero dovuto dirsi in quei cinque anni, che persino Peter, dal suo "nulla" ha sentito.
E, in tutto questo, sa che c'è solo una cosa da fare. É una consapevolezza che fai maturare lentalmente nel corso dell'ultimo paragrafo, ma che rendi sempre più reale, finché né Tony né il lettore possono far finta di non vederla: una vita per una vita. Tutto ha un prezzo e Iron Man ha già deciso quale sarà. Perché un mondo senza di loro é già esistito e perdere tutto ancora, dopo quella pazzia, non sta né in cielo né in terra.
Se qualcuno deve andare sarà lui, stavolta. E non lo dice a nessuno, elabora in silenzio, decide da solo e tutto da solo che si redimerà da sé, compiendo il sacrificio estremo che il mondo di Peter, Morgan e Pepper merita.
Con quel segreto in petto, stringe quell'amore riconquistato a un prezzo folle, si bea del suo profumo, delle sensazioni che gli lascia.
Tony capisce la morte, anche se ora quell'oblio gli fa più paura. La capisce, anche se la trova comunque tanto ingiusta come quando gli ha strappato Spidey. Ma certi clienti possono fare i prezzi che vogliono e nemmeno l'abilissimo, carismatico Tony Stark può farci niente.
E niente, io son morta un poco.
Ormai, per me il tuo Alive!Tony é il canone e i film son sbagliati. Capirai il trauma quando ho realizzato che ti fossi attenuta il canone anche sulla fine della guerra.
Recupererò certamente anche le storie che nominavi nelle note, non potrei mai abbandonare i tuoi diletti 💖
Non so se la sessione sarà clemente con me abbastanza da concedermi scambi nelle prossime settimane, ma ci spero di tutto cuore.
A presto darling, grazie per il cuore spezzato 💖

Recensore Master
11/01/21, ore 00:32
Cap. 2:

No va beh. Mi aspettavo un bel capitolo ma questo mi ha lasciata spiazzata (sempre in modo positivo, don't worry)
Il capitolo si apre con Natasha che invia un messaggino di auguri di buon Natale, molto dolce. Fa capire ancora che il legame tra di loro è ancora presente. Mi ha lasciata piacevolmente sorpresa.
Partiamo quindi con un inizio tenero, bello... Per poi tuffarci pian piano nell'angst più totale.
Mi spiace che Tony continui a voler rimanere isolato dai suoi amici, evitandoli e allontanandosi da loro, è rimasto solo con Pepper e la piccola Morgan, che presto farà parte della sua vita. Ma fa comunque male vedere come si sia buttato giù.
Il capitolo è molto emotivo, sono arrivata alla fine della lettura con una forte tristezza per questi due personaggi, in particolare per Tony. Se nel capitolo precedente ho amato il modo in cui hai descritto Peter, qui invece la mia attenzione per la maggior parte è rivolta a Tony e Pepper. Sono felice di vederla attiva nella storia, nonostante quello che è capitato hai descritto così bene i sentimenti contrastanti di lei verso Tony e Peter.
Anche se ora è a conoscenza del tradimento, nonostante tutto non può e non vuole odiare Peter, perché lui è morto e manca a Tony come manca a lei. A tutti loro.
Tony qui è davvero fragile, è arrivato ad un punto della sua vita in cui basterebbe davvero poco per farlo crollare (anche se in parte è già crollato).
I personaggi sono molto umani, veri. Non so se te lo avevo già scritto al capitolo prima ma questa cosa mi piace particolarmente, è un po' come se stessi vedendo una sorta di film alternativo. Mi sono immaginata Tony che osserva quella fotografia e ripensa alle vicenda con Peter, al confronto con Pepper, potevo sentire le sue urla, il suo tormento.
Deve essere stato davvero un momento terribile sapere che comunque la persona che ami, la persona per cui sei tornata, prova dei forti sentimenti anche per qualcun altro. E' incazzata con Tony, è frustrata per la terribile notizia, forse vorrebbe anche andarsene ma deve pensare anche al bene per la bambina. E nonostante tutto non riesce realmente ad odiarlo. Pepper mi è piaciuta davvero tanto, ha un'empatia pazzesca e non si riesce a non amarla.
Tony ha fatto un casino e lo sa, ne è consapevole, è stato uno stronzo e lo ammette. Ma al tempo stesso non vuole che Pepper se ne vada via, che lo lasci solo. Sa di aver bisogno di entrambi, ha già perso Peter, non può perdere tutti e due o ne morirebbe.
Il flash back della foto poi è qualcosa di bellissimo. Si mi sa che ho un debole per i tuoi flash back, sono le parti più belle secondo me!
Ho amato in particolar modo questa frase:
«Hai fatto un ottimo lavoro, ma non puoi pretendere di essere sempre perfetto. Sbagliare fa parte del gioco, Peter. Accettare che sia così è una dote non da tutti, e tu hai bisogno di farla tua, per come sei.» Quanto ho amato queste parole.
E quanto ho amato la battutina arrogante di Tony subito dopo. Aww.
Aveva ragione, tutti hanno bisogno di essere salvati, e in quel momento anche lui aveva bisogno di essere salvato da Peter. E' proprio questo il bello del loro rapporto.
Anche il modo in cui parlano, l'età alla fine non ha nemmeno importanza, lo si percepisce dai loro discorsi.
Devo dire che hai descritto così bene le vicende che in parte avrei voluto davvero entrare nella storia e poter fermare tutta questa tristezza che attanagliava i personaggi. Mi è dispiaciuto incredibilmente per loro e sono sicura che queste sensazioni aumenteranno anche nei prossimi capitoli.
L'ho amato e come sempre la tua scrittura è fenomenale.
Non vedo l'ora di leggere i prossimi, e a questo punto pure il sequel.
Buonanotte, in questo caso.
Ciao <3

