Recensioni per
For ever yours, for ever mine
di Demy77

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
01/05/24, ore 09:04
Cap. 13:

Ciao Demy, che capitolo interessante ci hai proposto.
All’inizio mi è parso di vedere il giudice Penvenen che cercava di far ragionare, secondo il proprio punto di vista, la nipote Caroline, ribelle a qualsiasi forma di imposizione. Allo zio della ricca ereditiera non andava a genio che negli ultimi tempi si stesse accompagnando con Demelza, la quale era la moglie di uno che era stato in carcere, anche se ingiustamente accusato per cose di cui non aveva colpa. Ma la nipote, che aveva la battuta pronta, aveva asserito con convinzione che, proprio per il fatto che il capitano Poldark fosse innocente, bisognava sostenerne la moglie, che si trovava in una situazione di grande disagio. Demelza e Caroline stavano ponendo le basi per quella che si prospettava come una lunga e proficua amicizia, soprattutto visto che, nonostante le ricerche espletate, di Ross nessuno avesse saputo più nulla, tanto che Demelza, presto o tardi, avrebbe dovuto prendere delle decisioni, anche drastiche, per garantire un futuro sia a lei sia al bambino che sarebbe nato, non volendo accettare, per orgoglio e per non sentirsi in debito con una persona che si era dimostrata amichevole nei suoi confronti, l’aiuto che Caroline spontaneamente le aveva offerto.
A tal proposito, Demelza aveva deciso di partire per Londra, dove nessuno la conosceva e sapeva dei suoi trascorsi, ritirandosi in convento fino a quando il bimbo fosse nato e nel frattempo, non potendo rimanere a Nampara per svariati motivi, primo fra tutti la corte serratissima che Francis continuava imperterrito a farle, aveva chiesto al banchiere Pascoe di provvedere alla vendita della casa e dei terreni, ma chiedendo un prezzo piuttosto alto, facendo così in maniera che l’operazione fosse dilatata nel tempo e magari le situazioni, nel frattempo, avrebbero ancora potuto evolversi e mutare a suo favore.
Prese queste dolorose decisioni, si era sentita anche in dovere di affrontare il capostipite dei Poldark, convinta che ci fosse lui dietro tutto quanto accaduto causando la morte del marito, anche se purtroppo prove concrete non ne possedeva.
La speranza però non si era spenta del tutto in Demelza, la quale pregava che Ross, in qualche maniera, potesse farsi vivo, poiché non aveva mai creduto che lui potesse essere così codardo tanto da abbandonarla, sapendo che era incinta, per fuggire con il suo primo amore, Elizabeth.
Come Demelza viveva nelle ambasce, così era stato anche per Ross, ferito e portato a bordo del Lucifero, dove un bretone aveva provato, riuscendoci, ad estrarre la pallottola, ma Ross aveva perso troppo sangue e la febbre saliva, forse per una infezione in atto. L’unica idea dei marinai, assoldati dallo zio Charles, era condurlo alle Isole Scilly dove viveva una guaritrice molto in gamba che, forse, avrebbe potuto provare a salvargli la vita. Elizabeth non era molto felice della piega che stavano prendendo gli eventi ma, di fronte al fatto concreto che Ross andasse peggiorando, acconsentì all’idea dei marinai.
Anche in questo frangente sono riuscita ad immaginare, tramite la tua descrizione, il personaggio della guaritrice che, senza fare subito troppe domande, inizia a prendersi cura di Ross, comprendendo che la ferita fosse molto seria e lei non era certa di essere in grado di salvargli la vita. Ma Zira, così si chiama la guaritrice, sembra avere anche altri poteri che sfuggono alla mente di Elizabeth, quando le chiede di raccontarle come siano giunti a quella delicata quanto pericolosa situazione. Zira comprende che Elizabeth non le abbia detto tutta la verità, bensì qualcosa che faceva comodo per i suoi interessi, sicura che, non appena Ross si fosse ripreso, avrebbe saputo da lui l’esatta versione dei fatti. Sembra che, anche a una perfetta estranea, Elizabeth dia una distorta e cattiva impressione di sé.
Ma ciò che non potevamo aspettarci noi lettori, è il capovolgimento della situazione generale: mentre Ross si sta riprendendo piano piano, ecco che Elizabeth si ammala e nel giro di poco tempo abbandona questa terra, non prima di aver chiesto a Ross se sarebbe mai riuscita a riconquistarlo, facendogli dimenticare sua moglie Demelza, e ricominciando così una nuova vita insieme.
Ross non può che essere addolorato per la fine di colei che un tempo tanto aveva amato: dopotutto era una donna giovane nel fiore degli anni che avrebbe potuto rifarsi una vita, invece, per volere troppo, era rimasta con niente da stringere fra le mani.
Ora, però, il pensiero su cui fondare delle riflessioni è come lasciare concretamente le Isole Scilly senza destare sospetti nei pochi abitanti. Ross è impaziente, in quanto vorrebbe poter tornare a casa sua, da sua moglie o, quanto meno, farle sapere che è vivo, nella speranza che non abbia ceduto alla corte di Francis e, avendone conosciuto il carattere, sicuramente sarebbe rimasta ferma nelle sue posizioni.
Zira, con un pizzico di chiaroveggenza, suggerisce a Ross di pazientare poiché, secondo lei, il Destino aveva ancora molte cose in serbo per lui e per il suo futuro.
Accettato pertanto il consiglio di attendere il momento propizio, e di essere abbastanza in forze per riprendere il viaggio, la mira primaria di Ross è quella di trovare una giusta e meditata strategia per vendicarsi di tutti coloro che avevano fatto del male a lui e a chi voleva bene, e il primo della lista è lo zio Charles, che andava fermato in qualsiasi modo affinché non nuocesse più ad alcuno.
Davvero un capitolo che ci ha mostrato come i nostri, su opposti versanti e pure a distanza, stiano combattendo per cercare di riunirsi quanto prima.
Un caro saluto e buona Festa del Lavoro!

