TERZA CLASSIFICATA
Non è tempo per noi — e forse non lo sarà mai di inzaghina
- Grammatica e stile: 6/7
Ti lascio gli appunti che ho preso per quanto riguarda la grammatica:
Ho notato che usi il trattino — sei volte nella storia. Questo segno dovrebbe essere sostituito con il trattino lungo italiano, perché quello che hai usato tu si trova genericamente nella letteratura statunitense. [-0.30]
“I suoi fratelli più grandi, Nathan ed Elliot si scambino un cinque eccitato [...]” errore di battitura [-0.10]
Per quanto riguarda lo stile:
Mi piace molto come scrivi e come descrivi le piccole cose. Arricchisci la tua scrittura di tante immagini, che rendono la lettura molto reale. Mi piace molto anche la ricerca che fai delle parole e il suono che hanno le tue frasi: usi parole dolci, crei periodi che hanno una buona musicalità perché accompagnati da una buona punteggiatura!
Ti lascio comunque due minuscoli appuntini che ho preso durante la lettura:
Ho notato che ci sono alcune ripetizioni, ti accenno qualche passaggio in cui le ho sentite più presenti:
“La pioggia ha lasciato spazio a un cielo plumbeo e minaccioso, quando la famiglia McKinnon raggiunge lo stadio del Puddlemere e prende posto nei pressi della tribuna d’onore. Marlene osserva ciò che la circonda con curiosità, rimanendo sbalordita quando l’arbitro apre lo scrigno contenente le quattro palle e il Boccino d’Oro si libra per qualche istante di fronte a loro, prima di svanire tra le nubi.
È l’intervallo, quando [...]”, qui usi spesso l'avverbio quando.
“Il destino però ha dimostrato di avere altri piani, facendola avvicinare a Sirius, prima lentamente e poi sempre più precipitosamente, dimostrandole [...]”, dimostrato e dimostrandole sono un po' macchinosi da leggere così vicini.
““Credi che io sia stata una stupida a credere che fosse diverso da suo padre?””, stessa storia per credi e credere!
Ti segnalo anche due appunti veloci sulla punteggiatura:
“Evan le si avvicina e le porge la mano in una maniera elegante, che poco si addice a un bambino della sua età, Marlene ricambia la stretta e sorride quando [...]”
“Evan fa passare un secondo, poi dieci, venti, forse addirittura trenta, rimanendo assolutamente immobile, Marlene apre la bocca per protestare, [...]”
In entrambe le frasi ho trovato che le due virgole che ho sottolineato stessero meglio nella frase se sostituite da delle pause più lunghe, come punti o punti e virgola.
- Uso del dialogo: 5/7
Mi è piaciuto il modo in cui hai usato il dialogo nella storia: Marlene si sente tutta la guerra addosso e la morte di Evan è l’ennesima doccia gelata. Remus glielo dice e lei rimane in una bolla di silenzio finché Sirius non riempie il vuoto: mi piace che il dialogo sia un momento solo loro, in cui Felpato si mette più a nudo di tutti e le confessa che quando è con lei sente sempre di star per morire. L’ho trovato molto intimo e realistico per loro: fai crescere il loro rapporto poco prima e sottolinei cosa ci sia di diverso tra Evan e Sirius.
Sirius, a esempio, si sente sempre speciale quando è con lei e questo momento di riflessione è anche perfetto per sottolineare la forza del loro amore, che va oltre il sangue, oltre la famiglia.
Ho apprezzato che poi il dialogo li abbia portati a promettersi di darsi tutte le ultime volte, per quanto male abbia fatto.
Allo stesso tempo, mi chiedo: Marlene e Sirius si mettono insieme a diciassette anni, dopo che la relazione con Evan è finita che lei ne aveva appena quindici. Capisco quando nel dialogo dica a Sirius che è stato tanto tempo fa, ma non riesco a capire perché pensasse di morire. Erano ancora periodi in cui la guerra era solo un leggero racconto. E come tu stessa dici, Marlene lascia Evan nell’esatto momento in cui si accorge che non è così diverso dal padre.