Recensore Master
10/01/21, ore 23:30
Cap. 1:

Buonasera! Eccomi per lo scambio e CHE CAPITOLO.
Avevo già letto una tua storia in passato, prima di entrare nel gruppo su face: "Sketch my Soul" e ne ero rimasta incantata. Tra l'altro dopo averla letta sono subito tornata a rivedermi il film ed immaginarmi la tua storia come sequel nella mia mente.
Ma ora torniamo a questa storia.
Quindi è un prequel? Bene, ne avrò da leggere allora se tutti i capitoli sono come questo.
Scrivi da paura, le tue descrizioni sono stupende, ti fa immergere pienamente nella storia e nei sentimenti che provano i personaggi.
Questo inizio così angst mi ha lasciata turbata (in senso positivo, non preoccuparti), la caratterizzazione di Tony è impeccabile e lo scambio di battute tra lui e Peter è reale, sentito. Scrivi in un modo davvero poetico, mi ha subito coinvolta. Sono andata avanti a leggere e senza nemmeno rendermene conto ho divorato immediatamente il capitolo, desiderando di voler leggere di più.
Anche se non sembra io amo le tante descrizioni, soprattutto per quanto riguarda le emozioni dei personaggi (sono un po' una pippa in queste cose, me la cavo di più con i dialoghi), qui invece è un susseguirsi di emozioni. Dal presente dove vediamo un Tony ormai arreso e distrutto a Thanos, non vuole più tentare per non rischiare nuovamente di fallire. Soffri assieme a lui perché senti i suoi timori. E poi c'è il passato: Il modo in cui Peter si rivolge a Tony, così schietto, sincero, rivelando le sue debolezze con un tale coraggio. Un ragazzo che seppur giovane ne ha viste di tutti i colori e si nota la sua grande maturità anche nell'affrontare il discorso di loro due. Ho amato questo contrasto tra Peter e Tony, per il loro modo di affrontare la situazione, la loro differenza.
Il momento del flash back poi è quello che ho apprezzato maggiormente: Tony che vuole allontanarsi da Peter e lui che cerca un confronto, assumendo in questo caso un atteggiamento decisamente più maturo di lui. C'è il problema dell'età e mentre Peter sembra affrontarlo in modo maturo, quasi rassegnato in un certo senso, Tony sembra quello più dubbioso, è evasivo, frustrato, solleva un muro tra lui e Peter, spaventato da questo sentimento. Non sa bene come affrontarlo ma rimane comunque spiazzato dall'incredibile schiettezza del ragazzo.
Peter lo hai descritto magnificamente, quel ragazzo è oro, ti è uscito davvero bene e non vedo l'ora di leggere ancora di lui nei prossimi capitoli.
Mannaggia a Tony dai, dovrebbe essere lui l'adulto in questo caso. Anche se la cosa non mi stupisce, lo trovo perfettamente IC col personaggio, anche la sua arresa a Thanos.
Inoltre mi piace un sacco questo alternarsi tra passato e presente, rende molto più viva e coinvolgente la storia.
Questo primo inizio è una bomba e non posso che tenerla nelle seguite, perché non voglio perdermene nemmeno un capitolo. Ora infatti vado subito a leggere il secondo.
A prestissimo <3
(Recensione modificata il 10/01/2021 - 11:38 pm)