Recensore Master
30/04/24, ore 17:53
Cap. 13:

In questo capitolo mi hai davvero sorpresa perché la morte di Elizabeth non me la aspettavo proprio, almeno non così presto. Mi sono molto immedesimata nella scena perché è, in un certo senso, simile alla morte di Elizabeth che io raccontai quando scrissi la fanfiction coi twins, Love is a dangerous fire. Anche lì Ross ed Elizabeth erano ai ferri corti ma come te feci vincere l'aspetto più tenero del carattere di Ross che pur rimanendo fedele a se stesso e a cosa provava per Demelza che era lontana da lui, le rimase vicino fino all'ultimo respiro, tranquillizzandola sul fatto che si sarebbe preso cura di Valentine. Quì non ci sono figli in comune e il bimbo in arrivo è quello con Demelza, separata da Ross da un mare di bugie (tramate da altri) e da un mare vero e proprio. Sono fisicamente lontani ma i loro cuori battono insieme, mi chiedo solo come faranno a rincontrarsi, soprattutto ora che Demelza si è rifugiata a Londra. Trovo sensata la sua scelta, arrivata dopo aver affrontato le serpi di Trenwith. E' intelligente, sa bene che a Nampara sarebbe in pericolo e soprattutto che lo sarebbe il suo bambino e quindi trovo giusta la decisione di rifugiarsi lontano, tanto ha amici fidati in Dwight e Caroline che sapranno come metterla in contatto, a tempo debito, con Ross.
Concludo coi consueti complimenti, la parte finale della morte di Elizabeth è commuovente ma (un pochetto) ho gioito, finalmente s'è tolta dalle balls e Ross potrà muoversi più liberamente. Bello anche il personaggio di Zira, misterioso e saggio al punto giusto!
Alla prossima e buon primo maggio! :D

Recensore Master
08/04/24, ore 16:23
Cap. 12:

Ben ritrovata cara Demy con un capitolo pieno di sorprese e dove l’intrigo la fa da padrone.
Sei riuscita, tramite questa trama fittamente intricata, e al contempo intrigante, a mostrare i vari volti che può assumere l’animo umano.
E’ un continuo susseguirsi di colpi di scena che lasciano il lettore incollato fino all’ultima riga per vedere lo svolgersi degli eventi.
Abbiamo saputo che Ross sia stato ospitato, nel suo periodo da fuggiasco, dopo la miniera, a Killawarren, nella casa del giudice Penvenen, da sua nipote Caroline, alla quale ha risposto con trasporto a qualche domanda precisa circa il rapporto profondo e di amore che aveva con la moglie. In più le aveva confessato di essere al settimo cielo poiché aveva saputo che presto sarebbe diventato padre e, quindi, aveva ottimi motivi per cercare di restare vivo tentando di far emergere la verità.
Nel frattempo, Charles è sempre più preoccupato per suo figlio Francis, il quale vorrebbe a tutti i costi sfidare a duello Ross per definire la questione e sbarazzarsi di quel cugino dal quale era stato preso in giro, in un primo momento, e poi addirittura aveva sedotto senza coscienza la donna che era diventata sua moglie, scaraventandolo in una situazione da cui si poteva uscire solo se uno dei due fosse passato a miglior vita. Avrebbe fatto tutto il possibile, e financo l’impossibile, per stanare Ross e dargli quello che si meritava, anche a costo di inseguirlo per tutta la vita.
Ed ecco che il cervello machiavellico di Charles comincia a tirare le fila di quello che sarà un piano che potrebbe sistemare onorevolmente la vicenda senza portare discredito alla famiglia Poldark.
Intanto, qualcosa di altamente drammatico accade che sembra venire incontro ai desideri di Charles: Elizabeth, durante una cavalcata, cade malamente e perde il bambino. Ora quella donna non ha più alcun valore per i Poldark, in quanto il medico asserisce che non potrà mai più avere figli e quindi dare un erede alla famiglia. Situazione che Charles intende volgere a suo completo vantaggio, liberandosi in un colpo solo della odiata nuora fedifraga e di quel nipote che non ha mai potuto sopportare più di tanto per gli atteggiamenti e il comportamento tenuti e soprattutto dal passato alquanto oscuro per i rapporti intrattenuti.
Organizza tutto in modo da riuscire a far fuggire Ross ed Elizabeth, sfruttando l’idea che gli aveva dato qualche tempo prima proprio Demelza, facendo credere a quest’ultima che presto si sarebbe potuta ricongiungere con il marito e una volta fuggiti insieme avrebbero potuto ricostruirsi una vita altrove, rimettendo così ogni cosa al suo posto. Ma l’ingegno di Charles non si ferma qui: egli desidera che Ross ed Elizabeth spariscano dalla faccia della terra, magari tramite un naufragio che potrà colpire la vecchia imbarcazione di Ross, il Lucifero, lasciando vedovi sia suo figlio Francis sia Demelza, dando così l’opportunità ad entrambi di risposarsi, a tempo debito, dato che Francis si è scoperto innamorato di Demelza, professandole apertamente il suo sentimento e denigrando quello che lei confessa di provare nei confronti di Ross, affermando che, con il senno di poi, avrebbe dovuto già al tempo imporsi al fine di sposare lei e non quella bugiarda di sua sorella.
Intanto, il processo giunge alle ultime battute e Ross viene scagionato da tutte le colpe, salvo quella relativa alla sua evasione e alla conseguente fuga che, di fatto, lo condannava ad una pena di sette anni di carcere.
Ma i colpi di scena non sono ancora finiti: Ross, non fidandosi istintivamente di quanto riportatogli da Dwight circa il piano dello zio, si è premunito organizzandosi diversamente con uomini di sua fiducia come i fratelli Daniels. Peccato che Elizabeth, vedendosi senza vie di uscita e trovatasi messa alle strette, abbia sparato a Ross ferendolo.
Una brutta tempesta colpisce le coste e vengono ritrovati i resti del Lucifero, ma nessun superstite.
Demelza cade in un’angoscia che la fa apparire come se vivesse fuori dal mondo in una sua dimensione fatta solo di dolore e tantissime domande alle quali non sa darsi una risposta.
Ma quando la sorte sembra accanirsi chiudendo una porta, ecco che un portone potrebbe aprirsi grazie al supporto che i tanti amici sono pronti a donarle, ridandole quella speranza che, ora, alla luce dei fatti, sembra morta. Miss Caroline infatti la esorta a non credere a tutto ciò che le viene detto o tutto quello che sente in giro circa la sorte del marito e la invita a Killawarren, luogo dove potrà sia ritrovare un po’ di quiete e sia cercare di ricostruire gli eventi della notte del naufragio, alimentando la speranza che niente sia veramente perduto.
Un passaggio veramente denso e, penso, anche impegnativo da scrivere, nel quale la narrazione prende sempre più corpo, e che ha messo in luce chi siano i veri amici su cui poter contare e avere accanto e i nemici da tenere invece sotto osservazione.
Un caro saluto e buon inizio di settimana!

