Recensioni per
Dalla miniera alla Luce
di Beeble

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/10/23, ore 17:18

Cara Fabiola,
entro in punta di piedi per immergermi in questo tuo nuovo scritto così intimo e intriso di una sorta di misticismo che lascia il segno anche nel lettore.
Al termine della lettura, infatti, mi sono sentita rinfrancata: l’ho letto più volte per imprimermelo bene a fondo, al fine di rifletterci sopra con la ritrovata calma del cuore.
Riemergere dal buio dove ci si trovava, con le paure e le ferite che hanno provocato dolore è arduo ma possibile, se si ha in animo di poterci riuscire, in quanto si scopre che non siamo soli, non lo siamo forse mai stati, poiché c’è sempre stato Qualcuno accanto a noi. Qualcuno che è Luce, pura, viva e vivificante, che aiuta, sprona, conforta e dona speranza. Se siamo in grado di vedere quella Luce e farla nostra, dedicandole un posto prioritario nel nostro animo, allora la facoltà di riemergere dal marasma e dalle difficoltà che a volte ci sovrastano, è quanto mai fattibile, a portata di mano. E’ infatti bello il fatto di poter avere fra le nostre mani quel filo fatto di luce che ci può guidare, dare il giusto indirizzo, illuminare un percorso che pareva buio. Lentamente avvertiamo che il conforto di quella luce ci sta facendo del bene e, nel mentre, possiamo persino essere capaci di osservare e vivere il mondo che ci sta intorno con un altro atteggiamento, più positivo e propositivo. La miniera viene così dimenticata; nuove amicizie vengono intessute; il cuore e la mente sono finalmente liberi.
E poi il tuo finale è quello che parla da solo: in quelle parole è racchiuso il segreto e sta ad ognuno di noi comprenderne a pieno il significato.
Grazie per questo intenso scritto e per la condivisione di un frammento molto personale che passa direttamente dall’autore al fruitore ultimo di questi versi.
Un caro saluto.

Recensore Master
25/10/23, ore 08:23

Avvincente questa tua nuova fatica (e uso il termine con intenzione).
Rimata con incredibile naturalezza.
Lapidaria, ché sembra di udire il rumore dello scalpello.
Prolissa al tempo stesso, quanto a numero di versi (prolissa e ripetitiva anche l'intro), ché deve convincere, o meglio evincere. Come chi ha bisogno di accertarsi che non è un sogno.

Mi hai suggerito l'immagine del minatore, che io vedo associata all'ascensore, l'ascensore che ogni giorno lo porta su e giù. Su verso sprazzi di luce, giù verso schizzi di fango.
Ma tu non scrivi di minatori, c'è solo la miniera, una miniera abbandonata: una volta sperimentata la Luce (seguire il filo di Luce che si ha in mano: bello) non la lasci più.

Aleggia qua e là la presenza di "volti", "molti" e "pochi": uno spirito fiero, deciso, ha sempre qualcuno con cui scontrarsi, qualcuno con cui incontrarsi.

Geniale, "il buio è geniale"...

E quei tre versi riuscitissimi
illuminato appena tremolante
da una candela,
fiammifero nell'universo

riescono a dare concretezza al guizzare della mente.

Aaah, la serie dei sei punti esclamativi: ha qualcosa di infantile, inteso nell'accezione più sublime del termine!

E come se non bastasse la Luce, i tuoi finali come sempre illuminano ancora di più: chiariscono, lasciano il segno, conclusivo e definitivo.
Un abbraccio.

Recensore Master
25/10/23, ore 05:44

Buongiorno
Riuscire a vedere questa luce è già segnale che ci si può salvare.
Poesia che è un mix di dolori , sofferenza ma anche di una speranza vicina, una luce non troppo lontana.