Dorabella carissima,
mi sembrava di rammentare che a te il Natale, come festività in quanto tale, non piacesse particolarmente, per cui, quando ti ho visto comparire in questa sezione con una nuova storia dal titolo curioso, e avendo letto l’incipit nonché il genere, non ho potuto fare altro che leggere con estrema curiosità per vedere come la tua fantasia avesse modificato questa ricorrenza.
Devo ammettere che la tua verve nel narrare le vicende è veramente notevole, capace di catturare l’attenzione e l’interesse del lettore dalla prima all’ultima riga.
Come non rimanere avvinti dal tuo spumeggiante introdurci una simpatica coppia che si sta apprestando a preparare il presepe. Mi è parso di essere lì con loro a gustarmi i simpatici battibecchi dei due giovani sposi, con l’ammirazione di Luca per quel presepe del quale si reputava custode, in quanto prezioso pezzo di famiglia, e come contraltare l’irriverenza di Chiara per quello che lei non poteva che definire obbrobrio fatto e finito e che sperava sempre di poter mandare al macero.
Ma è quello che interviene nel mentre che ci lascia basiti: si passa infatti dalla sit com che si è creata in fase iniziale, ai toni un po’ misteriosi relativi alle prime sparizioni di alcune statuine, per poi virare decisamente nel noir con gli incubi di Chiara che aveva sogni inquietanti e che attenevano sempre a quel presepe, per poi giungere, sul finire del racconto, in pieno tema Thriller, dato che le statuine del presepe stavano a piccoli morsi fagocitando una ad una le altre, poiché avevano fame. Il finale davvero lascia un po’ storditi con quella richiesta dei due giovani alla vecchia portinaia amica di andare a comprare della carne fresca che, evidentemente, serviva ad alimentare la fame insaziabile delle statuine, prima che si mangiassero anche gli abitanti della casa, dato che per disfare il presepe sarebbero occorsi ancora parecchi giorni.
Ora ti svelo un piccolo segreto, tanto non ci sente nessuno, ma io, che ho letto in serata il tuo racconto, subito dopo averlo terminato, sono andata a sincerarmi dello stato di certe placchette di legno intagliato, a carattere natalizio, quindi con i vari personaggi nonché i famosi dolci animali, che siamo sempre stati portati a pensare dovessero essere un riparo dalle intemperie per il Bambinello, insieme ai suoi genitori che lo vegliavano con amore, e che ho appeso ai vari pomelli dei mobili sparsi per casa, per vedere se erano ancora come le avevo lasciate e come dovevano essere nel loro stato originario, senza aver subito alcuna mutazione in corso di… racconto. Vuoi mai che la forza narrativa dell’Autrice avesse travalicato i confini spazio temporali….
Potere della suggestione e della tua accattivante narrazione.
Grazie per questo piccolo dono di Natale che mi ha fatto al contempo sorridere e far scorrere un leggero brivido lungo la schiena.
Un augurio affinché le festività di noi tutti possano essere luminose e serene sotto ogni punto di vista.
Un abbraccio e ancora auguri a te, ai tuoi cari con i quali spero lo trascorrerai, nonché ai lettori tutti.
A prestissimo….. |