Recensore Master
08/04/24, ore 15:08
Cap. 12:

Sono col cellulare a mezz'uso perché quello ufficiale è in riparazione e sto usando quello vecchio su cui msg mi dice che ho messaggi ma non me li fa vedere. Però ho visto che avevo una notifica a tuo nome e sono corsa quì, sperando di trovare il capitolo nuovo. E infatti... :)
Una parte molto concitata, Charles è davvero l'anima nera della storia mentre Francis in questo momento mi sembra un idiota che si fa semplicemente manovrare dal padre, dagli eventi e che non si ferma due secondi a riflettere e ad ascoltare se stesso e chi gli dice la verità.
Ross combatte contro forze più grandi di lui e per quanto forte, come accaduto, ha battute d'arresto pericolose che lo portano a passare da un guaio all'altro. Charles, Francis ma anche Elizabeth che non ha amor proprio e morale, sembrano volerlo spingere a fare scelte contro il suo essere. Da donna mi chiedo come Elizabeth possa anche solo considerare di fuggire con un uomo che non la ama e che la vede come una sbiadita seconda scelta di un passato ormai passato ed archiviato. Il colpo di pistola è stato una sorpresa, non me lo aspettavo e non credevo che lei sapesse sparare e mirare. Ha avuto kiul e Ross ha avuto sfortuna. Quella sfortuna che ancora una volta lo allontana da Demelza frapponendo fra loro dolore, insicurezze e un senso di paura dell'ignoto. Demelza è ora molto fragile ma per fortuna ha trovato in Dwight e Caroline due amici fidati e nel caso della Penvenen, anche potenti e con amicizie influenti.
Ti faccio i complimenti per la velocità degli aggiornamenti, io mi sono ancora arenata per mancanza di tempo. E' un periodo delirante! Grazie e complimenti ancora e al prossimo capitolo!

Recensore Master
29/03/24, ore 15:00
Cap. 11:

Ciao Demy,
ci hai proposto un nuovo capitolo pieno di azione, temerarietà, nonché novità pungenti relativi ai nostri protagonisti che sono, chi più chi meno, alla mercé di una situazione che, se non ben controllata, potrebbe sfuggire di mano e trasformarsi in un autentico dramma.
Demelza sta vivendo la lontananza dal marito come una costante spada di Damocle posta sul capo, sempre in tensione e in pensiero che possa venire catturato dalle tante ronde di gendarmi che pattugliano continuamente l’intero circondario, soprattutto dopo che è stata posta una considerevole taglia sulla testa di Ross: spesso sono purtroppo passate anche a Nampara, rovistando e rovinando l’unico angolo di tranquillità che sembra essere rimasto a Demelza, la quale, tra l’altro, nelle sue condizioni, dovrebbe rimanere tranquilla.
Gli amici si stanno prodigando, ognuno secondo le proprie possibilità, per aiutare Ross e, al contempo, mantenere informata Demelza cercando di farle avvertire presenze amiche, affinché non si senta sola e abbandonata, dato che quella che dovrebbe essere la sua famiglia pare averle voltato le spalle.
A irrompere nell’atmosfera altra di Nampara giungono ben due biglietti: uno da parte di Ross, il quale avvisa la moglie di tenersi pronta per una sua visita, facendo battere all’impazzata il cuore di quest’ultima, e l’altro che annuncia una mattutina visita da parte di Francis.
Demelza deve affilare le armi e non farsi trovare impreparata, qualunque cosa Francis vorrà portare a sua conoscenza. Interessante e ben costruito, pertanto, tutto l’incontro che si svolge fra loro due, con Francis, che afferma di capire il sacrificio di Demelza di sposare il cugino per amore verso di lui e per la famiglia e con Dem, che ribatte e tiene il punto difendendo Ross e cercando di far capire a Francis che, dal matrimonio, è nato qualcosa che forse nemmeno lei si aspettava, e cominciando a conoscere suo marito ne ha apprezzato sempre più l’indole e le qualità, arrivando ad innamorarsi di lui perfettamente ricambiata. Francis, comunque, non crede alle parole di Dem ed è sempre più deciso a voler riscattare il suo onore di uomo tradito proprio a causa di Ross mediante un duello che ristabilirà l’ordine in una maniera o nell’altra. Duello che, per Dem, è una vera follia, anche perché Ross ha decisamente molta più dimestichezza di Francis con l’eventuale uso di armi. Parole che, comunque, sembrano essere state rivolte al vento, poiché Francis la lascia con la convinzione che il suo agire sarà quello giusto.
A Demelza, a questo punto, non resta che tentare di appellarsi alla saggezza del capofamiglia, lo zio Charles, essendo certa che sicuramente proverà a far ragionare suo figlio per non fargli correre pericoli. Ma proprio Charles, il quale però non può più contare sull’ausilio sperato da parte di Warleggan, che a questo punto non è disposto a rischiare la sua carriera per l’amico, è quanto mai deciso a sbarazzarsi, questa volta in maniera scientificamente definitiva, del nipote, adoperandosi per farlo trovare affinché venga riportato in carcere e, una volta imprigionato, farlo uccidere assoldando qualcuno di fidato, preferendo macchiarsi di questo odioso crimine piuttosto che perdere il suo unico e amato figlio. Padre e figlio hanno purtroppo caratteristiche comuni ad entrambi, quali l’arroganza data dalla posizione sociale e la supponenza di essere nel giusto credendo di doversi riscattare in ogni modo avendo subito un torto, ma che potrebbero ritorcersi contro qualora non ben gestite.
Però in tutto questo fervere di eventi e verità scomode, ecco che almeno un frammento di felicità può essere concesso dal ritrovarsi di Ross e Demelza, proprio come recitava il suo biglietto. Il loro incontro è estremamente desiderato e presto si trasforma in pura passione: la lontananza fra i due è stata tanta, troppa, e ambedue sentono l’esigenza di tornare ad essere ciò che erano diventati prima che le vicende famigliari e non prendessero il sopravvento gettando scompiglio, angoscia e dolore.
In questo frangente la tua narrazione ha aiutato noi lettori a immaginare la scena, con Ross a torso nudo, fresco di un bagno ristoratore, e con quell’asciugamano avvolto sui fianchi che, lentamente, cade mentre cerca di avvicinarsi a sua moglie e spogliarla del corsetto affinché possano amarsi liberamente. In questi attimi così intimi Dem gli annuncia di essere incinta mandando al settimo cielo Ross, che ora ha un motivo in più per cercare ogni strada percorribile al fine di tornare al suo fianco e vedere nascere la creatura che lei porta in grembo. Possono entrambi contare su degli amici, quali Dwight e persino Caroline Penvenen, che si stringeranno ulteriormente loro intorno, come peraltro hanno già dimostrato di aver fatto, affinché la vicenda raggiunga una conclusione giusta.
La strada appare però ancora molto infarcita di ostacoli, perché chi è momentaneamente fuori dai giochi, Elizabeth, confinata e guardata a vista, affinché non possa tramare alle spalle, sicuramente non rimarrà zitta e buona per molto, facendo in modo di dissetare la sua sete di rivalsa e di vendetta ordendo nuovi intrighi.
Non resta che attendere ulteriori sviluppi e, nel mentre, porgo a te e ai lettori tutti i miei più cari auguri per le festività pasquali che sono ormai alle porte. Un caro saluto e a presto!

