Buongiorno cara, eccomi qui per lo scambio! È tanto che non passo sul tuo profilo, è un vero piacere essere tornata e poter leggere qualcos’altro di tuo. L’inizio spiazza decisamente, vengo messa davanti al fatto nel momento in cui accade, e le reazioni del protagonista mi travolgono come un pugno in faccia, accostate alla freddezza di un padre che ha appena perso la moglie, ma che non riesce – o non è capace, o non vuole – trasmettere nient’altro che vuoto e gelo.
Mai è davvero carinissima, messi da parte i fastidi si è presentata per stare vicina a Zuko e non è per niente scontato un atteggiamento simile, anzi…
E non solo, il dolore avvicina e porta a scelte diverse e nuove, come il riavvicinamento con la sorella, io adoro queste situazioni di famiglia di distanza dove c’è chiaramente un problema genitoriale, e i figli poi si ritrovano. Un trope che mi piace tantissimo e che vorrei poter sviluppare più spesso. Il primo Natale si conclude dunque con la morte, il secondo con l’incapacità di vivere la festività per colpa del ricordo del lutto. Non c’è da biasimarlo, è un essere umano e la persona che gli ha dato la vita e che amava ora non c’è più.
Sbaglio o al terzo dicembre qualcosa ha cominciato a mostrarsi in modo positivo? E così la sorella del suo migliore amico sembra averlo colpito in modo positivo, che qualcosa si sia smosso? Me lo auguro, l’umore di Zuko pare essere migliorato e nel modo più spontaneo e inaspettato possibile. Azula non può evitare di metterci lo zampino e fare da Grillo Parlante. Mi chiedo, con il giusto distacco dalla tragedia familiare, se il loro rapporto fosse stato così, con la presenza della madre: non penso, perché proprio il lutto infine li aveva fatti avvicinare. Il quarto Natale qui si sblocca, gradualmente, il Grinch lascia lo spazio a un ragazzo che vuole sentirsi un po’ più felice, e dico solo che era ora, la dfelicità condivisa se la merita come tutti. l’evoluzione del rapporto è graduale e non pressata, sforzata, come è giusto che sia per delle tracce di dolore così profonde. Naturalmente ci sono degli hint che fanno intendere una infanzia non certo felice, anzi, di un problematico non da poco visto che si porta le cicatrici: deve essere stato terribile…
Ed eccomi al quinto Natale, chissà cosa mi aspetterà. La soddisfazione per questo ultimo Natale è alle stelle, è bello vedere il protagonista che ricomincia un po’ a vivere, ad amare in modo sereno e ricambiato e a sbloccarsi in modo spontaneo. Il bacio, le frasi allegre dgli amici, la dichiarazione mi hanno fatto apprezzare moltissimo questo percorso durato 5 anni ma che ha mostrato i vari stadi di una emotività spezzata e stremata, che poi ricomincia a sbocciare e splendere. Non è stato facile, il percorso per essere di nuovo se stessi è stato di una difficoltà alta e sono convinta che da solo avrebbe passato una mezza vita ad autocommiserarsi, ma tra gli amici, la sorella, l’amore è riuscito a ritrovarsi.
Lo stile di impaginazione, il punto fermo della stessa data anno dopo anno sono caratteristiche che mi hanno colpita, una narrazione simile l’ho trovata stimolante e interessante; i dialoghi li ho apprezzati – li amo – sono spontanei e ben giostrati nel corso della narrazione. Non sono capace di dire se tu sia riuscita a mantenere l’IC ma comunque non mi serve conoscere il fandom per capire che hai saputo ben gestire e caratterizzare con profondità i tuoi personaggi.
È stato piacevole tornare qui, alla prossima e buona ispirazione! :3 |