Ciao Gaia,
perdonami per il colpevolissimo ritardo con cui arrivo a recensire la tua storia, ma mi sono voluto prendere tutto il tempo necessario per poterla commentare con calma perchè....
Ma che è, sei impazzita? Una Drarry??? MA POSSO RICEVERE UNA DRARRY DA TE COME REGALO???
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!
Tu non puoi avere idea di quanto io abbia URLATO nel vedere innanzitutto che avevi pensato di farmi un regalo di Natale (sei un cuore stupendo, oltre che totalmente pazza per tutti questi regali, ma quello lo sai già! XD) - ma non solo un regalo, una DRARRY REGALO!
Sono volato al settimo cielo, e me la sono letta tutta d'un fiato e poi riletta e riletta ancora e pazienza per l'angst, per il dolore e per il povero Draco cieco, perché questa storia è STUPENDA e non riesco a smettere di tornare da lei! La rivedo, la rileggo, la ristudio e in tutti questi giorni mi son sempre detto "Ok, sei pronto" e invece poi non sono mai stato pronto a commentarla perché... è così intima, e loro sono così uniti e così giusti insieme - nonostante la situazione, nonostante il dolore, nonostante il resto delle vite di entrambi vada a rotoli - che ad ogni lettura penso a nuove cose su cui soffermarmi.
Come avrai già notato, questa NON sarà nè una recensione sensata nè breve, ma ora ti tocca visto che hai osato scrivere sulla tua NOTP - che è la mia OTP, e come faccio a trattenere le briglie dei cavalli targati Drarry che muovono tutta la baracca della mia mente insana?
Ma provando a fare un po' il serio, cercando di calmarmi finalmente e di mettere in ordine i pensieri...
Partiamo dal titolo: UNA BOMBA!
Come ogni tuo titolo poi (sennò perché chiederei sempre consiglio a te, per i miei titoli? ahahah), anche stavolta sei riuscita a "targare" una tua storia con la titolatura perfetta e ad effetto. Nel momento stesso in cui ti trovi davanti "Mi trovi sotto la pelle" già prepari i fazzoletti (e va benissimo così), e già si percepisce tutta l'intimità e anche la "segretezza" che permea questo racconto e questo rapporto. Ero pronto a soffrire, ma sapevo che sarei rimasto super soddisfatto da ciò che avrei trovato dopo quelle prime cinque parole, perché mi avevi già caricato di aspettative sempre più che soddisfatte.
Non mi soffermo anche sull'introduzione, perché alla fine riflette ed amplifica il senso del titolo della storia, ma passo direttamente a lei e... non saprei nememno da dove cominciare!
L'ambientazione temporale da te scelta è perfetta: sebbene io shippi sempre i Drarry, credo che sia dal 6° anno che il loro rapporto comincia a manifestarsi con concretezza, e solo il post-Seconda Guerra Magica permette a loro, ormai giovani adulti, di far sbocciare quel sentimento che li ha accomunati. Come credo di averti detto una volta, forse dopo aver letto la tua Dramione, tra l'altro, per me Draco può funzionare con chiunque (anche Hermione), così come Harry può avere senso con Ginny - finché se ne stanno ad Hogwarts, o negli anni appena ssuccessivi. Ma la loro vita da adulti indipendenti, a mio avviso, sempre lì li porta: ad Harry Auror, sempre impegnato a combattere i maghi oscuri ma al contempo anche a distruggere quella relazione insulsa con Ginny e liberarsi da un giogo dei Weasley troppo stretto (alla fine sono la sua famiglia, ma te la devi pure sposare una rossa? Cambiare ogni tanto aria no? E poi Molly ottima mamma, non so quanto ottima suocera...) - e a Draco che, facendo i conti con la sua famiglia, le sue "scelte" e il suo passato, finisce per capirsi e accettarsi appieno, pagando il prezzo della propria libertà.
Ecco, tu nella tua storia mi hai regalato e descritto proprio questo: come possono tornare a incontrarsi, a riapprocciarsi questi due qui, se non attraverso a quella sofferenza che li ha legati fin dal principio e che finisce per essere il collante, il leitmotiv del loro rapporto - perché solo loro due sanno come ci si sente, e accettano l'altro come propria controparte.
