Valutazione per il contest "Storie alfabetiche"
Grammatica e stile: 9/10 (grammatica: 5/5 + stile: 4/5)
Grammaticalmente nessun errore.
Da un punto di vista stilistico, ti sottolineo innanzitutto alcune cose che non mi hanno convinta:
Istintivamente feci un passo indietro e mi irrigidii, presa alla sprovvista, e lanciai un’occhiata diffidente -> Trovo eccessiva la doppia congiunzione.
rivolgendomi un lieve sorriso – mesto, amaro, come il suo sguardo apatico e come probabilmente era la sua intera vita. -> qui ho trovato un po’ stonato l’utilizzo di “era”: o lo avrei messo al primo paragone (sottintendendo anche il secondo), oppure omesso del tutto. Suggerirei “mesto, amaro, come era il suo sguardo apatico e come probabilmente la sua intera vita” oppure “mesto, amaro, come il suo sguardo apatico e come probabilmente la sua intera vita”.
forse erano troppo timorosi / forse una Ford -> avrei evitato due forse così ravvicinati, specialmente perché, essendo immediatamente successivi a un trattino indipendente si notano.
A parte questi appunti, lo stile va molto bene. La punteggiatura è inserita al posto giusto, il lessico è ricco, vario, mai banale (riuscendo a impreziosire anche una storia con una simile ambientazione prosaica, senza affatto stonare), mentre i periodi sono ben articolati all’interno. Ho trovato tuttavia, eccessivo il ricorso ai trattini indipendenti, che sospetto tu abbia utilizzato proprio per il vincolo di dover scrivere solo 21 frasi e non di più. Sono numerosi, infatti, e molto vicini in alcuni punti (cosa che colpisce più di altri segni di punteggiatura perché è visivamente e graficamente più d’impatto), ma soprattutto penso che a volte sarebbero potuti essere sostituiti.
A Londra l’umidità della sera non lasciava mai tregua, mai – ormai ci avevo fatto l’abitudine e quasi non me ne curavo più. -> qui ad esempio avrei trovato molto meglio i due punti, più che spezzare in modo così netto la frase.
Comunque, lo stile funziona ed è sicuramente molto buono.
Titolo: 2.5/3
Il titolo è adeguato alla storia, e comprendo la scelta anche dell’inglese, visto che è un’espressione abbastanza nota e sicuramente rende meglio dell’equivalente italiano. Tuttavia, non l’ho trovato granché originale, mi ha dato l’idea di qualcosa di già molto sentito ed è per questo che ho tolto giusto un mezzo punto.
Trama e personaggi: 8/10
La trama è un episodio in qualche modo particolare: una ragazza che in qualche modo si ritrova a fingersi una prostituta, spinta da un desiderio quasi inspiegabile che la spinge (di nuovo?) verso una vita di strada. In sé è interessante e completa: ci presenti Bess, la situazione in cui si trova, la scelta improvvisa (per il lettore quanto per lei) di dire che anche lei è una prostituta, e poi il finale con questa resa alla “caduta” nel salire nella Ford. Il finale aperto è azzeccato ed efficace, e nell’episodio in sé non manca nulla.
Purtroppo non mi ha convinta del tutto la caratterizzazione della protagonista, un rischio che spesso si corre nel presentare un personaggio che compare in altri scritti. Di questa scelta decisa di Bess sappiamo ben poco, infatti: ci dici che il degrado in qualche modo lo conosce, ci dici che è vicina a un riscatto e a nuove possibilità di vita… Ma non ci dici né perché all’improvviso voglia rinunciare a tutto (e perché sente la strada e quella vita come casa) e anche del suo passato e del suo modo di vivere prima del riscatto. Si percepisce che c’è qualcosa di molto più profondo che un semplice “giocare a fare la prostituta”, eppure per via della rapidità della scelta e il poco che sappiamo su di lei in questo profondo non scavi e il rischio che tutto questo appaia come un “gioco” c’è. Bess ha coscienza che si tratti di una vita di dolore (è quello che pensa immaginando la storia di Queenie), eppure non la pensa così quando parla di lei, riferendosi a quella notte come fosse un semplice errore o una bravata. Non credo tu abbia trattato il tema in modo superficiale – darsi per il gusto di farlo è un tema da esplorare e nient’affatto superficiale – tuttavia le motivazioni e il senso della sua scelta non è indagato a sufficienza.
Svolgimento traccia: 9/10
La consegna è rispettata: ci sono 21 frasi, ognuna che inizia con una lettera dell’alfabeto in ordine.
Le frasi iniziano tutte in modo appropriato, nessun inizio sembra fuori luogo, riuscendo a equilibrare differenti ruoli sintattici come inizi e usando bene il dialogo. Bene l’andare a capo, che di per sé non svela il gioco.
Non mi hanno convinta, tuttavia, tre frasi, non per il loro inizio, quanto perché viene da chiedersi come mai non terminino prima. Mi riferisco alle lettere P, T e Z: in tutti questi casi ho trovato l’aggiunta dopo il trattino indipendente come un modo un po’ troppo palese di continuare la frase. Come dicevo anche in stile, un altro segno di punteggiatura (o direttamente il punto, appunto) sarebbe stato più incisivo.
Totale: 28.5/33 |