Recensore Master
10/01/21, ore 23:17

Cara Mirycosa del mio cuore,

non potevo proprio lasciar trascorrere la notte senza averti recensita e aver letto qualcosa di davvero bello e, come al solito, spero solo di rendere giustizia a questa indagine nel cuore di un uomo spezzato, che ha provato a vivere e che non si può non amare per le sue idiosincrasie, le sue fragilità, le sue innegabili manie. È stato maledetto da una perdita ingiusta, da un amante e amico che non voleva questo ruolo – lo ricusava perché troppo onesto e brillante, troppo puro e dignitoso, ma è anche stato benedetto dall’esaudirsi del desiderio di una famiglia felice, di una figlia meravigliosa, di casa davanti al lago e di una moglie bella, intelligente e capace di accettarlo e amarlo nella sua totalità, difetti compresi. Il problema è che non esistono esistenze perfette e anche i momenti più felici sono velati da una stilla di tristezza. Nel caso di Peter, questo era qualcosa di più. La trama di questo capitolo conclusivo è lineare e ricalca il canone, aggiungendo e contestualizzando anche la figura di Harley: egli è una presenza effettiva accanto al nostro milionario preferito, dato che in Endgame la telecamera si fissa su di lui, ma grazie alla tua storia è più contestualizzato e calzante. Keener faceva effettivamente parte dell’esistenza di Stark e conosceva Peter tramite i suoi racconti. E questo inserire nel canone i personaggi e calarli con grazia e intelligente è una delle cose che amo della tua scrittura.

Ci si può sentire in colpa perché si è felici? Io nel 2020 questa sensazione alcune volte l’ho provata, e mi sono sentita in colpa, sì, ed è per questo che trovo ancora più dolce e straziante questo capitolo decisamente tanto, tanto angst.
È bellissimo come i flashback, che negli altri capitoli erano corposi, qui siano scarnissimi, ridotti all’osso della sola battuta. Il lettore rivive il resto perché sa benissimo del momento di cui scrivi, lo sente sulla pelle. Sente il brivido per il momento atroce in cui Peter scompare, sente il senso di colpa, lo strazio del dolore di Tony che se lo vede svanire tra le braccia. Quanto deve essere terribile stringere un corpo e poi accorgersi che questo non c’è più, che stringiamo polvere e aria? E, a tale proposito, come non posso saltare di palo in frasca e parlare della cultura pop sempre presenti (Emmett Brown e Back to Future, che è una tua passione, oltre a quella di Stark), il riferimento allo schiocco di dita e la giustificazione dello studio lungo anni, che mostra come Tony non partisse proprio da carissimo amico, come si direbbe a Roma, ma avesse già tentato alcune strade riferibili ai viaggi del tempo: in questo senso, Ant Man darebbe solamente una ricca spinta permettendo di rendere realtà un progetto che, in verità, c’è sempre stato.

Io non rendo giustizia a questo capitolo, cosetta pistacchiosa mia, ma l’ultimo pezzo mi ha uccisa. Le riflessioni di Tony sul senso della vita sono esatte e parlano non solo di questa vicenda, ma anche dell’umanità tutta: come definire altrimenti quel senso di estraniazione che prova Tony, prima di riflettere che il suo punto di non ritorno è Peter? Come non rimanere lacerati dentro di fronte ai due amanti, alle due anime affini, che si ritrovano su un campo di battaglia dove Tony, morendo, capisce, forse troppo tardi, qual è lo scopo dell’esistenza e ciò che è importante? E quant’è bello che il suggerimento di registrare messaggi avvenga proprio per bocca di colui che, in We are connected, salverà Peter dal dolore, connettendo, perdona il gioco di parole, tutto? Ecco, questo finale è completo per molti versi. E mi piacciono anche le due righe finali, che appaiono asciutte rispetto al tono doloroso del resto della storia, spietate com’è spietato un mondo che, pur celebrando e salvando l’eroe, nondimeno non può fare altro che andare disperatamente avanti.

Io trovo sempre tanta verità in quello che scrivi: questa storia, poi, è particolarmente matura perché mostra come la vita umana sia piena di zone grigie: si può amare un giovane di grandi ideali e la donna che ci accompagna da tanti anni. Si può essere immensamente felici e non riuscire a guardare una fotografia senza spezzarsi dentro. Si può sacrificare il mondo intero o se stessi per una sola, singola, vita. Grazie per questa meravigliosa lettura,
Shirycosa tua, attaccata ar termosifone come ‘na ventosa

Recensore Veterano
07/01/21, ore 18:45
Cap. 3:

