Ciao Elenabastet,
mi ero ripromessa che, appena avessi avuto un po’ di tempo, avrei letto volentieri la tua nuova storia, incuriosita dall’incipit che tratta di viaggi nel tempo, che sono per me sempre fonte di attrazione. Hai deciso di festeggiare un anniversario importante per una serie tv che, devo ammettere, non conosco se non per averne sentito parlare.
Inventare una avventura che possa contemplare questi due mondi, quello del Dottor Who e quello di Lady Oscar, presuppone un grande amore verso entrambi, nonché una notevole fantasia per creare i collegamenti giusti per far convivere i personaggi che li popolano.
In questo prologo abbiamo una anticipazione di ciò che ha dato il via alla tua avventura, fornendoci anche una panoramica di chi sia il viaggiatore del Tempo, il quale evidentemente vaga senza mete precise, incontrando una molteplicità di persone le più diverse, bypassando sia lo Spazio sia il Tempo, entrando pertanto in contatto, mi pare di capire, con civiltà del passato quanto del futuro: ora il Dottor Who è disperato per aver perduto l’amore della sua vita, Rose, e sta vagando con la sua astronave, il Tardis, senza una direzione precisa, volendo solo allontanarsi dal dolore che sta provando, quando ecco improvvisamente comparire una giovane donna in divisa militare, che lui colloca nell’Ottocento dell’epoca umana, che si chiama Rose e che un po’ somiglia a colei che ha perduto, ma che non sa come abbia fatto a trovarsi proprio in quel luogo. Un enigma da risolvere, anche perché la giovane si trova in evidente difficoltà e il Dottore vuole solo esserle di supporto. Ma, proprio mentre sta prendendo questa decisione, ecco che la giovane Rose, lentamente ma inesorabilmente, si sta smaterializzando, sta scomparendo alla sua vista senza che lui possa capirne la causa.
Curiosa e interessata a scoprire chi sia la misteriosa giovane apparsa dal nulla, proseguo nella lettura attratta dalla tua narrazione sempre pulita e lineare. Alla prossima! |
