Recensioni per
Non chiamiamoli haiku, ma raccolta di piccoli e scarni pensieri
di kamony

Questa storia ha ottenuto 32 recensioni.
Positive : 32
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/11/23, ore 07:57
Cap. 11:

Dici bene, cara kamony, non è sempre facile scrivere: le parole si consumano e stanno male insieme, a volte come abiti portati troppo, dai colori che non s’accordano più fra loro.
Ci imponiamo regole - rime, metriche, versi corti - e ci sorprendiamo a fare fatica nel seguirle. Ma le regole, paradossalmente, come nella vita, ci liberano dallo sbandamento in una strada senza i margini delimitati. E seguirle può essere “molto stimolante”.

Anche leggere non è sempre facile. A volte leggendo si fa violenza a chi scrive, perché si capiscono fischi per fiaschi.

Mi piace l’architettura di questa poesia: come un crescendo di versi che vanno allungandosi e articolandosi, con la virgola che spezza e rallenta l’ultimo.

Facile il primo verso. Ma ho sempre avuto un'istintiva repulsione per le cose facili, le strade in discesa, le vite automatiche.
E nel secondo verso si scopre, troppo tardi - o non è mai troppo tardi? -, che in questo viaggio veloce qualcosa si perde, qualcosa muore: giornate, parti di noi… Eppure c’è del bello nel giorno che muore, nel sole che si spenge, nell'emozione che cede il posto al sonno. Tutto suggerisce il donarsi.

L’ultimo verso è pesante, inesorabile, nella sua banalità, nel suo essere tautologico: ciò che era non è più.
Forse c’è da disperarsi nel cercare di afferrare invano qualcosa che è impossibile recuperare.
O forse c'è da sentirsi liberati da ogni condizionamento del passato.
Tutto, come sempre, dipende da noi.

Ma intanto la vita vola via.
Anche se le tue 14 parole l’hanno un po' rallentata, invitandomi alla meditazione.
Un abbraccio.

Recensore Master
10/11/23, ore 15:08
Cap. 11:

Ben ritrovata cara Kamony,
un nuovo haiku, una nuova visione, un ulteriore frammento di vita cristallizzati dalla tua penna e dalla osservazione di quanto ti accade intorno.
“Andare avanti” il tuo titolo, che è soprattutto un incitamento a proseguire nel cammino, nonostante tutto, poiché la strada che si ha di fronte appare lunga e distesa, ma forse nasconde delle incognite, chissà, magari una curva che ci fa svoltare a destra o a manca e che rimescola il destino, anche se un bel tramonto la colora. Intanto lo sguardo che si allunga oltre ci rammenta che il tempo scorre inesorabile, dato che un’altra giornata è trascorsa: ciò che si è vissuto è divenuto tesoro per la memoria, poiché ciò che si è fatto è passato e il presente è “altro” e tutto da scoprire.
Altro breve momento di riflessione donato ai lettori.
Grazie e un saluto.

Recensore Veterano
09/11/23, ore 21:25
Cap. 11:

Ciao, non credo di averti ancora letto, almeno non qui.
Devo dire, pur non essendo proprio il mio genere, ho trovato il tuo scritto davvero riuscito, nella sua ermeticità.
Ci leggo un velo di rassegnazione ma anche una certa speranza.
I miei complimenti
Roberto