Ciaoooo carissima.
Mamma mia quanto tempo ho fatto passare questa volta per recensire, ma eccomi qui.
Allora, devo dire che la tua storia è, almeno per me, una ventata di aria fresca, mi riesce a divertire, a rilassare e a far sognare al tempo stesso, perché si sono alternati momenti di ilarità a discorsi molto più significativi ed intensi, con uno scambio di vedute veramente interessante. Ma andiamo con ordine.
Innanzitutto, ho trovato a dir poco geniale la descrizione di questa giornata di shopping dal punto di vista di John. Lui, un uomo tutto d'un pezzo, con il suo passato e la sua riottostità per quel mondo superficiale fatto di balli e vestiti, si è trovato catapultato nel suo peggiore incubo. E tutto per colpa di Camille, che è quella variabile impazzita nella sua vita; una persona che non avrebbe mai pensato di incontrare, che rappresenta tutto quello che lui odia ma per cui finisce per essere irrimediabilmente attratto.
Devo dire che questo trascinamento per negozi è stato sfiancante. Io sono una donna ma, nonostante questo, Camille rappresenta anche il mio peggiore incubo. Ho empatizzato per tutti i poveretti trascinati da un negozio ad un altro da lei. La povera Phoebe era a pezzi, non credendo - quando ha accettato quell'invito - di dover seguire quella matta ovunque, non ha dato un pò di respiro a nessuno di loro. Ed anche Daniel, la prossima volta, ci penserà due volte prima di ridere in faccia a John per i tiri mancini che Camille gli fa; è stata la giusta punizione per lui, costretto a seguirli in ogni dove e a dover portare anche i pacchetti. Piccola nota fuori campo: il mio intuito vede bene Daniel e Phoebe, non so perché. Mi sembrano molto simili: lei impacciata e timida, di gran lunga più semplice di Camille; e lui è di sicuro una persona umile, pieno di vita ed un fedele amico. Non so, ce li vedrei bene. Come alla fine credo veramente che Camille e Phoebe possano diventare amiche; anzi, forse la conoscenza di una ragazza così potrebbe far solo bene a quest'animo così ribelli di Camille (anche se penso che Phoebe non accetterà mai più di andare a far compere con Camille).
In ogni caso, John credeva che lei stesse comportandosi in questo modo per farla pagare a lui. Invece, Camille è proprio così: le piace la moda, le feste, i bei vestiti. In un certo senso anche questa frivolezza ben si accompagna con la freschezza della sua giovane età.
Per John è un incubo ma, forse, anche un piccolo sogno. Camille con la sua allegrai e la sua giovinezza, potrebbe ridestarlo dal tepore in cui si è chiuso, da quella rabbia che non lo abbandona da più di 10 anni. Forse, con lei e grazie a lei potrebbe recuperare un pò di quella giovinezza perduta.
Rimasti solo in carrozza, di ritorno a casa, John ha potuto vedere la vera Camille. Una ragazzina capricciosa, immatura e viziata, certamente, ma anche una donna schietta, di carattere, intelligente, furba, dalla bella parlantina, e dalla capacità di comprendere e sorprenderlo, di metterlo all'angolo, di lasciarlo per la prima volta in tutta la sua vita in difficoltà.
Camille non si spiega perché John l'abbia così duramente giudicata, perché la guardi sempre con rabbia. E prende il toro per le corna, per capire il motivo.
Guardando negli occhi di Camille, John vi legge un mondo e si lascia andare a confidenze profonde, a dire a voce alta, per la prima volta, quello che si tiene dentro da troppo tempo, trovandovi comprensione. La guerra ha segnato John nell'animo, distruggendoglielo, perché gli ha mostrato la parte più cruda della vita, mettendolo davanti alla morte ed alla disperazione. L'uomo che è tornato da quella battaglia - da cui è tornato in vita solo grazie al sacrificio di un amico, ma segnato nel corpo e nell'anima - era un uomo spezzato, che si è trovato di fronte all'indifferenza di una società, per la quale sembrava che nulla fosse accaduto, in cui non c'era spazio per piangere gli scomparsi ma si pensava a balli, feste, spendere denaro, andare a caccia e maritare le figlie. Da qui la rabbia verso Camille, che agli occhi di John è l'emblema di quella società frivola da cui ha sentito il bisogno di fuggire per 10 anni.
Volendo fare un parallelismo con la situazione attuale, il Covid è stata ed è ancora la nostra guerra. Ci sono stati morti, ed ancora ce ne sono e ce ne saranno; nonostante questo, però, c'è anche chi vive tutto questo con superficialità e poca consapevolezza.
E, forse, non è così sbagliato, almeno non del tutto. La vita deve continuare, e i dolori vanno superati. John non ci è ancora riuscito, ma se non metterà a posto quello che è rimasto guasto in lui, non riuscirà mai ad essere felice.
Camille gli ha dato un giusto punto di vista, stupendolo anche. Lei gli ha fatto capire di comprendere il suo dolore e la sua rabbia, ma che non c'è niente di male ad andare avanti. Non vuol dire dimenticare, non vuol dire cancellare quello che è stato, ma farlo proprio per portarselo nel futuro. In un certo senso è stato anche quello che gli ha detto l'amico che è morto per lui: di andare avanti e di essere felice, di amare e perdonare. E tramite Camille, John si rende conto di quanto duramente l'abbia giudicata: Camille sa di essere viziata e superficiale, per certi versi, ma è anche quello che la società stessa si aspetta da lei. La società, a quel tempo, plasmava le donne in funzione dell'essere mogli e madri, non lasciando spazio ad altro. Anche Camille ha dei desideri, le piacerebbe viaggiare, scoprire il mondo, essere libera di divertirsi senza essere etichettata e rovinata nella sua immagine. John comprende così che Camille cerca in questo modo di vivere la sua vita, la sua giovinezza, sfruttando al meglio delle sue possibilità i pochi spazi di libertà che la società le dà.
E John inizia a stimare Camille, a rendersi conto che non è una persona vuota, ma una ragazza piena di tante cose, con un mondo dentro. E ne rimane affascinato, ammorbidendosi con lei e mettendo da parte i pregiudizi arriva a poter conversare amabilmente con lei.
In un certo senso, John non ha mai voluto del tutto allontanare Camille da sé, basti pensare che la sola idea che le sue parole potessero offenderla al punto che lei non volesse averci più nulla a che fare non lo fa sentire bene; e nemmeno vuole la sua compassione, non vuole che Camille lo veda come una persona affetta a una disabilità. Lei gli piace molto, basti pensare a come il suo corpo reagisce, al calore bruciante delle sue mani al tocco ingenuo e privo di malizia di Camille. E in un atto davanti a lui si materializza la possibilità di essere lui il "pazzo" che potrebbe sposarla, nell'idea che la vita con lei sarebbe caratterizzata anche di giornate terribili come quella di oggi, in giro per negozi, ma sicuramente una vita più "piena", degna anche di essere vissuta.
Sono troppo curiosa di sapere come evolverà il loro rapporto adesso. A presto. Un abbraccio |