Recensore Master
28/03/24, ore 13:18
Cap. 11:

Questo è stato davvero un bel capitolo, intenso, pieno di eventi e soprattutto, un capitolo che ha scoperto parecchie verità.
Devo dire che sia Charles che Francis appaiono piuttosto stupidi nelle loro convinzioni e nella loro pomposità ed arroganza. Incapaci di stare ad ascoltare, di comprendere, di empatizzare, emettono sentenze feroci, si ergono a giudici e agiscono con rabbia contro chi, Demelza in questo caso, sta solo cercando di aiutarli. Se Elizabeth è cattiva, viziata e calcolatrice, loro stanno facendo la figura dei palloni gonfiati che agiscono senza pensare, spinti dall'istinto più che dalla logica. Charles non ascolta i suggerimenti di Demelza, Francis non ascolta le sue spiegazioni e anzi, si lancia a minacciare improbabili duelli con un uomo che lo farà in un attimo a fette.
Molto bello e passionale però l'incontro fra Ross e Demelza. Eheh, mentre leggevo immaginavo Aidan con l'asciugamano legato in vita che man mano cadeva giù... Adoro la tenerezza di come si sono amati, di come l'amore abbia abbracciato la pura passione e desiderio iniziali. E Ross è felice della paternità e sono certa che da ora lotterà come un leone per riprendersi sua moglie e fare da padre a suo figlio. Nel libro e nella serie ricordo la tenerezza verso la piccola Julia (piccolo spoiler, che sarà una parte fondamentale anche della mia fanfiction) e non vedo l'ora di leggerla riproposta quì.
Ringraziandoti per l'aggiornamento ed augurandoti buona Pasqua e Pasquetta, mi ri-complimento con te per questo gradito aggiornamento. A presto!

Recensore Master
16/03/24, ore 16:21
Cap. 10:

Ben ritrovata Demy con questo capitolo veramente molto denso di avvenimenti, per cui mi sono ritagliata un po’ di tempo, lasciando fuori la realtà, per immergermi nel mondo da te creato e per non perdermi alcuno dei passaggi interessanti che hanno caratterizzato l’intero capitolo.
Scopriamo che Demelza sia rimasta incinta e, povera, non ha potuto incontrare suo marito Ross per comunicargli la bella notizia. Meno male che accanto a lei ci sono persone sulle quali può contare, primo fra tutti il medico Dwight, il quale si sta prodigando affinché la verità su Ross venga alla luce e tutti coloro che hanno ordito una macchinazione con i fiocchi possano essere a suo tempo smascherati, venendo anche puniti per ciò che hanno commesso a danno di un uomo innocente.
Dwight è assistito dal banchiere Pascoe e persino dalla accattivante Caroline, la nipote del giudice Penvenen, la quale è pronta a mettersi a disposizione per salvare la vita di un innocente, in quanto nessun tipo di sopruso può essere sopportabile e tanto meno ammissibile. In lei Dwight ha trovato una spalla e soprattutto qualcuno che potrebbe avere voce in capitolo data la sua posizione sociale.
Intanto la macchinazione è andata avanti ma, sicuramente, qualcosa sta scricchiolando pericolosamente per tutti coloro che l’hanno ordita e potrebbe addirittura riversarsi su di loro divenendo qualcosa di catastrofico per le loro vite, le loro carriere e le loro aspettative di potere e di controllo.
Certo che ci vogliono delle menti davvero machiavelliche per entrare nelle pieghe della vicenda e cercare di confondere ulteriormente le acque tanto da intorbidirle al punto che, difficilmente, si possa risalire alla fonte da cui tutto ha avuto inizio. E George Warleggan, il nipote di Cary, essendo un politico, sa meglio di altri come orchestrare il tutto, sperando anche di poter ottenere qualche vantaggio.
Nel frattempo Ross, uomo che non si aspetta la manna dal cielo, sta pensando che per lui l’unica soluzione sia proprio quella di fuggire dal carcere, poiché il processo è platealmente pilotato e, se non agisse, potrebbe veramente finire sulla forca, dandola vinta a coloro che gli vogliono male, suo zio Charles e quella donna di cui si era invaghito e che si è dimostrata una autentica vipera dalla lingua biforcuta.
La fuga riesce, anche con l’aiuto insperato di una persona a cui lo aveva chiesto. Ora il suo problema è non farsi trovare, cercando un opportuno nascondiglio, anche per riprendersi dalle privazioni e dalle cattive condizioni sperimentate nel carcere.
Ross, come sempre, ha una buona stella che lo segue e che lo aiuta nei periodi di crisi profonda e, proprio mentre vaga alla ricerca di riparo, trovato in una miniera abbandonata, osserva dello strano minerale rossastro, che potrebbe rivelarsi addirittura rame, e presone qualche campione lo ripone per quando potrà farlo esaminare non appena tutta quella folle avventura in cui lo hanno coinvolto sarà terminata.
Ross ha le sue difficoltà, ma anche la perfida Elizabeth sta per fare i conti con suo marito Francis, il quale comincia a riprendere contezza di se stesso e a mettere insieme alcuni particolari eventi, qualche parola e discorso per comprendere quanto la sua bella moglie sia coinvolta nella vicenda. Il momento in cui, furioso come non mai, appena letta la missiva anonima pervenuta a Trenwith e ordita da George, si reca nella stanza matrimoniale e si scaglia su sua moglie pronto a strozzarla se non fosse arrivato qualcuno a fermarlo, è da incorniciare. Chissà se Elizabeth in quel frangente è riuscita a sentire il tocco della morte che stava per ghermirla tramite le mani del marito?
Ora tutta la situazione è una sorta di “work in progress” con molta carne al fuoco e, pertanto, avendo stuzzicato a dovere la nostra curiosità di spettatori, ti aspettiamo quanto prima per il seguito, che prevedo incandescente.
Brava ad intessere una trama così intricata. A presto e buon weekend!

