Carissima guascosazza del mio cuore ç___ç
A parte che ho visto che hai pubblicato e mi sono precipitata a vedere cosa fosse e...niente! E' questo piccolo gioiellino e dunque non potevo non spendere due parole per dirti cosa ne penso, perché ne abbiamo parlato, ti ho detto la mia e spero di aver dissipato i tuoi dubbi ma, rileggendo ora, non ho paura a dire che questa storia è un quadro impressionista, dipinto con pennellate dure ma con colori così diversi tra loro da spiccare su tutto e io, da finta-artista quale sono, non potevo non rimanerne ammaliata **
La cosa che più ho amato di questa storia è il fatto che, i colori, diventano improvvisamente pregni di tantissimi significati; uno fra tutti è il grigio, che di solito è associato alla tristezza, alle giornate di pioggia, alla mancanza di cromie ma qui... qui rappresenta Din ed è il colore con cui Grogu lo vede, quando viene salvato da lui, dal suo Dada, con cui ormai condivide un collegamento mentale talmente forte, che quasi sono un tutt'uno. A Grogu e Din non serve la forza, per comunicare; a loro serve la loro presenza, sono entrambi esseri soli, lasciati a vagare nello spazio ma che si sono trovati e hanno sviluppato un affetto automatico sin dall'inizio, che poi si è alimentato di molte altre cose dopo, durante i loro viaggi, alla scoperta di chi fosse l'uno e chi l'altro. Anche loro stessi, per se stessi (non so se è chiaro il concetto che voglio esprimere, in caso chiedi çç).
I colori che usi sono colpi su tela. Il rosso, il verde, il grigio... prendono significati totalmente diversi da quelli che avrebbero di solito.
Il rosso che è l'amore e la passione o, in altre occasioni il sangue e la violenza, qui diventano la maschera incappucciata di un bambino impaurito, nascosto nelle profondità di un beskar resistente. La parte più fragile, più morbida di Mando, qualcosa che sta lì e che, a quanto pare, Grogu può vedere e... aiutare. Salvare. Costantemente, sempre, come se, quando lo vede, divenissero coetanei in grado di capirsi con piccoli sguardi... e poi c'è verde, che può essere il flusso vitale o un veleno, ma qui diventa Grogu, con le sue mani che cercano poi il grigio... il grigio che è tristezza e depressione, in altri casi, qui diventa appunto ciò che rende mando riconoscibile al piccolo. Un colore che non è un colore, ma che qui... è la salvezza; Grogu cerca quel grigio, che nasconde il viso di un uomo pronto a tutto per lui, che ha deciso di mettere da parte il credo, le sue regole a cui era tanto legato, pur di saperlo salvo.
Poi c'è il blu, che è il cielo, la libertà; la tela su cui questa esplosione di colori trova un equilibrio e quel grigio che torna ma sotto il quale Grogu può vedere lo sprazzo di nero spettinato, la mezzaluna candida, e il castano liquido che lo abbraccia muto. Pura poesia per descrivere un viso che è nascosto, ma che lui ha visto, piccolo, minuto, dietro un cappuccio rosso... l'aspetto di un bambino intrappolato dentro un cuore che pulsa, sotto a un macigno di metallo che continua a salvarlo e tu... tu, mia cara Guascosazza, mi salvi ancora. Da tutto, da qualsiasi cosa, perché perdersi nelle parole è facile, ma volerne rimanere intrappolati è qualcosa che poca gente mi spinge a desiderare. E vorrei essere lì, a guardarli in eterno, mentre si promettono che, qualunque cosa accada, saranno sempre lì a sostenersi e a salvarsi.
Questa è la via
E tu sei il mio personale coltello che mi lacera l'anima e poi mi riporta in vita. Sei brava, co'. Sei brava, bravissima, intensa, e così a tuo agio con questi personaggi che, pur parlando solo di colori, hai creato un universo intero di emozioni.
Non so come fai, ma lo fai ♥ Non smettere mai, pls!
la tua Mirycosa, che ti ama e a cui manchi un sacco ♥ (e mi citi nelle note, disgraziata, io ti denuncio e ti stacco le dita ç_ç) |