Recensioni per
La storia infinita
di La_Sakura

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/02/22, ore 11:14

Bellissimo questo racconto malinconico della separazione tra i genitori di Taro. In effetti non ne sappiamo molto dall'autore ma una cosa è certa: Ichiro è un'uomo molto introspettivo che è arrivato alla calma che vediamo ora facendo un grande lavoro su se stesso. Parla poco, osserva molto e poi dice la cosa giusta al momento giusto.
Ha cresciuto Taro senza mai parlargli male della madre nonostante sia chiaro il suo risentimento da uomo abbandonato.

Sai qual è il momento che preferisco di Ichiro? Il periodo in Italia in cui parla con la madre apprensiva che non vuole che il figlio giochi a calcio. Il suo atteggiamento spiega molto su come ha cresciuto Taro e su che uomo vuole farlo diventare a costo di dargli tutti i suoi risparmi per il viaggio durante il WY.

Una vita difficile ma penso che le soddisfazioni del lavoro e i risultati di Taro lo stiano ricompensando.

Recensore Veterano
02/12/20, ore 16:15

Ciao Sakura!!
Ho letto la storia incuiriosita dal titolo perchè in un primo momento ho pensato all'altra storia infinita ma poi ho capito che si riferiva alla canzone che mi piace molto! Non che io sia una grande conoscitrice della musica ma loro sono noti, insomma li passano in radio anche per i meno preparati come me!:-)
Venendo alla song fic non posso che unirmi che ai complimenti che hai già ricevuto, sei riuscita a unire le parole della canzone, ai fatti vissuti da Ichiro e alle diverse emozioni provate, facendole provare anche a noi!
Abbiamo quindi potuto provare con lui i diversi stadi dell'amore o per lo meno della sua storia d'amore: quindi l'innamoramento dettato un pò dall'altrazione, dalla spensieratezza, che si fa desiderio di costruire qualcosa insieme- con il matrimonio, per poi essere messo alla prova dalla nascita di un figlio. L'arrivo di un bambino è uno degli eventi più belli al mondo (per me il più bello) ma obiettivamente rivoluziona la vita personale e di coppia e in questo caso, la coppia non ha retto....Il papà di Taro si è dato all'alcol e lei, dopo aver provato a resistere e vivere il cambiamento in modo costruttivo, non ce l'ha fatta ed è fuggita. In questa parte, in particolare, sei riuscita a rendere tutta la malinconia della situazione: al pensiero di questo bimbo abbandonato e di questo amore che finisce, di nascosto......e, ovviamente, il mio pensiero è andato al buon Misaki, perchè se posso giustificare Yumiko per aver lasciato il marito non riesco a farlo per essere scomparsa dalla vita del figlio così improvvisamente, e si può solo immaginare quali conseguenze questo abbia avuto nella sua vita. Mi è venuto da pensare, anzi, che tutto sommato con un passato così avrebbe potuto avere un carattere ben diverso e non essere il bel Taro che conosciamo!:) (come sai Taro è tra i miei personaggi preferiti, quindi ammetto che sono di parte).
La conclusione è perfetta perchè racconta bene di questo nuovo Ichiro che cerca di reagire e superare i suoi limiti e vizi per il figlio ma anche del legame speciale che si è creato tra padre e figlio!
Complimenti davvero e speriamo un'altra canzone ti ispiri presto!!:-)

Recensore Master
29/11/20, ore 22:42

Finalmente riesco a trovare un momento per recensire il tuo lavoro.
E' una shot di un malinconico che ti spezza le gambe, perché vedere come è iniziato tutto tra Ichiro e Yumiko, in un modo normalissimo e dolcissimo, sapendo già come è andata a finire è doppiamente devastante.
In quell'inizio, in quei primi momenti insieme c'è una freschezza e una vitalità che danno l'impressione di poter durare per sempre. Eppure è solo un'impressione, perché tutto finisce senza neppure un dialogo tra i protagonisti.
E forse è prorpio da qui, più che dai continui viaggi del padre, che nasce il sentirsi a volte senza radici di Taro...
Se sono le song-fic ciò che ti serve a farti carburare, che song-fic siano! Alla prossima!