Recensore Master
15/03/24, ore 22:27
Cap. 10:

Questo capitolo, così denso di avvenimenti, è stato molto intenso ed interessante da leggere e non potevo aspettare domani.
Vedere, riga per riga, il terreno che franava sotto i piedi di Elizabeth, inizialmente senza che lei se ne accorgesse, è stato una goduria e ovviamente l'esplosione finale della rabbia di Francis meritava la ola. Non che sia giusto muovere violenza verso chicchessia, per carità, ma quando Francis l'ha presa per il collo ho sperato vivamente che nessuno arrivasse a fermarlo. Però sarebbe stato troppo sempliceve quindi Betta ce la dovremo sorbire ancora e ancora più incavolata e vendicativa.
Demelza mi ha fatto molta tenerezza, deve essere così difficile aspettare un bambino nel marasma di eventi e sentimenti che attraversa che avrei voluto abbracciarla. Per fortuna ha accanto amici veri e fidati che sanno cosa dirle e soprattutto che conoscono il vero amore che Ross prova per lei. Chissà Ross come sarà felice quando saprà del bimbo in arrivo...
Ross dal canto suo, come nella serie e nel libro, non sta con le mani in mano in attesa del suo destino e prima che gli altri decidano per lui... decide ed agisce per se stesso. La fuga, aiutata certo, lo porta a districarsi in una vita da latitante che sa ben gestire, come tipico di lui.
Inconsapevole del macello che gravita fuori dalla miniera, trova pure del rame (amo come questo personaggio cada sempre in piedi) ma di certo presto sarà coinvolto dalla tempesta che da Trenwith, si scatenerà sulle vite di tanti.
Un bel capitolo ricco di emozioni, di stravolgimenti e dove tante verità sono venute a galla scoprendo il vero animo dei giocatori della partita. Ci sarà da divertirsi! Per ora spero che in mezzo a tutto questo Ross e Demelza si riabbraccino presto. Davvero brava!

Recensore Master
25/02/24, ore 14:31
Cap. 9:

Ciao Demy, finalmente mi sono portata in pari, raggiungendo la narrazione di un capitolo veramente al fulmicotone, come quello che ci hai presentato, nel quale si possono, ahimè, vedere quante e quali siano le macchinazioni dietro all’incriminazione di Ross.
Ross che soffre a sua volta per il dolore arrecato alla moglie, la quale è andata a trovarlo ed è stata costretta a lasciarlo in quella malsana prigione in compagnia solo di altri poveri derelitti. Ma Ross lo conosciamo: è un uomo astuto, attento, e, soprattutto, non si arrende facilmente: prima di ammettere che sia finita davvero non si perita di tentare al fine di trovare nuove strade per provare a salvarsi la vita. Dell’idea di Elizabeth, di fuggire da Bodmin per iniziare una possibile vita insieme a lei, non è minimamente interessato, però comunque la sua mente sta razionalizzando in cerca di un escamotage. Molto attenta, pertanto, tutta la cura che ha messo nello studiare, il posto, orari, secondini, e tutti coloro che avevano rapporti con i prigionieri, arrivando ad individuarne uno a cui cercare di porre le domande giuste con la finalità di comprendere se qualcuno dei prigionieri non fosse più comparso nei registri del carcere, segno che qualcuno di molto influente aveva pescato proprio tra i prigionieri, per usarlo quale cadavere per incolpare Ross di omicidio, sapendo bene che nessuno sarebbe andato a reclamarne la salma.
Intanto, anche gli amici di Ross si stanno adoperando per non lasciare sola e nelle ambasce Demelza, che, poverina, non conosce nessuno di tanto autorevole a cui poter chiedere di intercedere per il marito.
Pascoe ha assoldato un avvocato giovane e capace proveniente da Londra e che, soprattutto, non ha paura di scontrarsi con l’elite del luogo.
Dwigth, dal canto suo, in questo drammatico frangente, è una spalla veramente importante che potrebbe davvero fare la differenza, in quanto negli ultimi tempi, per motivi puramente professionali, è venuto in contatto con alcuni giudici e fra costoro c’è il vecchio Penvenen, che è anche il tutore della giovane Caroline, ragazza che ha suscitato il suo interesse per i suoi atteggiamenti e per il suo carattere ribelle e risoluto. Forse parlando con lei, contraria a qualsiasi sopruso e abuso vengano perpetrati, potrebbe trovare una sponda e quindi un aiuto per intercedere per Ross.
Mentre tutti i buoni si stanno muovendo, anche i cattivi cercano di tenere il punto anticipando il processo di Ross, affinché chi sta indagando non approfondisca troppo le ricerche e possa smascherare chi sta dietro all’intera macchinazione.
Vediamo ancora Elizabeth tentare il tutto per tutto con Ross, proponendogli nuovamente un piano di fuga per loro due ma, ricevuto l’ennesimo diniego e non potendo sopportare ulteriormente lo smacco, tornata a casa e presa in contropiede da suo suocero, gli conferma di essersi recata alla prigione esclusivamente per mettere le cose in chiaro con Ross, affermando che a lui non sia più interessata, soprattutto ora che, sposata, porta in grembo il figlio di suo cugino. Al vecchio e guardingo Charles tutta quella veemenza contro Ross da parte di sua nuora sembra una manfrina, ma potrebbe giocare a favore di tutti loro se, veramente, Ross potesse venire condannato alla forca, liberando da ogni problema, presente e futuro, la famiglia Poldark.
Lo sconcerto che mi assale è come possano due creature che si dicono timorate di Dio, in primis proprio lo zio Charles, anche solo pensare di macchiarsi di un omicidio, anche se non commesso direttamente con le loro mani, condannando un uomo che entrambi sanno essere innocente, solo per tornaconti personali l’uno, e per vendetta l’altra. Mi domando come si possa vivere portandosi appresso sulla coscienza, ammesso che ce l’abbiano, un peso tale.
Restando quanto mai sintonizzata su questa lunghezza d’onda, mi complimento con te per saper tenere più che desta l’attenzione, avendo ben orchestrato una trama che sfiora il dramma e ci tiene con il fiato sospeso.
Un caro saluto e a presto!