Ciao mia amichevole Miryel di quartiere!
Eccomi qui a lasciarti quella che spero sarà la prima di una lunga serie di recensioni in questo 2021!
Il Tony che ci presenti nelle prime righe di questo terzo capitolo mi da tutta l’impressione di essere un Tony ancora più in crisi di quello che abbiamo visto nei due precedenti. Ormai, oltre a soffrire per la scomparsa di Peter vi è da aggiungersi anche il volontario e, speriamo, temporaneo allontanamento di Pepper.
Capisco perfettamente che la donna abbia avuto bisogno di “staccare momentaneamente la spina” con quella situazione e di prendersi del tempo per se stessa, per rimuginare sopra la scoperta che Tony ha avuto una relazione parallela con Peter anche dopo che erano tornati insieme e decidere che futuro può ancora avere la loro relazione, considerando anche che aspetta una bambina.
Nonostante Tony si senta “una statua piena zeppa di crepe” e ha “la sensazione che, prima o poi, si infrangerà sul pavimento”, sono davvero contenta che abbia deciso di Harley Keener da lui per lavorare su un vecchio elmo di una vecchia armatura che ha ritrovato. Molto probabilmente sarebbe stato in grado di sistemarlo da solo e, comunque, non ha ancora intenzione di tornare a vestire i panni di Iron Man, ma sono felice che abbia voluto contattare il ragazzo e invitarlo da lui. Lo trovo un ottimo modo per iniziare a reagire alla situazione, per iniziare a riappropriarsi nuovamente della sua vita e smettere di essere un automa seduto sul divano che passa le sue giornate a fissa il nulla. Si è reso conto di aver toccato il fondo dopo che Pepper se n’è andata e sta lentamente risalendo verso la superficie.
Anche Harley, infatti, si rende immediatamente conto che non lo ha chiamato perché ha veramente bisogno di lui per il casco, ma perché ha bisogno di compagnia, ha bisogno di stare insieme a qualcuno.
La conversazione che i due hanno è veramente molto intensa e spero davvero che possa aver ulteriormente aiutato Tony a reagire.
Infatti, appena Harley arriva in casa, deve spiegarli che Pepper non è in casa perché hanno preso una specie di pausa dal loro rapporto. Molto probabilmente, visto che oltre la donna era davvero trascorso tempo dall’ultima volta che ha parlato con qualcuno, è la prima volta che lo dice a voce altra. Ovviamente omette il motivo del loro allontanamento, anche perché non aveva assolutamente nessun motivo per farlo.
Se questo non bastava, Harley trova una sua foto insieme a Peter e, dopo una battutina, dice che può immaginare quanto la sua famiglia possa essere addolorata per la sua perdita. Tony cerca di essere il più distaccato possibile, spiegando che anche sua zia è scomparsa e quindi non ha dovuto informare nulla della sua morte, peccato che Harley non sembra del tutto bersi questo suo comportamento. Il giovane sa perfettamente quanto Peter fosse importante per Tony, quindi non riesce proprio a credere che non gliene freghi nulla della sua morte, che non gliene freghi nulla che metà universo sia sparito.
Mi piace questo suo continuo incalzare e il voler rammentare a Tony che tutti hanno sofferto, perché a tutti hanno perduto tanto in quel secondo in cui Thanos ha schioccato le dita e, mentre gli altri Avengers stanno lavorando per trovare una soluzione che faccia riportare indietro tutti, lui che cosa sta facendo? Nulla!
Sì, Tony non ha fatto nulla, ma gli è molto più facile dire che non lo ha fatto perché non ha voglia di perdere tempo dietro a qualcosa che non ha soluzione che ammettere la realtà: non vuole fare nulla perché non vuole rimanerci male nel caso non si trovi veramente una soluzione. È come se lui non voglia cedere alla speranza che una soluzione c’è, che c’è un modo per far tornare Peter indietro.
Quindi, preferisce dire che non c’è soluzione e quindi non vale nemmeno la pena di provarci. Sembra davvero che tutto quello che ha fatto in quel anno sia stato solo un modo per non cedere alla speranza che un giorno Peter potesse tornare.
Anche se la conversazione con i due è terminata con quel “No!”, che non avrebbe nemmeno provato a far tornare indietro Peter, spero davvero che questa possa essere per Tony uno spunto di riflessione, che possa dargli la spinta per provare davvero a fare qualcosa.
Due punti in particolare, nella loro conversazione, hanno fatto riflettere me.
Il primo è quando Tony pensa che Harley e Peter sarebbero potuti diventare amici e, mentre ha potuto costatare quanto il primo sia cresciuto dall’ultima volta che l’ha visto, il secondo non potrà più farlo. Peter rimarrà sempre un ragazzino di sedici anni che aveva davanti una vita che non avrà l’occasione di vivere. Questo mi ha fatto ritornare alla memoria dei pensieri che facevo durante la mia malattia e ora mi rendo invece conto di quanto dovremmo ringraziare per ogni giorno che ci viene concesso, per ogni persona che incontriamo o ogni esperienza che facciamo visto che non ha tutti a stata data questa possibilità, che qualcuno ha terminato la sua vita quando ancora doveva pienamente viverla.
Il secondo è stato quando Harley ha rammentato a Tony che tutti i sono sulla stessa barca e che tutti hanno perso qualcosa. Questo mi ha ricordato tanto la situazione difficile che stiamo vivendo anche noi ormai da quasi un anno e di come il coronavirus ha tolto qualcosa a chiunque, da cose piccole come il poter stare a Natale con le persone care al perdere un famigliare o la propria vita. Anche in questo caso la cosa migliore è reagire, anche se spesso sembra, appunto, inutile farlo.
(Sì, sono due riflessioni tristi, ma è il 7 gennaio e la fine delle festività natalizie tira fuori il Leopardi che è in me :P).
Il capitolo termina con un flash back in cui troviamo Tony e Peter trascorrere un pomeriggio insieme dopo aver lavorato alla tuta di Spider-Man. Cercano di parlare di più o del meno, evitando così di fare accenni sulla loro relazione, su Pepper e sul futuro in generale. L’ho trovata davvero una scena dal gusto agro dolce: si vede chiaramente quanto i due stanno bene insieme e quanto si amano, ma non si può negare che ci sono veramente molte questione non affronta tra di loro.
Ora, mio caro Tony Stark, mi rivolgo direttamente a te: capisco che la tua vita è incasinata, che ami due persone ed è difficile portare avanti due relazioni parallele, ma NON TOCCARMI IL MOMA!! È uno dei musei più belli che avete in America (non dico nel mondo perché in Europa abbiamo di meglio), anche semplicemente perché vi sono conservati “Les Demoiselles d’Avignon” di Picasso e “Notte stellata” di van Gogh. Per oggi ti perdono, ma non offenderlo più!! Ahahahahaa.
A parte gli scherzi, è stato un capitolo bellissimo, che devo ammettere che mi ha fatto venire la pelle d’oca. Penso di non avertelo mai detto, ma sia questa long che le altre storie che fanno parte della raccolta “Tales About a Spider Kid and an Iron Guy” che ho letto non mi hanno mai lasciato indifferente, ma mi hanno davvero fatta ragionare sulle diverse tematiche che ci hai proposto, soprattutto legate alla vita e alla morte e per questo devo farti i miei complimenti perché ci vuole davvero un gran talento per permettere una cosa del genere.
A prestissimo tesoro!
Un mega abbraccio virtuale,
Jodie

