Eccoci qua al secondo capitolo!
Continua ad evolversi il rapporto tra Farinelli e Christine e accidenti, se non mi sono venute le stelline agli occhi leggendo di loro due! Basta, dopo appena due capitoli faccio il tifo per loro due.
Infatti, oltre che i momenti più sensuali – bellissime le loro timide e dolci effusioni, lei che cerca la pelle di lui sotto i polsini e anche quell’attimo di giocosa birbanteria, quando Christine gli chiede di riprendere là dove si era interrotto – hai delineato benissimo quella che io sento essere una comunione di anime, un amore anche dal punto di vista intellettuale e artistico. Questo è il romanticismo che leggo volentieri.
D’altronde, sia Farinelli che Christine sono due creature simili: ambedue sono considerati più “oggetti” che esseri umani, ad uso e consumo del loro protettore di turno, anche negli aspetti meno onorevoli. La frustrazione di Christine corrisponde – sotto, sotto – alla medesima di Farinelli, solo che lui non l’ha espressa così platealmente come lei. Ma avesse potuto, un bel ceffone al viscido re gliel’avrebbe dato.
Potenza della musica! Farinelli che cantava per far rinsavire re Filippo mi ha fatto ricordare la scena de “Le roi dance”, dove Lully suonava fino allo sfinimento per Luigi XIV, colpito dalla malaria.
La vita dell’artista certo che è strana: da una parte c’è bisogno di un mecenate, ma dall’altra troppo controllo li fa morire …
Majorano mi è subito piaciuto come personaggio, si potrebbe fare uno spin-off su di lui e le sue (dis)avventure amorose!
A presto,
H. |