Mia carissima Insurgent…ma quanto tempo!!😉
Arrivo a dedicarti queste righe non senza un’accurata riflessione sul taglio che volevo dare a questa mia recensione su un tuo progetto molto particolare .
Ormai ci conosciamo da qualche tempo e dal lato stilistico abbiamo già imparato ad apprezzarci nelle diverse esposizioni di situazioni narrative molto variegate... nulla di nuovo da aggiungere quindi sul tuo talento metamorfico, nè sulla tua speciale capacità di calare i personaggi in una miriade di situazioni diverse mantenendone l’autenticità, in mania coerente con la loro età ed esperienza. Una coerenza non comune - a tutti i costi- di cui hai fatto una bandiera al punto che sono sicura preferiresti abbandonare la penna che tradire un tuo personaggio.
Ellie Renner sei nata in una culla fortunatissima!!!! ❤️❤️❤️
Io sono sicura che Ellie venga tanto apprezzata proprio per la sua credibilità in qualsiasi situazione!! Proprio perché se ne evidenziano bene i caratteri unici, riferibili solo a lei, al suo bagaglio interiore, professionale, familiare e relazionale, questo personaggio riesce a essere una protagonista coinvolgente, perfettamente coesa al suo mondo e al suo gruppo di interazioni.
Tornando a questo racconto breve nel multi verso di Ellie, dal punto di vista più emotivo di chi legge è sempre un colpo al cuore ritrovare i personaggi amati calati in contesti differenti! Lo potrei paragonare allo scoprire un nuovo albo inedito pubblicato in appendice a un volume che si è amato tanto… una chicca che mette l’aquilina in bocca e stuzzica il palato al prospettarsi una realtà diversa, di percorsi alternativi per quei personaggi che ha già apprezzato nel loro svolgersi canonico. In estrema sintesi una WhatIf ben riuscita! Concetto per altro molto attuale in casa Marvel 😉
Ma vogliamo parlare del titolo?!
L’ho interpretato diversamente all’inizio rispetto a quando ho terminato la lettura della storia. Potrebbe riferirsi apparentemente solo al rapporto con Tony, in realtà credo inglobi esattamente tutta la scena.
La vibrazione la sentiamo noi per tutta la durata della lettura, in maniera non piacevole, anzi quasi stridente….Una cornice perfetta al disastro messo in scena soprattutto dalle azioni delle persone comuni che cercano di salvarsi… un contrasto ancora più stridente tra il prima e il dopo.
Tra chi ce la fa e chi purtroppo no.
Ecco, in questo caso specifico c’è molto di più della tecnica di WhatIf utilizzata, pertanto voglio soffermarmi soprattutto sul messaggio di cui una narrazione come questa è veicolo.
Come dicevo, anche da tua assidua lettrice quale sono, aver avuto il piacere di venire a contatto con questo piccolo innovativo esperimento di metafiction, se così la possiamo definire, ancora mi mancava!! E ti assicuro che in questo momento mi sto chiedendo con gioia è un pizzico di orgoglio (che non guasta mai) che cos’altro mi aspetta da scoprire… Insomma, se è piuttosto accurato dire che non basta una vita a conoscere le persone per gli scrittori ritengo sia particolarmente vero!!
A prescindere ancora una volta dal media utilizzato trovo che sia molto importante dare sempre un significato alle storie che si vogliono raccontare, un messaggio, una direzione.
Certo, alla fine della giornata non si trattano che di storie ( pur tuttavia qualcuno, in un altro fandom, diceva che ‘siamo tutti storie alla fine…let’s make it a good one!!’) ma non dimentichiamoci di quanto potere hanno le parole: solo storie certo, ma intanto la giornata me l’hanno cambiata, tanto da portarmi a una riflessione personale metatesto, tale per cui ci ho messo qualche giorno a metabolizzare!!
Più che intrattenimento puro la considero una modalità espressiva ed è molto bello avere a disposizione uno spazio dove sperimentarla.
Da un punto di vista molto realista veniamo tutti qui di base per divertirci, magari passare un quarto d’ora di spensieratezza, immersi nelle atmosfere che ci ispirano, ma in ultima istanza credo lo facciamo anche per riflettere un pochino - consapevoli o meno- partendo da eventi già conosciuti.
Trattare l’11 settembre con la dovuta delicatezza, specialmente come dicevo in un fandom supereroistico, non è da tutti. Un po’ perché si tratta di una tragedia reale abbastanza recente da consentirci di serbarne un ricordo vivo e personale, che sono certa si colora per ognuno di una diversa gradazione nello spettro della propria sensibilità alla tematica, un po’ perché -come ben evidenzi in premessa, mettendoci già da subito nella condizione di scegliere se addentrarci nella lettura- ci accingiamo a vivere una storia che non ha lieto fine. E questo perché semplicemente non ci può essere un lieto fine che rispetti anche l’etica dei fatti, così non si legge questa storia per passare in allegria dieci minuti di pausa…Solo la premessa merita già di essere analizzata e compresa.
Se ne rendono conto gli stessi protagonisti, in maniera molto onesta, evidenziando come anche gli eroi possono non essere abbastanza perché anche loro hanno dei limiti comprensibili e umani. Tuttavia, anche se la base fattuale è questa, ho apprezzato il fatto di non escludere mai la speranza.
L’evento tragico non si pone qui come esclusivo teatro della cattiveria umana di alcuni, ma anche del comune eroismo di altri, di chi cerca comunque di dare una mano per quelle che sono le sue possibilità ( e anche oltre dai, perché gettarsi nella mischia per salvare altrettanti sconosciuti non è esattamente la reazione media di una persona!)….
Ancora una volta chi apprezza Ellie non può farlo a prescindere dal pacchetto di valori che si porta dietro in ogni apparizione.
E già qui era una storia con un suo significato specifico e profondo. Forse non adatta tutti o a tutti i momenti, confesso che se non fossi stata dell’umore giusto l’avrei tenuta per un’altra giornata in cui avrei potuto apprezzare di più. Comunque sia è un lavoro che merita di essere letto con o senza la long ‘ ufficiale ‘ perché tanto i personaggi qui si presentano da soli e li possiamo conoscere sul campo senza bisogno di tante premesse…
Ma la parte che ho preferito è stata sicuramente la chiusura dal punto di vista esterno e innocente di Peter Parker: un bambino esattamente come lo eravamo noi all’epoca dei fatti. Una scelta scommetto non casuale e per questo mi ha emozionato tantissimo… forse senza questa aggiunta sarebbe stata un’ottima storia lo stesso, ma meno coinvolgente per chi gli eventi lì ha a suo modo vissuti.
Termino con la preghiera di farci ancora sorprese come questa😉 Ne beneficia il fandom oltre che gli affezionati di Ellie e del suo mondo!
Oltre che un ottimo esercizio di stile sicuramente ne emerge un messaggio profondamente meritevole ❤️
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