Recensioni per
L'ispezione
di Jordan Hemingway

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/10/23, ore 10:08
Cap. 1:

II
SECONDO POSTO, CON UN TOTALE DI 51,2/53
L’ispezione, di Jordan Hemingway

Grammatica e Stile: 9,7/10 (media tra 9,40/10 di g. e 10/10 di s.)
La grammatica è quasi perfetta.
“un Ispettrice” – “un’Ispettrice” -0,20
“… Delta Gamma,” – la virgola non fa parte del discorso diretto, va quindi posta fuori dalle virgolette -0,20
“una firewall” – “un firewall” – in italiano, le parole straniere vanno rese al maschile -0,20
Non ci sono altri errori. Il punteggio è 9,40/10.
La veste stilistica della storia, secondo me, è molto adatta al genere scelto. Hai scelto una struttura sintattica abbastanza semplice e chiara, con subordinate abbastanza semplici. Questo ti ha permesso di approfondire le descrizioni (e nella tua storia ce ne sono state diverse, anche magari di carattere più tecnico come quando hai parlato del sistema diagnostico dal punto di vista di Reisa) senza mai inficiarne la chiarezza per il lettore. La punteggiatura è sempre stata ordinata e ti ha aiutata a mantenere il racconto scorrevole.
Hai fatto ampio uso anche dei dialoghi, che sono stati utili in più punti sia per la caratterizzazione dei personaggi e il procedere della trama, sia per spiegare con più facilità determinati meccanismi ai lettori, per esempio riguardo al funzionamento di una fortezza o di un’ispezione imperiale. Ciò ti ha permesso ti evitare lunghi paragrafi di riassunti e spiegazioni infodump, che avrebbero dato l’impressione di un diretto intervento del narratore, cosa dannosa soprattutto in storie come questa, caratterizzate dalla specificità dei punti di vista dei personaggi. I dialoghi di per sé mi sono piaciuti, non mi hanno mai dato l’impressione di essere artefatti o artificiosi, bensì molto naturali considerando il contesto. I tuoi personaggi rispettano formalmente le gerarchie pur presentando forti opinioni di rottura con esse, cercando in ogni modo di difendere il proprio operato e la propria posizione.
Anche il lessico è ben dosato, specifico quando necessario, soprattutto nei punti più tecnici, ma mai di difficile comprensione.
Mi spiace aver poco da dire su questo parametro, ma forse è meglio così, non essendoci nessuna pecca a mio parere. Non posso che assegnarti il punteggio pieno.

Trama e Originalità: 9/10
Inizio dicendoti subito che la trama mi è piaciuta moltissimo, per contenuti e struttura.
Introducendo un personaggio alla volta hai saputo sviluppare la trama da diverse prospettive, pur riuscendo a mantenere un filone narrativo unitario, aggiungendo nuovi tasselli un po’ alla volta. Scegliendo questa tecnica, è facile fare qualche errore nell’utilizzo dei pov, inserendo pensieri diretti di uno dei personaggi principali nella sequenza di un altro, ma hai fatto molta attenzione, mantenendo la struttura intatta.
Un’altra componente molto interessante, soprattutto considerando il genere sci-fi distopico, è il worldbuilding, a cui hai dato molta attenzione: oltre ad essere stato molto interessante (ma questo è un mio parere soggettivo, in quanto amo questo tipo di approfondimento), si è poi rivelato utile ai fini di comprendere maggiormente le sfumature della trama, per esempio relativamente al rapporto tra le Fortezze e i pianeti ad esse soggetti. Mi piace molto vedere come sia rimasto un alone di mistero sull’origine del morbo, che evidenzia ancora di più lo stretto riserbo che l’élite imperiale ha dei propri segreti, ma che le condizioni di vita sui pianeti, sebbene non descritte nel dettaglio, siano perfettamente comprensibili grazie alla componente emotiva dei personaggi.
Ritornando alla suddivisione in sequenze secondo i punti di vista, devo segnalarti l’unico errore logico che ho riscontrato nella trama, e che ti è costato la piccola penalizzazione. Nel punto vista di Faranne, infatti, prima fai riferimento a “un ricordo improvviso. / Luce rossa, le grida disperate di due bambine.”, ovvero lei e la sorella, ma più avanti dici che l’Ispettrice è entrata nella Fortezza dopo essersi specializzata in ingegneria biogenetica (cosa sicuramente impossibile da bambina), nonché che la sorella ha provato a raggiungerla soltanto in un secondo momento. Non è un errore che ha influenza sulla trama, pertanto la penalizzazione è ridotta, ma è comunque abbastanza rilevante da farsi notare.
Parlando proprio della sequenza finale, anch’essa mi è piaciuta molto, soprattutto per l’atmosfera. Come approfondirò poi nel parametro apposito, la spiegazione di Faranne non è sconfinata nel classico “monologo finale del cattivo”, grazie anche alla complessità e alla caratterizzazione che le hai dato. La conclusione della storia, nonostante la spiegazione riguardante l’esito dell’ispezione e la gestione imperiale del morbo, mantiene quel tono “cupo, teso, di mistero irrisolto”, rimanendo così coerente con la parte precedente e dando un bel colpo finale al lettore, sempre coerentemente con il genere distopico.
Passando infine all’originalità, il risultato è secondo me buono: molti elementi sono dei classici del genere, ma hai saputo differenziarti molto bene con i dettagli, per esempio entrando nello specifico delle tecnologie utilizzate grazie alle professioni dei personaggi e inserendo l’arco di vendetta personale di Faranne all’interno delle gerarchie imperiali, colpendole indirettamente dall’interno.
Mi dispiace davvero non poterti assegnare il punteggio pieno, perché trovo che la tua trama l’avrebbe meritato, ma non posso che penalizzare in questo parametro il piccolo errore logico presente.