Recensore Master
07/01/21, ore 14:34
Cap. 1:

Ciao carissima, eccomi per lo scambio ABC. Se tu dici di essere passata all'ultimo, cosa dire di me? XD
Ma passiamo alla storia, che mi sta piacendo molto.

Io non so come fai a descrivere certe emozioni crude e devastanti. Non me ne capacito. Io non saprei concepire, né descrivere, una devastazione tanto proonda. Non vorrei che tu avessi vissuto una simile perdita in prima persona. Ma magari sei solo benedetta da una maggior capacità di immedesimazione, che non ti rende necessario aver sperimentato traumi per poterli descrivere.

In particolare questa frase:
Sente ruvidi aculei che si aggrappano alla sua carotide. Scendono fino ai polmoni e li dilaniano. Gli tolgono il respiro. Attacchi di panico perenni, appiccicati alla gabbia toracica.

E' come esserci, è come viverlo, non è nemmeno come guardare un quadro ma è proprio come sentire la stessa sensazione.
Non so se farti i complimenti o preoccuparmi :-? Ottimisticamente ti faccio i complimenti.
E' ancora più particolare perché parliamo di Tony Stark, uno che sembra sempre tutto d'un pezzo, che reagisce ai problemi con piglio ironico, come se potesse risolverli con la sua intelligenza e la sua forza di carattere. Ma non stavolta, che sembra sull'orlo della depressione. Sia chiaro, non sto dicendo che Tony Stark nei film sembri senza sentimenti, ma dico che sembra avere uno spirito indomito di chi non si arrende.

Se ho ben capito, la relazione con Peter non era "compromettente", almeno fino ad ora non sembra; Tony provava qualcosa per lui, ma c'era ancora abbastanza distanza perché Peter gli desse del "lei". Ecco, sai cosa trovo terribilmente ingiusto? Tony non è attratto da Peter perché Peter è giovane, ma si sente in colpa per quell'attrazione che prova perché Peter è giovane, perché c'è differenza di età. E insomma! Non ci sto, non va bene, non dovrebbe sentirsi in colpa se non è quello ad attrarlo!! >.<
Peter infatti è infastidito da quel distacco, un distacco a cui Tony costringe entrambi perché Peter è "un punto di non ritorno che ha già valicato da tempo e che non vuole distruggere". Cos'è che Tony aveva paura di distruggere? Peter? O il loro rapporto attuale? Tony, dai, sei tu l'adulto, vuoi dirmi che non sapresti gestire i tuoi sentimenti se le cose andassero bene?
E' chiaro che Peter ha una sbandata per il signor Stark (chi non l'avrebbe?) ma la sua rassegnazione ha qualcosa di nobile, di ammirevole, perché è rassegnato eppure è ancora lì: non lui, la sua sbandata. Peter è lì con i suoi sentimenti in stand-by - raccontandosi di essersi arreso e di stare solo aspettando che passi - ed è come se fosse in attesa, anche se non lo sa.
Quanto al fatto che l'atteggiamento di Peter sia "maturo"... non so dire se la rassegnazione sia una cosa matura. Secondo me ad alcune persone viene più naturale che ad altre, o magari è questione di percezione di sé, di autostima, o di educazione.
A me la rassegnazione è sempre riuscita facilissima e un po' invidio e un po' detesto le persone che insistono a oltranza nelle cose, come se fossero convinte di meritare, amore, lavoro, ammirazione, qualsiasi cosa decidano di meritare. Dev'essere una bella vita, oppure una vita molto frustrante, non lo so.

