Che sensazione, tornare a recensire le tue storie. Come sempre, è davvero un piacere leggerti e devo dire che questo stile più organico e diretto si addice molto all'argomento e alla maturità con cui lo porti.
I lettore percepisce il vuoto lasciato indietro da una persona importante e il senso di smarrimento e incompletezza che ne conseguono, il protagonista non si percepisce più come un intero (da qui "sprazzi di me") e non si sente più appartenere al Tempo in sé, ma ad susseguirsi di giorni ("anche oggi", che si ritrova spesso nella raccolta) che non hanno né un senso né una fine.
Mi ricordo come un tempo eravamo tutti prolissi e cercavamo sempre i termini più astrusi, per poi scoprire che la semplicità gestisce le parole e i sentimenti connesse ad esse nel modo migliore di tutti.
Noto con piacere che hai mantenuto il tuo tratto distintivo, ovvero le anafore :) Non riuscirei a immaginarti senza di esse, donano alla tua scrittura come una collana di perle.
Un bacio!
Dragonetta |