Recensore Master
24/02/24, ore 11:53
Cap. 8:

Purtroppo, cara Demy, come avevo supposto sul finire del precedente capitolo, qualcosa doveva venire a turbare ciò che aveva preso la parvenza di un idillio fra Ross e Demelza. Persino i due servitori di casa avevano notato, dalla notte di Natale, il mutamento di atteggiamento dei due sposi che parevano essere riusciti ad incontrarsi anche su un altro piano: passavano più tempo insieme, parlavano, sorridevano, riflettevano la sera abbracciati davanti al camino; insomma, sembrava che una nuova vita avesse preso il posto di quella vecchia per entrambi appagandoli completamente.
Chi non poteva sopportare tutta quella felicità, della quale si sentiva defraudata, era Elizabeth, e tu, in questo passaggio, ci hai dato un ulteriore assaggio della sua mente machiavellica, con quell’invito ai due coniugi per far trascorrere loro una sorta di viaggio di nozze tardivo tutti insieme nella esclusiva cittadina di Bath, avendo bene in mente la meta da raggiungere per riportare Ross fra le sue braccia, con il piano architettato circa la sua gravidanza, facendo così doppiamente soffrire la sorella e portando a casa la sua personale vendetta, in quanto se lei non poteva essere felice nessun altro doveva esserlo!
Elizabeth ha tentato varie modalità per attirare l’attenzione di Ross e facendogli invece notare quanto la compagnia di Francis fosse gradita dalla sorella. A Ross e Demelza, nonostante l’avvicinamento, ancora manca quell’affidamento totale che può essere raggiunto solo quando si ha piena consapevolezza di chi si ha a fianco.
Mai più pensavo che la contorta bruna facesse certe rivelazioni a Ross per gettare malanimo, credendo poi di essere ricompensata ottenendo il suo obiettivo.
Ma le problematiche sono solo all’orizzonte, poiché altre nubi si stanno addensando sul cielo di Ross e Demelza.
Charles ci ha messo del suo, mai pienamente convinto dello svolgimento della situazione che si era verificata a casa sua mesi prima con l’arrivo spiazzante di un irritato Ross e con Demelza che cercava di farlo ragionare. Ora tutto gli sembrava chiaro, grazie anche ad alcune conversazioni avute con uno degli uomini che avevano fatto parte dell’equipaggio di Ross, quando i suoi affari non erano del tutto leciti. E su questa base, in forza dell’approfondimento della conoscenza con il giudice Cary Warleggan, Ross è finito, dritto e filato, in prigione non appena tornato dal suo viaggio in Francia, con prove che lo accusavano pesantemente e che, se pilotate a dovere, avrebbero tolto di mezzo quel nipote riottoso una volta per tutte, ristabilendo la gerarchia nella famiglia Poldark.
Ma pensare di fare così tanto male e credere di farla franca non sono la stessa cosa: Ross si è creato una rete di amicizie che lo rispetta, lo supporta e, soprattutto, crede alla sua parola e, forse, sarà proprio questo genere di persone che potrà trarlo dalla pericolosa situazione in cui si è trovato invischiato suo malgrado. Ciò che lo addolora è il sapere di avere trascinato sua moglie, di cui è consapevolmente e perdutamente innamorato (alla faccia di quell’amalgama di malignità, superficialità, invidia e immoralità che è Elizabeth), in quella situazione dai contorni oscuri e dai risvolti troppo preoccupanti. Ancora non sa cosa Elizabeth, incredibilmente venuta a trovarlo in prigione, abbia potuto dire a sua moglie, oltre a riferirgli che lei non volesse più vederlo, e nemmeno può arguire che dietro l’intera faccenda, imbastita fin troppo bene ad arte, per tempi e modalità, possa celarsi il membro capostipite della casata dei Poldark, suo zio Charles, coadiuvato da un giudice senza scrupoli che ha però una voce che diventa legge.
Vedo davvero problematico sbrogliare la matassa che è venuta a crearsi e che seminerà lacrime raccogliendo dolore, come recita un antico proverbio: chi semina vento raccoglierà tempesta! E ad Elizabeth e Charles questa massima penso faccia al caso loro.
Pertanto, con estrema curiosità, mi accingo a leggere il nuovo capitolo. A presto!

Recensore Master
22/02/24, ore 15:09
Cap. 7:

Riprendo la lettura e noto che bel quadro hai dipinto per noi.
Sei riuscita a farci assaporare la vita di due individui che, piano piano, scoprendo le attitudini l’una dell’altro cominciano il loro reciproco percorso di avvicinamento, in maniera che nulla risultasse forzato, ma fosse frutto di consapevolezza e piena volontà di essere arrivati ad una meta ben definita.
Abbiamo assistito ai primi tempi di vita coniugale, con ancora la paura, insita nell’uno e nell’altra, che i pensieri fossero rivolti alla persona che non avevano potuto avere. Demelza convinta di non poter prendere il posto di sua sorella nel cuore di Ross e parimenti quest’ultimo nutrendo le medesime riflessioni rivolte a suo cugino Francis. Ma è stato il vivere fianco a fianco, affrontando le difficoltà e le giornate che passavano, che ha permesso ad ambedue di cominciare a guardarsi con un altro occhio.
La casa era diventata il luogo ove rifugiarsi dopo una giornata di lavoro e affari da curare, persone da incontrare, contatti da intessere per migliorare le condizioni di vita, resa perfetta dal tocco armonico che Demelza era riuscita ad impartire ad ogni cosa che intraprendeva. Entrambi avevano iniziato a frequentare anche il loro vicino, quel Dwight Enys, medico, che raccontava le vicissitudini dei minatori e di quanto occorressero misure per migliorarne l’esistenza, avendo assistito ad autentici drammi nelle case di coloro che avevano perso il loro sostentamento a causa della morte di un minatore.
Ross e Dwight erano diventati amici e si stimavano reciprocamente: parlavano spesso anche di politica, di quanto sarebbe occorsa una personalità influente per modificare cose che erano assodate e immobili da tempo immemore. Intanto, in questo pochi mesi di matrimonio, Ross aveva ulteriormente consolidato il suo patrimonio, grazie ai consigli di Pascoe e ad investimenti oculati nell’ottica di potersi espandere nel campo minerario, come aveva discusso al tempo con il cugino.
Una occasione per mostrarsi in pubblico è la festa di Natale organizzata dalla famiglia Poldark a Trenwith, dove avrebbe preso parte la gente che conta.
Ross e Demelza sarebbero stati della partita: lei, con il suo bell’abito, trovato nel baule e rimodernato, e con al collo il regalo di Ross per esaltarne maggiormente la bellezza, anche se non serviva, poiché Demelza sembrava risplendere di una luce interiore che alla festa tutti avevano notato, a differenza della padrona di casa, la quale era bellissima nel suo abito e ingioiellata, ma fredda e scostante.
Il ritorno a Nampara dei due giovani segna il reale inizio del loro matrimonio, quando comprendono di essere fatti l’una per l’altro, essendosi arrabbiati, compresi e infine supportati in quel lasso di tempo che aveva messo in evidenza quanto contassero le parole e il sostegno che ognuno dei due offriva all’altro. La prima vera notte di nozze, avviene in una magica atmosfera natalizia, che corona un primo traguardo raggiunto e che fa dimenticare tutti e tutto ciò che sta loro intorno ad eccezione di loro stessi pronti a donarsi reciprocamente.
Ho apprezzato particolarmente questo capitolo che, a poco a poco, con le piccole cose di tutti i giorni, ha permesso a Ross e Demelza di comprendere l’importanza della vita che stanno creando, resa preziosa appunto dalla presenza reciproca.
Complimenti, ma sono certa che non tutto potrà continuare a filare liscio come l’olio, per cui mi aspetto novità! Alla prossima!

