Recensioni per
L’aritmetica del cuore
di Sofifi

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
06/10/23, ore 13:14

Ciao!
In primis voglio scusarmi per il ritardo atroce di questa prima recensione premio - sul forum avevo promesso che mi sarei organizzata in modo da non farvi aspettare un'eternità e invece vi ho davvero fatto aspettare un'eternità. Purtroppo le problematiche della real life mi hanno bloccata dal fare molte cose ma mi sento molto in colpa per questo, mi scuso davvero!
Sperando di poter essere perdonata, passo subito a commentare questa storia in modo da non farti aspettare oltre - l'ho scelta come prima storia da recensire perché l'introduzione mi ha incuriosita particolarmente. (E anche la presenza di una coppia Femslash, purtroppo su EFP non ce ne sono abbastanza quindi trovarne una fa sempre piacere!) Sono rimasta piacevolmente sorpresa perché nonostante la presenza della parola "distopia" mi ero aspettata che i toni iniziali del racconto sarebbero stati leggeri, quasi idilliaci, invece fin dall'inizio hai dipinto questa atmosfera tesa, cupa, molto immersiva, che si è fatta man mano più pesante nel corso del racconto e mi ha scatenato una grande curiosità di andare avanti per comprendere le dinamiche di questa nuova società futura.
Non conosco l'opera da cui hai tratto l'ambientazione (l'ho cercata ora su Google e spero di poterla leggere presto) ma trovo che tu abbia avuto una grande idea nel trasportarvi il mondo di Harry Potter, in particolare perché il suo personaggio è decisamente adatto a ricoprire il ruolo del Prescelto, o meglio del capro espiatorio, necessario a reggere le fondamenta di questo nuovo mondo.
Come al solito il tuo stile di scrittura mi è piaciuto moltissimo, leggere questa storia è stato un piacere dall'inizio alla fine. Tanto di cappello per frasi come "Le olive le ricordavano le piaghe purulente che infettavano il corpo nudo di Harry Potter" e "Alzò lo sguardo sulle labbra di Camilla, che masticava le croste di Harry Potter con noncuranza", credo siano tra le espressioni più dirette ed evocative che abbia mai letto.
Ammetto che alla fine sono rimasta emotivamente colpita da quel "ragazzo dalla chioma rosso Weasley" (un nipote di Ron?) e mi sarebbe piaciuto scoprire di più su questi personaggi, anche se la tua storia pur nella sua brevità è perfettamente chiara e coerente. Insomma, sarei molto felice se mai dovessi tornare a scrivere su questo progetto AU.
Ancora complimenti e ancora tante scuse per il mio ritardo!
(Recensione modificata il 06/10/2023 - 01:17 pm)

Recensore Master
11/07/23, ore 22:01

Ciao, Sofifi!
Approfitto dell’iniziativa sul forum per recensire questa fanfiction che ho già letto in occasione degli Oscar della Penna (e mi dispiace non essere riuscita a passare prima)!
Mi ha colpita subito l’ambientazione, perché, benché non conoscessi l’opera a cui è ispirata, mi intrigava questo contesto distopico e fantascientifico. Ti faccio i complimenti innanzitutto per l’originalità, perché solitamente il contesto più comune è semplicemente quello in cui Voldemort ha vinto la guerra.
Mi ha sorpresa non trovare nella storia alcun personaggio di quelli conosciuti o qualche cognome citato nella saga, se non quel che resta di Harry Potter a occupare i pensieri di Kadisha, ma mi rendo conto che è una scelta probabilmente dettata dall’ambientazione molto in là nel futuro.
Come in ogni distopia, c’è qualcuno che si rende conto dell’orrore nella società descritta, costruita in questo caso sulla tortura del Prescelto, e sono le tue protagoniste Kadisha e Alma a scegliere di non contribuirvi più. L’introspezione qui si fa interprete di dibattiti e dilemmi morali più grandi della vicenda narrata: quanto è giusto che qualcuno, senza neanche la possibilità di scegliere, si sacrifichi per molti? Harry Potter è solo uno, ma è comunque qualcuno.
Ho trovato lo stile impostato sulla narrazione e per questo adatto a introdurre un mondo e dei personaggi completamente nuovi. Penso anche che tutto si presti a essere approfondito, volendo, il potenziale per un racconto più lungo c’è!
Ammetto che, date le premesse (io non leggo praticamente mai AU), forse non avrei aperto questa storia se non l’avessi incrociata nell’ambito di iniziative sul forum, ma mi ha fatto piacere dedicarvi del tempo, l’ho trovata estremamente interessante.
Un abbraccio, e alla prossima!
Legar

