Ciao Chiara,
ecco che, con questo nuovo componimento, ci proponi un ulteriore frammento della vita di questo sfortunato amante. Trovo che nello scritto si succedano equamente l’attesa di qualcosa e la consapevolezza, al contempo, che quel qualcosa è impossibile che si verifichi.
Tornano nelle parole, che recano accenti sempre molto profondi, le lacerazioni che stanno diventando parte integrante dell’intimo del giovane che per amore sta soffrendo.
Mantiene vivo il suo sentimento, ahimè non più ricambiato, aggrappandosi al passato e ai ricordi che lo compongono o, perlomeno, che lo hanno composto. Immagina, mentre rivive e soffre, perché nulla di ciò che gli passa nella memoria potrà più avvenire e, soprattutto, che l’oggetto del contendere mai più potrà essere suo, da accarezzare, da tenere vicino al cuore, da vivere come aveva auspicato potesse accadere.
Continua però, pur nel dolore che lo lacera, a trovare irresistibilmente bello colui che gli sta facendo passare le pene dell’inferno: forse solo così continua a preservarne il ricordo e ad avvertirlo accanto per sentirsi egli stesso diversamente vivo.
Rimango sempre molto colpita per le immagini che la tua mente e il tuo sentimento, di concerto, sono in grado di creare, sapendole convogliare al lettore che non può che rimanerne rapito.
Un altro bel lavoro tra concetti e parole tutti ogni volta sapientemente scelti.
Sperando di rileggerti quanto prima ti auguro una serena giornata.
A presto! |