La rassegnazione di Tony invece sembra una bruttacopia di quella di Peter: non è naturale, non gli viene da dentro, è come se fosse un'auto-imposizione. Tony sceglie di arrendersi o almeno dice così, come se lasciare Peter nella non esistenza fosse una scelta migliore che riaverlo vivo e dover affrontare i propri sentimenti. Boh, forse non è così, forse sto immaginando cose, ma se è così Tony mi pare un codardo.
Poi, se la situazione fosse che Tony pensa davvero che non ci sia niente da fare, che sia una situazione persa e senza sbocchi, allora sarebbe diverso.
Però non so... sarebbe la prima volta che Tony si arrende, credo. Tony è testardo come un mulo, perché arrendersi adesso? La morte non è una scappatoia troppo comoda, anche se è la morte altrui?

Meno male che questo è il primo capitolo, perché per il momento il comportamento di Tony mi sembra incompleto, mi sembra il primo stadio di qualcosa: c'è ancora spazio per una evoluzione di personaggio e spero che gli altri capitoli portino a questo. A lui che prende coscienza che deve alzare il culo e fare qualcosa.

Recensore Master
07/01/21, ore 12:14
Cap. 4:

Ciao dolcetta mia! Eccomi qui finalmente da te per continuare questa storia meravigliosa *^* devi sapere che io mi leggo i capitoli non appena li pubblichi, di solito a notte fonda, prima di andare a dormire, ma giustamente, quando mi trovo a dover lasciare una recensione, me li rileggo per fare mente locale di tutti i dettagli. Risultato? DOPPIO DOLORE, DOPPIA EMOZIONE, DOPPI SOSPIRI, DOPPI URLETTI POCO DIGNITOSI DAVANTI ALLO SCHERMO DEL MIO PC (i miei genitori stanno per mettere in affitto la mia camera, me lo sento!). Alla fine, però, diciamoci la verità: se una storia è capace di farti provare tutta questa baraonda di sensazioni, anche se la rileggi venti volte, puoi mai lamentarti? Assolutamente no! Prendi e porti a casa e adori, adori, semplicemente adori, come in questo caso!

Se dovessi individuare una parola cardine di questo capitolo, direi: possibilità. Da una parte infatti, abbiamo “l’ultima possibilità” quella di Tony e Peter di passare la notte insieme prima che tutto vada in rovina, sebbene – ahimè- essi non ne siano consapevoli, mentre dall’altra parte, cioè nel presente, abbiamo “una nuova possibilità” quella che Pepper concede a Tony per poter andare avanti con la sua vita, anzi con la loro vita. È tanto il dolore che si percepisce e che ognuno dei protagonisti vive a modo proprio: come hai detto tu nelle note, il triangolo che si è venuto a creare non ha niente di intrigante o melodrammatico, come spesso accade nelle storie o nelle serietv romantiche (mi vengono in mente, per fare un esempio, Twilight o TheVampireDiaries), qui il triangolo ferisce coi suoi spigoli, addolora legando le persone in un circolo vizioso tossico, ma di cui sembrano non potere fare a meno. È questa è una condizione umana di un realismo incredibile e potente: anche io ho vissuto una situazione del genere, non per un triangolo, ma a causa di una persona il cui comportamento mi feriva parecchio. Dunque mi sono trovata perfettamente nei sentimenti sia di Peter che di Pepper nel loro voler lasciare andare, allontanarsi da una situazione che provoca tanta sofferenza, eppure non esserne mai veramente in grado perché… beh, si ama. Si ama con ogni fibra del proprio corpo, nonostante tutto.
E in mezzo a questo c’è Tony e, non mi stancherò mai di dirlo nelle mie recensioni, che Tony che ci stai regalando in questa storia. La sua introspezione è talmente complessa che arriva come uno schiaffo oltre lo schermo verso il lettore. Perché no, lui non è lo spettatore impassibile di due amanti che si bisticciano per lui. Tony il dolore di Pepper e Tony lo interiorizza, si lascia attraversare da esso e disintegrare nel pronfondo dell’anima. Mi colpisce sempre come, egli spesso parli del suo cuore come di qualcosa di meccanico, che spesso si ferma o è muto, invece in ogni singola riga di questa storia, dimostri quanto quel benedetto organo ci sia e ruggisca con una potenza indescrivibile, facendogli sentire più del necessario, facendolo affliggere, amare, reclamare, desiderare. La verità è che il Tony che vediamo in questa storia è ritratto nel suo peggio, all’apoteosi del suo egoismo, del degrado in cui la sofferenza (che non sa gestire… lo ha dimostrato in tante occasioni!) lo getta, eppure proprio per questo, ne esce fuori nella meravigliosa umanità che lo caratterizza.
E ciò, ovviamente, è merito dell’autrice straordinaria che ha deciso di adottarlo e farlo suo.
Non ho capito se ciò che vede Tony alla fine del capitolo, cioè Peter che torna e lo abbraccia, sia stato un sogno oppure no. Credo che la cosa sia lasciata volutamente sorpresa, quindi sei libera di non rispondermi, ma, di mio, voglio credere che sia stata la realtà e Tony e Peter abbiano passato insieme l’ultima notte che li divide da quel maledetto viaggio di non ritorno nello spazio.
Intanto vado a gustarmi l’epilogo di questa storia, armando il cuore di coraggio e… fazzolettini! xD
Un abbraccio tesoro, Violet :)

