Cara, ho letto questa storia nel momento stesso in cui hai condiviso il link, ma ho aspettato di avere un pochino di tempo per tornarci sopra con un po' di tranquillità per poterle dedicare tutte le attenzioni che merita (e comunque non saranno mai abbastanza – no, non ti sto prendendo in giro e non voleva essere un gioco con il tuo titolo).
Io, come sempre, ti leggo e resto senza parole davanti all'intensità dei sentimenti che riesci a veicolare in un modo così concreto e tangibile: i tuoi personaggi sono immensi, e sanno imprimere la loro immensità, la forza del loro legame inscindibile e in grado di trascendere qualsiasi cosa in tutto, anche in un gesto minuscolo, anche solo nel modo particolare che hanno di osservarsi. Ed è qualcosa che, davvero, credo nessuno riesca a fare come fai tu.
Per questo il fatto che questa storia sia un po’ il contraltare (lo specchio, mi verrebbe da dire, perché quando ci sono loro e ci sei tu parlare di specchi credo sia sempre sensato) della prima storia della raccolta non mi sembra qualcosa da perdonare, ma anzi, viene anche ad assumere un che di necessario: il loro universo è fatto di continui rimandi e di confini che superano in tutti i modi possibili, di una comunione di anime, prima ancora che di corpi, che rende questo guardarsi da prospettive diverse un nocciolo quasi essenziale del loro rapporto.
E quindi entrare nella mente di Gellert, sostanzialmente, è entrare nella mente di Albus, ed è un vivere questa vicinanza che non è abbastanza, non lo è mai, perché loro sono davvero insaziabili. Lo sono perché sono davvero parte di una stessa cosa, e quindi forse cercarsi, volersi, aggrapparsi l’uno all’altro e lasciare segni tangibili e visibili, desiderare il corpo con la stessa intensità con cui si vuole la mente è qualcosa di inevitabile. Ed è bello, è sempre bellissimo vedere la cura, la precisione con cui ogni singola parola nelle tue storie va a costruire ponti e ad assumere un significato precisissimo che amplia la prospettiva e sottolinea dettagli che sono immensi.
Gellert qui è graffiante, ha una voce affilatissima e un desiderio che non fa sconti a nessuno, pretende e Albus non vuole altro che lasciarsi pretendere, e assistere a tutto ciò è davvero un privilegio, perché le emozioni che provo leggendo le tue storie le incontro davvero di rado.
Bellissimi, come sempre, tutti i rimandi a opere letterarie che ho scoperto grazie a te (e, lo sai, per questo non ti ringrazierò mai abbastanza) e che vanno a creare un panorama narrativo in cui i tuoi Albus e Gellert hanno un ruolo fondamentale.
Insomma, come sempre trovare un tuo aggiornamento è qualcosa di stupendo, e ti ringrazio davvero di cuore per continuare a condividere qui queste meraviglie.
Un abbraccio grande! |