Ciao^^
che bellissima storia, complimenti!
Tutto si apre con un reduce sfigurato. Ricordo le maschere che venivano confezionate per nascondere i lineamenti devastati di quei poveretti. Anna Coleman è passata alla Storia per le maschere bellissime che confezionava.
La maschera, però, sembra non alleviare in nulla lo stato d'animo plumbeo del ferito. DA una parte ciò è ovviamente comprensibile, ma dall'altra si coglie qualcosa di misterioso, di non detto, che come minimo lo rende ancora più inquieto e spaventato.
Dapprima sono solo idee, atmosfere misteriose, silenzi dietro i quali si indovinano sussurri e fruscii. Sembra la casa stessa a respingerlo in modo malevolo.
Eppure, capiamo che non è quello il problema, o perlomeno non solo. Abbiamo tanti tasselli in mano, ma non riusciamo a ricomporre il mosaico.
È solo alla fine, di colpo di scena in colpo di scena, che si capisce fino in fondo la terribile verità, che eviterò di menzionare per non rovinare la magnifica lettura a chi desse un'occhiata alle recensioni.
Ti rinnovo comunque i complimenti: un crescendo di tensione magistrale e uno stupendo finale a sorpresa. Bravissima!! |