Recensore Master
04/01/21, ore 17:58

Ciao my love <3
Riesco finalmente a prendermi alcuni minuti per commentare questa meraviglia, e lo faccio con un bel po’ di malinconia nel cuore, perché è come se si fosse chiuso un ciclo, e sebbene la soddisfazione (e spesso anche il sollievo) di essere riusciti a portare a termine un progetto siano innegabilmente grandi, allo stesso tempo rimangono forti sia il senso di vuoto che la tristezza che il mettere la parola “fine” ti lascia addosso.
A tutto questo si aggiunge anche l’argomento che hai deciso di sviscerare con questa storia (con tutta la serie di cui questo tassello conclusivo fa parte, in realtà), che è tutt’altro che allegro – insomma, quello che sto cercando di dirti, in modo piuttosto raffazzonato (e in realtà credo anche di ripetermi, nel caso perdonami, che tra noi due IO sono quella vecchia ù.ù), è che capisco benissimo quanto ti sia costato in termini emotivi scrivere questa storia, che riconosco quanto di tuo ci hai buttato dentro – e ti assicuro che si vede, si vede benissimo quanto la tua anima brilli nel mezzo di questo intrecciarsi insuperabile di parole.
È così è giunto il tempo, per Tony, di fare finalmente i conti con se stesso, con quella parte di sé che non ha mai smesso di sperare e che per cinque anni ha cercato di mettere a tacere, seppellendosi tra le pieghe di una vita all’apparenza perfetta – anche se abbiamo visto come le crepe si possano insinuare anche in un legame certamente saldo come quello tra lui e Pepper. Tuttavia, da quelle crepe è comunque riuscita ad entrare la luce, perché Pepper è tornata dopo aver scoperto la verità, e infine è arrivata Morgan a illuminare la vita e le giornate del nostro Tony. In tutto questo, però, continua a mancare un tassello importante, qualcuno la cui assenza si fa sentire così forte da spingere Tony a cedere e trovarla, quella soluzione che ribalterà una volta per tutte il terribile verdetto di Thanos. È Peter, sempre Peter, la spinta propulsiva che porta Tony a mettere tutto se stesso in quest’ultima missione, e ad accettare con consapevolezza l’idea della morte. Perché sì, prima di partire Tony lo sa che l’impresa richiederà il massimo sacrificio. E lui è disposto ad affrontarlo, sebbene ben chiara sia nella sua mente l’immagine di ciò che si lascerà indietro. Un mondo in cui Peter è finalmente tornato, un mondo in cui i sorrisi di Pepper e Morgan splendono più del sole. Un mondo, quindi, per cui vale la pena morire. Dopo esserci riconciliato col padre, Tony alla fine scende a patti anche con se stesso, regalandoci la figura di un eroe monumentale che tu hai saputo reinterpretare così bene.
Ho adorato tutto di questo racconto, il modo impeccabile in cui hai tirato le fila del canone e le hai riallacciate alla tua personale visione di Tony, e del rapporto specialissimo e indissolubile che lo lega a Peter. La presenza di Harley fa da collante, ci porta direttamente al “dopo”, a quella vita che riprende, anche senza Tony, ma in un modo in cui Tony rimane ovunque, non solo nei “testamenti” che ha lasciato alle persone che ha amato e che lo hanno amato a loro volta.
Sono abbastanza provata da questa lettura, lo confesso :’)
Del resto, da questo punto di vista, l’anno non poteva iniziare in modo migliore <3
Ti aspetto al varco, my love, che io ho la ferma intenzione di lasciarmi incantare dalla tua bravura e dalle tue storie ancora per molto, moltissimo tempo **
Un bacione, tesoro, e a presto!
Con infinito affetto, la tua

padme

Recensore Veterano
03/01/21, ore 16:02
Cap. 4:

