Recensioni per
Percezioni per esistere
di Legar

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/08/23, ore 17:02

Eccomi anche qui!
Non credo di avere le parole adatte per esprimere quello che mi ha lasciato questa storia, ma ci tengo a lasciarti una piccola traccia del mio passaggio sia pure per dirti che sei riuscita a trattare con delicatezza e realismo una tematica molto complessa.
Ho apprezzato che il punto di vista fosse quello di Teddy, in qualche modo riesce a mostrare quanto sia difficile cogliere i segnali – e quanto sia difficile elaborarli e accettarli – e quanto sia doloroso prendere coscienza che una persona amata stia lentamente smettendo di esistere.
È il tatto, forse il più evidente dei sensi con la sua metafora del toccare con mano, che mette Taddy dinanzi alla realtà, più di quanto non riesca a fare la curiosità morbosa di Victoire verso l'abilità che crede capace di rendere perfetto chiunque.
È una realtà amarissima quella di Victoire, lo è il suo rapporto con se stessa e lo è il suo rapporto col mondo che abita, con delle aspettative che ha sentito premere troppo. Ho trovato credibile sia la tua versione di lei (sarà che condivido l'idea di una post guerra che porta con sé molti macigni, sia pure diversi da quelli del passato) sia il modo in cui hai trattato il suo disagio e il modo in cui Teddy vi si relaziona, inclusa la sua difficoltà a cogliere i segnali.
Sei sempre bravissima, ma ormai non è più una novità!, quando ti leggo so che avrò l'occasione di scoprire racconti stupendi.
Un abbraccio!

Recensore Veterano
16/08/23, ore 10:39

Ciao Legar!
Grazie di aver proposto questa storia perché probabilmente me la sarei persa e invece l’ho trovata meravigliosa. Il tuo modo di scrivere è etereo, quasi impalpabile. Usi parole che sono come di seta: hai una bravura e un’eleganza rara nello sceglierle. Hai evocato immagini che mi hanno colpita molto pure nello spazio breve di questa storia e hai usato perfettamente i cinque sensi per delineare il disagio di Victoire e i sintomi che questo si porta dietro che Teddy inizialmente non riesce a vedere perché cieco, abbagliato, dal suo amore. Ho amato che i suoi polpastrelli siano la riva delle onde dei capelli di Victoire, ho amato la bellissima immagine della sua “anatomia mutevole” in cui lei lo riconosce sempre. Lui muta, lei rimane la stessa, faro nel l’esistenza di un ragazzo che si fa uomo (e che può farsi quello che vuole). Ma anche lui poi deve accorgersi che nemmeno lei è immutata e immutabile: il suo corpo – lei – svanisce piano piano, sotto i suoi occhi, le sue dita, il suo ascolto, fuori dalla sua comprensione. Lui che probabilmente nemmeno riesce a capire come possa non vedersi perfetta, visto che lui non la vede altro che così, da sempre. E lei che gli invidia la possibilità di essere altro da sé, a suo piacimento, quel sé che la sente intrappolare, arrivare a contare le cose nel piatto, rimetterle in bagno e nascondere tutto quello alla persona che ama, da cui sottrae il tocco sulle vallate del suo corpo che sparisce.
Ho davvero trovato tutto delicatissimo: una bellezza enorme per raccontare un dolore grande altrettanto. Hai preso questo tema spinoso e l’hai svolto con una cura delle parole che si vede fino in fondo, con immagini morbide ma incisive, senza scadere mai nel banale, trattando tutto con i guanti riservati alle cose più intime. Sei stata davvero bravissima! Sono stata davvero contenta di aver letto questa storia.
Ti mando un abbraccio grande, a presto!