- Trama: 6/6
Ho trovato molto bella l’idea di raccontare Marlene attraverso le fasi più importanti della sua vita in termini di relazioni, soprattutto legate al suo primo amore.
Così arriva la volta che si conoscono, quando due occhi sembrano troppo gelidi e all’inizio fanno paura: in verità Evan sa essere gentile e legano subito. Giocano insieme, soprattutto durante le estati e si confidano le più grandi paure. Mi è proprio piaciuto che tu abbia deciso di mostrarsi il dispiegarsi del loro rapporto, che culmina in un primo bacio e nel raccontarsi anche le più grandi paure.
Come quella di Evan, che teme di essere come suo padre. Fa male che poi, nonostante le rassicurazioni, Evan come suo padre lo diventa per davvero. Tanto, dice, troverà il modo di sposare Marlene lo stesso: Evan non la può capire, Marlene è molto più ligia e umana di lui.
Mi è piaciuto che la spaccatura sia così netta, che Marlene tenga alta la testa quando lo vede passare per i corridoi – di questo ne parlerò meglio nella caratterizzazione del personaggio – perché dimostra perseveranza e anche decisione.
Come dicevo: mi è piaciuto vedere Marlene crescere attraverso gli occhi delle sue relazioni. Quando finisce con Evan, ha la mente più libera e il cuore è libero di amare solo quando la ferita si rimargina e lo vede, in mezzo alla Sala Comune. Sirius, che il padre l’ha abbandonato davvero, può amarla come nessun altro.
Ho apprezzato il confronto che hai fatto tra i due ragazzi che ha portato inevitabilmente alla parte finale.
- Caratterizzazione personaggi: 3.8/5
Mi è piaciuto molto scovare la tua Marlene nella storia. Viverne sentimenti, paure, primi amori e anche la piccola eccitazione di andare tutti insieme a vedere una partita. Ho trovato molto forte che lei fosse superiore alle voci che correvano in giro per la scuola: ha conosciuto Evan per così tanti anni che non può credere che lui sia davvero cattivo.
Eppure, quando scopre che la distanza che li separa è diventata troppo grande, lo lascia andare immediatamente. Come ti dicevo prima, ho apprezzato molto la sua determinazione, la sua forza di spirito. Che, chiaramente, nasconde bene quando lo trova in giro per la scuola, ma che lascia andare quando è sola e può piangere quello che ha perso.
Poi trova Sirius e va molto meglio.
Più che Sirius e Evan singolarmente, li ho trovati molto nel rapporto con lei. Sicuramente, tra i due, Evan è quello che spicca di più, ma che alla fine della storia mi arriva di meno: sembra, per tutto il testo, essere nascosto dietro il velo delle sue bugie. Mentre Sirius, che vive tra le tue righe messo a confronto con chi è venuto prima, risulta essere più sincero e veritiero.
- Giudizio personale: 2/2
Credo che si sia capito che la storia mi sia piaciuta molto: ho trovato tanta forza nelle tue parole, ma anche tanto un mettersi a nudo e uno scoprirsi nel silenzio. Mi è piaciuto il modo in cui hai descritto quasi tutte le prime volte di Marlene: c’era tanta dolcezza.
Ecco: hai saputo dosare molto bene le emozioni sia dei personaggi, che quelle di chi legge: hai creato tanta armonia con le tue parole e il risultato è una perfetta storia dolce-amara.
Brava!
- Titolo: 0.9/1
Mi è piaciuto davvero il titolo, che richiama la relazione tra Evan e Marlene. Tolto uno 0.10 per l’uso scorretto del trattino lungo.
- Impaginazione: 1/1
Perfetta, non ho visto errori o problemi.
- Bonus: 1/1
per un totale di 25,7/30 punti. |