Recensioni per
Movie Night
di D a k o t a

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/12/20, ore 18:11
Cap. 1:

Eccomi su questa storia.
Sai, posso capire che la tentazione sia stata quella di abbandonarla, dal momento che la sua stesura ha subito il terremoto del finale di stagione, ma sono contenta che tu non l'abbia fatto, perché sebbene la parte finale abbia una nota di tristezza, in contrasto con la prima parte più "leggera", l'intera storia non ne viene affatto rovinata. Anzi trovo che racchiuda in sé, molti dei sentimenti contrastanti che emergono sempre quando si parla del rapporto che John ha con i suoi figli, e di conseguenza anche del rapporto che i suoi figli hanno tra di loro.
Quello che voglio dire è che, al di là del binomio compleanno-morte, c'è sempre un retrogusto amaro quando di analizza le dinamiche tra John e Dean, per cui a mio parere, un tono più malinconico sul finale della storia, quando ormai sono solo loro due, ci sta.
Della prima parte ho apprezzato tantissimo lo scambio di battute tra Dean e Sam, che come sempre nelle tue storie sono perfette, ed ho amato, AMATO, questo John che inarca il sopracciglio e trattiene a stento il sorriso di fronte a Sam. Adoro vederlo così, nei suoi momenti buoni, quando svolge il suo compito di padre al meglio delle sue capacità.
Mi è piaciuta in particolare questa frase:
Lo sguardo che rivolge a Dean completa la frase ed è un muto “Guai a te se lo copri”, a cui suo figlio risponde annuendo, ma non è che il cacciatore abbia troppi dubbi riguardo al fatto che Sam dovrebbe morderlo a sangue, prima che suo figlio maggiore decida di fare la spia.
Che oltre a essere perfetta, sottolinea anche il fatto che John, nonostante tutti i suoi difetti, conosce a fondo i suoi figli.
Sam è meraviglioso. Tenero e simpaticissimo, finché non comincia a pensare di essere "cattivo". Ecco, li mi ha spezzato il cuore, e sono d'accordo con te sul fatto che probabilmente Sam percepiva qualcosa del sangue demoniaco fin da bambino.
Ho trovato la seconda parte davvero dolce, di quella dolcezza che ti fa un po' accartocciare il cuore. Soprattutto la scena di Sam in braccio a suo padre, e il suo abbandono la dice lunga, a riprova del fatto che ha ancora bisogno di suo padre, di quel padre che è molto lontano dall'essere un buon genitore, ma che nonostante questo rappresenta per lui "un porto sicuro". Subito dopo non sarebbe Sam se non snocciolasse tutto ciò che gli passa per la testa e quella è una sequenza molto bella dove entrano in gioco tante cose, che tu hai abilmente dipinto nell'espressione "incastrata nel tempo" di John: il sangue demoniaco, la consapevolezza, la colpa, l'affetto.
La parte finale tra Dean e John e dolceamara, ma l'ho amata. In realtà credo che qui subentri proprio il mio gusto personale perché amo vederli insieme, e la dinamica che c'è tra loro, malsana o no, è sempre stata dal mio punto di vista estremamente interessante.
L'orologio è stato un colpo basso, ma ho amato anche quello! ^_^
Insomma, questa storia mi è piaciuta molto e sappi che per me resterà per sempre "la storia a cavallo del finale"! XD
Un abbraccio, Joy.

Recensore Master
12/12/20, ore 16:51
Cap. 1:

E' davvero difficile scrivere un commento che renda giustizia a questa fic giocata su tanti livelli di h/c. Sammy che sta male e viene assistito con tutto l'amore possibile da Dean; Sammy che si sente "un bambino cattivo" (e non hai idea di quanto questa cosa mi abbia fatto venire la pelle d'oca smuovendomi ricordi dentro) e viene rassicurato dal fratello e dal padre con il suo modo burbero di dare affetto. C'è Dean che non calcola nemmeno di striscio il proprio compleanno e viene sorpreso da un regalo del padre (inserire l'orologio stato un colpo molto basso per la mia emotività già messa a dura prova). La sua forza e la sua debolezza sta proprio nell'essere abituato a dare più che a ricevere. L'ho trovata stupenda!

Recensore Master
11/12/20, ore 23:27
Cap. 1:

Ciao!
Appena ho visto questa fanfiction nel gruppo, ho deciso di ritagliarmi del tempo per leggerla e recensirla per bene: e non ho affatto sbagliato. Ho letto soltanto una storia, scritta di tuo pugno - oltre questa - e mi avevi incantato. Mi era piaciuto il modo in cui avevi giostrato una trama concreta, lineare e ben delineata in una sola one shot. Qui mi hai intenerito e rattristato allo stesso tempo, come solo una storia Hurt/Comfort può fare.
E tutto questo, anche grazie al modo in cui hai saputo usare le parole.
E direi che hai sviscerato questo genere per tutti e tre i personaggi - E MALEDIZIONE, STAVO PER FARMI SPOILER DI NUOVO.

