Come avevo predetto, eccomi qui nelle vesti di "recensore". Cara Longview, ti confido che nel perdermi in questa stupenda One-Shot ho pescato un lontano amo che si collega alla mia ultima fiction.
Mi spiego, è stato come la vera parte che non sono mai riuscita a scrivere, un po' come i pensieri anteriori di Izuku senza Katsuki. E che dire, schifo assolutamente non ha fatto (in realtà è pressoché impossibile inserire "schifo" con te come soggetto principale, ci tengo a sottolinearlo).
Anzi, se mi concedi, sono stata egregiamente risucchiata in ogni tua singola parola. Per un singolo frangente, mi è parso di intravedere una persona che scriveva sul proprio diario pensieri che di giorno si ascolterebbero mai che di notte tornano prepotenti. E' stato come se fosse stato possibile sbirciare aldilà di questo specchio di parole e vedere, anzi, percepire, un dolore agrodolce legato a qualcosa in particolare.
Si dissocia dall'amore perduto di Izuku, è qualcos'altro.
E ti faccio i miei complimenti perché io sono rimasta completamente colpita dall'eleganza delle tue parole, precise, senza la minima difficoltà di comprensione. E' come una melodia che ti entra dentro, pian piano le parole sbiadiscono e diventano prima un anime poi come uno spaccato di vita in carne ed ossa.
Wow, che sensazioni! Tristezza, ammirazione, orgoglio, impotenza, ogni singola emozione che cozza ma si incastra perfettamente. E' stato, mentre leggevo, come essere cullata da un'onda del mare sotto un cielo buio rischiarato da stelle e dalla madre Luna.
Ora capisco, più o meno, cosa voglia dire imprimere bene qualcosa di sé in un racconto, breve o lungo che sia e ho solo da imparare. Custodirò nel cuore ciò che ho appreso adesso.
Il tuo genere di scrittura è assai diverso dal mio, pulito, ordinato, molto introverso ma capace di accogliere qualunque lettore e far sì che il racconto diventi di facile comprensione. Il mio è molto più frastagliato, di battaglie continue interiori, rivolto molto più all'azione. Ed è per questo che mi sono innamorata di questo testo, di come tu mi hai permesso di apprendere, di come sei stata capace di annullare il tempo, ogni suono, ogni pensiero.
Non sono affatto brava a spiegare ma raramente capita che quando leggo qualche storia che mi prende perché chi l'ha scritta è stato capacissimo (trofeo a te, prego! E medaglia anche) entra in gioco la mia "lettura selettiva", una deformazione del mio attuale lavoro in cui comprensione e tempo devono essere a stretto contatto, a braccetto (passami il termine). E invece con te sono riuscita a gustarmi dalla prima parola fino alla fine. Ho una sensazione di tepore blu-verdastro, i colori di Izuku sotto a un cielo infinito che se da un lato è anche nero per ricordi impregnati di brutte emozioni, dall'altro è costantemente un invito alla speranza.
E verde non è forse il colore di essa? Sì, quindi, complimenti per avermi risucchiata in questo modo.
Io non vorrei ripetermi continuamente ma te li meriti:
Complimenti. Una storia incantevole!
Alla prossima, Longview-san!
-Watchie |