Ciao, carissima! Non ho potuto resistere e appena ho visto che avevi pubblicato la prima OS su Sissi sono dovuta passare a leggere, tra l'altro sono felice di essere la prima a recensire una storia così intensa e meravigliosa. Ti dico subito che anch'io sono sempre stata colpita dalla figura di Sissi (quella vera, più tragica, non quella edulcorata dei film con Romy Schneider) e uno degli episodi che mi straziò di più quando ero ragazzina fu proprio quello della morte della piccola Sophie, che quasi fece impazzire la povera Sissi. Quindi non immagini che gioia mi hai dato scrivendo proprio su questo con la tua sensibilità, la tua delicatezza, era proprio la storia che aspettavo e ti ringrazio tantissimo per averla scritta!
Hai raccontato in modo magistrale la tragedia immensa di Sissi, o meglio di Elisabeth, perché in un momento come questo mi sembra riduttivo chiamarla col nomignolo che la fa immaginare la florida e sorridente Romy Schneider. La vera Elisabeth è una donna forte e spregiudicata per il suo tempo, si è fatta conoscere così anche dagli Ungheresi, ma di fronte alla perdita della figlioletta così piccola è solo una madre annientata dal dolore, che sfoga la sua disperazione sul medico che non è riuscito a salvarla, ma anche su se stessa perché ha voluto lei portare le bambine in Ungheria e Sophie era troppo fragile. Naturalmente so benissimo che la colpa non fu di nessuno, queste tragedie succedevano spesso in quegli anni, ma so anche che l'Imperatrice quasi impazzì per il rimorso... e invece il suo desiderio era stato naturale, quello di una madre che per due anni non aveva potuto passare il tempo con le sue bimbe a causa della severissima etichetta di corte. Ma ora anche questo naturalissimo sentimento materno sembra marchiarla di una colpa che non è realmente sua, ma che le dilania il cuore. E, nel frattempo, anche l'Imperatore è devastato dalla perdita della bambina e non importa che non fosse l'erede che tutti volevano, era sua figlia e lui l'amava e non ha vergogna di mostrare il suo dolore anche se è l'Imperatore. Molto tenero il modo in cui i due sposi riescono a trasmettersi un minimo di calore e conforto anche in quel momento terribile e nonostante "l'etichetta".
Meravigliosa anche la parte successiva, l'Imperatore deve partire di nuovo per l'Ungheria, neanche il lutto di un padre è più importante della sua missione diplomatica, ma questa volta Elisabeth non lo accompagnerà, non può tornare nel luogo in cui ha perso Sophie. Ho adorato la scena della cavalcata (ricordo che lessi davvero di queste cavalcate in cui la povera Imperatrice cercava di sfogare il terribile dolore che provava, in cui quasi si autodistruggeva per punirsi di non aver saputo tenere al sicuro la sua piccola), quando poi Elisabeth cerca nel riflesso dell'acqua il visino di Sophie, ma le tornano alla mente soprattutto le immagini più dolorose, i drappi funebri, la piccola bara, ma non è sola nel suo dolore, Franz Joseph ha posticipato la partenza ed è andato a cercarla dove sapeva che sarebbe stata, per un ultimo abbraccio, un ultimo bacio, per non lasciarla senza il conforto del suo calore. Ho sempre trovato meraviglioso il rapporto tra i due sposi che si sono amati davvero tantissimo, il loro non è stato un matrimonio combinato ma d'amore e proprio per questo hanno dovuto superare fin dal principio tante avversità, anche a causa del carattere ribelle di Elisabeth. Però niente è riuscito a separarli, non la granduchessa, non i tanti pettegolezzi e nemmeno i lutti che li hanno schiacciati, quando spesso la morte di un figlio segna anche la fine del legame tra i genitori. Al contrario, Franz Joseph si è sentito in dovere di confortare la moglie fino all'ultimo, anche se poi è stato costretto comunque a partire.
Dolce e insieme malinconico il pezzo finale, in cui Elisabeth annuncia a Franz Joseph di essere nuovamente incinta, ma allo stesso tempo guarda il quadro che raffigura Sophie, non trattiene le lacrime e continua a pensare a lei, al luogo dov'è sepolta e dove anche loro la raggiungeranno. È molto bello e intenso il modo in cui l'Imperatore accoglie la notizia della nuova attesa, ricordando comunque la figlioletta perduta e sottolineando il fatto che comunque un giorno saranno insieme per sempre: "Nessuno più oserà portarla via da te.
L'imperatore non sentì la necessità di essere più chiaro, era convinto di averla raggiunta con il pensiero. Le iridi della sposa si rilassarono, riconquistando le consuete totalità profonde." Non c'è bisogno di molte parole tra Franz e Elisabeth, si amano tanto da capirsi con uno sguardo o una frase, e in questo riferimento a Sophie e al fatto che nessuno più gliela porterà via io ci vedo anche una promessa, che mai più accadrà che la granduchessa o chi per lei potrà mettersi in mezzo alla loro famiglia, che Giselle e il bambino che nascerà non saranno allontanati e che al diavolo l'etichetta, lei potrà fare la madre come desidera.
Nel finale la lettera di Franz Joseph è breve, come probabilmente dovevano essere le lettere di un Imperatore alla moglie a quei tempi, ma anche nelle pochissime righe si sente quanto amore ci sia per Sissi e per i figli, credo che i due abbiano imparato a condensare il più possibile i loro sentimenti per dimostrarsi l'amore anche con poche parole o con uno sguardo, perché a corte non si può fare altrimenti.
Sei stata bravissima, ho adorato questa storia che è stata ancora più bella, straziante, emozionante e commovente di quanto potessi aspettarmi, anche se già sapevo che saresti stata capace di toccarmi il cuore, ma lo hai fatto ancora più profondamente, a quanto pare siamo rimaste colpite entrambe dagli stessi aspetti della vita di Sissi, dalle tragedie terribili che l'hanno straziata, dal legame meraviglioso e così insolito per il tempo con il marito, dalla sua sofferenza nel dover sottostare a regole rigide e assurde alle quali si ribellava come poteva... Insomma, sei andata anche oltre le mie aspettative e mi hai regalato una storia meravigliosa e piena di emozione, ora aspetterò con ansia le prossime! Complimenti, un abbraccio grandissimo e, se non ci sentiamo prima, auguro una felice Pasqua a te e alla tua famiglia.
Abby |