Eccomi su questa storia.
Sai, posso capire che la tentazione sia stata quella di abbandonarla, dal momento che la sua stesura ha subito il terremoto del finale di stagione, ma sono contenta che tu non l'abbia fatto, perché sebbene la parte finale abbia una nota di tristezza, in contrasto con la prima parte più "leggera", l'intera storia non ne viene affatto rovinata. Anzi trovo che racchiuda in sé, molti dei sentimenti contrastanti che emergono sempre quando si parla del rapporto che John ha con i suoi figli, e di conseguenza anche del rapporto che i suoi figli hanno tra di loro.
Quello che voglio dire è che, al di là del binomio compleanno-morte, c'è sempre un retrogusto amaro quando di analizza le dinamiche tra John e Dean, per cui a mio parere, un tono più malinconico sul finale della storia, quando ormai sono solo loro due, ci sta.
Della prima parte ho apprezzato tantissimo lo scambio di battute tra Dean e Sam, che come sempre nelle tue storie sono perfette, ed ho amato, AMATO, questo John che inarca il sopracciglio e trattiene a stento il sorriso di fronte a Sam. Adoro vederlo così, nei suoi momenti buoni, quando svolge il suo compito di padre al meglio delle sue capacità.
Mi è piaciuta in particolare questa frase:
Lo sguardo che rivolge a Dean completa la frase ed è un muto “Guai a te se lo copri”, a cui suo figlio risponde annuendo, ma non è che il cacciatore abbia troppi dubbi riguardo al fatto che Sam dovrebbe morderlo a sangue, prima che suo figlio maggiore decida di fare la spia.
Che oltre a essere perfetta, sottolinea anche il fatto che John, nonostante tutti i suoi difetti, conosce a fondo i suoi figli.
Sam è meraviglioso. Tenero e simpaticissimo, finché non comincia a pensare di essere "cattivo". Ecco, li mi ha spezzato il cuore, e sono d'accordo con te sul fatto che probabilmente Sam percepiva qualcosa del sangue demoniaco fin da bambino.
Ho trovato la seconda parte davvero dolce, di quella dolcezza che ti fa un po' accartocciare il cuore. Soprattutto la scena di Sam in braccio a suo padre, e il suo abbandono la dice lunga, a riprova del fatto che ha ancora bisogno di suo padre, di quel padre che è molto lontano dall'essere un buon genitore, ma che nonostante questo rappresenta per lui "un porto sicuro". Subito dopo non sarebbe Sam se non snocciolasse tutto ciò che gli passa per la testa e quella è una sequenza molto bella dove entrano in gioco tante cose, che tu hai abilmente dipinto nell'espressione "incastrata nel tempo" di John: il sangue demoniaco, la consapevolezza, la colpa, l'affetto.
La parte finale tra Dean e John e dolceamara, ma l'ho amata. In realtà credo che qui subentri proprio il mio gusto personale perché amo vederli insieme, e la dinamica che c'è tra loro, malsana o no, è sempre stata dal mio punto di vista estremamente interessante.
L'orologio è stato un colpo basso, ma ho amato anche quello! ^_^
Insomma, questa storia mi è piaciuta molto e sappi che per me resterà per sempre "la storia a cavallo del finale"! XD
Un abbraccio, Joy. |