Brano davvero originale, estrosi Menestrelli, quello proposto dalla vostra fantasia, la quale si interseca reciprocamente a meraviglia.
Originale perché, quando ci si trova in determinati posti, come quello che avete ipotizzato, si resta sospesi, in quanto in attesa di sapere o che accada qualcosa, ma, nel mentre, la mente sembra volersi estraniare e allora lo sguardo corre alle pareti del luogo che abbiamo intorno.
Ed ecco che sanciamo una sorta di contatto col soggetto di un ritratto, di un personaggio magari sconosciuto, ma che pare pronto ad ascoltare e, semplicemente, ad attendere insieme a noi quel qualcosa di cui sopra.
Ne nasce un dialogo del tutto particolare, a mezzo del quale si entra in intimità con il soggetto del quadro, tentando di conoscere la genesi del suo trovarsi proprio lì. Magari le risposte saranno persino in grado di alleviare le pene, con l’impressione che possano essere condivise, soffermandosi su alcuni particolari che in quel quadro sono diventati eterni e che oggi noi possiamo ancora ammirare, lasciando, per qualche attimo, volare la fantasia.
Si è venuta miracolosamente a creare una sintonia con il soggetto ritratto, che permetterà di ricordare la sconosciuta “dama in verde giada” piuttosto che il luogo poco ameno che ce l’ha fatta incontrare e conoscere.
Forse, osservando il dipinto di cui ci avete omaggiato, ho fatto correre anche io un po’ troppo la fantasia andando fuori tema, ma so che voi mi scuserete.
Un affettuoso saluto ad entrambi. |