Ciao.
Mi sono imbattuta in questa storia per caso e, dopo aver letto le prime righe, non sono riuscita a fermarmi.
Azzardata come idea il fatto di voler sfruttare (nel senso buono del termine) una storia di cronaca realmente accaduta, ma ho fiducia che sarai in grado di sorprendermi.
Ammetto di essere stata in apprensione per tutto il tempo, per non parlare della parte finale.
C'è da dire, ad ogni modo, che è una decisione coraggiosa la tua anche il fatto di voler affrontare un tema molto delicato che, purtroppo, è accaduto (e, ahimè, continua ad accadere) nelle mura domestiche anche e soprattutto durante quest'era storica. Di per sé la violenza sulle donne è un contesto molto triste e complicato, ma vogliamo parlare di quante poverette hanno sofferto durante i primi tempi di pandemia, vedendosi costrette ancora di più a vivere forzatamente in una "gabbia" che non può più essere definita casa?
Detto questo (scusa se mi sono prolungata), spero di poter leggere il seguito il prima possibile. Solo un piccolo consiglio: dopo la virgola, la congiunzione "e" è meglio non metterla, poiché è un errore (o metti l'una o l'altra, salvo in rari casi).
Un abbraccio e alla prossima.
Giulia |