Recensore Master
21/02/24, ore 11:09
Cap. 6:

Eccomi nuovamente a continuare l’intrigante lettura.
Eh, in questo caso, si potrebbe dire che Elizabeth abbia fatto i conti senza l’oste!
Demelza, nella solitudine della sua stanza, sta meditando su quanto ha appena asserito di voler fare, senza peraltro chiedere conto a Ross se sarebbe stato disponibile.
Francis, a fine serata, ha reso edotta sua moglie di quanto appena accaduto, e ho avuto la netta impressione di riuscire a vedere, tramite le tue parole, la reazione furiosa nonché allibita e sconcertata, di Elizabeth. Mai e poi mai avrebbe pensato ad una simile conclusione, e mai e poi mai avrebbe lasciato che Ross sposasse quella scialba creatura che era la sorella, portandole via l’uomo che riteneva di amare. Ma sappiamo che Elizabeth non ama: lei vuole possedere le persone e farle girare intorno alla sua persona, ma questa volta persino suo marito la tacita, dicendole che non ci sia altra alternativa per scongiurare uno scandalo.
Una notte che forse porterà consiglio a tutti sotto il tetto di Trenwith, a cominciare dal vecchio Charles che ci vede qualcosa di stonato in quella faccenda precipitata tutta seduta stante.
Ross e Demelza sono i primi a doversi parlare schiettamente e, soprattutto, Ross non vuole che Demelza passi per la donna di malaffare che non è mai stata: per cui parlerà alla famiglia, mettendo le cose in chiaro, e addolcendo il tutto, ricamandoci sopra un pochino, in modo da rendere la situazione più digeribile e mantenendo integra la figura pulita di Demelza, che è la cosa che più gli sta a cuore.
Il matrimonio viene celebrato in capo a poco tempo; tempo che Ross ha utilizzato per sistemare Nampara, che lo zio gli ha restituito insieme ad una somma di denaro, affinché potessero entrambi cominciare, dignitosamente, la loro vita insieme. Ross ha cercato di contrattare con quella vecchia volpe di suo zio, e persino Francis gli è venuto in aiuto per fare in modo che anche Demelza, novella appartenente alla famiglia Poldark, potesse godere di una vita tranquilla se non propriamente agiata e privilegiata come invece accaduto alla sua Elizabeth.
Subito dopo la cerimonia la malignità di Elizabeth verso la sorella e, a questo punto, verso il suo ex amante, è esplosa in tutta la sua potenza, con quell’augurio di infelicità che, se non sta attenta, potrebbe colpire lei per prima, vista l’arroganza e la superbia con le quali si pone e che ne fanno una personalità, a suo modo, disturbata e disturbante.
Delicato il modo di porsi da parte di Ross che ha tentato di mettere a suo agio Demelza, tranquillizzandola su quello che sarebbe stata la loro vita insieme da quel momento in poi: lui non l’avrebbe forzata a fare nulla che non avesse voluto, anche se avrebbe potuto pretenderlo, e, qualora quel momento fosse giunto, sarebbe stata una scelta esclusiva di Demelza, per fare in maniera che quel matrimonio fosse reale sotto ogni aspetto, compreso quello personale ed intimo, quando magari si fossero conosciuti un po’ meglio ed ognuno dei due avesse potuto scoprire le intrinseche qualità dell’altro.
Ora dei passi importanti, e dai quali non si può tornare indietro, sono stati fatti e sono curiosa di assistere all’avvicinamento dei due neo sposi in quel di Nampara. Un caro saluto e a presto!

Recensore Master
20/02/24, ore 10:10
Cap. 9:

Dopo aver letto questo capitolo non so dirti se odio di più Charles o Elizabeth. I Warleggan son quello che sono e va beh, si sa, ma che Charles porti deliberatamente a far condannare a morte suo nipote Ross pur sapendolo innocente è quanto di più immorale e crudele possa esserci. Il tutto per coprire le magagne di famiglia che lui non ha saputo sistemare, le debolezze del figlio, la nuora z....la ecc..., ergendosi a moralista quando di morale non ha assolutamente nulla. Elizabeth è ciò che è sempre stata, una bambina viziata incapace di prendersi le sue responsabilità, incapace di accettare i no, incapace di capire la realtà e farsi da parte. Scalpita, strepita, fa i capricci e diventa vendicativa quando non ottiene ciò che vuole e Ross è stato bravissimo ad allontanarla con poche ma chiare parole. Non rinnega la passione fra loro ma ha saputo andare avanti e trovare di meglio, scoprire il vero amore e lottare per esso a costo di tutto, anche della vita. Demelza non può ancora sapere quanto sia amata e importante per lui e tante cattive ombre di tradimenti e sospetti si addensano fra loro. C'è molta gente negativa che trama alle loro spalle ma per fortuna hanno anche amici fidati che sicuramente, assieme all'amore che li lega, faranno la differenza. Demelza è rimasta un pò sullo sfondo in questo capitolo ma sono certa che tornerà a breve protagonista. Ovviamente non vedo l'ora che si riabbraccino lei e Ross.
Come sempre resto in attesa di sapere come andrà avanti e come districherai il grosso guaio in cui hai cacciato il povero Ross. A presto!

