V
QUINTO POSTO, CON UN TOTALE DI 41/44
Ame tsuki EFP, con “Polvere”
Grammatica:
Perfetta!
Stile: 9,5/10
Così come la grammatica, anche la resa stilistica della drabble mi ha convinto moltissimo. Hai abilmente ricreato uno stile tipico della poesia di guerra (penso a Ungaretti, Rebora, o ai war poets inglesi), riuscendo a rappresentare con realismo i particolari più crudi senza però limitarti a una descrizione grafica, ma generalizzando e ampliando i riferimenti presenti nel testo grazie alle figure retoriche e al tema dell’amore in trincea. In particolare, alcune frasi mi sono davvero rimaste impresse, come ad esempio “contano i giorni come fossero mesi”, che introduce una riflessione sulla precarietà della vita umana in guerra, oppure l’immagine dell’abisso, che approfondirò in seguito.
La drabble è strutturata molto bene, divisa in due parti dall’anafora centrale: inizialmente tratti della vita in trincea, passando poi all’ultima battaglia che segna la fine dei due amanti. Proprio in relazione a questa seconda parte ho un dubbio, che credo sia più dovuto alla trama e all’ordine degli eventi che allo stile in sé e che quindi commenterò nel parametro apposito. L’unica cosa a non avermi convinto del tutto nell’aspetto formale è l’ultimissima riga, in cui credo che tre pause siano un po’ troppe: la frase risulta abbastanza macchinosa e non fluida quanto il resto della drabble (cosa che si nota proprio per la sua posizione privilegiata in conclusione). Credo che avresti potuto sostituire il punto con una virgola oppure, se l’intenzione era quella di creare uno stacco particolarmente forte prima di annunciare la loro morte imminente, andare direttamente a capo. Ma si tratta di una minuzia.
Il lessico non è complesso di per sé, ma la scelta di parole comuni è risultata vincente nella creazione delle immagini visive più d’impatto (il deserto, la tomba). In questo modo, inoltre, la metafora dell’abisso è riuscita a emergere con ancora più forza. Davvero complimenti!
Trama, Originalità, Contestualizzazione e Sviluppo dei personaggi: 18,5/20
Il contesto scelto non è originalissimo, così come il tema stesso dell’amore in trincea. La traccia è stata però eseguita molto bene, grazie alla creazione di immagini evocative e volte alla “generalizzazione” dei fatti narrati. Ho apprezzato la scelta di non dare nomi ai protagonisti, riferendosi a loro solamente come al “Soldato” e al suo “Amore”: in particolare quest’ultimo potrebbe perfino non essere un uomo, ma rappresentare un’idea come quella di Patria. Ma al tempo stesso, anche la storia d’amore omosessuale viene rappresentata con sensibilità adeguata all’epoca, grazie alla frase “alla luce del sole (…) non c’è giudizio davanti alla morte. Sono sempre colpito dalle storie brevi che offrono più possibilità di lettura. Come detto, ciò rende la drabble ambientabile praticamente ovunque, sia nello spazio sia nel tempo (le trincee e i mortai, sebbene siano elementi caratteristici della Grande Guerra e rimandino subito ad essa, coprono l’intero Novecento), pur mantenendone intatto il significato.
Avevo fatto riferimento, nel parametro stilistico, a un piccolo dubbio riguardante la sequenza degli eventi: non ho infatti ben compreso quando avvenga il bacio tra il Soldato e il suo Amore, se prima dell’assalto (come avrebbe logicamente senso) o dopo, quando sono entrambi a terra morenti. L’inserimento della bellissima similitudine fra le labbra tremanti e la terra tra questi due momenti non ha aiutato a contestualizzare. Propendo per la prima ipotesi, ma quel “separano” posto in conclusione potrebbe indicare anche la morte, non solo la separazione fisica (se non entrambe), per cui non posso esserne sicuro.
Ai personaggi manca sicuramente un po’ d’individualità, cosa necessaria ai fini della generalizzazione (che è un po’ l’elemento alla base della struttura della drabble) ma che avrebbe potuto forse essere appena più sfumata, almeno con il riferimento a una caratteristica personale del Soldato (come detto, l’Amore resta perfetto così com’è grazia alla possibilità di una molteplice interpretazione). Ma ripeto, non era affatto necessario ai fini della bellezza del racconto. Penalizzo un minimo la mancanza di originalità nella scelta del contesto e la piccola confusione della successione delle sequenze (che sarà probabilmente una cosa che mi sono immaginato io), ma nel complesso la storia è risultata ottima.
Titolo: 4/5
Mi piace questo titolo: semplice e dritto al punto. L’elemento della polvere è richiamato sia in apertura sia, tramite sinonimi, in chiusura, ed è perfettamente rappresentativo di ciò che vai a trattare. I due soldati non solo sono sporchi di polvere e terra, sono anche insignificanti come polvere in mezzo allo scorrere della Storia. Così come la maggior parte dei titoli costituiti da una singola parola, “Polvere” ha l’unico difetto di essere un po’ generico. Visto così individualmente, non anticipa l’atmosfera che ci sarà nella storia: la polvere può essere simbolo della guerra, ma anche della malinconia, della dimenticanza… per inciso, io stesso ho scritto una drabble storica con lo stesso titolo, che trattava di un tema totalmente diverso. In ogni caso, assegno un buon punteggio poiché con questo titolo sei stata in grado di incuriosirmi e di rappresentare adeguatamente il tema trattato successivamente.
Gradimento personale: 5/5
Non ho altro da aggiungere al punteggio assegnato: nonostante alcune piccolissime imprecisioni tecniche, la tua drabble ha tutti gli elementi che cerco in una storia breve. In uno spazio ridotto mi ha coinvolto, mi ha emozionato ed è stata in grado di crearmi spunti di riflessione. La resa stilistica e le immagini rappresentate sono al contempo poetiche e vividamente realistiche, così come stupendi sono i richiami tra i diversi passaggi del racconto – che spesso vengono notati solo in letture successive alla prima (i giorni come mesi / il tempo senza fine) e che rendono l’esperienza del lettore piacevole e mai ripetitiva, aggiungendo sempre nuove chiavi di lettura. Davvero complimenti. Al di là di quella che sarà la classifica finale, questa resterà una delle mie storie preferite tra le partecipanti a questo contest.
Bonus – Prompt (2/2) + Sottogenere (2/2): 4/4
Prompt: L’elemento della trincea è il vero protagonista della storia. Ho apprezzato moltissimo il contrasto tra ciò che c’è al di fuori, il “deserto spinato” che è terra di nessuno, e dentro: non c’è una vera descrizione delle condizioni di vita dei soldati, ma quell’unica parola, “l’abisso”, rende perfettamente l’idea. L’immagine è evocativa ma al tempo stesso realistica, perché richiama l’idea della fossa buia nel terreno. Ottimo!
Sottogenere: Entrambi i generi da te scelti sono stati sviscerati molto bene. In particolare, il vero protagonista qui è il racconto di guerra, tra la vita nelle trincee e gli assalti, le cosiddette “spallate” tipiche della Prima Guerra Mondiale. Il drammatico, che comunque è solo un’aggiunta extra, passa forse un po’ in secondo piano, proprio per il modo “astratto” in cui presenti la storia d’amore e la sua fine, ma se ne percepisce ugualmente la forza emotiva. Per entrambi i parametri bonus, meriti ovviamente il punteggio pieno.
TOTALE: 41/40+4 |