Recensore Master
09/05/23, ore 17:19

Ciao!
Mi rendo conto di arrivare su questa storia con un ritardo imbarazzante – dato che gli Oscar della Penna sono finiti da un po’ – ma è da un sacco che ce l’ho nella lista delle storie da recensire ed è giunto il momento di farlo.
Devo ammettere che non conoscevo l’opera di ambientazione di questa AU e, a suo tempo, è stato necessario andare un po’ a frugare su Wikipedia ma, da quello che ho colto, penso tu abbia rappresentato le sue dinamiche - mescolandole al mondo di HP - veramente molto bene.
Si può vivere una vita prospera se questo comporta la miseria di una persona?
Magari sì, finché non lo sai… ma quando lo sai?
E’ qui che nasce il conflitto fra Kadisha e Camilla che, seppur si amino, hanno di fondo due modi diametralmente opposti nell’affrontare la vita.
Sono entrambe donne di scienza: una scienziata e un ingegnere, eppure c’è uno spacco perché Kadisha le cose le costruisce con l’aiuto della magia ed è, forse, proprio quella magia che le fa vedere l’aritmetica con gli occhi del cuore anziché solo con la fredda razionalità.
Camilla vede con gli occhi asettici della ragione: uno è decisamente minore di molti, perciò sacrificarlo per un bene più grande ha perfettamente senso. Kadisha no, quell’uno è pur sempre un uno, un intero, un individuo che vive e che soffre: ora che l’ha visto, ora che sa, non può più fare finta di niente.
Sconfiggere uno status quo di una società così radicata non è per niente semplice per pochi individui ma prenderne le distanze è comunque un passo avanti, forse una mossa da codardi ma che un domani si potrà trasformare in qualcosa di più concreto.
Ho molto apprezzato lo stile di questa storia e come è scritta, hai saputo rendere molto vividi sia i dilemmi umani dei personaggi (il concetto di giustizia, l’abbandono della famiglia e della sicurezza per l’ignoto) che la descrizione della miseria del povero Harry Potter, questa volta a tutti gli effetti vittima sacrificale per un bene più grande. Devo ammettere che il momento in cui le protagoniste mangiano i muffin e lei pensa alle croste di Harry mi dà senso di nausea ancora adesso, l'ho portato persino come esempio di lettura immersiva in un discorso sulla lettura con mia mamma. Sembra strano dirlo (perché non è che sia tutta questa grande fan della nausea XD) ma ti faccio davvero i miei più sinceri complimenti perché è stato estremamente coinvolgente.
Perciò, non posso che dire di essere contenta di aver partecipato agli Oscar quest’anno perché così ho potuto scoprire questa storia che, altrimenti, non avrei letto.
Davvero un bel lavoro!
Buona serata,
Cida

Recensore Master
27/12/22, ore 13:26

Ciao!
Non sapevo cosa aspettarmi quando ho iniziato questa lettura – non conoscevo il contesto dell'AU –, ma quel Science-fiction associato all'universo potteriano mi ha intrigata e allora eccomi qui, felice di non essermi fatta fermare dalla cornice che non conoscevo e con qualcosa di nuovo da aggiungere al mio piccolo bagaglio di letture – perché non appena ho terminato il tuo racconto sono corsa a cercare la trama dell'opera che ti ha ispirata, cosa che mi ha fatto apprezzare ancora di più la tua rielaborazione!

Credo di aver amato più di ogni altra cosa il dibattito etico alla base di questo racconto: ciò che è giusto, e umano, da un lato e ciò che è conveniente, ma disumano, dall'altro. Un disumano, però, infarcito di così tanta retorica e di così tanti cerimoniali da riuscire a persuadere gran parte di coloro che lo mettono in pratica di essere nel giusto – perché così deve andare, così un Fato senza nome vuole che vada, così va da troppo tempo e continuerà ad andare. Il concetto secondo cui la sofferenza di uno è tollerabile per il benessere di molti è terrificante, ma è anche specchio di un tipo di società che si rende impermeabile al dolore altrui in ragione del proprio benessere – e questo, con le dovute differenze tra realtà e finzione – è un qualcosa che trovo molto attuale e tristemente realistico, il che non fa altro che rendere ancora più interessante il tuo racconto.
Ho apprezzato molto come questo dibattito etico non sia affidato alla voce del narratore, bensì a quella dei personaggi (mi ha ricordato un po' lo schema dei dialoghi platonici, ma questo probabilmente perché vedo riferimenti e sottotesti ovunque XD), con Alma e Camilla implicitamente a sostenere due tesi opposte e Kadisha a scoprirle entrambe in un dialogo che sostiene soprattutto con se stessa – attraverso non solo le parole che pronuncia a voce alta, ma le sue riflessioni che emergono dalla narrazione stessa.

