Recensioni per
IN PACE REQUIESCANT
di Dorabella27
E'bellissima questa one....scritta in modo superlativo....ma ogni volta che ci posso lo sguardo ed iniziò a leggere, mi perdo commossa tra le righe.... |
Cara Dorabella, |
Si, una storia decisamente cupa. |
Mi hai steso con questo capitolo. Sono immagini difficili da accettare quelle di Oscar piegata su se stessa, sola davvero per la prima volta, sui gradini di una chiesa. Ci mostri i suoi pensieri; quelli di chi non accetta la tragedia di una morte assurda e casuale. E come potrebbe mai farlo? Ha ancora il suo odore addosso, sotto il sudore, e il calore delle sue mani sulla pelle e i suoi baci assaporati per la prima volta sulle labbra. E non importa se la morte richiederebbe altri pensieri; c'è stata tanta vita solo la notte prima e la vita val sempre la pena di essere vissuta. |
Ci sono due passaggi della storia di VnB che non sono proprio in grado di affrontare nelle mie fic: l'episodio 28, in particolare l'aggressione di Andrè, e poi la sua morte, così assurda e banale, dieci puntate dopo. |
Si tratta di un capitolo davvero tragico in cui Oscar vede crollarsi il mondo addosso. Pochi terribili istanti hanno posto fine ai suoi sogni e al suo passato. Tutti ci siamo chiesti cosa pensasse Oscar seduta sulla scalinata della chiesetta parigina. In questa ricostruzione le torna in mente il funerale dell'anziana parente. |
Ciao Dorabella. Nel leggere questo capitolo é comparso nella mia mente il filo conduttore nella sua chiarezza con il primo in tutto questo dolore. Non mi aspettavo di leggere questo ma bisogna attraversare il dolore e hai ben espresso il tutto con dettagli vividi. Se la tua anima ti ha suggerito di creare questo hai fatto bene a seguire quello che viene dal tuo profondo e chi legge non puó che percepire il tuo senitire. Mi é piaciuto in questi momenti drammatici come abbia scritto riguardo Rosalie. Piú facile scrivere dell'amore, piú difficile scrivere della morte che hai ben reso in modo realistico. Il disegno ha addolcito questo scritto dove mi hanno colpita gli occhi di André in questo addio nell'eterno. Un caro saluto. |
Cara Dorabella, |
Molto toccante, davvero. Un pugno nello stomaco, sembra di essere proprio lì, testimoni del dolore impotente di Oscar. Non ho trovato fuori luogo che lei ricordasse le sensazioni di poche ore prima, quando i loro corpi erano tutt'uno, anzi penso sia molto verosimile quello struggimento nel pensare che l'odore di Andre sulla sua pelle sarebbe presto svanito. Ho apprezzato molto Rosalie la piagnucolona, che in questo frangente non perde la dolcezza e la delicatezza ma mostra anche senso pratico e fermezza. In occasioni simili è necessario che ci sia una persona amica a reggere il timone, e Rosalie si fa carico di incombenze troppo gravose per Oscar. Una donna abituata a vivere da uomo e a comandare non è mai stata così muliebre come su quelle scale antistanti la chiesetta, con il premuroso Alain che le offre una giacca per coprirsi, che la invita a riposare, cerca a modo suo di fare il vice Andre'. Sappiamo tutti che finirà male, ma forse è meglio così, perché Oscar sarebbe davvero impazzita per i sensi di colpa e la mancanza del suo amato Andre'. |
Cara Dorabella, un vero colpo al cuore il capitolo conclusivo di questa storia, che pensavo avrebbe preso in esame alcuni momenti salienti della vita dei nostri, magari proprio legati agli odori che riportavano sensazioni, emozioni, situazioni. Invece mi sono ritrovata a leggere, non senza difficoltà, le ore dopo la morte di André, con una Oscar sconvolta che non riesce a comprendere, ad accettare che lui non ci sia più e che la Nera Signora sia venuta a bussare alla loro porta portandolo via con sé, e insieme portandosi via tutto ciò che assieme sono stati. |