Recensore Junior
15/06/23, ore 20:51

Questa fanfiction è un concentrato di tantissime cose che amo: uno stile curatissimo ma anche scorrevole, una struttura studiata fino all'ultima parola e una narrazione densa di emotività che colpisce in pieno il lettore. Non sono sorpresa che tu sia riuscita a scrivere qualcosa di così bello su un tema tanto delicato, ma in realtà fai sembrare semplice qualcosa che non lo è per niente. Victoire combatte una battaglia difficile e delicata, fatta di fatica e dolore per lei e per chi le sta intorno. E Teddy, per quanto impieghi un po' a realizzarlo, è inevitabilmente colpito dalla sua sofferenza, che deve iniziare a conoscere pian piano, esplorando con un senso laddove gli altri falliscono, e percependo il cambiamento a poco a poco. La struttura di questa storia è molto ben riuscita, il modo in cui le sfere sensoriali vengono esplorate una alla volta, sfruttando parallelismi tra un paragrafo e l'altro, coinvolge profondamente il lettore fino alla scoperta di Victoire, compiuta assieme a Teddy nonostante la situazione sia abbastanza chiara fin dall'inizio. Complimenti vivissimi ❤️ Alla prossima, Futeki

Recensore Veterano
30/10/22, ore 13:49

Avevo questa storia in lista da un po' e finalmente ho trovato il momento giusto di leggerla. Ero quasi spaventata a dire la verità ma hai trovato un bellissimo equilibrio nelle parole, una danza leggera tra l'amore di Teddy per Victoire, la Victoire più profonda quella che forse nemmeno lei conosce e non si ferma al suo aspetto, e questo mostro che divora l'anima di Victoire " fino a sfilacciarla". Sembra quasi di poterli vederi nel tepore del letto mentre lui le sfiora la pelle con dita leggere, per paura di farle mare o che scompaia sotto il suo tocco. E lei che non riesce a godere della sua intelligenza, della sua bellezza, dell'amore che la circonda perchè divorata dall'interno e che le rende impossibile guardarsi sul serio.
E' bellissima e struggente e dannatamente reale, 
Complimenti, come sempre un piccolo capolavoro.

Recensore Master
19/09/22, ore 10:35

Tu lo sai, lo sai che il tuo modo di scrivere mi rapisce e mi avvolge: a volte come una coperta calda altre come una camicia di forza.
Scrivere di anoressia e disturbi alimentari non è facile: tutti pensano di sapere cosa si prova, tutti ritengono di avere dei consigli da dare, ma in fondo è una questione talmente intima che forse solo chi ci passa e chi aiuta i/le ragazz* ad uscire può comprendere davvero i sottili maccanismi che inglobano la tua mente fino a farti deragliare verso la morte. 
La dolcezza con cui hai toccato l'argomento mi ha conquistat*. Il modo in cui all'inizio Teddy non si accorge di nulla e il disvelamento finale rispecchiano in pieno il decorso della malattia che alla fine, ricordiamolo, non riguarda solo la persona che ne soffre, ma tutti coloro che le stanno intorno. Non è possibile accettare che una persona che amiamo si lasci morire di fame: ci sentiamo traditi, offesi. 
Un disturbo subdolo e maligno che hai saputo portare alla nostra attenzione con infinita delicatezza. 

Recensore Master
18/09/22, ore 09:27

Ciao, eccomi per lo scambio del giardino.


Il tema che hai deciso di trattare è senza giri di parole molto, molto delicato, al punto che nel tuo scritto sai di cosa parli, quasi lo avessi vissuto di persona. Penso che il desiderio di essere perfetti fisicamente per essere accettati da una società che si è omologata a un canone di perfezione inestistente, sia indice di una profonda insicurezza, oltre che trovare nel cibo una consolazione che viene poi rigettata fuori dal corpo nel modo perggiore possibile, devastandolo. Ho come avuto la sensazione che Victoire stia scomparendo emotivamente - non solo fisicamente - diventando trasparente come un fantasma mentre è ancora viva... In questo caso, persino la magia non aiuta, la trovo una trasposizione potente sotto questo aspetto. C'è poi Teddy, che inizialmente non si accorge di nulla perché è accecato dall'amore che ha per lei, che ama e adora come una dea, nel suo immaginario. Trovo che questo racconto sia struggente, bello e tremendamente attuale, i sentimenti e i comportamenti che esprimi sono il quadro perfetto di un male silenzioso che esiste e scava dentro, fino a non lasciare più nulla. Per quanto riguarda la forma, trovo sia ineccepibile, sobria, e profondamente elegante. Complimenti davvero!
Tea.