Ecco, Kadisha è un personaggio che ho conosciuto qui per la prima volta, ma che si è decisamente imposto con la sua personalità e i suoi ragionamenti che la costringono a distaccarsi da ciò che la società in cui è nata e cresciuta etichetta come normale. Mi è parso di vederla rigurgitare metaforicamente tutto ciò che le hanno insegnato sin dalla nascita, i concetti di bene e male che le sono stati impartiti, la quotidianità che ha vissuto sino a quando non ha visto con i propri occhi il prezzo del benessere: questo Harry Potter – bellissimo, tra l'altro, come qui la parola Prescelto assuma un significato sinistro, evidenziando quello che in fondo è una caratteristica di ogni "prescelto": uno che si sacrifica per molti – condannato a sofferenze eterne non per colpe commesse, ma solo perché si è convinti che la sua sofferenza garantisca la serenità della comunità.
Kadisha si pone la domanda che una comunità come la sua ha scelto di ignorare: è giusto? Ed è triste che quando questa stessa domanda cerca di porla a Camilla, la persona di cui è innamorata, non vi sia neanche dialogo, perché Camilla incarna l'altro lato della medaglia: quello che sa e accetta, che trova tutto sensato e immutabile – non sono sicura di aver colto l'importanza dell'aritmetica nel tuo racconto, ma a me questo ricorso alla matematica mi è parso un modo per giustificare tutto addossando eventuali colpe a una presunta oggettività dei fatti: la matematica, in fondo, è esatta, né etica né amorale, è solo il risultato di ciò che è, un contesto entro cui non esiste giusto o sbagliato, ma solo un calcolo che dà un risultato a prescindere da tutto e tutti, un risultato che non può essere altrimenti (due più due fa quattro, e non ha neanche senso chiedersi se quel quattro sia etico o meno, perché resterà comunque quattro).
Mi è piaciuta molto anche Alma e ciò che incarna (insieme a quel Benjamin che troviamo all'inizio e poi alla fine – questi Weasley sempre controcorrente, non cambiano mai!), lei che ha già vissuto ciò che vediamo vivere a Kadisha e che è già pronta ad andare via, mettendo in atto la sola forma di protesta che conosce e che forse reputa sensata. Leggendo di lei e Kadisha ho pensato che, nonostante tutto, anche coloro che vedono il marcio siano ancora distanti dal riuscire a combatterlo, perché tutto ciò che fanno è lasciarsi l'ingiustizia alle spalle e prenderne le distanze, ma questo non migliora la condizione di Harry, che è sempre rinchiuso in un santuario a pagare per tutti. Chiamando in causa il dibattito etico di cui ho parlato prima, ho apprezzato anche questo aspetto, perché trovo realistico che le prese di coscienza seguite poi da azioni volte a combattere un'ingiustizia siano per forza di cose lente oltre che faticose – forse, chissà, la generazione successiva a Kadisha riuscirà a fare qualcosa in più.

Arrivando all'aspetto stilistico, ho apprezzato la struttura della narrazione. Mi è piaciuto sia come hai scandito il ritmo, con questi paragrafi che fotografano momenti e portano avanti la narrazione, sia la scelta di far emergere soprattutto la voce dei personaggi – mi sono sentita molto vicina a Kadisha grazie alla focalizzazione su di lei, le sue riflessioni e la sua graduale presa di coscienza.
Ho apprezzato anche la scelta di iniziare il racconto in media res, senza dare coordinate specifiche sulla cornice, ma ricostruendola a poco a poco attraverso il turbamento emotivo della protagonista. Mi sono sentita subito coinvolta nella vicenda e al tempo stesso ho proseguito la lettura guidata dalla curiosità di capire cosa stesse accadendo, quale fosse il contesto, dove inserire i vari tasselli.
Riprendendo le tue note, non so su cosa ti sia soffermata nella tua sperimentazione stilitica, ma il risultato che ho letto mi è piaciuto molto e l'ho trovato molto adatto a questo tipo di racconto.

