C'è solo una cosa che posso fare innanzitutto prima di cominciare la recensione vera e propria, ovvero, paracularmi fino all'infinito per il motivo per cui non sono passato tipo il primo giorno che hai pubblicato.
Uhm...
Per farla breve, timidezza (pigrizia).
Ma ho tergiversato anche troppo, temo.
E' un mio più che grande piacere quello di conoscerti, come avrai visto qua sopra, io sono Tubo Belmont, e purtroppo la tua storia è finita sotto i miei occhi e... temo che forse ti renderai conto di quanto tu sia stata sfortunata ad incrociare il tuo cammino con il mio.
COMUNQUE!
Parto subito con il dire una cosa: sono davvero una frana nel recensire le storie semi-deprimenti. Certo, non credo sia questo il caso - più o meno - però non posso negare che già una leggera malinconia per queste righe di prologo l'ho un po' percepita. Poi io sono estremamente debole a questo tipo d'atmosfera, quindi probabilmente il tutto mi prenderà molto più violentemente di quanto avevo previsto.
Non vedo l'ora, in realtà.
Per quanto io sia una persona... estremamente ignorante, non lo nego, e abbia un'ossessione positiva per l'azione più becera e sconclusionata, perdermi in questo tipo di storie è sempre catartico. Soprattutto perché, come sicuramente ho già percepito, ci sarà uno studio di personaggi estremamente minuzioso e piacevole, e non vedo l'ora. Inoltre, l'idea di base è estremamente figa. Ce ne sono effettivamente di sogni che vorrei convertire in storie, ma sono talmente confusi e a caso ormai i ricordi che nel migliore dei casi viene una versione brutta di Casa di Foglie.
Detto questo, parto con il fatto che mi PIACE un sacco come presenti la protagonista. Ora, credo di avere una vaga idea del motivo per cui Marko si è trovato così... beh, scarsamente a proprio agio mentre chiamava la collega.
Lo capisco. Anche perché Erika me la immagino come una delle più grandi fghe che abbiano mai calcato il suolo terrestre. Che voglio dire, la combinazione è estremamente e tocca molte delle mie debolezze: abbiamo una donna matura, esageratamente cinica e musona ed è una office lady.
Per quanto probabilmente apparirà come la più grande delle stronze, è già perdonata.
Ok, scherzi a parte: in realtà non credo sia così merda come viene depictata nell'intro e nelle note. Perché, diciamo... una persona così cattiva non si prende tanto male ripensando alle amicizie e agli amori pesrsi. Certo, il modo in cui ha trattato la nonnina è da galera diretta, però per quanto riguarda il resto... non mi sembra che i pensieri riguardanti ciò che ha perso siano a cuor leggero. O perlomeno, adesso non ha ancora tentato di giustificarsi e dire cose tipo 'non è colpa mia, e tutta colpa loro' o roba simile.
Anzi... ogni perdita sembra pesare enormemente. Quel 'a casa non mi aspetterà nessuno' è durissimo da accettare. Purtroppo, se ti comporti da stronzo, le conseguenze prima o poi arrivano. E sono arrivate anche più duramente dell'incidente che ha subito.
Quindi, in sostanza, non mi dà l'aria da stronza, ma da testa di cazzo. Probabilmente, la butto lì, quest'immergersi nel lavoro e allontanarsi da letteralmente qualsiasi forma di vita/affetto esistente al mondo, è una diretta conseguenza dell'essersi comportata malissimo, aver ferito la gente che le voleva bene, ma non avere il coraggio di chiedere scusa. E poi questa cosa è andata avanti come una specie di maledizione e... ora siamo qua.
Però ehi... questo era solo il prologo. Prologo che si è concluso con uno sfiorato attacco di panico. Il lato positivo è che da accartocciata come un calzino umido mollato sotto al letto per due mesi di attacchi di panico e di chiedere scusa non devi più preoccuparti.
Vincono tutti :D
Detto ciò, sono ufficialmente interessato. Inoltre, non credo esista niennte di meglio di una storia intera dedicata ad un character developemente/redemtion arc.
Sono ancora preso bene dalla crescita di Kei Kurono, quindi sono esaltato (inoltre son sicuro che qualsiasi cosa scriverai qua sarà comunque meglio di tutto l'arco finale di Gantz).
- TONIGHT, WE REWIEW! - |