Recensioni per
Lacrime del tempo
di Gaia Bessie
Ciao! Mi è capitato di leggere dei commenti molto entusiastici sulle tue storie e avevo una grandissima curiosità di leggere qualcosa, ma devo ammettere che non sono una fan sfegatata di Harry Potter e quindi ho sempre rimandato, poi però ho trovato questa e ho pensato che era la mia occasione per conoscerti come autrice! |
Recensione 1/2 per il primo premio nel contest: evocami col mio nome, ti svelerò i miei segreti. |
Recensione premio per il contest Storie Incrociate 2/2 |
Valutazione per il contest "Che bella parola 'per sempre'" - Secondo posto + Vincitrice premio Miglior Angst Grammatica e stile: 14,9/15 (9,9/10 + 5/5) "l’infanzia infinita della maggiore della Stark" -> degli. -0,1 Errori di battitura: "Non fa il tempo a pronunciarle" -> in. "Se anche volta penserà" -> stavolta. "è bella fa far male" -> da. "ha ancora gli occhi azzurri come l’inferno." -> qui credo volessi scrivere inverno. "nessun Ramsay…Niente di tutto ciò" -> manca uno spazio tra i puntini e Niente. Il tuo stile mi ha colpita molto e in alcuni punti mi ha ricordato una ballata, elemento che viene anche menzionato nella tua storia e che è molto importante nel rapporto tra Sansa e Sandor. La costruzione delle frasi è molto particolare e hai dimostrato una grande maestria nell’uso delle parole, combinandole per creare immagini suggestive. Anche la scelta di spezzare le frasi, a volte in maniera anche brutale, l’ho trovata molto efficace perché ha aiutato a mettere in evidenza i termini e i concetti più importanti del racconto. Titolo: 3/3 Il titolo è molto suggestivo e racchiude appieno i due elementi principali della tua storia: le lacrime (la sofferenza) di Sansa e quel tempo per lei e Sandor che, alla fine, non è mai arrivato. E sembra quasi che sia questo stesso tempo, forse consapevole dell’impossibilità dei due di stare insieme, che piange per loro. Trama e originalità: 10/10 Nella tua storia ripercorriamo alcuni punti salienti della serie dal punto di vista di Sandor. All’inizio siamo ad Approdo del Re, quando Sansa è ancora una ragazzina che però ha già iniziato a capire come sopravvivere a Joffrey e per questo non permette a Sandor di salvarla. Passiamo poi all’arrivo di Arya e Sandor a Nido dell’Aquila, dove lui si aspetta di trovare Sansa perché ha capito dalle dicerie su Alayne Stone che si tratta di lei, ma ancora una volta non è tempo per loro due di incontrarsi. Ci viene poi dato modo di scoprire quali sono i sentimenti di Sandor quando viene a sapere del matrimonio tra Sansa e Ramsay, durante la sua permanenza al Villaggio. Ho apprezzato molto come in tutte e tre le parti Sandor pensi e desideri salvare Sansa dal suo dolore, aiutandola a trovare la libertà, e ogni volta i suoi pensieri si concludono con quelle parole che lei gli aveva rivolto all’inizio: “Va bene così. Non è tempo.” Alla fine i due personaggi si riuniscono a Grande Inverno, dopo la battaglia contro i morti, e al dialogo originale della serie hai aggiunto anche una parte che riguarda il loro rapporto, in cui Sandor finalmente le chiede se arriverà mai il tempo giusto, ma ancora una volta la risposta è negativa e, in ogni caso, con la morte di Sandor il tempo sicuramente non sarebbe mai arrivato. Anche queste due parti sono accomunate dallo stesso pensiero, ancora più triste del precedente, perché nel “per sempre”, in fondo, sia Sandor che Sansa ci avevano creduto. IC: 10/10 Hai fatto un ottimo lavoro con la caratterizzazione di entrambi i personaggi. Di Sandor si nota quella bontà grezza che lo distingue da Joffrey e i suoi scagnozzi: lui non alzerebbe mai le mani su una ragazzina e, per quanto può, cerca di proteggerla. Non come farebbe un eroe delle ballate, ma come un cane, senza dolcezza o gentilezza. Ho trovato molto coerente anche il suo modo di porsi verso il “per sempre”: è un concetto molto romantico e dunque lui lo considera una “cazzata”, eppure era disposto a crederci per Sansa. Sansa, invece, all’inizio viene descritta come un uccelletto che pigola quelle menzogne che ha imparato a recitare alla perfezione, ma già da allora si vede la sua grande forza