Recensore Master
19/02/24, ore 15:04
Cap. 5:

Ciao Demy, vedo che hai postato un nuovo capitolo: nel frattempo io sto cercando di portarmi in pari con quelli già pubblicati. Ma, mentre attendo di arrivare ai nuovi eventi che, di certo, avranno movimentato ulteriormente una situazione già di suo potenzialmente esplosiva, denotata dai caratteri dei vari personaggi coinvolti, noto che la storia si stia scaldando e si stia lentamente quanto inesorabilmente complicando.
Ross vuole avere la sua vendetta ma per riuscire a mettere in atto ciò che ha pensato, e che è contrario anche al parere che gli ha dato il buon Pascoe, è disposto a venire a miti consigli con lo zio in modo da entrare nelle sue grazie, per poi riuscire a sferrare l’attacco che tanto gli brucia per essere stato preso in giro da una donna che si è dimostrata molto diversa da come aveva pensato, idealizzandola quasi.
Intanto i due sposini stanno per rimettere piede a Trenwith dopo il viaggio di nozze, durante il quale Francis ha cercato, riuscendoci, di vezzeggiare la sua Elizabeth in ogni modo, ricevendo da lei gratificazioni molteplici.
Chi è preoccupata che possa accadere l’irreparabile è Demelza che vorrebbe provare a far desistere Ross dai suoi propositi o, quanto meno, cercare di mettere in guardia quella sconsiderata di sua sorella.
Nel frattempo Ross viene presentato anche a Francis con il quale sembra stringere un legame amichevole, parendogli un ragazzo buono ed educato e disposto a condividere con lui le sue conoscenze sulle miniere, argomento a cui è interessato anche Ross. Le sue idee sono alquanto rivoluzionarie per cercare di ottimizzare al massimo le opportunità che il mondo minerario può offrire e il cugino pare essere concorde con quel suo spirito avveniristico che nessuno nella zona è stato disposto a mettere in campo.
Però c’è sempre la mina vagante di nome Elizabeth, la quale spergiura con sua sorella di essere ancora follemente innamorata di Ross ma di voler bene anche al marito e non vorrebbe danneggiare nessuno dei due: deve quindi pensare ad un piano per rimettere ogni cosa al proprio posto in modo da salvare capra e cavoli.
Demelza cerca di esserle di aiuto ma, in questa sua missione di salvataggio, ci va di mezzo perché qualcuno la vede uscire proprio dalle stanze di Ross e avvisato il capofamiglia succede il finimondo.
Morale della favola per non disonorare nessuno e affinché l’onore di tutti sia sano e intonso, Demelza accetta di sposare Ross, che a detta della famiglia, l’avrebbe disonorata proprio sotto lo stesso tetto di casa. L’accettazione di Demelza ad un tale sacrificio, sapendo quanto sia l’amore che nutre invece verso Francis, sorprende Ross per primo, ma lascia anche un tantino interdetta la vecchia Chynoweth che vorrebbe prendere tempo. Ma lo sguardo di profonda delusione che Francis le ha rivolto ha giocato a suo svantaggio, decidendo di concedersi, davvero come una vittima sacrificale, ad un uomo verso il quale non prova alcun sentimento positivo, ma che pensa, in compenso ,che la giovane debba avere una forza caratteriale eccezionale per subire un’onta senza aver commesso alcunché.
Chi ne esce pulita da un fraintendimento globale e da una situazione, di cui è stata la miccia che ha innescato un incendio di proporzioni che è ancora troppo presto per definire, è la solita Elizabeth, la quale se si fosse trovata nella posizione di Demelza, credo non si sarebbe spesa come ha fatto la sorella, poiché, fondamentalmente, lei ama solo se stessa e il suo quieto vivere. Forse Ross ancora non lo sa, ma gli è andata bene nel non rimanere impelagato nelle maglie intessute da quella subdola calcolatrice di Elizabeth!
La trama che stai sviluppando risulta, quindi, quanto mai intricata e appassionante!
Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
18/02/24, ore 12:23
Cap. 4:

Wow, che passaggio interessante!
Per Demelza sembrerebbero aprirsi nuovi scenari, nati dal fatto che, stazionando a casa dei Poldark, anziché a casa sua per sopravvenuta inagibilità della stessa, lei si era accorta di essere riuscita ad ottenere molta più libertà di quella che aveva avuto in passato, ritagliandosi del tempo per se stessa e potendosi anche rendere utile dando lezioni ai figli del fattore che abitavano al limitare della tenuta di Trenwith. Apparentemente il proposito di ritirarsi in convento parrebbe scongiurato, almeno per il momento.
Si dice che quando si chiude una porta si apra un portone: e sembrerebbe proprio che a Ross il Destino abbia arriso favorevolmente. Dapprima rinchiuso per contrabbando, si è poi guadagnato, diciamo sul campo, la sua libertà, essendosi prodigato per salvare la vita agli altri detenuti nonché al direttore della prigione andata accidentalmente a fuoco. Ripreso il mare con il suo Lucifero, insieme ad alcuni degli uomini rimastigli fedeli, si era imbattuto in un brigantino scozzese recante un forziere colmo di oro e gioielli che aveva dato la possibilità a tutti loro di cambiare vita. Ora era un uomo benestante che voleva mettersi in affari puliti e che avrebbe avuto pieno titolo per reclamare la mano della donna amata.
Chi gli riferisce che la presunta innamorata si sia sposata con, niente meno, che suo cugino Francis, è il vecchio Pascoe, titolare di una banca e amico del padre Joshua, che si era preso cura di lui quando era rimasto orfano seguendone, da lontano, l’evoluzione e gli studi.
A Ross non pare vero quello che ha udito dal banchiere ed è quanto mai deciso a conoscere le ragioni del comportamento della donna che si era professata innamorata di lui, disposta ad attenderlo fino a quando, racimolato denaro e posizione, avesse potuto sposarla.
Recatosi pertanto a Trenwith, la casa di famiglia, dapprima incontra Demelza, alla quale svela per sommi capi la verità sulla sorella e poi, richiamato dal vociare dei due, si scontra con suo zio Charles. Entrambi hanno molto di cui parlare e discutere sul passato, sul presente e su ciò che potrebbe diventare un futuro possibile, ed ambedue sono uomini quanto mai accorti.
Ciò che Ross non si sarebbe mai aspettato era di trovare in Demelza una donna decisa ad interporsi fra lui e la sorella e il marito, affinché con le parole non si rovinasse la vita di persone che non c’entravano niente con il passato doloroso vissuto. Secondo Demelza la sua vendetta sarebbe durata solo il momento di infangare la famiglia, ma poi cosa avrebbe potuto effettivamente trarne? A Ross non ci vuole molto per comprendere che tutta quella veemenza nel difendere sorella e cognato è dovuta al fatto che lei nutrisse un sentimento molto più profondo nei confronti di Francis, a tal punto da difendere a spada tratta chiunque danneggiasse la sua vita, poiché per Demelza amare significa volere il bene della persona amata. E su questo assunto a Ross non resta che guardare a lei con un occhio del tutto nuovo, colpito dalla forza di carattere sfoderata ma nascosta dietro l’apparente pacatezza di atteggiamenti.
Ora sì che si entra nel vivo delle vicende. A presto!

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