Caratterizzazione e introspezione dei personaggi: 10/10
Anche da questo punto di vista la storia mi è piaciuta molto, in quanto tutti e tre i protagonisti hanno una personalità e una storia ben delineate e senza discrepanze (a parte quella menzionata nel parametro della trama, per cui ovviamente non ti penalizzerò di nuovo). Inoltre, ho trovato i tre punti di vista molto equilibrati, senza un’evidente preponderanza di uno sugli altri fino alle battute finali, dove ovviamente è Faranne a tirare le fila della storia.
Parlando proprio dell’ispettrice, mi è piaciuta molto per le sue sfaccettature: inizialmente pare fredda, completamente distaccata e ligia a seguire le procedure formali non curandosi dell’elemento umano che esse potrebbero danneggiare, mentre nel finale si rivela tutta la sua emotività, la sua voglia di vendetta e rivalsa contro un sistema ingiusto che ha colpito molti innocenti, tra cui lei in prima persona. Tuttavia, anche in questo contesto è rimasta fredda e pianificatrice, estremamente attenta a non lasciare traccia delle sue mosse di sabotaggio e conseguente bocciatura delle fortezze.
Anche Reisa ha nella razionalità il proprio punto forte, anche se con sfumature diverse rispetto a Faranne: entrambe hanno sì dedicato a un progetto la propria vita, ed entrambe hanno intenzione di fare del bene. Eppure, anche per asimmetria informativa, agiscono in direzioni opposte l’una all’altra, arrivando allo scontro nel finale. Si tratta di una battaglia impari, ma in cui la ragazza fa valere le proprie ragioni e la consapevolezza delle proprie capacità lavorative anche di fronte allo sgretolarsi delle proprie certezze e di tutto quello che aveva conosciuto fino ad allora, tanto da rimanere incredula, quasi ad auto incolparsi per non essersene accorta da sola in precedenza.
Aldan, infine, è il personaggio la cui emotività traspare maggiormente: nelle interazioni con i suoi superiori sulla Fortezza e in quelle con il padre, soprattutto, ma anche nei momenti introspettivi e di ricordo del passato. Tramite il suo punto di vista hai ricostruito la vita sul pianeta e il processo di emigrazione sulla fortezza, filtrandolo prima tramite le sue speranze, e poi tramite la sua disillusione nei momenti del respingimento del padre e della lettera proveniente dalla sorella.
Anche in questo caso non ho nulla da dire, se non farti i miei complimenti per l’ottima resa!