Ma andiamo per gradi.
Partiamo da Sam.
Sam lo abbiamo visto prima attraverso gli occhi di Dean e poi attraverso quelli di John.

Sam... è Sam.
O, almeno, quel Sam che ho imparato a conoscere fino ad ora.
Lui che per Dean... vorrebbe fare di tutto... ma John - sembra brutto da dire, ma è così - complica tutto. Perché a Sam manca il calore di un padre - che puntualmente gli offre Dean -, perché Sam non si sente il primo di nessuna lista - eccetto quella di Dean.
Eppure - nonostante Sam riconosca tutto questo, nonostante anche Sam ami Dean con tutto il cuore, tanto da volergli regalare un compleanno decente e "sacrificarsi" anche con una febbre altissima andando al cinema - Sam sente di essere un po' invidioso di Dean. Perché John è tornato per il compleanno di Dean: ha portato la pizza. Ma per lui?
Con lui ci litiga un giorno sì e l'altro pure... e questo succede perché Sam - in fondo, in fondo - non ci crede di essere amato da suo padre.

Poi c'è Dean.
Dean che per Sam farebbe davvero di tutto; Dean che nota quanto Sam soffra... ma sa anche che in parte è colpa sua, che Sam vede solo nero.
Sam sa leggere perfettamente le persone, ma è un po' cieco dinanzi al dolore.
E sì, Dean sa veramente solo dare... ma non sa ricevere. E Sam stesso n'è la prova. Perché preferisce stargli accanto, curarlo, viziarlo, dargli una caramella invece di obbligarlo a prendere una medicina; perché preferisce passare il resto della nottata al suo fianco invece di continuare a vedere il film.
Perché appena ha visto le pizze... ha pensato subito di urlarlo a Sam.
Perché... Dean non sa come si riceve l'affetto. Perché - forse - sapeva riceverlo solo da Mary... ma sua madre è morta - e Sam non la conoscerà mai, mai per davvero.
E forse... Dean sta facendo tutto quello che Mary farebbe. Dean si aggrappa a Sam con tutto se stesso: vuole difenderlo, proteggerlo, farlo felice.

Poi c'è John.
John che non può impedirsi di essere John. John che non sa essere indulgente con Sam e allora nasce quel circolo vizioso di litigi, capricci, musi e incomprensioni.
John... Credo che John non sappia rapportarsi con Sam - anche a causa di quella cosa che non so.
Perché non sa dire parole dolci. Quelle... eh, quelle sì che basterebbero per un bambino. Così come basterebbe una carezza, un abbraccio spontaneo... Ma Sam non ci crede. Qualsiasi cosa John dica o faccia... Sam non gli crede: è convinto che suo padre non gli voglia veramente bene.

E John se ne accorge. I suoi figli non si comportano come figli, ma come soldati che rispettano/infrangono gli ordini di un Maggiore.
E quindi anche John vive male, perché non sa che razza di ricordo sta lasciando di sé ai suoi figli. Che razza di famiglia stanno diventando?

Perché John non sa dare.
E quindi i suoi figli non sanno ricevere.
Ma tra loro sì. E John se ne accorge. Si accorge che - nonostante tutto - Dean e Sam saranno l'unica famiglia che conosceranno. Solo loro due. John è solo un collante che non ha saputo tenere bene insieme i pezzi.
John è quello che va a caccia, quello che sparisce dalla porta - e forse torna in tempo per i momenti importanti.
John è più John che "papà".

E questo fa male. Perché ci stanno male in tre. E Sam è l'unico che non se n'è ancora fatto una ragione. Sam desidera ancora quella normalità: la cerca, si affanna ad averla. Lotta.

Dean no. Dean la vuole... ma preferisce convincersi che va tutto bene così: con Sam ch'è un osso duro anche da malato e suo padre che sparisce per cacciare i mostri.

Quindi... ho adorato questo viaggio quasi introspettivo nel cuore, nella mente dei nostri Winchester.
Ho adorato vedere Sammy addormentarsi su Dean, mentre guardavano il film. Il sarcasmo di Dean mentre gli diceva "eh, adesso sai pure cosa vuol dire essere influenzato" - dopo che Sam gli ha fatto notare di capire il nuovo compagno perché, ehi, anche lui non sa cosa vuol dire avere qualcuno.
Ho adorato che Dean abbia chiesto a suo padre di fare il padre - con Sam: prenderlo tra le braccia e portarlo al letto.
Sam protesta, ok, ma in realtà non aspetta altro. Non aspetta altro che un gesto affettuoso - da padre - da parte del suo papà.

Ed è triste che John lo faccia solo sotto richiesta di Dean.
Ed è triste che Dean debba consolare Sam... quando avrebbe bisogno di essere consolato a sua volta. Ma allo stesso tempo va bene così: Dean lo protegge e Sam c'è. Sam lo ama. Sam lo mette al primo posto - esattamente come Dean fa con lui.


Insomma, è una recensione molto scema e confusionaria ma... è stata una lettura dolceamara. Brava, bel lavoro!