Io, purtroppo, immaginavo che il capitolo precedente preludeva uno scenario del genere. |
Carissima Dora, |
Ok, Dora, io devo dirtelo: ho letto questo capitolo oggi pomeriggio ma mi è salita una tristezza così profonda da aver avuto bisogno di metabolizzare il tutto; naturalmente questo altro non è che un complimento! Sei riuscita a catturare lo struggimento per la perdita in modo meraviglioso e sofferto. Hai scelto di raccontare, con un parallelismo originalissimo, il lutto e come questo cambi in base alla perdita. Se in generale inquieta, è vero che quando ci tocca in modo così forte è oggettivamente devastante. Tu hai fatto molto altro però, sei riuscita a dare voce al rimorso, ai sensi di colpa e al vuoto ineluttabile che noi abbiamo visto in Oscar negli episodi finali. Affondare in questo momento con lei è stato tremendo ma perfetto, spero di essermi spiegata... purtroppo con questo tema io mi ci misuro con fatica ma quando ne leggo e ciò che leggo è scritto così bene, non posso non restarne profondamente colpita. Inoltre sei stata grandiosa nel trasporre la ricerca della persona amata e persa attraverso i ricordi e in particolare l'olfatto. Il senso che più di tutti ha memoria e che qui si aggrappa e incespica tra le pieghe della stoffa per tenere viva la memoria di André. I pensieri di Oscar, poi, sebbene per lei possano essere scomodi, visto il momento, sono veramente perfetto e coerente richiamo alla vita e a ricordi felici. Il pensiero finale, quella consapevolezza di morte che si fa più vicina, è davvero bello e pregno di vibrante sofferenza. Il disegno di Galla, poi, è un capolavoro! Che meraviglia e quanta bellezza in questo André, lo sguardo e la piega dolce delle labbra sono perfette. Complimenti sempre, e mai abbastanza, un abbraccio, A. |
Trovo questo racconto sublime. Mi tocca nel profondo e mi fa venire in mente quel pensiero del Leopardi "Hanno questo di proprio le opere di genio, che, quando anche rappresentino al vivo la nullità delle cose, quando anche dimostrino evidentemente e facciano sentire l’inevitabile infelicità della vita, quando anche esprimano le più terribili disperazioni, tuttavia ad un’anima grande, che si trovi anche in uno stato di estremo abbattimento, disinganno, nullità, noia e scoraggimento della vita o nelle piú acerbe e mortifere disgrazie (sia che appartengano alle alte e forti passioni, sia a qualunque altra cosa), servono sempre di consolazione, raccendono l’entusiasmo; e non trattando né rappresentando altro che la morte, le rendono, almeno momentaneamente, quella vita che aveva perduta." |
Cara Dorabella, ho molto apprezzato questo tuo scritto, che mi ha risvegliato un ricordo e ripiombato indietro di quasi 50 anni, quando, anch'io bimbetta cinquenne partecipai al mio primo funerale (la sorella maggiore di mio nonno, che aveva vent'anni più di lui). Mi ricordo solo la chiesa gremita e l'odore intenso e pungente dell'incenso (che da allora non sopporto) mescolato a quello dei fiori, proprio come la piccola Oscar da te descritta... Ed è proprio da bambini il voler vedere, il voler scoprire ciò che spesso ci viene nascosto dagli adulti, per proteggerci. Ma una bimba vivace e intelligente come Oscar non può fare a meno di interrogarsi sulla morte, su cosa possa accadere al corpo, dopo. Interessante l'idea delle mele per coprire l'odore del corpo in putrefazione, non la conoscevo. Le stesse mele però mi hanno fatto pensare immediatamente ad André e me lo sono rivisto steso nella sua bara ricoperta di fiori, così come la morte di Marianne a causa della tisi (male da cui effettivamente erano in pochi a salvarsi), mi ha richiamato subito alla mente la tisi che avrà la stessa Oscar. Come in un cerchio, tutto si compie e questa storia mi è sembrata un triste preludio a quella ben tragica dei nostri amati. Complimenti. Manuela |