Recensore Veterano
10/09/22, ore 13:57

Allora, devo trovare le parole adatte per questa os. Ne sceglierò tre, che penso possano riassumerla efficacemente:
- bellissima;
- straziante;
- tremendamente vera.
Victoire incarna quelle adolescenti d'oggi che vivono perennemente angosciate dalla perfezione del proprio corpo. E a nulla vale l'amore del tuo ragazzo che ti adora a prescindere, perché il disagio è tutto tuo e ti divora fino a portarti alla morte. Qui Teddy mi fa tenerezza e rabbia: guarda senza vedere, sente senza ascoltare, tocca senza percepire. Forse la colpa non è neanche la sua, ma probabilmente dovrebbe sforzarsi un po' di più. E alla fine lo fa, sperando che non sia troppo tardi.
Bravissima nel gestire le tematiche delicate (ricordo ancora la tua Dramione sul tema dell'aborto) trovo che tu abbia affrontato il tema con molta delicatezza, senza lasciar trasparire nient'altro che l'argomento in sé.
Va beh, io ti adoro, lo sai, e forse sono anche un po' di parte, ma se ci fosse un premio per la migliore os nel campo delle ff, io ti darei primo, secondo e terzo premio. Mi piacerebbe avere un briciolo del tuo talento, perché, amica mia, tu sei come il vino: più vai avanti e più diventi una prelibatezza da gustare.
Alla prossima.
Rita.

Recensore Veterano
09/09/22, ore 20:34

Ciao, Legar!
Mi sono fiondata su questa storia non appena ho visto l'estratto su Facebook, con l'intenzione di dare solo un'occhiata e magari aggiungerla alla lista di storie da leggere.
Una volta cominciata la lettura, però, non mi sono più riuscita a fermare. Non succede spesso che una storia mi prenda così tanto e, soprattutto con le fanfiction, ultimamente sono un po' in un blocco del lettore, quindi insomma, io ti dico innanzitutto grazie per aver trovato delle parole così perfette per catturare la mia attenzione.
E poi ti dico brava, perché questa lettura mi ha fatto davvero stringere il cuore. Questa storia ha un impatto emotivo davvero fortissimo e, in un caso come questo, penso anche che tu abbia scelto lo stile più adatto per raccontarla. Una prosa più concreta forse l'avrebbe resa troppo troppo cruda, e invece tutti gli espedienti retorici che utilizzi evocano le immagini giuste ma a "un gradino di distanza in più" (spero abbia senso) che in un caso come questo permette al lettore di farsi un'idea precisa di quello che sta accadendo senza farsi fagocitare dai pensieri di Victoire.
La struttura è un gran tocco di classe❤️.
Complimenti davvero, e grazie per aver condiviso questa storia!

Recensore Master
09/09/22, ore 20:07

Ciao Legar,
okay, lo ammetto: non ho saputo resistere. Complice la mia curiosità per il fatto che non ho mai letto nulla di tuo su questa coppia, ho atteso di terminare la cena per poi precipitarmi a leggere.
Sapevo che non sarebbe stata una lettura facile, perché me lo avevi anticipato, però in questo momento ho bisogno di distrarmi.
Le prime tre righe mi avevano già fatto suonare un campanello di allarme, quindi ho affrontato questa storia con il magone sullo stomaco.
Mi piace la rappresentazione che hai dato a Teddy. Si vede che è molto innamorato di Victoire, anche se tremendamente ingenuo. In questo rappresenta esattamente la contraddizione tra quello che abbiamo di fronte e quello che vogliamo davvero vedere.
Perché penso che una parte di lui sappia ma preferisca fingere di non accorgersi di nulla, così da evitare di spezzare l’idillio. Credo che abbia smesso di rifugiarsi in quell’illusione solo quando si confronta con lei, non avendo più nessuna via di fuga.
Victoire mi ha straziato. Trovo comprensibile e sensato il peso scomodo di quell'aspettativa che sente sulle spalle, che la sta schiacciando ogni giorno di più, così come l'impossibilità di raggiungere un’ideale di perfezione che inaccessibile per la natura umana. 
Arrivando alla conclusione, non so cosa pensare. Non perché non mi abbia convinta la tua scrittura o la caratteristica dei tuoi personaggi - anche se qui vorrei prenderti per un orecchio per farti una ramanzina - ma perché non vedo come tu possa tirare fuori il lieto fine. 
E io ne ho un disperato bisogno.
Un abbraccio e alla prossima,
Blue