Spero di aver scritto qualcosa che abbia un senso (e scusa eventuali refusi, non faccio in tempo a rileggere!) e che soprattutto riesca a far trasparire quanto abbia trovato interessante questa lettura. Complimenti davvero e grazie di averla condivisa!
Un abbraccio! ❤

Recensore Master
20/12/22, ore 09:59

Ciao Sofifi,
non conosco l'universo di partenza, ma ho adocchiato questa storia tra le candidate agli Oscar della penna e visto che mi prometto sempre di leggere qualcosa di tuo, eccomi qui. Devo dire che ho adorato per tutto il tempo lo stile narrativo che hai adottato. Ho letto alla fine, nelle note, che ti sei concentrata su quello in modo particolare e devo ammettere che hai fatto un ottimo lavoro! La storia è scorrevole e intensa, i personaggi sono tratteggiati bene e i dialoghi sono interessanti. Ho percepito tutto il malessere di Kadisha per le pene del Prescelto, ma perché Harry si è ridotto così? Che diamine è successo? ç__ç
Voglio saperne di più di questo mondo apocalittico! Tra l'altro ho adorato il modo in cui hai descritto gli ambienti e i luoghi e hai dato degli elementi per inquadrare la società in questa versione completamente alternativa rispetto al canone. Mi hai incuriosita moltissimo e la storia mi ha angosciata ed entusiasmata quando le due protagoniste decidono di scappare.
Temo che non guarderò più le olive allo stesso modo.
Un abbraccio,
Sev

Recensore Veterano
19/12/22, ore 23:31

Ciao carissima,
era tanto tempo che volevo recensire questa storia che avevo intravisto tra quelle proposte per gli Oscar e che mi aveva molto incuriosito.
Devo innanzitutto farti i complimenti perchè scrivi davvero molto bene, hai uno stile fluido e scorrevolen ed è un piacere leggerti.
E questa storia, poi. Io sono affascinata dal genere distopico, ma questa tua opera ha qualcosa di magico e ipnotico che non ti fa staccare gli occhi dalla prima all'ultima parola. Mi piace molto la protagonista, Kadisha, con tutte le sue domande e i suoi tormenti interiori, tanto che mi piacerebbe saperne di più.
Sarebbe bello, infatti, se tu sviluppassi questa one shot che ha un ottimo potenziale.
Di nuovo complimenti, e in bocca al lupo per gli Oscar.
Alla prossima.
Rita

Recensore Master
19/12/22, ore 14:03

Ciao Sofifi!
Premetto e affermo che non leggo molto spesso storie AU!.
Però questa tua mi è piaciuta tantissimo . Prima di tutto mi piacerebbe molto farti i complimenti per la caratterizzazione dei personaggi; in primis ho adorato Kadisha. Ho adorato la tua bravura nel dipingere i sentimenti contrastanti che prova. I dubbi, gli affetti e tutti quei pensieri che poi saranno fondamentali per la scelta che prenderà. Mi sono immedesimata completamente e ho avvertito quella vertigine prima di una decisione. Anche Camilla mi è piaciuta particolarmente, l’ho trovata diretta, senza mezzi termini. La scena finale è quella che mi ha lasciato un sapore malinconico in bocca quando Kadisha osserva il suo mondo si allontana forse per sempre, forse per poco.

Ti auguro buon Natale e ti faccio i miei complimenti, la storia è davvero splendida ♥️

Recensore Master
28/10/22, ore 08:25

Ciao Sofifi!
Ammetto che quando ho letto la descrizione della storia ero un po' scettica sulla cosa, ma poi la curiosità ha avuto la meglio e ho cominciato a leggere.
A lettura conclusa, posso dire senza dubbio che è una storia particolare, diversa dal solito soprattutto per contesto (ma è normale, essendo una AU! LOL) e scritta bene. Nonostante non sia esattamente nelle mie corde, l'ho comunque trovata molto piacevole e godibile, quindi ti riconosco il merito di avermi saputo far apprezzare una storia che, generalmente, non mi avrebbe colpita particolarmente.
Insomma, hai fatto un bel lavoro, brava!
Un saluto e alla prossima! :)