Bonus: 9,5/10
Genere – Fantascienza: Decisamente sì, la fantascienza è il genere predominante. Non solo la storia è ambientata in un futuro ipertecnologico e distopico, all’interno di una stazione spaziale, ma il passaggio dal presente al momento del racconto è ben chiaro grazie a un accurato worldbuiliding. Ottimo lavoro. 2,5/2,5
Emozione – Rabbia: Mi è piaciuto l’utilizzo di questa emozione, poiché hai mostrato la rabbia nelle sue diverse sfumature grazie ai diversi personaggi: la rabbia di Reisa è dovuta alla consapevolezza che il suo lavoro non potesse essere sbagliato, quella di Faranne la porta alla vendetta. 2,5/2,5
Oggetto – Sigillo: Il sigillo dimostra che l’Ispettrice è effettivamente al servizio dell’Impero. L’oggetto è presente e ha un senso all’interno della trama, pertanto il punteggio è positivo, ma trovo che ci sarebbero stati modi per renderlo più “fondamentale”, ad esempio se fosse stato necessario a chiarire eventuali dubbi sull’identità dell’Ispettrice, che però non viene mai messa in dubbio, nemmeno in precedenza. 2/2,5
Luogo – Castello/Fortezza: L’intera storia è ambientata su una “Fortezza”, un avamposto orbitante da cui le élite controllano i pianeti ad esse sottoposti, in cui il morbo imperversa. Ne hai inoltre spiegato accuratamente nascita, funzionamento e sistemi di controllo. Ottimo! 2,5/2,5

Titolo: 3/3
Il titolo mi è piaciuto molto. È semplice, diretto, ma al tempo stesso riesce a comunicare tanto, suggerendo un’atmosfera di tensione, di mistero e di pericolo riguardo a ciò che “l’ispezione” possa effettivamente scoprire, ancor prima di sapere di quale tipo di ricerca si tratta. Inoltre ha un doppio significato, potendosi riferire sia alla visita dell’Ispettrice Imperiale, sia alla scansione per verificare la presenza del Morbo. Amo sempre i titoli con più sfumature tutte così fondamentali all’interno della storia! Non posso che assegnarti il punteggio pieno.

Gradimento Personale: 10/10
Forse l’avrai intuito dai commenti precedenti, che la tua storia mi è piaciuta moltissimo. Hanno fatto molto la scelta del genere e del tipo di trama, che rientrano decisamente nelle mie corde, ma anche l’esecuzione è stata davvero ottima, e ha saputo coinvolgermi dall’inizio alla fine del racconto, senza mai lasciarmi andare ma anzi prendendomi sempre di più. Tecnicamente il racconto ha qualche piccola imprecisione che ti ho segnalato in precedenza, ma dal punto di vista del lettore, e non del giudice, è come se non ci fossero. Non ricordo se questa è il primo dei tuoi racconti che leggo, ma sicuramente non sarà l’ultimo, anche perché ho visto che hai sviluppato in altre occasioni il genere fantascientifico. E io sono molto curioso!

Recensore Master
07/09/23, ore 13:47
Cap. 1:

Ciao carissima!
Questa storia di morbi e isolamenti mi pare decisamente attuale.
La vicenda mi è piaciuta molto, ma del resto tu sei una sicurezza. Mi sono piaciuti i cambi di punto di vista, che di volta in volta rovesciavano i termini del problema e lo riproponevano a seconda della persona che lo analizzava.
Ogni morbo che infuria crea una dicotomia tra i salvati e i dannati, e questo non fa differenza. La differenza, e grande, la fa il criterio di assegnazione alle due categorie. ma soprattutto la fa l'accesso alle cure, che possono guarire dalla malattia.
Le cure esistono, ma perché elargirle in giro, se mantenere attivo un morbo può rinsaldare i privilegi di chi già li possiede? Alle volte combattere un'ingiustizia è possibile solo commettendo altre ingiustizie. Giusto? Sbagliato? Ognuno valuterà con i suoi criteri.
La tua storia è molto bella, molto cinica e molto crudele, mi è piaciuta tantissimo.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest!

Recensore Junior
29/08/23, ore 14:47
Cap. 1:

Ciao!
Bella bella bella questa storia. Forse l'inizio può essere accorciato per anticipare il conflitto centrale della storia, ma è bellissimo il finale, in cui ho assolutamente tifato per l'Ispettrice :) Una bella short-story di fantascienza, che scorre veloce e intrattiene. Bravissima.