Ciao, mia cara!
Ho notato, aprendo la storia, che stiamo ormai giungendo all'epilogo (e io son sempre sistematicamente una settimana indietro, non so descriverti a parole quanto il mio OCD sia provato da questo) e, dato che la mia me interiore di cinque anni vede pochi lieto fine all'orizzonte, sta già iniziando a temere un po' (no, non è vero, teme tantissimo). Ma vediamo se riesci a rincuorarla 👀
Partiamo dal presupposto che l'espressione "col suo velo bucato di stelle" riferita alla notte mi ha stesa tantissimo. È meravigliosa e mi ha veramente fatta innamorare. Ma sostituisci presto questa immagine così dolce, di una notte che si fa mantello e protegge, con una notte diversa, che permette alle paure di scorrazzare in giro come briganti pronti a derubare Tony di tutto: stomaco, cuore, testa, fino addirittura a Peter. Fai sentire tantissimo la sua assenza anche se è nella stessa stanza, appoggiato alla sua spalla. Lo fai sembrare un negativo, tracciandolo tramite quello che lascia quando si allontana. Lo disegni fatto di cristallo, il Peter più maturo e più fragile che tu abbia mai raccontato. Giusto l'altro giorno facevo notare a mio moroso quanto Spider-Man sia quel tipo di eroe che piuttosto che fare la cosa sbagliata preferisce perdere, certo che potrà sempre rialzarsi e che potrà farlo con la coscienza pulita. È il Legale Buono per eccellenza, quello per cui non esistono estreme misure o altri espedienti, si fa quello che è *giusto*, punto.
E qui Peter è *assolutamente* lo Spider-Man che ho sempre percepito, più di quanto non lo abbia mai sentito così in ogni film, cartone o serie.
Peter ama Tony, lo ama così tanto che fa innamorare anche me, ma per nessuna ragione vuole far parte di quel teatrino, non vuole essere parte della sofferenza di Pepper perché non è la cosa giusta da fare. E sceglie di perdere tutto, piuttosto. Sceglie di "far vincere" lei perché non solo si sente (immeritatamente, ma qui è un pensiero mio) "niente", ma anche perché si sente il secondo arrivato e, come tale, nemmeno l'amore gli concede di avanzare pretese sul "primo premio".
Il ritorno di Pepper è stato agrodolce al punto giusto. L'hai caricato di sentimenti in un modo che mi ha aperto lo sterno con un piede di porco e non capisco nemmeno se l'abbia fatto per riempirmi il cuore di speranza o per strapparmelo dal petto. Non ho mai avuto così tanti mixed feelings su un solo passaggio, ma sappi che ho apprezzato da morire i dettagli che hai scelto di descrivere. Sono stati specifici e poco convenzionali, ma efficientissimi a veicolare l'atmosfera sospesa e i sentimenti contrastanti dei personaggi coinvolti.
Gli atteggiamenti nella normalità ritrovata con Pepper mi hanno riportata alle (poche) atmosfere viste finora di Wandavision. Descrivi una normalità che viene forzata per farla ingranare, come a spingere una vecchia auto impantanata per farla ripartire. Nessuno dei due sembra crederci troppo, ma sembrano così tanto intenzionati a riprendere le redini delle proprie vite. Forse per quel piccolo miracolo che è Morgan e l'eccitazione e l'ansia per il suo arrivo imminente.
L'ultimo paragrafo mi è piaciuto tantissimo. Come ben sai, adoro le conversazioni con fantasmi/sogni e manifestazioni simili e questo ritorno di Peter non è solo molto dolce per gli eventi in sè, ma anche per la dualità con il ritorno di Pepper (anche qui descrivi un abbraccio, passando circa per gli stessi punti ma modificando le sensazioni, quindi anche l'atmosfera). La sua assenza al mattino e la domanda che resta sul fatto che fosse vero o solo un sogno mi rimarrà addosso come il profumo di gomme da masticare e giovinezza del nostro amichevole Spider-Man.
Ti faccio solo un mini-appunto: c'è un refuso sul finale, "sogna" invece che "sogno"
Per il resto, sei stata come sempre impeccabile. Mi trema il cuore al pensiero che il prossimo capitolo sarà l'ultimo. Spero tanto non lo farai finire in mille pezzi!
A presto mia cara 💖

Recensore Master
02/01/21, ore 17:04

♥ Hai chiuso il cerchio e lo hai fatto in modo splendido.
Non so cos'altro dire oltre a quello che ho commentato sule altre storie, sugli altri, se non, forse, che arrivata a un certo punto, ho interrotto la lettura, ho preso Endgame, e mi sono riguardata la fine.
Per la prima volta non ho pianto per la morte di Tony. Poi sono tornata qui e ho finito la lettura col sorriso.
Tony ha risolto se stesso, ha smesso di soffrire. Lui è positivo per il futuro delle persone che ama, crede in loro, ha voluto che avessero una vita anche se, per dargliela, ha rinunciato alla propria.
Questa volta sono riuscita a lasciarlo andare, ed è tutto merito tuo, che gli hai permesso, e a noi lettori con lui, di dare un senso alla sua vita, alla storia con Peter. Ci voleva un approfondimento vero, una fase di uscita dal dolore, ed eccola qui.
Da fan non posso che ringraziarti. ... e ovviamente aspetto le altre millemila storie che scriverai su di loro! ^^
Buon anno anche a te! ^^

P.S.
Ti è sfuggito un "dopo secondo che sembrano l’eternità"