Recensore Master
28/11/20, ore 22:01

Con questa song fic ci hai mostrato la storia dal punto di vista di Ichiro. La rabbia e il rancore verso la moglie ma anche verso sé stesso per aver gettato via il rapporto con Yumiko affogando tutto nell’alcool.
Il percorso di ricostruzione è complicato e disseminato di trappole. L’unico elemento che riesce a mantenere a galla la sua situazione è quel figlio che la moglie gli ha lasciato in custodia e che ora, in questa notte non precisata, dorme tranquillo.
E sarà proprio questo cucciolo indifeso a salvare Ichiro. Al rientro, quella frase pronunciata nel sonno (Papà, stai qui con me...) sarà proprio il principio di quella risalita “a riveder le stelle” per Ichiro.
Neanche da dire - lo sai fin troppo bene - che io adoro Misaki, e vederlo così cucciolo è un’immagine fantastica (anche se si limita a dormire pacifico, o così sembra) perché è proprio qui che si esplicita il legame fortissimo con il padre e, dall’altra parte, il momento di inizio del riscatto per quest’ultimo.
(Recensione modificata il 28/11/2020 - 10:08 pm)

Recensore Master
28/11/20, ore 21:26

Ciao! Ho letto perché colpita dal fatto che il protagonista fosse il sig Misaki, un personaggio che mi ha sempre ispirato una gran tristezza, per il ruolo un po’ in ombra e per quella strana vena di accettazione della precarietà delle cose che Taro porta con sé (e che io metto in conto al padre) nonostante la tenera età. Mi ha piacevolmente stupita il tuo raccontare intercalato dalla canzone dei Pinguini tattici nucleari, che conosco e apprezzo pur non essendo esattamente il mio genere (anche se credo che ne siano abbastanza la versione attuale italiana... boh) e anche l’intreccio un po’ malinconico di ricordi e tentativi di superarli che fa il protagonista. A fare da sfondo, il piccolo Taro che accompagna il padre nella sua condizione senza radici e al contempo rappresenta l’unico punto fisso che lui possa avere. Insomma, un insieme complesso e ricco di spunti, capace di suscitare emozioni e scritto in modo piacevole. Mi piace!

Recensore Master
28/11/20, ore 00:07

La canzone ti ha ispirato una storia fatta di ricordi, di passato che si mescola al presente, un presente amaro in cui un uomo e un bambino si stringono l'un l'altro, in quella solitudine che per forza di cose li unisce ancor di più del vincolo di sangue.
I ricordi della nascita di un amore, che in poche righe sei riuscita a tratteggiare nella sua spontaneità dettata dalla giovinezza, s'intersecano con quelli della fine, che è amara e definitiva come sottolinea il silenzio che accompagna l'uscita di scena di Yumiko.
In una parte della storia si avverte come se Ichiro volesse attribuirsi delle colpe per il suo abbandono, ovvero la sua debolezza che si è tramutata in attaccamento alla bottiglia, d'altra parte coesiste la rabbia per quel serpente scivolato lentamente nella sua vita, avvelenandola con il suo fiele d'amore, che è rimasto tossico nelle vene del pittore anche dopo la separazione.
Yumiko che archivia il marito è comprensibile, ma che faccia altrettanto con suo figlio è qualcosa che non riesco a concepire e mi si stringe il cuore al pensiero di come quel bambino abbia potuto affrontare l'abbandono di sua madre.
Bambino che sul finale è chiaramente ancora di salvezza di suo padre, che si appoggia a lui mosso dall'amore, senza sapere però di scaricare sul figlio anche un altro fardello molto pensate da portare su spalle così giovani.
Hai dedicato uno spaccato molto intenso al signor Misaki e trasversalmente anche a Taro che sembra dormire placido, rivelando solo nel finale quello che è anche il suo disagio, seppur in maniera inconscia.
Mi ha trasmesso delle sensazioni contrastanti questa FF.
Dolcezza nella parte descrittiva dell'incontro tra i genitori di Taro e allo stesso tempo amarezza, sapendo che quell'idillio si sarebbe poi spezzato.
Pietà per un uomo che è vittima di un passato che si ripercuote anche nel futuro, come se fosse un cliché appartenente alla sua vita, ma allo stesso tempo rabbia, per aver buttato l'occasione di spezzarla quella catena di abbandoni, che invece si è insinuata anche nell'esistenza del proprio figlioletto.
Non sono tematiche semplici e di conseguenza suscitano sensazioni complesse, brava te che hai saputo trascrivere così bene il background di Taro che come sai, anch'io credo abbia fortemente condizionato il suo sentire.
Alla prossima canzone o long, o qualsiasi cosa basta che ti affacci un po' più spesso su queste pagine... <3