Mi piace l'idea di un Draco punito dai suoi precedenti alleati, un "pentito" nel vero sensa della parola - e che di questo ruolo paga tutte le sofferenze e le conseguenze.
"[...] non esistono Mangiamorte pentiti o sopravvissuti. Esistono i pentiti, ma non sopravvivono mai.": con questa frase mi hai distrutto dentro, perché anche solo metaforicamente incarna il lato più oscuro e colpevole di Draco. Può aver capito di aver sbagliato, di essere stato dalla parte perdente e malvagia di tutta la storia - ma non importa quanto si pentirà, dal suo passato non si può sfuggire, mai. La morte di Narcissa e di Astoria, la distruzione della sua famiglia naturale e acquisita, e infine la cecità: sono tutte punizioni per Draco, l'incarnazione di tutto quel karma negativo che si è costruito intorno a sè che ritorna per raccogliere il proprio pagamento di sangue. Ha fatto male leggerlo così sofferente, ma questo tuo espediente è poi perfetto per permettere anche ad Harry di entrare in questo quadretto.
Perché il Salvatore del Mondo Magico, come tutti gli Eroi e i Prescelti, questa realtà punitiva la rifiuta, la aborra e la combatte - costi quel che costi, anche se la battaglia forse è già persa e non potrà mai essere volta a favore della giustizia e di come dovrebbe essere il mondo. E più il caso è disperato, più lui DEVE occuparsene - e se è Draco colui che è invischiato in questo orrore e oscurità, allora Harry non può tirarsi indietro per nessun motivo (proprio come ha fatto già ad Hogwarts, quando dietro quell'ossessione da sedicenne per me si cela una profonda volontà di scoprire che Draco NON era davvero un mangiamorte, che si era sbagliato e poteva infine salvarlo da sè stesso e dalla sua famiglia...).
Ce lo vedo benissimo, Harry che abbandona tutto e si fa carico di questa ulteriore responsabilità, così come la cura maniacale che ha nel medicare Draco nonostante le sue insistenze e la sua negatività e che lotta con la propria fede e la propria speranza a prescindere dalle reali possibilità di successo e da qualunque pronostico negativo che sia.
E alla fine tutto in definitiva si riduce di nuovo a questa lotta tra Draco ed Harry, una lotta diversa e più intima, che li lega come nessun altro può perché nessun altro vuole condividere in modo così profondo sofferenza e speranza reciproche. Mi hai fatto tenerezza col tuo Draco che suona la campanella una sola volta e poi si pente, che forse non spera neanche più di guarire perché farlo rischia di togliergli il suo Potter, e allora è meglio continuare a sentirlo in un modo nuovo, diverso e sempre uguale. Scoprirlo attraverso sensi nuovi, cancellando il passato in qualche modo e ricreando una nuova realtà fatta di polpastrelli e sensazioni tattili e battibecchi e dolore e gocce untuose e campanelle e freddo e solitudine - ma sempre in due.
Non hai dato una vera e propria chiusura al tutto, non abbiamo nè una vera speranza nè un defnitivo crollo di ogni illusione, e questo è davvero un bene - perché ad ogni lettura mi hai permesso di pensare a un finale diverso, più o meno angstoso a seconda di cosa avessi bisogno in quel momento di leggere, e non è capacità comune riuscire a dare a una storia del genere tutte queste potenziali sfumature e conclusioni.
Non so quanto si sia capito di questa recensione allucinatamente lunga, perché alla fine anche io mi perdo dentro i miei pensieri e sento solo i tasti sotto le dita e le sensazioni che affiorano in questo momento - ma ti ringrazio di cuore ancora e ancora per questo regalo così toccante e così sentito. Che poi questa sia la prima storia che pubblichi di questo 2022, beh, mi fa sentire davvero un privilegiato.
Ti abbraccio forte, sei una persona davvero speciale.
Grazie grazie grazie!
Con tanto affetto,
Fede |