d’animo. Alla fine è diventata la fredda Regina del Nord, che è sopravvissuta a Ditocorto e Ramsay, e ormai non ha più paura di guardare in faccia il Mastino e toccarlo. Lei era cresciuta ascoltando le ballate dell’amore eterno tra nobili cavalieri e belle fanciulle, ma la dura realtà le ha fatto capire che quelle non erano altro che storie; nonostante ciò anche lei, come Sandor, era tornata a credere nella possibilità di un loro “per sempre”. Attinenza al bando: 5/5 - Sviluppo del “per sempre”: 3/3 "buffa cosa, il per sempre, quando non inizia mai ma finisce soltanto." Questa frase mi ha colpita molto e trovo che questo sia il “per sempre” più triste tra tutti: la storia tra Sansa e Sandor era già iniziata senza che loro se ne fossero accorti, ma alla fine non era mai arrivato il tempo di concretizzarla. - Uso della limitazione: 1/1 Sandor Clegane, fuoco. Il fuoco è presente in varie declinazioni in questa storia: è l’incubo di Sandor, che gli impedisce di sciogliere le catene che lo legano a Joffrey e che segnerà poi la sua morte; ma rappresenta anche la forza di Sansa, quel fuoco che brucia nei suoi occhi di ghiaccio e che fa bruciare anche il cuore di Sandor. Inoltre, il fuoco ha causato le cicatrici sul volto di Sandor perciò credo che questo elemento si possa riconoscere, in una sorta di parallelismo, anche nelle cicatrici che il dolore e le lacrime hanno lasciato su Sansa, aspetto della ragazza che viene ripreso più volte nel testo. - Uso del genere: 1/1 Angst. Genere centrato in pieno, non solo in quanto estremamente presente nella vita dei due personaggi, ma anche per quella felicità e quella libertà che desideravano e che forse avrebbero potuto avere se “fosse stato tempo”. Gradimento personale: 5/5 Ho amato questa storia, infinitamente triste e profonda e altrettanto bella. Sarebbe stato bello se fossero riusciti a trovare un tempo per loro, anche perché questi due si meritano davvero un po’ di felicità. Bonus: 0/1 Non hai usato nessuna delle coppie bonus. Totale: 47,9/49 (Recensione modificata il 19/04/2021 - 08:09 pm) |
Recensione premio per il contest "Folclore d'Italia | Prima edizione" di _Vintage_ {3/3} |
Gentile Autrice, è la prima volta che mi accosto a un tuo scritto e trovo che le tue parole poste in calce al tuo lavoro siano dure ed fortemente in errore. Chiunque si accosti a questa one shot può comprenderne la profondità mista alla delicatezza con cui ha trattato i personaggi e tratteggiato quanto hanno vissuto. Hai preso in esame una delle coppie che sempre mi interessa vedere come ogni singolo autore può portare alla ribalta, anche perché sono due persone una agli antipodi dell’altra, ma che hanno sviluppato un percorso che è per me interessante capire dove va a sfociare. Due personalità complesse, soprattutto quella di Sansa che, nel corso della sua vita, ne ha passate tante trasformandosi da ragazzina con la testa piena di sogni e ballate e principi che arrivavano su cavalli bianchi in una donna che ora vede le cose in una certa maniera e agisce di conseguenza. Una evoluzione strabiliante a voler ben guardare tenendo conto degli oltraggi subiti senza mai perdere di vista cosa e soprattutto chi è, una Stark di Grande Inverno. E il Mastino ne ha osservato la crescita interiore, per quello che ha potuto standole accanto, il cambiamento che ha subito, mano a mano che la incontrava in una nuova tappa del suo accidentato percorso. Anche lui un personaggio complesso sempre interessante da analizzare per evidenziare la sua personalità e in particolare il rapporto verso Sansa, mai definito forse fino alle ultime battute. Hai tratteggiato varie situazioni nelle quali ad un torto subito da Sansa arrivavano come un mantra le sue parole “ va bene così, non è tempo” che ripeteva a se stessa e al Mastino che la vedeva subire senza contrattaccare. Per il Mastino è stata una disfatta il non essere riuscito a portarla via da Approdo del re, forse per lei, o magari per loro, le cose sarebbero potute mutare. |
Hello dear **, sarei voluta passare durante il week end ma non ho fatto in tempo: meglio così, almeno posso farti una semi sorpresa per il compleanno ahahah. |